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mercoledì, settembre 20, 2023

💛La civiltà nuragica non esiste

 Come ho scritto in un mio recente commento in relazione ad un video di presentazione riguardo i nuraghi( https://fb.watch/naA6mEzQwq/), ribadisco e amplio, la mia posizione a riguardo. 

Non so perché si continui a definire anche cronologicamente, in un periodo ben delimitato, di pochi secoli, la "civiltà nuragica", come se fosse una civiltà a parte, che si è sviluppata in tempi, troppo recenti e troppo sincopati in un lasso di tempo troppo breve, che comprenderebbe circa 1000 anni, dal 1700 all'VIII sec

aC circa. 

L'edificazione dei nuraghi è solo un aspetto dell'Antica Civiltà Sarda.

La "civiltà nuragica" non esiste.

Eppure se ne continua a parlare in ogni dove, specialmente negli ambienti accademici, che dovrebbero essere i primi, invece, a sottolineare e precisare, che non si può assolutamente parlare di una "civiltà nuragica", perché la stessa parola civiltà, implementa in sé il concetto di un determinato periodo storico( che generalmente fanno coincidere con soli 10 secoli di vita) che ha un inizio e una fine ben precisa, che ingloba in sé anche il concetto di società, che nasce e muore con essa. 

"Civiltà : il complesso degli aspetti culturali spontanei e organizzati relativi a una collettività in una data epoca".

È come dire, della civiltà egizia, la civiltà "piramidale".

Si può e si DEVE, assolutamente parlare, a scanso anche di equivoci, di eventuali "altre civiltà, importate" in Sardegna, come leggo da svariate parti, solo ed esclusivamente di PERIODO Nuragico, all'interno della molto più Antica Civiltà Sarda. 

Antica Civiltà Sarda, che non inizia e non finisce con l'edificazione dei Nuraghi e certo, non può essere identificata con solo queste strutture, che rappresentano solo un aspetto formale, comunicativo, espressivo, della spiritualità di questa nostra Antica Civiltà, iniziata parecchi millenni prima di Cristo, molto probabilmente, di continuità rispetto alle civiltà prediluviane che hanno segnato la storia dell'umanità con il loro imprinting energetico, sapienzale e conoscitivo. 

I nuraghi hanno continuità semantica, strutturale, e simbolica, con le altre nostre importanti manifestazioni, come i Dolmen, i menhir, le Domus de Janas, i pozzi sacri, le Tombe dei Giganti, gli altari. 

È tutto collegato.

Esiste l'Antica Civiltà Sarda, che è antichissima e che copre millenni, e i nuraghi ne sono solo un aspetto, una manifestazione, non più importante o meno importante delle altre.

La civiltà nuragica, non esiste. 

Parlandone in questo modo, si fa decadere quella koine'  concettuale, simbolica, semantica, che fa da filo conduttore in millenni della nostra storia. 

Si dovrebbe abolire la definizione di "civiltà nuragica".

E, per quel che mi riguarda, amplierei il concetto di Civiltà Matriarcale, con quello più esteso di Civiltà Sinergica degli Opposti, in quanto si, abbiamo un imprinting matriarcale, con il culto della Dea Madre, con il culto delle acque, dei Pozzi Sacri, ma mai, in nessun'altra antica civiltà, ho rilevato una tale attenzione, manifestazione ed enfatizzazione, di questa Sinergia tra i due Opposti, tra Maschile e Femminile, tra Sole e Luna, tra Sole e Acqua, tra Sole e Terra, tra Luce ed Ombra, tra Pieno e Vuoto.

Una tale e potente sinergia, tanto da essere stata poi esemplificata in simboli e strutture che ne custodiscono tutta la valenza simbolica, oltre che l'imprinting energetico.

Mi riferisco agli antichissimi simboli delle protomi taurine /uterine, presenti ovunque nelle nostre Domus de Janas, che non fanno certo riferimento al periodo astronomico dell'era del Toro, che si riferisce al 4000/ 2000 aC, ma che sono molto più antiche.

Una simbologia di vita, di rinascita dopo la morte, possibile solo grazie alla sinergia del Maschile e Femminile insieme, che ritroviamo, in forma più macroscopica, nelle nostre Tombe dei Giganti, dicono, come cronologia( 1800-1100 aC) , quasi contemporanee all'edificazione dei nuraghi, che hanno questa particolare forma, che troviamo come peculiarità qui in Sardegna.

Ma di sinergia necessaria alla trasmutazione, al passaggio, alla rinascita, ne parlano anche le nostre Domus de Janas, costellate di simboli, di protomi taurine /uterine, di ingressi che accolgono l'energia fertilizzante del sole, che ingravida terra e acqua della coppella interrata, quando è presente, nella sua massima o minima espressione solstiziale, che rappresenta gli estremi di quella simbologia di morte e rinascita, che è custodita dalla stessa valenza solstiziale che sarà la colonna portante di tanta valenza simbolica e mitologica, in ogni tempo e cultura. 

Questo incontro tra cielo e terra, tra sole e luna, tra sole e terra, si esemplifica in ogni nostra struttura, e manifesta ierofanie divinizzanti del suo passaggio, attraverso architetture sofisticate, presenti in OGNI PERIODO della nostra Antica Civiltà, con particolarità distintive tra loro, ma con un unico linguaggio comune, già a partire dalle strutture più antiche come le Domus de Janas.

Questa Koine' comune, è la nascita, la rinascita, la creazione sinergica continua.

Una sorta di immortalità cesellata, puntellata, enfatizzata, "scritta sulla pietra viva", attraverso queste opere maestose, silenzione, arcane, arcaiche, misteriche, senza nessuna letteratura di contorno.

Le narrazioni istoriate sono fatte di simboli, di codici, di struttura stessa che va oltre la semplice architettura, ma che è essa stessa, Architettura del Simbolo, di una valenza cosmica e divina, già di per sé, dove niente è lasciato al caso, ma tutto veicola ad una interpretazione più ampia, di valenza cosmica, cosmogonica, che ci rende parti e partecipi, di una Archettetuta più ampia, di cui i nostri Antichi Padri e Madri, avevano trovato le coordinate, in modo che anche chi venisse dopo di loro, si potesse ritrovare e riconoscere un questo flusso di Conoscenza Ancestrale, antichissima, che va oltre lo spazio e il tempo, e che è sempre energeticamente attiva, ovunque, nella nostra terra, nel nostro stesso DNA, nella nostra memoria storica, collettiva.

Perfavore, non parliamo più di "civiltà nuragica".

Non estromettiamo le manifestazioni del  resto della nostra civiltà, da questa definizione castrante e limitante.

Periodo nuragico, all'interno della nostra vastissima Antica Civiltà Sarda, è la definizione giusta.

Non sono solo i nuraghi, a definirci, ma sono ventimila altre cose, tutte caratteristiche, come uniche Matrici, della nostra storia, ancora tutta da scoprire e valorizzare con il giusto merito, perché sono luoghi sacri vivi, perennemente attivi, energeticamente, che manifestano la loro immortalità, seguendo la ciclicità temporale, in un eterno presente che li rende vivi e immortali oltre lo spazio e il tempo. 

Dobbiamo solo onorarli, per questo immenso Dono che ci hanno fatto. 


Tiziana Fenu

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