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martedì, maggio 18, 2021

💛Capovolti "musica/medicina"

 I "capovolti" sardi simboli di "musica /medicina" ? 


Da una pagina molto interessante che si occupa di musica in senso didattico e divulgativo, vedo questi due ideogrammi, che rappresentano la musica e la medicina. 

La spiegazione al post dice così 

"Riuscite a notare la somiglianza tra questi due caratteri cinesi?

Non è un caso: Medicina ( 藥 ) deriva da Musica ( 樂 ).

Per gli antichi cinesi infatti la Musica non era una banale forma di intrattenimento ma un momento di elevazione spirituale.

Pensate che utilizzavano un sistema basato su 5 note (scala pentatonica) in cui ogni suono corrispondeva → ad uno dei Cinque Elementi → e a uno dei 5 organi principali del nostro corpo. Tutto è correlato.

Diamo ascolto alla saggezza antica: la Musica è la migliore medicina per l’Anima."

(https://www.facebook.com/190842271311023/posts/1332722163789689/) 


Subito mi vengono in mente i nostri capovolti, i petroglifi del Bue Marino a Dorgali, oppure quelli simili di Sa Spilunca Manna a Laconi, o ancora, quelli delle Domus de Janas di Moseddu e Cheremule e in quelle di Sas Concas di Oniferi,  o nelle stele di Laconi, quelli che rappresentano  la discesa delle anime dell'aldila', ufficialmente. 

Interpretazione che non mi ha mai convinta poiché la stessa struttura, la troviamo nel copricapo della tribù dei Dogon, l'antica tribù del Mali, che dichiara di avere una discendenza stellare, da Sirio, tribù che manifesta conoscenze all'avanguardia in ogni campo, specie quello astronomico. 


La struttura è la stessa, e la simbologia non è certo di morte, ma di celebrazione della vita. 

Questa struttura, che indica l'ideogramma della musica e della medicina, mi ricorda anche le corna dei buoi adornati nelle corna che sfilano per le sagre importanti, qua in Sardegna, legati a "is traccas", i carri adornati. 

Buoi/Tori legati alla simbologia del Cinque, quindi anche a Sirio, che ha la stessa simbologia di Venere. 

Quindi Sirio, la costellazione del Toro e Venere, sono collegati, da quel cinque che indica unione con il divino, la quintessenza dell'uomo, che si esplica attraverso il chakra della gola, che è di dominio del Toro, come abbiamo visto dai miei passati post.

Il  quinto chakra della gola, Vishudda,  ha corrispondenza fonetica ( e anatomica), con la nostra parola sarda "udda", come ho scritto tante volte, che indica l'apparato riproduttivo femminile, e che in origine, come "ud da" era un sintagma sacrale di fine  cerimonia, di benedizione, che augura a di andare verso il sole, presente nelle antiche celebrazioni in ambito Mesopotamico. 

O molto più probabilmente, sardo, visto che questo termine, anche se involgarito nel suo significato originario, è arrivato fino ai giorni nostri. 

Chakra Vishudda governato da Mercurio, elemento alchemico femminile, come Venere che governa il segno del Toro, che presiede il chakra della gola. 

Mercurio, che corrisponde alla sinergia delle due polarita, maschile e femminile, che si vedono ben rappresentati, in questi due ideogrammi che rappresentano la musica e la medicina. 

Al centro, ai lati delle due nadi, Ida e Pingala, si vede proprio la Vesica Piscis ogivale, nell'energia centrale della Sushumma, della sinergia delle due polarità che interagiscono tra loro, per creare frequenze, musica. 

Per creare suono, vibrazione che guarisce 


E chakra della gola significa proprio verbo, suono, musica medicina, come dice il post nella didascalia agli ideogrammi, dove questa musica/medicina si manifesta attraverso l'antico sistema di base pentatonica. 


Ancora un cinque. 

Cinque note per guarire

Cinque note "po sanai" 

O erano cinque note "po sa nai", per la nave, per l'arca traghettatrice, rappresentata dalla stessa Domus de Janas, che doveva traghettare le anime dei defunti nell'altra dimensione? 

D'altronde alcuni soffitti, come quello della Domus de Janas s'Incantu di Putifigari, sembrano dei fondi di barche rovesciate.

Sono carene. 

Fondi di navi celesti e carene inteso come parola sarda, sterno che contiene il respiro divino della rinascita ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/le-domus-de-janas-non-sono-capanne.html?m=0) 

Ma "sanai'(guarire) è anche" sonai",  "suonare", come ho scritto tante volte. 

"Sanai e sonai in sa nai".

Guarire e suonare nella nave.

O forse, per come ho scritto tante volte, si tratta delle costole della balena alchemica.

Il Giona/jano, che che trasmuta 


Il suono è terapeutico. 

Ho già affrontato l'argomento nel mio post sull'archeoacustica, e le Domus de Janas, si prestano benissimo ad essere luoghi di guarigione, di trasmutazione e passaggio alchemico attraverso le vibrazioni della musica.


Questi caratteri cinesi, simboleggianti la musica e la medicina, potrebbero essere un'evoluzione dei nostri primordiali simboli dei capovolti. 

Capovolti che rappresentavano le Frequenze e le risonanze di guarigione, di trasmutazione, magari.


D'altronde, quel simbolo a forma di ovale, con un diametro centrale, ricorda il simbolo del sale, formato da un cerchio con il suo diametro, elemento alchemico per eccellenza, di trasmutazione, purificazione e conservazione, quasi a volere preservare l'anima dell'estinto, nell'altra dimensione, se mai questi simboli, rappresentassero davvero i nostri primordiali capovolti. 

Ma anche, simbolo ovoidale che ricorda l'uovo primordiale da cui ebbe origine tutto, rappresentato poi come Omphalos, nei principali templi, e nel nostro santuario di Monte d'Accoddi, la ziggurath più antica di tutto il bacino Mediterraneo, sorta ancora prima dell'edificazione delle piramidi. 

E questo omphalos lo troviamo anche all'Interno delle Domus de Janas. 

Quello che chiamano il focolaio, e che invece è proprio un omphalos raffigurato in terra, con un ombelico centrale, e tre fasce concentriche intorno che simboleggiano la nascita, morte e rinascita.


Simbolo posto tra le corna, in questi due ideogrammi cinesi, che ricorda il disco solare egizio tra le corna bovine/taurine che indica  l’occupazione equinoziale del segno zodiacale, segno che, una volta trascorsi un paio di millenni, cede il posto al successivo, quindi sotto il segno zodiacale del Toro. 

La somiglianza è davvero notevole, e c'è da sottolineare che nei tempi passati, vi era una grandissima attenzione al suono e alle sue frequenze e risonanze, poiché era veicolo di trasmutazione e di passaggio a stati vibrazionali di Ottave superiori, che consentivano l'accesso a stadi superiori di consapevolezza. 

Eoni avanti, i nostri Antichi Sardi. 

Come dico sempre. 


Tiziana Fenu 


©®Diritti intellettuali riservati 


https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/archeoacustica-degli-ipogei-in-sardegna.html?m=1


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Mi trovate anche in questo sito inglese antichecuriosita.co.uk


Capovolti "musica/medicina"











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