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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, maggio 13, 2021

💛 Su col-oru reale, il nostro Wadjet

 Su col-oru reale, il nostro Wadjet regale nella fusaiola di Santa Caterina di Pittinuri. 


Come quasi sempre accade, quando le cose si incastrano bene e al momento giusto, significa che si è sulla buona strada.

L'Universo, di per sé, ha una predisposizione naturale a preservare l'equilibrio, e a ripristinarlo in caso di perdita.

E quel che è stato squilibrato all'Origine, ritorna prepotentemente alla luce, in un modo o nell'altro.

È un po' di giorni, grazie anche alla provvidenziale curiosità che mi ha instillato un mio contatto, con le sue considerazioni, Roberto Giacalone, attentissimo e scrupoloso ricercatore, che ringrazio tanto, riguardo l'ipotetica etimologia del cognome sardo Soro, così tanto diffuso in Sardegna, legata al contesto "egizio", che ruotano intorno a questo argomento, alcune mie personali considerazioni, che, trovano forse conferma(ma attendo ulteriori approfondimenti) in ciò che prof. Sanna ha postato stamane, che mi ha lasciato basita per la sincronicita' con la quale si è manifestato proprio adesso, a conferma del mio sentire.

Adesso, non so esattamente come svilupperà l'argomento, potrei essere anche fuori strada, ma il mio sentire è questo, in coerenza di ciò che sto portando avanti da un po' di mesi, e cioè, che la civiltà egizia sia un ulteriore sviluppo di quella sarda, e che la matrice sia da ricercare qui, che è stata la culla da cui ha avuto origine.


Prof Sanna ha postato l'immagine della fusaiola(un peso dei telai) ritrovata a Santa Caterina di Pittinuri.

La breve, ma semantica e interessantissima didascalia, come avete visto in pagina, dice:

"Una eccellenza nella scrittura nuragica. Il Cobra solare della fusaiola di Santa Caterina di Pittinuri. Attenzione al cosidetto decorativo. Se state in superficie vi inganna"

.. e lì, alla lettura di questo post, mi si sono magnetizzati tutti i puntini del puzzle che stavo maturando in questi ultimissimi due/tre giorni.

Partiamo, visto che è capitata in sincrono, proprio dalla fusaiola.

È una interpretazione mia personale, che prescinde da ciò che prof. Sanna, poi vorrà spiegarci a riguardo.


La fusaiola rappresenta un cobra rosso, ed è rappresentata come un motivo a zig zag lungo tutta la circonferenza della fusaiola. 

Il motivo a zig zag  mi rimanda alla simbologia dell'acqua.

Il geroglifico che rappresentava l'acqua, per gli antichi egizi, era la doppia corsia di zig zag.

Qui ne è presente solo una.

Ma è anche vero, che questo zig zag contiene in sé, la W e la M insieme, che corrispondono agli Archetipi Ebraici (due, dei tre Archetipi Madre, l'altro è l'Aleph, il primo, il padre creatore, il Taurus/T-aurus, solare, divinizzato) Shin(il ventunesimo), il Fuoco, e la Mem(il tredicesimo), che significa acqua.

Quindi acqua e fuoco insieme.

Ad indicare un cobra particolare, che nella sua forma stilizzata, come già avevo scritto, mi ricorda il "capovolto" del Menhir di Laconi

Il Cobra che rappresenta, con il suo" collo aperto, la Kundalini con le sue nadi laterali, la Ida e la Pingala, la polarità Maschile e Femminile.

Quindi un Cobra/Serpente simbolico di completezza, androgino.

C'è da dire che lo zig zag di questo cobra mi richiama fortemente, la W della dea cobra dell'antico Egitto. Raffigurata come un cobra attorcigliato attorno a uno stelo di papiro , era la dea tutelare del Basso Egitto. Wadjet e Nekbet , la dea-avvoltoio dell'Alto Egitto , erano le dee protettrici del re e talvolta erano rappresentate insieme sul diadema del re, a simboleggiare il suo regno su tutto l'Egitto. La forma del cobra impennato su una corona è chiamata uraeus. Nella mitologia, Wadjet era infermiera del dio bambino Horus, e aiutò Iside, sua madre, a proteggilo dal suo perfido zio, Seth, quando si rifugiò nelle paludi del delta del Nilo

Wadjet che troviamo rappresentato 

Wadjet che rappresenta l'occhio di Horus, l'ureo/cobra che protegge i faraoni. Lo troviamo rappresentato anche su Iside e Hator, dee delle quali tra un po parlerò. 

Sottolineo, a caratteri cubitali, che "Coloru" in sardo significa serpente

COL-ORU

ORU-HORUS


Horo(o Horus) perse l'occhio sinistro(quindi il Femminino) nel combattimento con Seth, per vendicare la morte del padre Osiride.

Ma l'occhio non si trovò facilmente (lo trovo' Thot, lo riprese da Seth), e nel frattempo, il Dio Horo si muni' momentaneamente di un nuovo occhio sinistro, divenuto serpente, che si arrotola intorno alla circonferenza solare rossa, posta sulla fronte, l'Ureo.

Per questo motivo, gli occhi disposti a triangolo sono una simbologia archetipale di culti religiosi e segreti

In effetti, la parola oro geometricamente è formata da due o ai lati, e una R su, come un triangolo.

La R, come Ra, ma anche come Reish, ventesimo archetipo ebraico, la "testa", il terzo occhio, l'intelletto illuminato.

Gli occhi di Horo rappresentano il sole e la luna, allineati per il giorno detto dell'Epifisi, nel solstizio d'estate.

Raffigurazione oculare che rappresenta la Grande Anima Nascosta, celata, non visibile a tutti, che si svela prima come Falco, poi come scarabeo, e infine come fenice

L'occhio sinistro è lunare, femminile, passivo, l'anima, allineato con il cuore, triangolo rovesciato. 

L'occhio destro è solare, è attivo, é spirito. 

Rappresentano la polarità che parte dalla Kundalini, dal coccige, dal Luz, esattamente, resistentissimo, dove l'anima è attaccata al corpo. 

L'occhio di Horus è composto da più simboli, è onniveggente, somiglia anche alla ghiandola pineale

Occhio sinistro di Ra, veniva raffigurato con un cobra femmina. 

Strano che anche "Coloru" abbia "-oru" come desinenza, quindi "oru/oro" è collegato al serpente, come anche l'uroboro, il serpente rosso della rinascita, come quello che si mette Horus provvisoriamente. 

E guardacaso, ma mai per caso, il serpente/cobra rappresentato nella fusaiola, è proprio rosso. 


Stavo pensando che "arrubiu", in sardo significa "rosso" 

Letto al contrario, potrebbe essere anche "Biu ar... Vedo ar.. O vedo Ra..il Re Sole" 


Vi ricordate cosa avevo detto a proposito della dea Cobra, del Femminile che protegge il Re/Ra,  enfatizzata, come messaggio subliminale da quel meato uretrale esibito dal Gigante di Mont'e Prama?

I Giganti sono messaggeri divini e sono portavoce  di simboli e messaggi subliminali, non di immediato accesso, proprio perché sono veicoli del Divino, e quindi di conoscenze misteriche antichissime.

Scrivevo nel mio post " La regalità dell'Ur"


"Ma, tenendo presente che "Ur", significa Fuoco, Luce divina, ecco che si delinea la motivazione di questa scelta estetica nel rappresentare un Gigante con il condotto "ur-etrale" in bella vista. 

È strano che questi nomi, "uretra/urina/urea/ureo" abbiano la stessa "ur" di nuraghe. 

Uru era il dio solare egizio, identificato con il Dio solare Ra. 

Dio Solare Ra, che è sempre rappresentato con il disco solare in testa e il Sacro Cobra, l'Ureo, che lo sostiene, lo custodisce e lo protegge(stiamo parlando del 2.500 a. C.). 

L' occhio di Ra, è lo stesso Ureo, l'aspetto femminile di Ra, poiché custodisce e protegge. 

Ricordiamoci che tutte le divinità primordiali sono androgine, e che quindi hanno in sé un aspetto maschile e femminile. 

La stessa luna, come base etimologica, è formata dal sumero "LU", che significa "divampare", più "NU", che indica lo sperma maschile. 

Quindi la Luna, anticamente, era un Dio fecondatore dell'Universo. 

Così come era femminile, anticamente, la divinità solare. 

Energie creatrice, che nel corso della storia dell'umanità si sono alternate e scambiate di ruolo, poiché complementari le une alle altre. Sempre unite. 

E lo sperma creatore, passa nel meato, nel condotto urinario, che è presente anche nelle femmine, e che nel maschio, di alterna con il passaggio dell'urina. 

Rappresentare questo esterno condotto ur-inario, nel Gigante di Mont'e Prama, in modo così inequivocabile, simboleggia la rappresentazione di una appartenenza Regale, a quella dimensione Solare e Sacra, a cui gli Antichi Sardi si sentivano devoti

La particella "Ur" significa Fuoco Sacro, il Fuoco della trasmutazione

È l'Oro della trasmutazione

L' urina, o per meglio dire, l'Ur-ina, è sempre stata considerata Sacra in ogni civiltà, fin dai tempi antichissimi

L' Oro del sangue

Un potente mezzo di autoguarigione. 

Siamo noi occidentali, a considerarla semplicemente un prodotto di scarto, ma non lo é. 

È il prodotto dei nostri centri energetici vitali, i reni, è la base della salute perfetta, fonte di giovinezza. 

Persino l'urea, la componente solido-organica  dell'urina, se ingerita, ha un forte potere di guarigione

L' urinoterapia è sempre stata presente in ogni percorso iniziatico, fin dai tempi antichissimi

Poiché risveglia la Coscienza Superiore, la connessione con il Divino

È la base di trasformazione su cui lavorano gli Alchimisti

In alchimia, questo Oro liquido potabile, è chiamato "Acqua di Fuoco", il Mercurio alchemico, citata in tutti i testi Sacri, comprese le Sacre Scritture

"Bevi l'acqua dalla tua cisterna, e da quelle che scaturiscono entro il tuo corpo" (Proverbi 5, 15-18)

Nei genitali si trova la manifestazione del Divino. "


Il serpente, quindi, questo cobra rosso, è la manifestazione nel femminile, della potenza manifestata, del Maschile solare creatore. Un essere androgino, Solarizzato, divinizzato, completo, che ha anche la componente maschile in sé, così come ce l'ha anche il maschile. 

L'ho scritto tante volte. 

Osiride. 

Srd(come Sardegna). 

SD  come Iside.

Iside può ricompattare i pezzi sparsi di Osiride, perché anche lei ne è parte.

Crea il fallo d'Oro, l'Horus, il figlio, perché lei è grembo alchemico che può trasformare tutto in oro. 


Ma c'è anche un altro aspetto, ritornando al fattore "coloru(serpente in sardo) e  soru(s'oru, l'oro). 

La Dea Iside e la Dea Hator, ad un certo punto si sovrappongono. 

Ho parlato della dea Hator creatrice primordiale divina, a proposito del suo simbolo, il Menat, che è riprodotto nello schema della piantina del Pozzo Sacro di Santa Cristina, e in altri Pozzi.  Simbolo Alchemico di portale di trasformazione. 

Iside:dea della fertilità e della magia, il suo culto nasce nel Delta del Nilo. A differenza di Hathor viene rappresentata con un trono sulla testa (simbolo di regalità) o come una donna alata(simbolo del vento). In epoca più tarda fu assimilata a Hathor e venne rappresentata in modo molto simile. Il suo culto si diffuse nel bacino del Mediterraneo, persino a Roma, come alternativa alla religione ufficiale

Hator ha la testa da mucca ed è rimasta zitella, mentre la bella Iside era la sposa di Osiride e ha dovuto ricomporre il marito fatto a pezzi da Seth.

Hathor viene raffigurata come una donna con corna bovine/taurine, e un disco solare, e anche Iside, in associazione con Hathor, è stata raffigurata con le corna bovine, tra le quali è racchiuso il sole. Nell'iconografia è rappresentata spesso come un Falco, e più precisamente come una poiana, o come una donna con ali di uccello e simboleggia il vento. In forma alata è anche dipinta sui sarcofagi nell’atto di prendere l’anima tra le ali per condurla a nuova vita. Frequenti anche le rappresentazioni della dea mentre allatta il figlio Horus .

Hathor ricevette l'epiteto di Nub (dorata), e in seguito venne identificata, in queste regioni, con Astarte e con altre divinità cananee come la dea Qadesh. 


Fermiamoci un attimo su questo aspetto. 

La Dea Hator e Horo. 

Intanto Hator, la madre di Horus/Horo  è l'unica divinità che si presta alla S apostrofata come l'articolo sardo, e diventa, tutto attaccato, Sator, che anagrammato diventa Astor, cioè astore, il figlio Horus/Horo. 

Astor che ancora anagrammato, diventa astro. 

E anche il figlio Horus ha ereditato lo stesso giochino della S.

Con la S davanti diventa Soro, un cognome diffusissimo in Sardegna.

Ma "astoreddu", in sardo, è anche il nome della poiana. Quindi Horo/Horus, è l' occhio della poiana, "po/Jana, per Jana". 

Occhio di Horus che ha due polarità, come la Jana, il Giano bifronte, perché l'occhio destro rappresenta il futuro, e l'occhio sinistro il passato. 

Rappresenta il passato, perché, la sinistra, il femminile, è memoria, è acqua, liquido amniotico che trasporta le memorie. 

Ecco perché Horus perde l'occhio sinistro, combattendo con Seth. Perché gli strappa via la propria identità, la propria memoria del sé, lo disidentifica. 

E Horus momentaneamente sostituisce l'occhio proprio con un occhio circondato da un serpente rosso, esattamente come quello rappresentato nella fusaiola di Santa Caterina di Pittinuri, che è  un orobourus il serpente che rappresenta la ciclicità degli eventi, l' immortalità, lo Yin e Yang, che illustra la natura dualistica di tutte le cose e soprattutto gli opposti che si completano a vicenda, così come la stessa forma dell'occhio di Horus rappresenta la ghiandola pineale, la sede della nostra Anima, della nostra consapevolezza animica, dell'immortalità e della completezza e integrazione delle due energie. 

Perché solo quando vi è completezza e integrazione tra le due polarità, possiamo arrivare all'Oro, alla rivelazione, e il Femminile, il serpente rosso, è veicolo, essendo grembo circolare Alchemico, di questa trasformazione. 


Questo si ricollega anche al discorso della dea Hator, poi identificata con Iside, e l'essere rappresentata con le corna taurine e il disco solare al centro. 

Toro/ Taurus/T'Aurus/Aurus/Oro. 

Il Toro è collegato anche ai piaceri materiali, oltre che con Venere e il chakra della gola. La cerimonia della Tauromachia era in onore di Nettuno, e Nettuno governa la ghiandola pineale, che controlla anche le ghiandole sessuali, e queste sono collegate alchemicamente all'acqua.

Ad Atlantide il toro era simbolo di come l'iniziato deve controllare gli istinti taurini, attivando la ghiandola pineale. Bisogna fare come ha fatto Nettuno, che ha creato un Toro bianco, da donare a Minosse, che avrebbe dovuto sacrificare, invece di tenerlo per sé.

La Dea Hator rappresenta la parte femminile del Toro, che alchemicamente rappresenta lo spirito divino. Lei lo tiene tra le corna

Il toro è la forza elettrica che deve essere divinizzata

Domare il toro.. È rimasto come tradizione nella corrida. Il torero nell'arena tonda è vestito di Oro.

Un vestito di Oro che un greco è chiamato "a Soma Helakion", il corpo solare dell'uomo solare, come specifica il teosofo Samael Aun Weor. 

Bisogna creare un corpo solare /astrale, un Maestro.

Apollo infatti era adorato dai mandriani, che riuscivano a dominare il toro, di illuminarlo.

Dominare il Minotauro e far emergere il Toro bianco, senza uccidere il Toro.

Ad Atlantide non lo uccidevano, lo domavano

La T della Tau, la croce degli Iniziati, davanti all'Aurus (così si pronuncia Horus) diventa Taurus, e lo si doma tramite la conoscenza, tramite la parola, il potere di capire la vibrazione della parola, il linguaggio dell'universo, come facevano  gli Atlantidei. 

T-aurus. 

Sacrificare, nel senso, rendere sacro, d'oro, con la T della croce degli Iniziati

Tau. Ventiduesimo archetipo ebraico 

Alfa e omega, come era definita la costellazione del Toro..

Ma di questo, avevo già parlato. 


Quindi, riepilogando, questo simbolo del Cobra sulla fusaiola, secondo me, è un simbolo regale, Femmineo, di Conoscenza, di Iniziazione. 

Infatti appartiene ad un telaio. 

Una fusaiola. 

Un contrappeso, esattamente come il. Menat Alchemico simbolo di Hator, il simbolo dei pozzi sacri, insieme al Sistro. 

Un contrappeso, perché lei è creatrice, e tesse il destino degli Uomini, dell' Umanità, esattamente come le Janas, che, si narra, nelle Domus, avessero dei telai d'Oro. 

Sistro, del quale ho già parlato, il nostro "Sciranchizzi", o "sveglia/coscienze e ghiandola pineale" 

Sistro, che guardacaso, mi sembra di scorgere in questo bronzetto postato dal sign. Pino Fiore

La custodia di un pugnale? O di un uomo "divinizzato", sacralizzato con un mongkol intorno al capo, simbolo del Sacro Ank, il simbolo della vita egizio? 

La Dea Hator è s'ator. 

Sator, quadrato Alchemico creativo delle possibilità ( noi abbiamo il quadrato del Sinis, di cui ho già parlato). 

È astro. 

È astor. 

È astore. 

È lo steso Horo, astore/ poiana che tutto vede, "s'astoreddu", la parte femminile che integra maschile e femminile, la Jana che è passato e futuro, maschile e femminile insieme, cerchio rosso che tiene unite le parti, come un Tao, come il serpente rosso della fusaiola, come quello che è nell'occhio sinistro di Horus, così come il serpente rosso dell' oroborus. 

"Su coloru", in sardo, un serpente non velenoso, il biacco, che però, nel suo nome latino ha un elemento interessantissimo. 

"Hierophis Viridiflavus" 

"Hierophis" ha una radice "hiero-", che guardacaso, significa "sacro", probabilmente poi, rappresentato come un cobra, simbolo di Ra, perché cobra, contiene la desinenza "-ra" (cobra, come Cabras..), e soprattutto perché, con il "collo aperto", rappresenta la potenza e sinergia della Kundalini, con le due Nadi laterali. 

Dal mio punto di vista, tutto torna, e si incastra perfettamente. 

La Matrice era qui. 

Atlantidei. Si. Di sicuro. 


Tiziana Fenu 


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https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-regalita-dell-ur.html


https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html


Mi trovate anche in questo sito inglese 

Antichecuriosita.co.uk


Su col-oru reale, il nostro Wadjet



















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