L'Etna ieri, su immagini che stanno circolando sul web. A testimonianza di molti, sono reali.
La forza di Madre Terra, quella viscerale, come una magnifica leonessa, la cui potenza si amplifichera' per il portale 8/8/8 dei Leoni, si è manifestata in tutta la sua grandezza.
Ieri abbiamo avuto un passaggio importante, Marte e Urano allineati a 26° ( 26= ancora un 8) del Toro, in concomitanza con la stella di Algol
Una stella importante e temuta per la sua potenza energetica.
Era legata, anticamente all’idea di decapitazione e di ogni tipo di maleficio.
La Stella è conosciuta col nome di Caput Medusae ed è la stella Beta della costellazione del Perseo.
Beta Persei è la testa della Medusa, che gli Arabi chiamano "al-Ghûl" , ovvero ‘lo spirito maligno’, ‘il diavolo’, ‘lo spettro’, ‘il fantasma pauroso’, ‘l’orco’, ‘il cannibale’.
Macabro anche il nome cinese Tsui Chi, i ‘cadaveri ammucchiati’.
Algol si trova nella fronte di Medusa, situata nella costellazione di Perseo, dove l'eroe è raffigurato mentre decapita la Gorgone Medusa.
La fronte, sesto chakra Ajna.
Ma, come ho scritto altre volte, anche questa è un'ennesima distorsione a scapito del Femminino.
Un Femminino talmente potente, da essere relegato, pian piano, nel corso dei secoli e dei millenni, a rappresentare la maggiore potenza distruttiva e malefica, anche maggiore rispetto a quella mascolina.
Ma questo è ciò che ci insegna la storia, la mitologia, scritta da uomini.
In altri contesti, come quello della civiltà sarda, Medusa è una magnifica regina guerriera, ed è legata alla particolare figura del basilisco, "su iscultone".
Da un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/basilisco-e-il-mito-di-medusa-in.html?m=0)
"Quindi questo "Scultone", questo basilisco era di natura malefica, nato dal sangue della testa della Gorgone, Medusa, decapitata da Perseo le cui uova vengono partorite da due galli maschi e che vengono covate del rospi
Le Meduse erano figlie di Forco e di Ceto, ed abitavano nell'estremo occidente del mondo conosciuto dai greci
Erano tre sorelle, Steno, Euriale e Medusa, di aspetto mostruoso, avevano ali d'oro, mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli e chiunque le guardasse direttamente negli occhi rimaneva pietrificato.
La Gorgone per antonomasia era Medusa, unica mortale fra le tre e loro regina, che, per volere di Persefone, divenne la regina degli Inferi. Le Gorgoni rappresentavano la perversione nelle sue tre forme: Euriale rappresentava la perversione sessuale, Steno la perversione morale e Medusa la perversione intellettuale.
Dalla testa mozzata di Medusa, nacquero il cavallo alato Pegaso e Crisaore, padre di Gerione.
Quel Gerione, la cui figlia Eriteide, si uni' al Dio Hermes e diedero alla luce, Norax o Norace, antico eroe mitologico della civiltà Sarda, fondatore, secondo la leggenda, di Nora
Norace, attestato da più fonti, pare che arrivasse in Sardegna dalla mitica città di Tartesso, la città portuale dell' attuale Andalusia, ma che sembrerebbe invece, da alcuni studi, essere proprio una città della Sardegna, terra ricchissima di metalli e di pietre preziose, di cui i sardi erano abili commercianti fin da tempi antichissimi, probabilmente dal 10. 000 a. C., se non prima.
Perseo, quindi, donò la testa mozzata di Medusa, alla dea Atena, la quale la fissò al centro del proprio scudo per terrorizzare i nemici.
La testa mozzata venne dirottata verso l'arido deserto libico per evitare che dal suo sangue velenoso si creassero dei mostri o si creasse un deserto nel territorio greco.
In Libia in particolare si credeva che il basilisco che fosse nato dalle uova di Ibis, i quali si nutrono di serpenti e di scorpioni velenosi
Infatti vi è una sovrapposizione tra il nostro comune Gallo e l' Ibis egiziano, questo perché gli Egiziani veneravano moltissimo il basilisco come emblemi di eternità tanto da consacrare in loro onore, delle statuine d'oro.
In Libia, Medusa divenne regina delle Amazzoni, quindi una Regina con valenza positiva, come lo diventerà in Sardegna, in totale controtendenza con l' immagine iconografica negativa che aveva assunto nella cultura occidentale, soprattutto presso i Greci e i Romani.
Tanto che il suo sangue, qui sembra essere anche miracoloso, pur essendo di natura demoniaca.
[...] A Esterzili esiste un tempio megalitico rettangolare , chiamato " Sa Dom'e Urxia", dove, narra la leggenda, ci sarebbe un tesoro chiamato con un nome molto simile a quello del su Scorzoni( o Scultone), che si chiama " su scusorxu", nascosto e custodito dalla Maga Urxia.
Urxia, Orgia, Giorgia, sono tutte radici in "org -", che richiamano luoghi carichi di energia positiva, quindi fertile, piena di verde, che hanno lo stesso nucleo "or/org", di Orgosolo, di Dorgali, di Orosei, dei luoghi, insomma, frequentati da Su Scultone - basilisco.
Infatti, "Gorgo- georgico" , è riferito all'agricoltura, e proprio Medusa, col sangue dalla sua testa decapitata, che genera il basilisco( tra l' altro il nome è simile al basilico, la più profumata tra le erbe "di cucina" ) era, tra le Gorgoni, colei che era esperta nell'arte del coltivare la terra, oltre che ad essere la più potente
Il Professor Lilliu, aveva associato "Giorgia", ad una maga gigantessa in epoca nuragica, che si infuria e che pietrifica con lo sguardo a causa della perdita, per una maledizione, dei propri figli.
Una Giorgia come un Antica Madre Pietra della fertilità( il nome Giorgia infatti è connesso al termine greco- bizantino " Ghiorghis", che significa "colei che feconda) che venne pietrificata per aver rifiutato di fare l'elemosina, nonostante la sua ricchezza.
A Esterzili esiste anche " Sa Domu de s'orgia Maiosa".
Il basilisco, anche a livello esoterico, nonostante la sua fama di animale terrificante e temibile, è uno dei 5 importantissimi animali della fase alchemica di trasformazione, le cui uova sono covate dalla grande gallina alchemica e queste cinque fasi alchemiche, con i relativi animali corrispondenti, rappresentano le trasformazioni a cui siamo chiamati per consentire l'evoluzione
[...] Il basilisco rappresenta la fase alchemica più importante, quella dell'unione del maschile e del femminile, della luce con le tenebre, del Sole e della luna.
Unione delle degli opposti che è sempre stata importantissima nella rappresentazione e nelle manifestazioni nella cultura Sarda, in ogni aspetto, come ho sempre sottolineato.
Vi è sempre questo equilibrio di polarità sempre presente, di acqua e fuoco, di luna e sole, di Padre e Madre Creatori, che agiscono sempre in sinergia
[...] Solo il basilisco può consentire questa trasformazione alchemica importantissima, di unione del femminile e del maschile, dell'acqua con il Fuoco.
Nella Basilica della Borgogna in un monastero benedettino dedicato a Maria Maddalena via è un capitello chiamato Capitello numero 51, chiamato "il basilisco" , e si trova nella zona nord della Basilica, a nord come la Stella Polare , in una zona dove non arriva la luce, ed è ornato solo con foglie di Giglio araldico, che corrispondono alla Rosa ermetica della Maria Maddalena.
Perché il Basilisco, nella sua accezione più positiva e non penalizzata dai vari bestiari medioevali e dal retaggio misogino e patriarcale della mitologia greca, viene ad identificarsi con il Sacro Femminino, con la Maria Maddalena, che ha integrato in sé il principio degli opposti, del maschile e del femminile.
Questo aspetto è molto interessante se consideriamo che il basilisco era considerato e venerato dagli egiziani come simbolo di eternità.
Il basilisco è come il fuoco primordiale che prelude alla trasformazione dei metalli, alla trasformazione del piombo in oro.
Ha lo sguardo di potere caratteristico della Medusa, e infatti simbolicamente, il basilisco rappresenta anche il potere.
La Medusa, le Gorgoni, non sono altro che l'evoluzione dell' incalzante patriarcato che avanzava, e che spazzava via ogni traccia di quello che fu il culto della Dea Serpente delle antiche civiltà gilaniche, dove il serpente era il simbolo della saggezza, che univa la vita, la morte e la rinascita.
Il mito della Dea Madre del Neolitico, dal 7000 al 3000 a. C., inizialmente viene rappresentato da questa Dea Madre venerata nell'africa del nord, quella che poi si ritroverà nella Medusa, Regina delle Amazzoni, di cui rimane però solo l'aspetto legato alla morte.
Ma piano l'ideologia patriarcale e androcratica, si fanno sempre più strada e tutte le maggiori rappresentanti del male e della bestialità verranno rappresentate da elementi femminili, come le Gorgoni, le Erinni, le Arpie, le Chimere
Il serpente, da animale venerato nel Paleolitico e Neolitico, diventa invece, sotto il patriarcato maschile, pericoloso e velenoso.
[...] E non è un caso che sia stato proprio il basilisco, simbolo dell'androgino, Unione degli opposti, del maschile e del femminile, del fuoco e dell'acqua, che abbia creato nella pietra, una voragine profonda come un utero, che è diventata poi un Luogo sacro per la celebrazione di riti ancestrali e che ha dato origine, intorno, ad un complesso nuragico molto articolato, composto da nuraghi, Domus de janas e Tombe dei Giganti.
Ma anche il mito della Medusa in Sardegna, assume dei connotati totalmente opposti a quelli negativi che le vengono attribuiti nella civiltà e nella cultura greca e Latina.
Il Mito di Medusa è sempre stato presente in Sardegna e con una valenza estremamente positiva è questo ancora una volta indica l'importanza che aveva il matriarcato in Sardegna".
Una straordinaria figura, quindi, quella della Medusa Gorgone ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/le-gorgoni-rappresentano-scritto-mio.html?m=0)
Le Gorgoni rappresentavano la Quintessenza deturpata della femminilità, e in quanto femminili, ammaliavano con lo sguardo
E in quanto naturalmente seduttrici, capaci di creare fascinazione nell'animo maschile
Cosa intollerabile per una società patriarcale e dominante.
La donna non poteva più "se-durre" l'uomo
Non poteva più condurre l'uomo a sé
Finiti i tempi della Grande Dea Madre, e la coesistenza pacifica e complementare tra le due energie, maschile e femminile, in cui ci si lasciava "se-durre" incondizionatamente verso il suo Sacro Grembo Alchemico, la paura ha preso il sopravvento
Le si è dovute demonizzare, imbruttire e trasfigurare in esseri orribili per poter arginare e ghettizzare il potere di seduzione delle donne
La Medusa Gorgone rappresenta il grandissimo potere femminino che hanno temuto gli uomini, sconsacrando quel portale di cui sono massime rappresentanti, il portale degli occhi dell' Anima, e riducendolo ad un portale di morte.
Un portale che pietrificata.
Che toglie vita, invece di donarla.
Lo sguardo di una Donna è sempre una carezza sull'anima.
Dove posa lo sguardo la donna, fiorisce sempre un fiore, anche nel deserto"
La più antica rappresentazione di questo potente Femminino,, custode dei portali, con due leonesse affianco l'abbiamo di siti archeologi come quello neolitico matriarcale di Çatal Hüyük, risalente al 6000 aC circa, nel quale si è trovata proprio la celebre statuina della prima dea Cibele, con i due leoni al fianco( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/dea-cibele-ed-equinozio-di-primavera.html?m=0)
"La mitologia ci racconta di questa potente Dea, che inizialmente era androgina, il suo nome era Agdistis, fino a che Zeus non decise di allontanare da lei, l'energia mascolina, servendosi della complicità di Dionisio, che tramuto' in vino, l'acqua della sorgente in cui era solita dissetarsi Cibele, per poi farla ubriacare, ed evirandola, tenendo legato il suo membro ad un albero.
[...] Ritualistica in cui l'Iniziato prescelto, offriva il suo sacro membro, custodito in preziosi tessuti profumati, offrendolo alla Grande Madre Cibele, in una cerimonia nella camera nuziale.
Talamo nuziale, che diventava così( da "thalamoi", greco), sia camera nuziale, che tomba.
Così come il "torus"( ho scritto che questa stella Algol, si trovava, ieri, allineata a Marte e Urano, proprio al 26° del Toro, come in un talamo nuziale simbolico), il letto dell'Iniziato ai Misteri di Cibele, aveva il doppio significato di letto nuziale e funebre, anche se personalmente, ritengo che questa sia una Matrice della nostra Antica Civiltà Sarda, in cui la simbologia della protome taurina, si amalgama e si sovrappone alla simbologia uterina, per indicare la sinergia degli Opposti, che creano vita anche dopo la morte. Simbologia evidentissima nelle nostre Tombe dei Giganti e sempre presente nelle nostre antichissime e millenarie Domus de Janas".
Ieri 15/7/2024, eravamo in un crescendo energetico
6/7/8= 21
21, Sacro Archetipo Ebraico Shin, il Sacro Fuoco divino, interiore.
Lunedì, Luna
Luna Crescente in Scorpione, acqua
Sotto il segno del Cancro, ancora acqua.
Le acque più profonde, ancestrali, che vengono a galla, sollecitate dal Fuoco dell'Archetipo.
Come una ferita primordiale che deve manifestarsi, dalle viscere stesse della Terra, e ripristinare il proprio potere.
Marte, uno dei pianeti che governano lo Scorpione, ha offerto la giusta spinta combattiva.
Urano, primo re di Atlantide, in esaltazione proprio nello Scorpione, ha segnato questa spinta propulsiva come gesto intimo di ribellione, di rinnovamento, e come sposo di Gea, la Terra, questo rinnovamento, non poteva che manifestarsi con una eruzione di queste dimensioni, altamente simbolica, personificazione dei poteri creativi nel Caos.
Di un vulcano, che è pura potenza femminile, manifestazione di Madre Terra custode dell'Acqua e del Fuoco.
Una leonessa ( o che sia proprio un basilisco/ Medusa, adirata per la morte dei suoi figli?)che governa la sua dimensione terrena, in prossimità proprio del portale importante dell'8 agosto, il portale dei Leoni, che nell'eruzione, si vede chiaramente.
Saremmo, per quella data, in un 8/8/8, su cui avrò molto da dire.
Anticipo che sarà un Archetipo Vav, il sesto, quindi Unione di Opposti, come è stato manifestato e anticipato ieri.
Per il momento, ciò che ci sta offrendo Madre Terra, è molto oltre ogni creazione artificiale.
È da brividi, e con un sincronismo straordinario.
Con infinita gratitudine sempre
Tiziana Fenu
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Congiunzione Marte/Urano/Algol
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