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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, maggio 07, 2021

💛 I nuraghi, riflesso dell'armonia musicale delle sfere celesti.

 I nuraghi, riflesso dell'armonia  musicale delle sfere celesti. 


Riflettevo su una assonanza semantica.

La radice della parola piramide, "pir-", e la radice della parola nuraghe, "nur-".

Entrambe significano "fuoco", e non può essere solo una coincidenza.

Più volte ho sottolineato come ci siano forti corrispondenze tra civiltà sarda ed egizia, tanto da sovrapporsi, e da far pensare che sia stata la civiltà egizia ad essere stata influenzata da quella sarda, così come è successo per altre civiltà che portano memoria del passaggio della nostra civiltà, in più settori, dal megalitismo all'arte orafa.

Ho spiegato come nei Sacri Testi delle Piramidi, si parli, secondo la cosmogonia e teogonia di Eliopolis in Egitto, del Benben come collina primordiale che rappresentava lo stesso Dio creatore demiurgo, Atum( il primo atomo androgino creatore), che emerge dall'oceano primordiale Nun.

Un Atum-Benben-collina, sul delta del Nilo, che poi divento Heliopolis, la città del sole, da cui irradiava le sue energie creative, dalle quali nacque l'intero universo.

Per molti studiosi, Benben ripetuto due volte, significa "fuoco della doppia generazione", nel senso che da questa prima collina, da sé stesso, generò la prima coppia di divinità, Shu e Tefnut, l'aria e l' umidità, le quali poi diedero origine a Gheb e Nut, la Terra e il Cielo, e diventarono poi i genitori di Osiride, Iside, Seth e Nephtys.

Tutti questi nove insieme costituiscono nel loro insieme, l'Enneade Eliopolitana.

Questo si ricollega all'interpretazione di alcuni studiosi che considerano Osiride il Dio eponimo dei Sardi, confederati nei nove archi, i nove Principi Arconti dei nove popoli Sardi. Osiride che era considerato il grande Verde( in molte rappresentazioni è con la pelle verde) 

Osiride

"SRD" della stessa parola Sardegna, ed Sd di Iside. 

Ma anche Sir, come, come controparte solare dell'antico dio lunare israelita Mesopotamico Sin, a cui era sacro il Toro, e infatti veniva rappresentato con la falce lunare sulla testa, a cui apparteneva il monte Sinai, quello sul quale Mosè ricevette le Tavole della legge.

Curioso che anche noi qui in Sardegna, abbiamo un paese che si chiami Sinnai, e che il Sinis, così importante e centrale soprattutto per la presenza dei Giganti di Mont'e Prama, abbia come radice, nel nome, proprio Sin-

Giganti che stanno a Cabras. 

Cabras. 

Ca, come l'energia vitale Ka. 

B come il Ba, l'anima. 

Ra, come il sole, la divinità solare.

O anche AB, che significa cuore

Questo mi rimanda alla coppia

Nun(acqua-luna) /Nur(fuoco-sole)

E Sin(acqua-luna)/Sir(fuoco-sole)

Un demiurgo, quindi, androgino, che aveva in sé sia l'aspetto maschile che femminile.

Il Demiurgo iniziale quindi è la collina, l'Atum/atomo primordiale e androgino.

E questo demiurgo androgino, ha la forma di una collina cava, di un cono tronco, esattamente come  i nostri nuraghi.

Per indicare questa azione catalizzatrice e insieme creatrice  del demiurgo creatore, si inventarono questi catalizzatori di energia, trasformando l'antica forma originaria conica della collina, in forma piramidale, creando delle copie del Benben, chiamati anche pyramidia, di colore contrastante, diorite o basalto nero, e per lo più con la cuspide ricoperta di lamine d'oro, per catturare le energie cosmiche. Come periodo di comparsa, di questi Pyramidia, siamo più o meno nello stesso dei nuraghi, esteso ad oltre un millennio. Si parla di Antico Regno egizio, dal 2700 al 2190 a.C.circa

I pyramidia avevano tutte le quattro facce decorate con scene di culto solare. 


Io credo proprio che i nuraghi, in numero così alto, indichino la divinità demiurgica solare primigenia, quella collina androgina che significa fuoco, inteso come fuoco solare, luce, come il Benben, come la radice di piramide(il pyr greco), come la radice di Nuraghe, Nur.

D'altronde ricalcano le antiche astronavi citate nei testi sanscriti, I Vimana, che fungevano da connessione con il Divino, con l'origine stellare, con il fuoco primordiale della creazione 

E questa concezione cosmogonica del "doppio", delle coppie primordiali Gemelle cosmogoniche che creano la prima civiltà, ha un'enorme importanza, perché astrologicamente, quella che venne definita l"eta' dell'Oro, si trovava, come cloruro equinoziale, quando il sole sorge, all'equinozio di primavera, sotto la costellazione dei Gemelli.

Si narra che il primo fuoco degli umani, venne acceso nell'età aurea dei Gemelli, forse un milione e mezzo di anni fa, quando si scoprì che con due bastoncini "gemelli", per confricazione, cioè per notevole sfregamento, si poteva creare la scintilla di vita, di sopravvivenza, del fuoco.

Questo concetto del "gemellare", dal quale scaturisce il fuoco vitale, poi è rimasto nel corso dei secoli, fino ad arrivare anche al periodo che riguarda le concezioni cosmogoniche in Egitto, quindi sino al 6000/4000 a.C.circa, periodo dell'era dei Gemelli, appunto.

Ecco perché le divinità creatrici sono come gemellari in una stessa entità, androgine.

Ed è per questo motivo che crearono coppie(maschio e femmina) in numero uguale, per creare i primi nuclei di Umani.

Ed ecco perché questo è stato riflesso anche sul piano terreno

Abbiamo un nuraghe che è contemporaneamente fuoco( nur) e acqua( Nun), e questo equilibrio lo si è cercato in tutte le manifestazioni architettoniche.

 

Il nuraghe è fallico, maschile, ma nel contempo, cavo come un utero.

Unisce cielo(maschile) e terra( femminile)

Ha il pieno(maschile) e il vuoto(femminile)

Ha la luce( maschile) e anche l'ombra( femminile)

Questa smania creativa, edificante, corrisponde ad una precisa concezione radiante dell'energia creativa, concettualizzata soprattutto dall'osservazione degli astri e dei pianeti, con le loro parabole circolari nel cielo, a partire dal Sole, che veniva considerato un pianeta.

La circolarità dell'ellittica dei pianeti e del sole, ha dato loro la dimensione del Tempo, e sul tempo hanno potuto iniziare a scandire la loro esistenza, i ritmi quotidiani, le semine. Il divenire

L'era astrologica dei Gemelli, infatti è importante, perché è in questo periodo che si scopre la ruota, ed essendo un segno governato da Mercurio, è governato dalla dimensione della comunicazione (la scrittura cuneiforme risale a quel periodo). 

Gemelli che indicano tutta una simbologia che si lega poi all'albero della vita, con i due guardiani "laterali", che rappresentano le due energie contrapposte maschile e femminile, come le nostre pavoncelle sarde. 


Non so se avete fatto caso a come, in ogni parte del mondo, in ogni civiltà vi è stessa rappresentazione iconografica che risale all'età dell'Oro: una divinità che tiene in mano, a braccia aperte, due oggetti o animali, uguali, in modo simmetrico. 

E questa rappresentazione è straordinaria, perché si trova in ogni parte del mondo, in ogni civiltà 

Ed una rappresentazione che deriva dall'osservazione della costellazione dei Gemelli, che in quel periodo, dal 6000 al 4000 circa, era la costellazione che si vedeva oltre la linea dell' orizzonte, poco prima del sorgere del Sole, nell' equinozio di Primavera. 

Una costellazione che indicava simbolicamente, equilibrio degli opposti, ecco perché si sviluppò una spiritualità con divinità primigenia, primordiali, che fossero androgine, come Atum, la collina primordiale. 


La collina, con la sua forma, indica la naturale espressione del contatto con il Divino.

Anche Mosè ricevette le Tavole della legge su una collina/monte, sul monte Sinai, sotto l'era astrologica dell'Ariete, segno che questo simbolo, questa icona, è rimasta presente in modo significativo in ogni cultura, dove è stata riprodotta architettonicamente, simbolo di Ascensione e spiritualità, di Iniziazione misterica. 

Pensiamo alle ziggurath, alle piramidi, alla simbologia della montagna iniziatica. 

Un percorso antropologico delle civiltà, che passa, attraverso delle ere, Leone, Cancro(quella è stata l'era del matriarcato, della terra, della famiglia, dall'8200 al 6500 a.C.circa), per poi arrivare al Gemelli, comunicativo, con le prime forme di comunicazione, in ogni forma.

Fino all'età del Toro, che conosciamo bene in tutte le sue manifestazioni, emblema della fertilità, nella civiltà sarda e in tutte le culture, specialmente quelle del bacino del Mediterraneo, dal 4000 al 1800 a.C. circa. Arrivando poi all'era dell'Ariete quando l'uomo guerriero, conquistatore, riceve dalla divinità stessa, il potere di guidare gli altri uomini. Pensiamo a Mosè che scende dal monte Sinai e fa bruciare il simbolo del toro/vitello agli ebrei.


Io credo che i nuraghi vadano retrodatati.

Si parla dei nuraghi come appartenenti ad un periodo che comincia dal 1800 fino a degradare nell' VIII sec, ma questa è già l'era sotto il domino dell'Ariete, guerriero, che poco si accorda con l'Anima dei Nuraghi e con l'era astrologica del Toro.

Segno, quello del Toro, che esotericamente domina il chakra della gola, quindi del suono.

Suono che nasce come prima manifestazione del Divino, del Verbo che si manifesta, e suono che nasce come intento profondo di cogliere attraverso la vibrazione del suono, attraverso quello che chiamano "il terzo orecchio", l'orecchio divino, la sonorità, la frequenza del Divino attraverso la perfetta organizzazione del cosmo.

Perché, è questo che vedevano gli Antichi, Antichi Sardi compresi.

Dei pianeti e degli astri che seguivano delle traiettorie perfette nel cielo. Parabole circolari sulle quali sorgevano e tramontavano, che sono state tradotte in antica sapienza, in alta metafisica, in precisi calcoli astronomici.

E questa accurata osservazione, ha portato a ricreare artificialmente quella frequenza, quel suono "monocorde" che unisca il cielo e la terra.

Si cercano le vibrazioni, come quelle delle launeddas, dei canti a tenores, di queste pietre alte, che tendono verso il cielo, come i nuraghi, i Menhir. 

L'osservazione delle traiettorie celesti porta ad individuare degli stargate, per la resurrezione dopo la morte, come abbiamo visto dai miei precedenti post, ma anche ad individuare dei percorsi circolari concentrici, di quei sette pianeti che erano visibili, compreso il sole, che era considerato un pianeta, e non una stella.

In questo modo, l'universo astrale, cosmico, appariva come una serie di cerchi concentrici, sette, come il nostro labirinto di Benetutti.

Luce, movimento e musica, sono tutti attributi divini. 

La musica delle sfere è uno stato di coscienza, attraverso il quale l'uomo può accedere, per capire i rapporti armonici che regolano la struttura ordinata  dell'universo. 

Se il suono nasce dal movimento, come elaboro' in "teoria delle sfere musicali e planetarie", Pitagora, é chiaro che da un universo in movimento si possa produrre una certa armonia musicale. 


La musica delle sfere, che in sezione, risultano come cerchi concentrici, come risultano i nuraghi, dei coni come delle sfere concentriche che si restringono verso l'alto. Sulla cui Sommità si celebra il fuoco, il Sole, indispensabile per la realizzazione dell'armonia, perché è la nota centrale che armonizza il cosmo, da una nota all'altra, poiché si credeva che il cosmo fosse una scala musicale dove i suoni più acuti sono assegnati a Saturno e al cielo delle stelle fisse. 


Vi siete mai chiesti perché su Componidori della Sartiglia ha questo nome? 

Perché è un demiurgo  "compositore", che armonizza gli animi degli umani perché ha composto, armonicamente e secondo precisi parametri aritmetici e musicali, il cosmo, come un musicista. 

Ne parla Platone nel Timeo, di questo compositore e armonizzatore delle sette sfere che ritroveremo anche nella concezione dantesca del cosmo, dove Dante ascende al cielo delle stelle Fisse, presso la costellazione dei Gemelli, perché proprio la costellazione dei Gemelli, indica l'androgino, la divinità completata(avete presente le nostre due pavoncelle bifronti davanti all'albero della vita?), l'integrazione, che da accesso a livelli superiori di consapevolezza e conoscenza. 


Sfere planetarie che compongono il paradiso dantesco, e che Dante chiama "cielo di pietra", nonostante la loro composizione eterea, perché è proprio la materia, dotata di moto circolare ed eterno, a giustificare l'esistenza di una musica celeste, determinata, appunto, dal moto perpetuo dei pianeti. 

Un insieme di sfere concentriche, all'interno delle quali si trovava in ognuno un pianeta. 

Pitagora sperimento' queste proporzioni sul Monocorde, calcolo' la distanza dei pianeti dal centro dell'universo, usando le stesse proporzioni musicali trovate nel Monocorde e scopri che erano identiche, con il Sole come nota centrale. 

Il mondo è stato creato con la parola, con la Musica. I mantra sono rimasti a testimonianza di questo. 

Ed è la musica, con le sue Ottave, a sostenere l'universo nella sua marcia del divenire. 

Sette ordini di mondi, sette cosmi, sette note musicali, che uniscono il terreno al Divino. 


Ed è attraverso il tempo cosmico, misurato da questi sette pianeti, che di riflesso, si è creato il tempo umano. 

I nuraghe sono un riflesso di queste sette sfere concentriche celesti, che si riflettono nell'elemento acqua, parte costitutiva dello stesso nuraghe, nur, fuoco e Nun, acqua, simbolo anche della discendenza Atlantidea, di cui la stessa Atlantide svetta su 6 circonferenze concebtriche di acqua e di terra, per riflettere la perfezione divina dei 7 pianeti allineati nell'equinozio di primavera, simbolo di rinascita e di creazione. 

Acqua e Fuoco celebrati e officiati nei nuraghi, come Gemelli divini imprescindibili. 

Tra l'altro, la stessa acqua è veicolo primario delle vibrazioni, ed esprimono anche sulla terra, quel movimento armonico vibrazionale delle sfere celesti. 

Sappiamo bene che l'acqua vibra, reagisce alle vibrazioni. 

In una struttura altamente energetica, come un nuraghe, altamente androgina, è chiaro che fossero presenti entrambi gli elementi, acqua e fuoco, come é in tutta la koine' concettuale e simbolica dei nostri Antichi Padri e Madri, in una civiltà, dove il culto dell'acqua, domina, insieme al culto del Fuoco. 

È la sinergia degli Opposti, che segna, con i suoi cicli, la ruota del tempo, del divenire. 

Anche i nuraghe segnano il tempo, sono anche calendari, con i loro cerchi e meridiani sulle linee equinoziali e solstiziali. 

Una forma perfetta, quella circolare, che esiste, ontologicamente, prima della stessa creazione  del cosmo. 

Sono armonia musicale. Sono il riflesso della stessa struttura primordiale a collina, che è riflesso dell'armonia delle sfere celesti viste in sezione. 

La stessa struttura di Atlantide, il luogo dell'armonia e della perfezione per eccellenza. La città del periodo d'Oro, dove le energie degli opposti erano in equilibrio. E gli Antichi Sardi erano Atlantidei. 

Infatti Su Componidori-Compositore, con "su stoccu", con la lancia, che rappresenta la via Lattea dell'ascensione, cerca di infilzare, come un'asse vivente che tiene in equilibrio il cosmo, una stella a sei punte, simbolo dell'equilibrio e dell'Unione degli opposti. 

Perché compone, come un musicista. 

Armonizza il mondo intorno a lui, si divinizza, unisce per un po', cielo e terra, umano e divino, crea nuove frequenze armoniche di unione e guarigione, di purificazione, visto che è una rappresentazione inserita all'interno del Carnevale. 

Questa è la forma primaria del Nuraghe, la forma della sfere celesti, con le traiettorie dei suoi pianeti, con al centro il Sole, il fuoco, il Nur, che non può che essere anche Nun, stessa radice, acqua e fuoco, perché solo da due polarità gemellari ed opposte, nasce la creazione. 

Circolarità che troviamo presente anche nei pozzi sacri, dove sole e acqua si uniscono. 


Il Nuraghe rappresenta il cosmo intorno al quale, e per mezzo del quale si sviluppa l'armonia musicale delle sfere, per enfatizzare quell'orecchio divino strettamente unito alla consapevolezza. 

Tempo fa scrissi un post su questo "Ogu/fogu/origu(occhio/fuoco/orecchio)", riguardo il loro stretto legame, di cui vi lascio il link. 

Scrivevo:

"Dove la precessione degli equinozi ( è lo spostamento dell’asse attorno al quale la Terra compie la rotazione giornaliera, oscillando e tracciando nello spazio due coni simmetrici  in circa 25.800 anni nei quali cambiano anche i riferimenti della stella polare del Nord, che attualmente è Polaris)indica una preciso pacchetto vibrazionale, un fenomeno sonico, secondo gli antichi Egizi, che influenzava le ere umane e che univa l'Uomo( spina dorsale/asse terrestre) con l'intero cosmo. 

Un rapporto armonico rappresentato dalla spirale aurea, nella quale la forma si sviluppa in modo armonioso secondo natura, con una grande ottimizzazione di energia. 

Per questo motivo, il fenomeno sonico, la dimensione vibrazionale sonica è cosi importante per l' uomo. 

Il senso dell' orientamento è nell'orecchio, ed è questo "sentire" che porta l'uomo a piani elevati più spirituali.

Sentire che si esplica vibrazionalmente con la parola, con il Verbo. 

L' orecchio  presenta al suo interno degli otoliti, molto simile alla sabbiolina di calcite presente nella ghiandola pineale, e usati anche per la ricezione nelle radio analogiche, sensibili alle vibrazioni e ai campi magnetici, che poi nel nostro corpo si traducono in luce( occhio) e suono ( orecchio). 

Gli antichi egizi rappresentavano l’occhio onniveggente di Ra con un geroglifico il tutto e per tutto simile alla sezione trasversale del cervello umano con al centro la pineale

Ma allora..ecco che abbiamo un "OGU" ( ..un occhio, il terzo occhio, la pineale della conoscenza) che viene attivato dalle due Dee Iside e Neftis sulla Regina Nefertati , attraverso un Focus( "FOGU", fuoco) di energia sotto forma di laser, che agisce sugli occhi ( ancora "OGU" ,a 5 e 6 bande ricettive e simboliche),

Il quale,  attiva di riflesso anche  "S'ORIGU" ("orecchio" in italiano), dove ci sono i catalizzatori naturali ( rappresentati dai cristalli di calcite , presenti sia nella ghiandola pineale, la sede della nostra consapevolezza,  che nell' orecchio, nel condotto uditivo, chiamati precisamente "otoliti")

Niente di strano quindi, che questi tre termini sardi, "OGU/FOGU/ORIGU" siano foneticamente così simili.

Perche riportano tutti e tre , simbolicamente, ad una sola parola : conoscenza, consapevolezza. 

Con l' occhio vedi, ma anche comprendi, grazie al terzo occhio.

Si , proprio quello. Quelli che viene colpito e ottenebrato quando siamo "presi ad occhio" e bisogna ricorrere a "sa mexina de s'ogu".

Viene ottenebrata la ghiandola pineale, e vengono disorientati equilibrio, quindi udito, vista( quasi non si riesce a tenere gli occhi aperti) e consapevolezza. 

Il Fuoco è sapere, il Sacro Fuoco della conoscenza". 


Nuraghe

Nu-. Radice di Nur(fuoco) e Nun(acqua). Era astrologica dei Gemelli(6.000-4.000 a.C)


Ra ( Sole), rappresentata dall'era astrologica del Leone(10.000- 8.000 a.C), l'età dell' Oro, della Sfinge, come la nostra del Sinis


Ghe. Derivazione da "Gu" (da un mio precedente post:"La particella "GU" in sanscrito significa oscurità,  ma significava anche "suonare, emettere un suono un grido onomatopeico", che è un'imitazione del muggito del toro

Dalla forma "GU", poi si passerà alla  forma "bu", che poi declinera' nella forma  "Bovis"  del latino

Il "ga", invece, in sanscrito arcaico, rappresentava l' elemento femminile, la vacca da Latte

Il "-ga" della spi-ga, e il "-gu" de " su tri-gu", del grano in sardo. 

. Maschile e femminile uniti) 

Quindi ancora era astrologica dei Gemelli e del Toro(4.000-2.000 a.C.)legato al chakra della gola e alla Bellezza, a Venere


La datazione dei Nuraghi, secondo me, va retrodatata, e anche di molto. 

Rappresentano quella perfezione, quella sezione aurea(e, come abbiamo visto, anche i Nuraghe presentano proporzioni auree negli ingressi), spiralizzata verso il divino come la musica delle sette sfere planetarie. Conoscevano benissimo questa armonia cosmica, perfetta, circolare, equilibrata, e la trasposero in terra, con una magnificenza e precisione che nessun popolo riuscì a ricreare. 

Architetti divini, che lavoravano sull'armonia delle Ottave. 

Creatori di Bellezza. 


Tiziana Fenu 


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I nuraghi e le sfere celesti.






















 




2 commenti:

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