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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, giugno 03, 2022

💛La Tanit di Tresnuraghes Tessitrice

 Ritorno, dopo più di un anno, sulla Tanit di Tresnuraghes, che definii la prima "Vergine Nera", e che molto ha a che fare con la tessitura e il telaio. 

Ritengo che la divinità demiurgica, intesa come creatore, possa essere identificata con questa Tanit, con le braccia ad angolo.

Un'iconografia che troviamo anche in altre civiltà, ma che nella nostra, come avevo già approfondito(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0), indichi la prima tessitrice, la prima Arianna, intesa come "Ar-jana", padedra di Ra/Ar, il Sole, (per quel gioco dello speculare che troviamo come koine' simbolica di tutta la nostra Antica Civiltà Sarda).

Ar-jana

Ariana. Colei che è di "razza" pura, nobile, regale, semidivina.

La Tanit di Tresnuraghes ha le braccia ad angolo, come se fossero i supporti laterali di un primordiale telaio.

Perché, il telaio, nasce proprio così, con due supporti laterali.

Non sono assolutamente d'accordo con la definizione di questo concio come di un "cacciatore della rete", ma già lo avevo esternato nel post a riguardo.

Che sia una rappresentazione della tessitrice demiurga, come la Dea Neith egizia, me lo fa pensare sia il fuso sulla testa, un tronco cono, che sembra un nuraghe(la prima tessitrice demiurga della civiltà sarda).

La Nether della tessitura.

La parola "conoscenza", nei geroglifici Egizi, era indicata con un tessuto, il quale indica la facoltà di accedere alla conoscenza, è un comparare fra due nozioni, agire in sinergia tra due polarità. L'intreccio dei fili forma un tessuto. E Neith è chiamata la Neter della tessitura.

Infatti il geroglifico che indicava la vera conoscenza, era indicato con un tessuto. 

Tessuto che custodisce anche dopo morti. Infatti Neth sovraintendeva anche alla Mummificazione. 

Quel tessuto griglia dove si incontrano gli opposti, necessari alla creazione.

Ed è per questo che abbiamo una griglia a quadretti, come la Scacchiera di Pubusattile, come il concio della rete di Tresnuraghes, come il quadrato di Sator/Sinis, che è l'incontro creativo della M della Mem, e della W della Shin, acqua e fuoco che si incontrano e creano la Griglia dove tutto è possibile".

La Madre/Matrix(nell'accezione più pura del termine) della possibilità, dove tutto è celato e si rivela solo a chi ha raggiunto un certo grado di consapevolezza. Di equilibrio. È vuoto cosmico dove tutto è possibile. 

La Forma senza Forma. 

Il Femminile è Occasione. È lo zero che dà un senso, un potere ai numeri. 

Griglia di coordinate che creano nuovi Templi. 

Anche alcune Madonne del passato sono rappresentate con una "scacchiera/griglia" alle spalle o sotto i piedi. 

È la griglia della tessitura. Come un quadrante di ascisse e ordinate. 

E le prime Madonne erano nere, come Iside. Il Nero, il fango, l'Humus del Nilo.

Il Femminino è sempre nero. È grembo oscuro.

È ciò che non si vede,

È sotto la terra. È Grotta, è Domus de Janas, è vulva tra le cosce.

È velo che non si può sollevare, se non sei puro per entrarci.

Può essere tutto ciò che si vuole. Prende forma dal riflesso.

Nasce come riflesso divino, ma essendo "spazio di creazione" dipende dalle nostre coordinate, farlo diventare sacro o meno. Matrix, con la M maiuscola, o matrix con la minuscola.

È lo spazio delle possibilità.

Il libero arbitrio concesso all'uomo per mano femminile.

Nel tempio di  Iside-Neith, c'era la statua sempre velata"


Per questo motivo la nostra Tanit tessitrice sta dietro un "primordiale" tessuto, con queste braccia ad angolo che ritroviamo anche in altri contesti. E se è la rappresentazione del primo demiurgo, che è rappresentato dalla Y iniziale della parola YHWH, sottolineo, come ho già fatto altre volte, che il decimo Sacro Archetipo Ebraico, la Yod( con funzione concentrazione, il punto da cui si snoda tutto, come un piccolo fuso che consente di creare l'ordito e la trama della tessitura), che la Yod ha valore 10, che indica la complementarietà del maschile (1) e del femminile(0), e che il numero 10 era rappresentato, nei geroglifici, con un segno grafico uguale alla stele centinata dell'esedra delle Tombe dei Giganti. 

Invece, il segno che era rappresentato da due braccia sollevate ad angolo, tenute come un telaio, simboleggiava, presso gli Egizi, la forza vitale della persona, che si attiva a alla nascita., come se fosse il suo doppio spirituale. 

 Il Ka veniva tramandato, come una sorta di “patrimonio genetico” delle divinità che lo avevano preceduto.

Le statue funerarie del defunto rappresentavano il suo Ka, e talvolta portavano sul capo un paio di braccia tese, come era anche il geroglifico Ka. La grande statua lignea del faraone Hor I (XIII Dinastia) è l’unico esempio di Ka in figura tridimensionale che sia giunto fino a noi. 

Creatore di questo Ka, insieme al corpo fisico, era il Dio Khnum, fautore dell'uovo della creazione, il vasaio divino, che modella le sue creature con il limo nero del Nilo. 

Ka, come Ka/Cabras, fulcro della creazione nella nostra terra, rappresentato dai Giganti di Mont'e Prama, da su "Karrabosu", lo scarabeo psicopompo, la nostra Dea Madre di Cabras/Kabras, che ha anticipato di oltre 3500 anni quello egizio( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0) 

Infatti, pur potendo andare ovunque, si riteneva che il Ka rimanesse per lo più nel sepolcro, nel corpo mummificato o nelle statue commemorative(come nella nostra Dea Madre/Karrabosu, riposta nella mano dei defunti), del defunto, e doveva solo essere nutrito, con offerte di cibo.

Ma avevo già parlato del Dio Khnum, guardacaso, padedro della dea Neith, in un post di oltre un anno fa, a proposito drl bronzetto di Teti e le sue proporzioni auree(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0) - Amon, Ra, Khnum, tre Archeboli, un solo archetipo- , il Dio vasaio creatore del mondo, guardiano delle sorgenti, creatore della vita, che plasma la vita degli uomini, e padre di Heka, il Dio della magia e degli incantesimi.

Quindi come vasaio, come contenitore uterino, questo Dio Khnum potrebbe essere associato anche alla parola sarda "cunnu", con la quale ha una certa assonanza fonetica, considerando il fatto che Teti, dove è stato ritrovato il bronzetto, simbolicamente parlando, essendo associata all'archetipo Teth, ha una valenza uterina, un grembo creativo di immane bellezza.

Perché  questo, significa l'archetipo Teth: verità, fecondità, bellezza". 


Quindi, questa Tanit di Tresnuraghes, secondo il mio punto di vista,  è il demiurgo androgino, vasaio e tessitore, che viene identificato con queste due braccia sollevate a squadra, come un telaio, come un fuso da tessitura, che, guardacaso, ha la stessa forma conica dei nuraghi. Conica come un ingresso uterino. Come gli ingressi nei nuraghi, come l'ingresso al pozzo Sacro di Santa Cristina, tutti con "angoli aurei" a 9. Come ho scritto tante volte. 

72°, per gli angoli base, e 36°, per il vertice superiore. 

72>9

72>9

36>9

9x3= 27=9

72+72+36=180>1+8=9

Il 9, Sacro Archetipo Ebraico Teth, il Femminino, il Grembo, la Creazione per eccellenza. 

Queste braccia a "telaio,", le ho viste in altri contesti, soprattutto in ambito minoico. 

L'ho visto nella  Dea dell'omphalos( Creta, 1.400 a.C.), esposta a Heraklion, al museo archeologico Nazionale.

Le ho viste in una statuina, sempre minoica, appartenente al periodo 1425-1190 a.C. ca., che presenta, addirittura, le due mani in posizione differenziata, quasi a distinguere il maschile dal femminile. 

Avevo anche analizzato una statuina in proposito, sempre con le braccia sollevate a squadra(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/dea-madre-minoica.html?m=0), una Dea madre minoica del 1200 a.C. circa che si trova nel  Museo Archeologico di Heraklion, la moderna capitale di Creta.

Una Dea Madre con tre colombe(o pavoncelle?) sul capo, simbolo molto forte, perché ha in sé la valenza archetipale della creazione primigenia, dell'uovo cosmico.

Un archetipo, quello delle colombelle/pavoncelle, che insufflano l'afflato divino davanti all'albero della vita, che troviamo come costante nella nostra Antica Civiltà Sarda

Queste tre, rappresentano il potere di nascita, morte e rinascita che solo un essere che sfida la legge di gravità, come un uccello, messaggero tra le due dimensioni, tra vita e morte, tra cielo e terra, può rappresentare


Interessantissimi sono due reperti trovati a Gournia, sito archeologico nell'isola di Creta, che era una delle città del periodo tardo minoico (1600 - 1400 aC), dove hanno scoperto un importante sito minoico dell'età del bronzo. 

Il tempio che hanno trovato, conteneva una statua in terracotta di una donna con le braccia alzate (forse una dea), uccelli di terracotta (forse originariamente attaccati alla statua), un supporto per le offerte, a tubo, con immagini di serpenti e un altare a treppiede di argilla, reperti esposti al Museo Archeologico di Heraklion, Creta, Grecia

Il "tubo" con i serpenti, ha la forma di un cono tronco come i nuraghi, e il serpente è il simbolo dell'archetipo 9, la creazione, la ciclicità, il Grembo, la kundalini, che corrisponde a quel Fuoco interiore, rappresentato dal Ka. 

La kundalini ha due Nadi energetiche, la Ida(energia femminile) e la Pingala(energia maschile) che, in complementarietà, creano. 

Questo concetto, verrà esemplificato con tutte quelle statuine, che abbiamo sempre visto con le braccia tese, e con in mano due elementi speculari, in genere due animali, che simboleggiano sempre, quel punto di creazione, quella sinergia necessaria tra le due polarità, per essere dei demiurghi, dei creatori semidivini. 

Ma guardate il simbolo su questa colonna con serpenti. 

Riproduce le braccia a squadra del Ka. 

Simbolo che conosciamo molto bene, visto che nelle nostre Domus de Janas, vi sono varie simbologie di "corna". 

Allungate, concave, a Y, a barca solare, e quadrate, come queste, triple e squadrate, nell'anticella della Domus de Janas di Brodu, tomba IV ad Oniferi, in provincia di Nuoro, risalente al 3300 aC circa. 

E ritorniamo sempre al concetto di creazione, di nascita, morte e rinascita, attraverso il telaio metaforico delle braccia a squadra, che consentono di intessere, metaforicamente, una dimensione, un tessuto, dove la continuità dell'Anima, del Fuoco vitale, del Ka, da una dimensione all'altra, dal mondo dei vivi, al mondo dei morti, è possibile, proprio come il "tessuto", la scacchiera/griglia" della Domus de Jana di Pubusattile, della quale ho parlato molte volte. 

E questo lo si può fare, solo con le due polarità opposte in equilibrio

Il Sacro nome divino, YHW, o YHWH, nella sua versione estesa, ha già in sé queste polarità opposte integrate. 

La Y, decimo Archetipo, è il 10, maschile e femminile (la stele centinata delle Tombe dei Giganti) 

La H, archetipo 5, la He', con funzione "vita", è il Femminino che tesse questa creazione, sempre con le polarità in equilibrio. 

La Waw, o Vav, il sesto archetipo, funge da agente collante, da "gancio", perché è il 6, unione degli opposti. 

Tutte e tre le lettere, simboleggiano le due polarità in sinergia. 


Come la nostra Tanit di Tresnuraghes, la nostra prima Yod, la nostra prima H, la vostra prima Waw, la nostra prima Madonna nera, la demiurga creatrice, il fertile limo nero che utilizzava il padedro Khnum, il vasaio, per creare l'umanità

Tornio, fuso, vaso. 

Telaio

Le Janas tessevano su telai d'Oro. 

Telomeri. 

I Telomeri sono fatti ad X, sono la parte finale protettiva, dei nostri cromosomi. 

"Telo", significa "fine". 

Morte, che ha in sé, implementato, anche il concetto di vita, in un ciclo continuo. 

In un tessere, continuo. 

Lui creava al tornio, lei filava, in complementarietà. Due atti creativi, che hanno la stessa valenza. 

La prima tessitrice androgina demiurga. 

Le braccia sollevate a squadra,  simboleggiano anche  l'offerta, il cibo. 

Ma quello è un aspetto secondario. 

Rappresentano principalmente il telaio, la possibilità di creare, di intessere una nuova dimensione, un nuovo tempio, anche nel mondo dei morti, così che il fuoco vitale dell'Anima, il Ka, come attraverso "su Karrabosu" psicopompo, la Dea Madre di Ka-Cabras, potesse passare anche nell'altra vita, nella dimensione dell'immortalita, come in un ciclo continuo triadico, esattamente come rappresentato nelle "corna/braccia" squadrate delle nostre Domus de Janas. 


Tiziana Fenu 

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Approfondimenti

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La Tanit di Tresnuraghes tessitrice




Tanit di Tresnuraghes https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0


"Tubo" votivo con serpenti e il fregio centrale, come le braccia sollevate "a squadra", trovato a Gournia, che era una delle città del periodo tardo minoico (1600 - 1400 aC), dove hanno scoperto un importante sito minoico dell'età del bronzo.

Tre modi differenti per indicare l'anima, secondo gli EgiziBa indica lo spirito del vivente, cioè la sua energia vitale, rappresentata come un uccello (forse la fenice rinascente) con testa umana, che con la morte si stacca dal corpo e s’invola verso l’aldilà.Il Ka, possiede una valenza esoterica molto forte, rappresenta il “doppio” dopo la morte, che consente al defunto la vita perpetua, per continuare nell’oltretomba come su questa terra. Il luogo di sepoltura è infatti chiamato “dimora del ka”.Il terzo termine, Akh, rappresentato da un ibis, costituisce la manifestazione luminosa della scintilla cosmica, il numen divino di cui partecipano i mortali.(Arch. Renato Santoro)

La grande statua lignea del faraone Hor I (XIII Dinastia) è l’unico esempio di Ka in figura tridimensionale che sia giunto fino a noi.

Dea dell'omphalos( Creta, 1.400 a.C.), esposta a Heraklion, al museo archeologico Nazionale

(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/dea-madre-minoica.html?m=0),  Dea madre minoica del 1200 a.C. circa che si trova nel  Museo Archeologico di Heraklion, la moderna capitale di Creta.



Reperto ritrovato a Gournia, che era una delle città del periodo tardo minoico (1600 - 1400 aC),

Domus de Janas di Brodu, tomba IV ad Oniferi, in provincia di Nuoro, risalente al 3300 aC circa.

statuina, sempre minoica, appartenente al periodo 1425-1190 a.C. ca., che presenta, addirittura, le due mani in posizione differenziata, quasi a distinguere il maschile dal femminile.


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