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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, maggio 20, 2021

💚Le lucerne

 LE LUCERNE


Il mezzo più comune di illuminazione degli interni era la lucerna, in terracotta e in bronzo era il più diffuso nel mondo romano a partire dal I secolo a.c. Essa veniva alimentata con dell'olio, a volte di oliva, ma pure di noce, di sesamo, di ricino o di pesce e probabilmente di olii minerali, già conosciuti nel periodo antico, e di grassi animali, cioè di sego. 


Era costituita da un corpo principale che fungeva da serbatoio, da uno o più beccucci e spesso da un manico. Attraverso il foro di alimentazione posto sul corpo, il serbatoio era riempito di olio o grasso che bruciavano tramite uno stoppino in lino o canapa. Gli esemplari in terracotta furono dapprima realizzati al tornio, poi prodotti in serie mediante l'utilizzo di matrici, con le anse e le decorazioni a rilievo applicate a parte. Spesso svariate decorazioni impreziosivano il disco superiore, dove si raffiguravano: decorazioni geometriche, divinità, simboli, serpenti, animali, scene mitologiche, erotiche e di vita quotidiana.


Già le lucerne in bronzo, la cui produzione precede quella delle lucerne fittili, erano considerate un bene di lusso destinato alle classi più agiate. La loro preziosità era legata al materiale utilizzato e ai problemi di fabbricazione: la matrice per lo stampo poteva infatti essere impiegata per un solo esemplare, e ciò determinava costi maggiori. a Si eseguirono lucerne in diversi materiali, in pietra, in vetro, o in metallo o in terracotta. Alcune venivano eseguite in metalli preziosi, argento e perfino oro.


LUCERNA CON SCENA EROTICA

Quelle in terracotta, in genere in argilla, furono le più diffuse. Ebbero anche largo uso religioso, benaugurante, votivo e soprattutto funerario.


Mentre negli esemplari fittili (in argilla) la decorazione si concentrava quasi esclusivamente sul disco, nelle lucerne in bronzo sono privilegiati l'ansa e talvolta il coperchio.

Le lucerne furono impiegate per illuminare i diversi ambienti della casa, le botteghe, i templi, le terme e i teatri. Si pensi solo alle lucerne rinvenute sempre in larghe quantità nei cimiteri, soprattutto nelle catacombe.


Furono infatti spesso deposte nei corredi funebri, quali simboli di vita e guida per il defunto nel regno dei morti, oppure offerte in voto alle divinità o utilizzate come regalo augurale all'inizio dell'anno nuovo o, ancora, come omaggio fra innamorati.


Esistevano lucerne aperte e lucerne chiuse. Quelle aperte erano a forma di coppa con bordo alto per evitare il traboccamento del combustibile. mentre lo stoppino veniva inserito in un beccuccio o un incavo nell'orlo. 


Quelle chiuse, più usuali, avevano come unica apertura il beccuccio, oppure avevano un foro al centro con o senza coperchio. Se c'era il coperchio, in genere era per le lucerne di metallo e veniva attaccato alla lucerna con una catenella.


Le lucerne avevano di base tre parti: il corpo, il beccuccio e l'ansa, sulle cui forme e decorazioni si sbizzarrivano i loro produttori. Le lucerne romane vengono classificate in tipi in base alle variazioni della forma degli elementi che le costituiscono, utili anche per la definizione cronologica.


Le lucerne greco-ellenistiche erano decorate sulla parte superiore ricurva, mentre quelle romane e tardo-antiche avevano un disco centrale maggiore e decorato con figure varie.

Le lucerne di terracotta ebbero tre fasi di lavorazione: la prima interamente a mano, la seconda al tornio e la terza con la creazione di matrici su cui veniva colata l'argilla bagnata.


Ce n'erano di tutti i tipi, dai più umili ai più ricchi, e formavano, nelle case più sontuose, veri e propri lampadari. 


Per tenerle alte le lucerne, oltre ad essere poggiate su candelabri a fusto con piattello, venivano venivano appese, con catenelle, a candelabri a più braccia.


Dal sito

https://www.romanoimpero.com/2014/12/lilluminazione-dei-romani.html


Maldalchimia.blogspot.com


Le lucerne





Nell'immagine lucerna con tema amoroso

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