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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, giugno 05, 2022

💚Pannello Iran

 

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Pannello in argilla che rappresenta delle semi-divinità del periodo del Regno Elamite, una monarchia sul golfo Persico( che regno' per 2500 anni, a partire dal 3100 aC) ritrovato nel Tempio di Inshushinak, Susa, risalente al  2000 aC.

Inshushinak era uno dei maggior dèi degli Elamiti e protettore della città di Susa(Iran),  nello stato di Elam. Lo ziggurat di Choqa zanbil è dedicato a lui.

Esposto al museo del Louvre, Parigi. 

La didascalia dice "Uomo-toro che protegge un albero di palma: " 

In questo pannello è rappresentato 

Shilhak-inshushinak, che fu re di Elam dal 1150 al 1120 aC circa e re della dinastia Shutrukid .

Quando sostituì suo fratello maggiore, Kutir-nahhunte , divenne l'ultimo grande re di Elam. Sposò la vedova di suo fratello, la regina Nahhunte-utu, ed ebbe 8 figli.

Ha condotto guerre con Babilonia , proprio come i suoi immediati predecessori.

Regnò per trent'anni e di lui sono rimaste molte iscrizioni.


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Questo sovrano è rappresentato come se incarnasse la divinità taurina, simbolo di fertilità e abbondanza (dal 4000 al 2000 aC circa, siamo nell'era astrologica del Toro) 

La stessa posizione delle "gambe/zampe", come è tipico vedere nelle rappresentazioni mesopotamiche e sumere, delle divinità maschili, richiama una posizione ad angolo, come il primo Archetipo Aleph, principio maschile creatore, la cui lettera A, è frutto di un'evoluzione che parte proprio dalla rappresentazione di una protome taurina, come principio maschile creatore.

L'Alfa e, Omega, riprodotta, simbolicamente, in molte rappresentazioni mesopotamiche con le divinità alte e le gambe posizionate a V con il vertice verso l'alto, a simboleggiare anche, non solo l'Alfa, ma anche l'elemento maschile Fuoco. 

Principio creatore, sottolineato, come è solito in ambito Mesopotamico, da un copricapo che richiama la parte terminale dell'organo sessuale maschile, il glande, rappresentato in un modulo di quattro sovrapposti, ad indicare la potenza Creatrice, fertilizzante, nell'elemento terra, nel Femminino. 

Le braccia proteste verso il suo lato sinistro, il lato del Femminino, non a proteggere la sua consorte, che eppure appare, in questo pannello, sempre sul suo lato sinistro, con le mani a protezione, e a sottineare il quarto chakra, il chakra Anahita del cuore, ma a proteggere una palma, dall'alto valore simbolico. 

La palma infatti era considerata l'albero della fertilità, dell'immortalita, del continuo rinnovamento, visto che ad ogni luna piena, produce una nuova foglia.

Nell'antico Egitto, essendo Sacra alla Dea Hator, veniva rappresentata mentre la Dea versava dell'acqua sulle sue Palme, per infondere vita al defunto, nel mondo dei morti. 

La stessa area archeologica importantissima della Sardegna, dove sono stati ritrovati i Giganti di Mont'e Prama(il Monte delle Palme), nel Sinis, a Cabras in provincia di Oristano,  ha la stessa simbologia di un luogo Sacro, di una necropoli che custodisce i suoi Sacri Eroi, i suoi Sacri Architetti Divini( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/oggi-mi-ronzano-in-mente-due-parole.html?m=0) 

Eroi, da "ierogamia", matrimonio mistico tra le due polarità, maschile e femminile,  così come la stessa palma rappresenta questa ierogamia divina. 

La Dea Hator, la Grande Madre, la grande Vacca Cosmica creatrice del cosmo, del Sole,, della Luna. 

Hator/ator/uter/utero. 

La forma di questa palma, se osserviamo bene, ha la forma di un utero, con le sue tube di Falloppio laterali, i cui frutti terminali, i datteri, sono come due ovaie. 

Un tronco che richiama il fallo maschile, che si unisce all'utero femminile, e insieme, in sinergia, creano una dimensione immortale, poiché la palma è anche simbolo di immortalità, essendo associata anche alla Fenice, per via della chioma aperta a ruota. 

Immortalità, che la lega alla dimensione del mondo dei morti. 

Qui le foglie sono risposte a raggiera, in numero di 5, il numero del Femminino, del percorso pentacolare di Venere nell'arco di 8 anni, nella dimensione astrale. 

Il numero 5 è legato anche al Toro, perché il segno del Toro governa anche il quinto chakra, Vishudda, il chakra della gola, della creazione, che ha la stessa morfologia di un utero femminile, è che, in corrispondenza, crea il suono, la voce, il primo suono primordiale, il vagito, mentre l'utero crea la vita. 

La stessa dea Sumera Ishtar, la dea della fertilità, si sposò con Dumuzi, dio della crescita e della fruttificazione delle palme da dattero. 

Una rappresentazione stupenda, con la parte terminale della palma, che sembra proprio la rappresentazione dell'utero femminile, a cui è dedicata tutta la Sacra simbologia di ogni civiltà ed epoca. 


Tiziana Fenu 

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