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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, settembre 16, 2024

💙18/9/2024 Plenilunio in Pesci eclissi lunare parziale

 Mercoledì 18 settembre, abbiamo un plenilunio in Pesci, con eclissi parziale di luna, che inizia alle 2:41 e finisce alle 6:47

Durerà  quindi 4 ore e 6 minuti in totale.

Per questo passaggio così particolare abbiamo l'energia dell'Archetipo 8, Heit, con funzione "riparo", Arcano Maggiore VIII della Giustizia, come il nostro Anno 8.

Siamo in attesa dell''ultima eclissi di Mercoledì 2/10/2024, eclissi anulare con anello di Fuoco in Argentina e Cile con novilunio in Bilancia. 

Undicesimo Archetipo Kaf, con funzione "penetrazione", la "Corona", Arcano XI della Forza. 

Il coronamento. 

Questo plenilunio è particolarmente importante, se non altro, perché si. manifesta a ridosso dell'equinozio autunnale, anticipa le celebrazioni di San Michele Arcangelo, il 29 settembre, e nell'iconografia mariana è legata all'immagine della Vergine Maria( e siamo ancora sotto il segno della Vergine) con una falce lunare sotto i piedi. 

Un'eclissi lunare che segna, anche se parziale, la nostra dimensione emotiva, e ciò che deve essere portato a conclusione, in attesa dell'eclissi solare, che segnerà un nuovo inizio. 

La terra, nelle eclissi lunari, si pone tra sole e luna. Essendo densa, pesante, crea un blackout, un'interruzione del flusso energetico, dialettico, tra sole e luna, la quale, usufruisce del riflesso solare, per poi trasmutarlo alchemicamente in riflesso argenteo. 

È cone se si squilibrasse un certo equilibrio armonico, tanto più che in questo plenilunio ed eclissi, siamo in Vergine, segno di terra, e siamo anche di mercoledì, dedicato alla dialettica e complementarietà mercuriale. 

Essendo un plenilunio in Pesci, segno d'acqua, la tendenza è quella di ritrovare un punto di incontro, nella dimensione Monadica, amniotica, della sorgente, dell'origine, come un Tao che tende a ritrovare il suo equilibrio. 

Sicuramente questo appesantimento, viene bilanciato dalla dimensione amniotica del segno dei Pesci, che invita a lasciarsi andare  al flusso dell'acqua. 

Un ritorno al grembo, alla Madre. 

A quel Sacro Archetipo Ebraico Heit, l'ottavo, che traguarda questa importante eclissi. 

Archetipo che è il Femminino, alle Ottave alte, che è riparo, che è estensione verso l'infinito, che è punto di contatto tra cielo e terra, il cui punto di strozzatura, è il punto di maggior equilibrio. 

Come un chiasmo durante un crossing over. 

Durante una duplicazione genetica, una meiosi. 

Se non ci fosse questo punto di equilibrio, e di scambio reciproco, si stazionerebbe nei cloni. 

Questo significa, che equilibrio, non significa fissita', ma capacità di oscillare, proprio per custodirne l'equilibrio e consentire l'evoluzione. 

Evoluzione che poi, in senso metaforico, si riflette nella capacità di essere giusti, di applicare ed essere Giustizia, Arcano VIII.. 

La falce di luna è come le estremità del glifo dei Pesci, che sono uniti tra un trattino orizzontale, che rappresenta il punto di equilibrio. 

Ma lo stesso glifo dei Pesci, non è forse una rappresentazione delle due falci lunari di luna crescente e luna calante? 

La luna, nella sua dimensione misterica, le cui eclissi di luna, si ricollegavano alle arti magiche delle sciamane in particolare. 

Le antiche cerimonie misteriche che compivano le donne per far discendere la luna sulla terra, durante le sue eclissi

Le Kathairesis, erano chiamate le eclissi. 

Una parola, di origine greca, che significa "rimozione", riferita alla rimozione, o temporanea scomparsa, del sole o della luna, in particolare, ma che significa anche "purificazione", nel senso più esteso, di capacità di Giudizio, di esercitare giustizia, e questo, si collega perfettamente al nostro Arcano Maggiore della Giustizia, che traguarda questa eclissi di luna. 

Nome che richiama la katabasi/catabasi, la discesa di un vivente, nell'Ade. 

Eclissi, in particolare quella lunare, che era accompagnata da una ritualistica che riguardava soprattutto l'uso del timpano sacro, soprattutto in ambito babilonese, accompagnato da lamentazioni, per allontanare gli spiriti maligni che tengono prigioniera la luna, i draghi-serpenti, che divorano la luna. 

Ritualistiche antichissime, che si ritrovano in ogni civiltà, sino ad arrivare all'epoca medioevale 

Una Superluna del Raccolto, questa di mercoledì, ricchissima di simbolismo. 

Il momento di fare il punto. 

Il momento della verifica, del nostro raccolto, quello intimo, spirituale. 

Della nostra Anima. 

Nella dimensione della Kathairesis. 

Si sparisce per un po'. 

Ci si inabissa, in catabasi, nel nostro personale Ade. 

Nel buio e nel silenzio più assoluto. 

Per cercare di cogliere, non le voci e i rumori superficiali della superstizione, della mistificazione, quelli funzionali all'allontanamento dei demoni che "divorano la luna", ma proprio per recepire il suono, la frequenza di ciò che conta davvero. 

Nella dimensione amniotica dei Pesci, il suono va più veloce, rispetto alla densità della terra, dell'aria. 

Solo in questa dimensione Monadica, si può ritrovare la nostra Essenza. 

In quel punto di verità, in cui c'è solo Essenza, senza orpelli. 

In cui c'è solo verità.

In cui è possibile il punto di evoluzione, di cambiamento

Quel punto di contatto che in biologia avviene tra i cromatidi di due cromosomi omologhi, a livello del quale si verifica lo scambio di materiale genetico ( crossing-over ) durante la meiosi. 

Ma che, a livello animico, segna il punto di evoluzione. 

Tra l'Essere e l'illusione. 

Esattamente come L'Eclissi lunare. 

La Luna è. 

A prescindere dal riflesso dei raggi solari. 

A prescindere dall'occultamento temporaneo della densità terrena. 

Come ho detto altre volte, la Vergine Maria, protegge il serpente, con il tallone nudo e vulnerabile al suo morso. 

La falce di luna è una sua manifestazione. È grembo. 

Sono tutti aspetti, dello stesso Femminino. 

Che è riflesso, ma che è anche, lo stesso specchio. 

Buon passaggio di evoluzione. 

Con infinita gratitudine sempre più 


Tiziana Fenu 

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Dipinto  "Immacolata Concezione" di Peter Paul Rubens, 1628



18/9/2024 Plenilunio in Pesci





venerdì, settembre 13, 2024

💛Nuraghe polilobato Mandas

 Da una splendida immagine di Fabrizio Pinna, di un nuraghe polilobato a Mandas(https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1318411115244229&id=100012260597193), nel Sud Sardegna

.. spettacolare..

Un Nuraghe che si chiama "Su Angiu" 

Su Angiu. 

"Angiare", che significa partorire, riferito sia ad umani che ad animali. 

Pringia... (incinta)

Pringia/ingia/angia/angiu

Non sarà il luogo dove si raccoglievano le partorienti?

Anche nell'antico Egitto vi erano dei luoghi circolari dove si raccoglievano le partorienti.

Credo che un alcune zone dell'interno Sardegna ci siano costruzioni circolari in pietra, per far partorire le mucche, con delle corna di toro appese.

Su Angiu sarebbe poi corrispettivo del Maschile che accoglie il femminile che sta creando.. Infatti ci sono tre cerchi (sacra triade creativa) e uno centrale più piccolo al centro, riservato, tutto per la nuova vita che è venuta al mondo. 

Una protezione nella protezione.

"Su angiu", come parola, è molto simile ad "angioni", che significa "agnello maschio adulto" (invece la pecora si chiama "brebei").

Tra l'altro, Angius è un cognome molto diffuso in Sardegna.

Così come Angioy(e ricordiamo che abbiamo avuto nel ribelle Giovanni Maria Angioy, che con le sue idee progressiste e liberali, e la sua marcia antifeudale su Cagliari, nel 1796, tentò di fondare una Repubblica Sarda). 

Il nome del paese, Mandas, risalirebbe al latino "Mandra", che significa recinto per il bestiame,

"sardizzato" poi come "mandara".

Ma io, come molti altri, non considero l'ipotesi che il sardo derivi dal latino, ma che abbia origini molto più antiche.

Mandas, ha la stessa radice "Manda-", della parola Mandala.

Mandala, in sanscrito, significa letteralmente "cerchio", ed è la rappresentazione dell'universo in contrazione ed espansione, nella sua condizione naturale.

Esattamente come le contrazioni creative del momento del parto.

Sono contrazioni ed espansioni che consentono la creatività continua, un parto continuo.

Siamo abituati a vedere i mandala sotto forma di dipinti, di composizioni cromatiche.

Sono composizioni che riflettono una Sacra Geometria, e al centro, si trova sempre, in rappresentazione simbolica, il centro  dell'universo, Su Meru. 

Parola, che somiglia molto a "su meri" (il padrone", o, traslato in questo contesto, a "su angioni", il Maschile che protegge il Femminile che sta creando, che sta partorendo.

Il mandala indica, nei suoi cerchi concentrici, le connessioni tra le traiettorie dei pianeti, tra umano e divino.

In questo nuraghe abbiamo la rappresentazione di elemento circolare interno, proprio come su Meru, proprio all'interno di un elemento circolare, che, a sua volta, sta al centro dei tre cerchi della Sacra Triade Creativa.

Il Mandala è un concetto tantrico che unisce le energie del Maschile e del Femminile, per ricreare la tessitura e i colori dell'universo attraverso questa circolare composizione geometrica.

Questo bellissimo Nuraghe, chiamato proprio "su Angiu", rappresenta totalmente il concetto di "angiare", partorire, creare, come un mandala creativo, a Mandas.

Perché gli Antichi Sardi, gli Antichi Costruttori del Divino, erano connessi con le energie dell'Universo, e in ogni luogo riuscivano a creare "l'ombelico del mondo", creando una tessitura con esso.

Una continuità di energia e di bellezza, sempre con estrema sacralità e rispetto, soprattutto di un atto come il partorire.

Meraviglia infinita..


Tiziana Fenu

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Nuraghe Mandas




domenica, settembre 08, 2024

💛Riproduzione Manlio Rubiu vaso Isili

 Per gentile concessione delle immagini e del bellissimo lavoro  di Manlio Rubiu, Marina Olla e Roberto Schirru, propongo una personale interpretazione simbolica della riproduzione ipotetica per intero del vaso  piriforme ricavato da un frammento figura antropomorfa ritrovato nel nuraghe Is Paras di Isili (le prime tre immagini, la quarta, è il frammento originario che è stato ritrovato) 


Un nuraghe, che è tra i più belli della Sardegna,  un nuraghe polilobato,  con due piani sovrapposti, di cui si conserva quello superiore, con la sua torre altissima, oltre i 12 m

Lo studioso Mauro Peppino Zedda, nel suo "I nuraghi, il sole e la luna" , con le sue misurazioni, ha sottolineato come il rapporto tra base e altezza della Cupola di questo Nuraghe, possiede un'armonia  astronomica ben precisa, che combacia con la posizione del sole al solstizio d'estate, quando attraversa il meridiano, alla latitudine di Isili allo Zenit

La sua cupola è una tra le più sofisticata al mondo, al pari di quella del Pantheon, per precisione

Questo vaso piriforme, con decorazione antropomorfa, e questo falso beccuccio, o falso versatoio, si trovano anche in altri vasi, come quelli ritrovati nel complesso nuragico di Genna Maria a Villanovaforru, vicino a Cagliari


Di questo primo vaso, si ha  solo un frammento, molto importante, poiché rappresenta  questa figura antropomorfa stilizzata, in concomitanza di questo falso beccuccio

Questo falso beccuccio mi rimanda ad un'immagine uterina, un grembo 

Anche perché risulta essere decorato, nel caso della riproduzione ipotetica proposta da Manlio Rubiu, con cerchi concentrici, che  rimandano  all' elemento acqua uterino, femminile (come rilevato dagli studi sul simbolismo dell'acqua dallo studioso Rino Barbieri) 

Elemento acqua, presente, anche nella decorazione Inferiore, con elementi a zig zag, visto che anche nell'Antico Egitto l'acqua era rappresentata con tre file consecutive di zig zag, e rimane comunque un'icona simbolica universalmente riconosciuta

Nel vaso di Genna Maria, intorno al  falso beccuccio o grembo, come piace a chiamarlo a me, ci sono intorno delle linee che si diramano a raggiera , che potrebbero significare la pioggia, e quindi è un elemento  legato all'acqua

Gli occhi  della figura antropomorfa del vaso di Isili, nella seconda immagine, rimandano al concetto di acqua, poiché sono due cerchi concentrici

Cerchi concentrici, presenti anche lungo le decorazioni verticali, dove dei  gruppi di linee assemblate a "moduli di 3", verticalmente, uniscono i doppi cerchi

Tre, come il simbolo della creazione, del Maschile e del femminile, più  l'elemento creato dall'Unione"

"Tre" anche come il ciclo di " nascita /morte e rinascita" 


Ma qui è presente anche il motivo a spiga, sia come decorazione tra un ansa e l'altra, sia come elemento di congiunzione tra un doppio cerchio e l'altro

La Spiga che simboleggia la fertilità, l'abbondanza, la ricchezza

La Spiga così importante anche nella conformazione dei Nuraghi, le cui pietre si incastrano perfettamente tra di loro, in una configurazione spiralata verso l'alto, a spiga, appunto

Come  ho già scritto in un mio precedente post, i nuraghi secondo me, rappresentano la potenza cultuale del fallo fertilizzante, unito all'accoglienza del ventre materno, della Madre Terra

Un rituale fertilistico di edificazione, celebrato nel solstizio d'estate per garantire il raccolto

Prova di questo mio sentire, è aver letto solo adesso, dopo la  pubblicazione  del mio post, di due mesi fa, a ulteriore conferma del mio sentire,  che su questo nuraghe, lo studioso Zedda scopre  questo rapporto "base /altezza" della cupola, che risulta  esattamente nella stessa  posizione del Sole allo Zenit al solstizio d'estate

Quindi la mia  intuizione, nell'affermare che venissero edificati come  celebrazione cultuale del solstizio d'estate e della sua fertilità per il raccolto di grano, era giusta. 


Avevo scritto, nel mio precedente post

[...] "trigu (grano) e nuragu( questa forma si usa soprattutto nel sassarese)che hanno la stessa desinenza in" - Gu"

La particella "Gu" in sanscrito significa "oscurità", ma  significa anche "suonare, emettere un suono onomatopeico, che è un'imitazione del verso del  Toro" 

Dalla  forma "Gu", poi si passerà alla forma "Bu",  che poi declinerà nella forma "Bovis" del latino

"Ga", invece rappresenta in sanscrito arcaico l' elemento femminile, la "vacca da latte", il nutrimento quindi

Il "Ga" della spiGA , e il "Gu" de su triGU,  del "grano" in sardo, rappresentano il maschile e il femminile, uniti in unico lemma androgino

 La parola "Grano",  contiene in sé la particella "AN", che è l'elemento femminile della, generazione, della continuità, della produttività, contenuta in una parola di genere maschile

La sacra spiga del grano era uno dei sacri  attributi di Osiride

La sua uccisione, e la  successiva dispersione delle sue membra, richiama la Sacra Spiga 

Si narra che nacquero da esso, 28 Spighe, 7 volte 4, come simbolo di eterna abbondanza

Quasi tutte la divinità, in ogni epoca, furono associate alla simbologia del grano

Perfezione della spiga di grano, che richiama la sacra geometria presente in natura ovunque

E la costruzione architettonica del nuraghe, risponde,  nella sua perfezione alla spiga, spiralizzata verso l'alto, ad una precisa conformazione che può essere data  da un solo fattore

La frequenza vibratoria

Nuraghe/ Nuragu

Quindi "Gu" come vibrazione gutturale un misto di muggito, suono, canto dell' elemento maschile fertilizzante Toro"


Questo scrivevo tre mesi fa. E tutto torna sempre. Come un cerchio logico


Ed è proprio la partitella "AN", contenuta in "grano", che richiama la particella femminile in grado di procreare, che indica la generazione, e che è la radice della parola "Antenati" 

E questa immagine, questa testolina antropomorfa con barbetta e con elementi a cerchio concentrici rappresentanti l'acqua,, i capelli appena abbozzati sembra proprio un vecchio  antenato, forse il capostipite simbolico di tutta la progenie

Stirpe segnata nel  suo corpicino inesistente, che viene rappresentata, nel suo susseguirsi di generazione in generazione, nel corso dei secoli, forse, con queste tacche, come quando segniamo  orizzontalmente le tacche della crescita in altezza dei nostri bambini

Una progenie nata dal grembo materno, rappresentato dal  falso beccuccio

Una discendenza fertile( le incisioni a spiga), benedetta dalla presenza del femminile, della Dea Madre, che ne ha consentito il riprodursi

Quei cerchi concentrici sotto il suo corpicino a tacche, lo denotano

Un viaggio a ritroso nel tempo dove si onorano i primi Antenati


In tutte le culture  e civiltà antiche, compresa quella Sarda, vi è una totale venerazione e rispetto per gli antenati, e d'altronde, anche  i Nuraghi sono stati edificati in quel luogo simbolico, dove cielo e terra si incontrano

Quella terra di mezzo, dove l'anima degli antenati può sopravvivere al tempo, alla ciclicità delle stagioni, all'alternarsi della vita e della morte e questo nuraghe di Is Paras, con questa  bellissima  torre altissima, di oltre 12 metri, sembra proprio un tempio dell'Eterno sempre presente

Vi è anche un pozzo sacro alla base, profondissimo

Tanto alto sopra, quanto profondo il pozzo

Un luogo di culto, appartenente, come datazione, al XIV sec. a.C. , anche se è stato terminato in periodo più tardo , che ha delle caratteristiche femminili

Scendere fino al pozzo profondo, nel grembo della  Madre Terra, nelle acque rigeneranti e risalire poi  verso verso la divinità, attraverso la rampa dalle scale, sulla torre altissima, la più alta, insieme alla tholos, della Sardegna

Questo scendere i sacri gradini, per poi ripercorrerli rigenerati a nuova vita, lo abbiamo visto anche nel Pozzo di Santa Cristina

Ventiquattro gradini per scendere nel pozzo, rigenerarsi e purificarsi, e 12 simbolici, poiché funzionalmente impraticabili, per risalire purificati, verso il divino

Dodici

Come i dodici metri di altezza nel Nuraghe maestoso di Is Paras di Isili

Il dodici è un numero sacro

È il "2 +1", che porta alla perfezione del tre. 

Il 12 è anche il Sacro Archetipo Ebraico  "Lamed", che ha la funzione di misura, di parametro, di punto di riferimento 

Ne avevo già parlato nel mio post sulle ierofanie solari che si formano proprio sul dodicesimo anello della tholos del pozzo di Santa Cristina, studiate dal ricercatore Sandro Angei

Forse indicavano un momento preciso per la mietitura del grano, secondo me

Giugno è sempre  stato il mese della mietitura manuale del grano


Ma ritornando ai vasi

Esistono altri  vasi piriformi, che hanno queste stesse caratteristiche, con falso beccuccio a grembo e con figure antropomorfe stilizzate di cui si vede solo il viso ,   appartenenti al complesso nuragico di Genna Maria a Villanovaforru, in provincia di Cagliari

Entrambi hanno il corpo come se fosse a spiga, simbolo quindi, di fertilità e fecondità

Sul primo, ci sono anche incise tre tacche centrali, abbastanza spesse, disposte verticalmente 

Chiaro segno dell' elemento trinitario della creazione, e simbolo anche del processo di nascita, morte e rinascita, quasi a voler celebrare l'immortalità di questi antenati, generati dal falso becuccio "grembo", della Dea Madre, del femminino

Vasi simili con queste figure antropomorfe, sono stati trovati anche nel santuario nuragico di Santa Anastasia, a Sardara, in provincia di Cagliari 

Dei visi appena abbozzati, con gli occhi cerchi concentrici, e decorati con dei triangoli che richiamano di certo l' elemento  femminile, poiché rappresentano l'elemento acqua e le sue onde ma, credo che siano nello specifico, dei vasi votivi in protezione della  gestazione, visto che  questo  elemento dei triangoli consecutivi, si era ritrovato anche nella Domus de janas Corongiu nel petroglifo della necropoli De S'acqua Salida  a Pimentel, in provincia di Cagliari, che racconta l'evoluzione di una gestazione, come ho già descritto in un mio precedente post 


Magari si trattava sicuramente di vasi votivi per invocare la protezione degli antenati, e assicurarsi una  stirpe sana e protetta proprio durante la fase di gestazione, visto che  il falso beccuccio ricorda un grembo, che magari veniva anche riempito con dell'acqua per sottolinearne  la sacralità del rito

Sempre si delinea nella cultura Sarda, e nella manifestazione di questa grande civiltà, che niente è lasciato mai  al caso

Tutto viene descritto  con una grande minuzia simbolica  e rappresentativamente ed esteticamente, in modo pulito e senza fronzoli, ciò che si  celebra in ogni istante : l' incontro degli opposti, di quel  "vuoto/ pieno", di cui il Nuraghe è eccelso e Maestoso  testimone

Un testimone del Tempo che resiste al tempo stesso

Perché nella civiltà Sarda c'è sempre equilibrio  tra passato e presente, di pieno/ vuoto, di maschile e femminile, di Sole e Luna, e di fuoco e acqua

Perché solo in questo equilibrio si può rappresentare l'eternità e l'immortalità


Tiziana Fenu 


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Riproduzione Manlio Rubiu vaso Isili




























venerdì, settembre 06, 2024

💙Lady Gaga

 Immagini e traduzione  nel mio blog

Ancora in nero, la Lady Gaga al Festival di Venezia, ancora in piena Ni'gredo di dis'soluzione, come per l'inaugurazione delle Olimpiadi, come avevo già scritto a riguardo. 

Indossa  un cappello chiamato  "Monarch" , di Philip Treacy, simbolo della mani'polazione mentale, ispirato all'icona della moda Isabella Blow, morta nel 2007, scopritrice dello stesso Treacy e di Alexander McQueen, che, insieme, hanno portato sotto i riflettori molte simbologie sa'taniche. 

Cappello ispirato al regno di Mor'dor, la "terra os'cura", e a chi lo governa, Sau'ron, il cui emblema è l'occhio, come l'occhio di Ho'rus, altro simbolo dell'elite "monar'chica", che esige di essere divinizzata dai propri sudditi, proprio come esige Sau'ron. 

La didascalia del cappello, indossato anche dalla stessa Isabella Blow, nella seconda immagine, dice proprio "simbolo della manip' olazione mentale". 

Anche questa occasione, il Festival di Venezia con questo collegamento voluto con il Signore degli Anelli, a cui si sono ispirati, nello stesso periodo, e tutta la simbologia intrinseca che veicola messaggi più estesi ( ridordate l'anello "smarrito" dall'atleta italiano nella Senna? Ogni occasione, ormai, è celebrazione ritualistica, e sono sempre collegate tra di loro) è stata ritualizzata, e i messaggi veicolati in ogni occasione, sono sempre più espliciti, sempre più sfacciati, con enorme tracotanza. 

Molto scenografici, che producono una certa fascinazione nelle menti più deboli. 

Ma, appunto, sono elaborazioni senz'anima, studiate a tavolino. 

Perpetrate da millenni sempre sugli stessi schemi. 

La storia si ripete, perché "questi", restano al palo, non evolvono e vogliono che l'umanità stagni, nella loro stessa bassezza, reiterando sempre le stesse dinamiche, come il Sole nero, il Saturno karmico, indossato a completamento dell'outfit della Germanotta. 

Una montagna nera su cui si erge l'occhio monarchico del controllo mentale. 

Invece di volare alto, come le nostre punte di diamante, specialmente italiane, culla di Bellezza e Arte. 

Guardacaso hanno fatto scendere in campo, per questi rituali, due italiane di origine, la Germanotta, e la Ciccone, con la simbolica visita a Pompei, in particolare, della quale ho già parlato. 

Zombie a corto di energia 

Data inizio del Festival di Venezia 

28/8/2024 = 26= 8

Siamo in un anno 8, tra l'altro. 

Perché è così importante il numeto 8?

Ne ho parlato tante volte. 

Archetipo Heit, il Femminino alle Ottave alte, il riparo, e Arcano Maggiore della Giustizia. 

Ma anche altro. 

"L'utilizzo di numeri per indicare le divinità era comune nel mondo mesopotamico, per esempio Anu era il numero 60, Ea il 40, Sin il 30, Ishtar il 15, ecc.

Questi numeri venivano semplicemente scritti al posto del nome della corrispondente divinità. Non deve quindi sorprendere che gli Israeliti abbiano cercato di stabilire con l'aiuto della gematria dei numeri che corrispondessero a YHWH. La soluzione più diretta è il numero 26, ma non meno importante è il 17 che si ottiene escludendo valori superiori al 9 nella corrispondenza con le lettere: in pratica il valore 10 assegnato alla lettera Y diventa 1. Questa forma compatta di gematria era molto diffusa. Il 17, poi, poteva essere ridotto a 1+7 o semplicemente 8. Secondo Israel Knohl, che fornisce molti esempi dell'uso biblico di questi numeri, anche il rito più sacro del culto ebraico, che veniva eseguito una volta l'anno per ottenere il perdono dei peccati, era governato da questa numerologia. Il sommo sacerdote, infatti, aspergeva con il dito intinto nel sa'ngue delle due vittime una volta il lato orientale del propiziatorio più altre sette volte il davanti (Lv 16,14-15). Il rito equivaleva ad una duplice muta invocazione del nome di YHWH I numeri 17 e 26, inoltre, pervadono tutti i libri della Bibbia in un modo meno visibile, ma rigorosamente applicato quasi ovunque. Infatti, i numeri ottenuti contando le lettere o le parole delle pericopi bibliche sono quasi sempre multipli di 17 o di 26."


YHWH invocato dal Cristo,, non corrisponde a quello che invocano in questi riti. 

È il B'aal distruttivo, presente ovunque in queste loro ritualistiche, in cui sovrappongono le loro energie negative, a quelle positive, perché la griglia numerica e simbolica è sempre quella Sacra, della Geometria e numerologia Sacra 

Doveva essere in un anno 8, ad ulteriore dissacrazione del Sacro, e lo stanno manifestando in ogni contesto, avvalendosi di moltissime simbologie che formano come una tessitura intricata. 

Una rete, una ragnatela, presente ovunque con i suoi simbolismi. 

La diffusione esponenziale della presenza, e danni, del ragno violino, quest'anno, è un riflesso di ciò che sta avvenendo nel piano astrale. 

Ma c'è una cosa, che non possono controllare. 

Il tempo. 

Si sta smaterializzando, va veloce. 

Troppo veloce. 

Perché la realtà si sta frantumando e sta collassando anche la dimensione temporale, che è prerogativa di questa dimensione. 

La materia è schiava del tempo. 

È il tempo, a creare la materia. 

Ma non può creare l'Anima, che è senza tempo, e che sorride, davanti a queste continue piccolezze umane. 

Creatori del Nulla, quindi, che vengono anche a noia nella loro ripetitività. 


E intanto, l'Anima vola. 


Tiziana Fenu ©®

Maldalchimia.blogspot.com 

Lady Gaga












mercoledì, settembre 04, 2024

💛La H e il Ka nella Domu de Jana di Brodu

 Domus de janas IV di Brodu (tomba a domus de janas)


Oniferi, V-III millennio BC cal

( https://catalogo.beniculturali.it/detail/SARDEGNA/ArchaeologicalProperty/2000237984), prima immagine. 


Sono esattamente tre conformazioni ad angoli retti, e una quarta che forma, cone una cornice intorno al passaggio quadrato, una H.

Non sono propriamente riconducibili alla simbologia delle corna taurine, non in questo caso, secondo me. 

Secondo me, sono l'antica simbologia di quella Ka, che in ambito egizio viene rappresentata con le braccia sollevate ad angolo

Ne ho parlato in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0), perché è un'antica simbologia archetipale che si ricollega alla Dea Tanit, alla nostra primordiale Dea Tanit tessitrice  di Tresnuraghes, che, guardacaso, come dea Tanit, viene a rappresentare, nell'antico alfabeto Sardo, la H. 

La H trasmutante dell'elemento mercuriale, che rappresenta il Femminino, il grembo nel quale avviene la trasmutazione nel passaggio nell'altra dimensione. 

Tutta la simbologia, quindi, è riconducibile al Femminino, come condotto ute'rino, per l'altra dimensione 

Scrivevo ( approfondimenti e immagini nel mio link sopracitato) 

"Invece, il segno che era rappresentato da due braccia sollevate ad angolo, tenute come un telaio, simboleggiava, presso gli Egizi, la forza vitale della persona, che si attiva a alla nascita., come se fosse il suo doppio spirituale. 

Il Ka veniva tramandato, come una sorta di “patrimonio genetico” delle divinità che lo avevano preceduto.

Le statue funerarie del defunto rappresentavano il suo Ka, e talvolta portavano sul capo un paio di braccia tese, come era anche il geroglifico Ka. La grande statua lignea del faraone Hor I (XIII Dinastia) è l’unico esempio di Ka in figura tridimensionale che sia giunto fino a noi. 

Creatore di questo Ka, insieme al corpo fisico, era il Dio Khnum, fautore dell'uovo della creazione, il vasaio divino, che modella le sue creature con il limo nero del Nilo. 

Ka, come Ka/Cabras, fulcro della creazione nella nostra terra, rappresentato dai Giganti di Mont'e Prama, da su "Karrabosu", lo scarabeo psicopompo, la nostra Dea Madre di Cabras/Kabras, che ha anticipato di oltre 3500 anni quello egizio( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0) 

Infatti, pur potendo andare ovunque, si riteneva che il Ka rimanesse per lo più nel sepolcro, nel corpo mummificato o nelle statue commemorative(come nella nostra Dea Madre/Karrabosu, riposta nella mano dei defunti), del defunto, e doveva solo essere nutrito, con offerte di cibo"


D'altronde, abbiamo altri ingressi importanti, con la H ben evidenziata a custodia dell'ingresso, come nell'ipogeo Sas Puntas di Tissi, seconda immagine, del quale vi lascio il link di approfondimento ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/simbologia-dellh-nellipogeo-di-sas.html?m=0) 


Tiziana Fenu 

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La H e il Ka nella Domu de Jana di Brodu





lunedì, settembre 02, 2024

💛Corsa degli scalzi San Salvatore, Cabras

 La Corsa degli Scalzi di San Salvatore, che parte da Cabras, in provincia di Oristano, che si svolge oggi e domani, in concomitanza con il primo sabato e la prima domenica di settembre, qui in Sardegna, è una tradizione straordinaria, di "un esercito di 900 uomini", chiamati "curridores", che scalzi, e vestiti completamente di bianco, ogni anno percorrono, in corsa, senza soste, 7 km, per portare la statua di San Salvatore da Cabras, partendo alle 7,30 del mattino, dopo la messa celebrata nella chiesa di Santa Maria Assunta a Cabras, 

al villaggio di San Salvatore, per poi riportarla a Cabras, il giorno dopo, domani. 

Pare che questa tradizione risalga al 1619, quando i saraceni invasero e saccheggiarono Cabras e la Penisola del Sinis, assalto un cui, riuscirono, forse per mano delle donne( e questo spiegherebbe perché questa manifestazione, come vedremo nel corso della lettura, abbia un'impronta tutta femminile), che corsero scalze per non sollevare un polverone, a mettere in salvo proprio la statua di San Salvatore. 

Un'altra versione, invece dice che fu proprio il polverone sollevato dagli uomini che trasportarono il simulacro nel vicino villaggio, che fu risparmiato dal saccheggio, a spaventare i Mori. 

Una celebrazione straordinaria, con due giornate di festa e di intensa partecipazione. 

Allego un video a riguardo 

https://youtu.be/QT8xxfX7F-U?si=4c86Lv7MxA3Hkjyo


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Mie personali considerazioni. 

Inanzittutto partiamo dal periodo. 

Settembre inaugura il capodanno nell'antico calendario sardo, quindi è un modo per iniziare l'anno, sotto i migliori auspici, con una promessa, un voto che si rinnova. 

Il numero dei partecipanti è 900.

Un numero molto particolare, che in Ghematria viene associato al Sacro Archetipo Ebraico Tsade', il diciottesimo, con funzione "divisione". 

Rappresenta, metaforicamente, un albero, i cui due rami, sono i frattali del tronco. 

Quindi una divisione apparente, in cui nel "piccolo", nei rami, c'è l'imprinting divino. 

Negli Arcani Maggiori corrisponde all'Arcano XVIII della Luna. 

È un Archetipo, quindi, Femminile, poiché il Femminino, per natura, contiene sia l'energia femminile, che quella maschile, capace di procreare sia il femminile, che il maschile.

Si corre per sette chilometri, trasportando il simulacro di San Salvatore. 

Si formano 14 gruppi, divisi in quattordici mute composta ognuna da cinque corridori, detto "Sa muda", perché si danno il cambio continuamente, ma secondo precisi schemi, durante la corsa. 

Sette gruppi corrono il primo giorno, oggi, e sette il secondo giorno, quindi domani. 

Si decide a sorte chi sarà il fortunato che avrà il compito di trasportare il Santo fino a San Salvatore". 

7 chilometri. 

7 come il percorso dei 7 chakra. 

Un percorso iniziatico simbolico, quindi. 

Ma il numero 7 è legato anche ai giorni di ognuna delle fasi lunari. 

I gruppi sono 14, e, ancora si ripresenta la simbologia lunare, da una Luna Piena a una Luna Nuova. 

Ma il 14, corrisponde anche all'Archetipo Nun, legato all'elemento dell'acqua, con funzione "trasformazione", perché è nella dimensione amniotica, che avviene la trasformazione, la gestazione. 

Il 9 è Archetipo Teth, il grembo, la gestazione, la kundalini, la creazione. 

Un numero 9 che ritorna sia in quel 900 del numero dei partecipanti, degli Scalzi, sia nel numero dei giorni in cui  le casette del piccolo villaggio, dette

"cumbessias o domigheddas", vengono abitate proprio 9 giorni prima dell'inizio della corsa. 

Come una sorta di rito iniziatico, di "incubatio", incubatio", nelle spazio- temporali, nelle quali  si cercava  la dimensione del contatto con il Divino

I Sardi erano chiamati il "popolo dei dormienti" dai greci, e questo ci da la dimensione di quanto la pratica dell' incubatio fosse radicata e praticata presso gli Antichi Sardi. 

Anche il vestire di bianco, ha una sua simbologia di connessione con il Divino, esattamente come le nostre maschere bianche de su Componidori e de Su Issuadore. 

Ne parlai in un mio post( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/osservavo-la-maschera-de-is-issohadores.html?m=0), il bianco, sua nelle Maschere, che nelle vesti, ha una funzione divinizzante. 

Ma il 9 è correlato anche alla costellazione del Cigno. E questo aspetto del Cigno è importantissimo, perché ha un riferimento diretto con l'antica Civiltà Sarda. 

Ne ho parlato nel mio post riguardo l'ingresso triangolare dei Nuraghi, chiedendomi e spiegando, perché l'ingresso dei Nuraghi sia sempre triangolare, e perché gli antichi Sardi erano identificati dagli stessi Egizi con le 9 stelle della costellazione del cigno, in riferimento alla Confederazione Sarda dei "Nove Archi", i Pelasgici, gli Antichi Sardi, i figli del Cigno/cygnus/cono nuragico/cunnus/cunno/Cuneo

Riporto un passo del mio post e il link:

"E quel triangolo sagomato dell'ingresso dei nuraghi è proprio la sezione del cono. 

Cono. 

Cunnu/cuno (apparato riproduttivo femminile). 

Ma la  sezione del cono triangolare, anche come la costellazione del Cigno, per la quale si fa riferimento nella stele di Thutmose III datata più o meno 1500 a. C, nelle quale si legge delle 9 stelle della costellazione del Cigno, in riferimento  alla confederazione sarda dei "nove archi", i Pelasgici, gli Antichi Sardi. 

“Ho legato in fasci i Nove Archi, le Isole che sono in mezzo al mare, i popoli stranieri ribelli. Come in cielo governano 9 dei , così in terra dominano i Nove Popoli. Il mio bastone ha colpito i Nove Archi”.

Naturalmente, parlando del bastone, un bastone di potere, si riferisce a quel bastone chiamato guardacaso, come il nostro fiume sardo, il Tirso. Il bastone che aveva sulla Sommità, la rappresentazione della ghiandola pineale, la pigna, e che è spesso rappresentato come una ipsilon( Y, esattamente come l'Archetipo Tsade', come due rami dello stesso albero), spesso con due animali totemici bifrontali, poiché rappresenta la nostra Kundalini, la nostra energia vitale collegata al divino, con le sue due nadi, maschile e  femminile, unite in sinergia"( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html) 


E qui ritorna il riferimento alla Kundalini e ai suoi 7 chakra. 

Ma c'è da fare anche un'altra osservazione. 

Il numero 900, come ho detto, è legato all'Archetipo Tsade', è il suo valore numerico. 

Ma questa lettera ebraica, Tsade', è formata da altre due lettere, la Nun, la quattordicesima ( 14, abbiamo detto, sono i gruppi in cui i 900 partecipanti sono divisi, a loro volta, divisi in 14 mute, composta ognuna, da 5 corridori), con funzione "trasformazione" legata all'acqua come grembo alchemico di trasformazione, e una Yod, decimo archetipo ebraico, con funzione "concentrazione", prima lettera del tetragramma divino YHWH, molto presente, come simbologia nella nostra Antica Civiltà Sarda. Indica la creativa androgina, la sinergia delle due polatita opposte, quella superiore, archetipale, l'inizio del tutto. 

Un'energia che prende vita e si trasmuta attraverso la Nun, che la porta a compimento. 

È tutto estremamente simbolica questa corsa degli Scalzi. 

La numerologia che si snoda attraverso i suoi numeri, parla di un percorso iniziatico gestazionale, simbolicamente, attraverso il quale vi è una trasmutazione, un elevarsi ad una consapevolezza superiore, nell'acquisire consapevolezza dell'essere dei frattali, dei Portavoce, del Divino, come rami dello stesso albero. 

Infatti corrono scalzi. 

Forse per una maggiore connessione con Madre Terra. 

Perché comunque, tutta la numerologia presente, parla del Femminino. 

I cicli lunari, il 7, il 14, la Nun di trasformazione. 

Nun, come la radice "Nu-" di Nu-raghe, che ha un sé, la sinergia del Fuoco( Nur) e dell'Acqua ( Nun), esemplificata sia metaforicamente, che strutturalmente. 

Sinergia, del Mascolino e del Femminino, Sole/Luna, pieno/vuoto, giorno /notte, sempre presente, in ogni sfumatura, nella nostra Antica Civiltà. 

18, come l'Arcano Maggiore XVIII della Luna, che rappresenta questo Archetipo Tsade'. 

C'è anche il numero 5, che è il numero che simboleggia Venere, e che lega Mascolino e Femminino, perché è il pianeta che governa il segno del Toro. 

Simbologia del Toro, come sappiamo bene, estremamente presente, nella nostra civiltà, e che si esemplifica nella sinergia taurina /uterina, che conosciamo bene, presente trasversalmente, ad ogni livello. 

Quindi, 14 gruppi di "curridores", suddivisi al loro interno in 14 "mudas" ciascuno; ogni muda è formata da cinque curridoris, che si alternano nel trasporto della bandiera e del Simulacro del Santo seguendo un ritmo ben preciso. Il numero dei gruppi, si dice che abbia origine dalle quattordici stazioni della Via Crucis, ma, naturalmente, ha origini pagane, ma qui ci sarebbe da approfondire ulteriormente, e non è questo il contesto adatto. 

Ribadisco soltanto che il 14 è riferito al ciclo lunare di nascita /morte/ rinascita, e già in epoca egizia è stato enfatizzato con la simbologia della morte di Osiride, fatto in 14 pezzi e dal cui corpo, nacquero 28 spighe. 

Ne parlai in un mio post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/su-nenniri.html?m=0) 

"Una "resurrezione", legata agli antichi culti di Madre Terra, e ai suoi semi che germogliano con l'arrivo del primo caldo primaverile. 

Una resurrezione, legata al grano, ad una spiga che viene tagliata come unità, ma che da vita ad una molteplicità di vite. 

Come il corpo di Osiride dopo la morte, di cui avevo già fatto cenno, da cui germoglieranno 28 spighe. 

La spiga rappresenta il corpo di luce, l'Oro, l'Horus, l'Essenza trasfigurata in qualcosa di più elevato, di più nobile, purificato. 

È il culto misterico dell'iniziazione ai cicli della vita. 28 come il ciclo lunare. É il culto dionisiaco, dei misteri eleusini, di Iside, il culto di Demetra, che si ripete in epoche diverse, con "testimoni" diversi. 

La spiga è collegata alla costellazione della Vergine, la "Spica", poiché il "corpo di luce", può nascere solo in un cuore vergine, non corrotto. 

Lo smembramento della spiga, e quindi di Osiride, sono stati necessari, poiché solo smembrando la spiga, trasformandola in farina, si può poi impastare simbolicamente con l'acqua amniotica del Femminino, di Iside, che darà vita ad Horus. 

È il sacrificio necessario. 

È il "fare sacro" in senso letterale. 

Il "pane di vita" cristiano, l'Eucaristia, affonda le radici in tempi ben più lontani. 

È il processo di osirificazione, di distruzione e rinascita nel corpo di luce, rappresentato da Osiride, dal Cristo, da Adone, in questo caso". 


Quindi il simbolismo di questo numero nella corsa degli Scalzi "14 gruppi +14 sottogruppi", un 14/14, quindi 28, è fortemente simbolico, come simbolo di rinascita, ciclicità, di cui il Femminino, il 14, la Nun, è depositario. 

Vorrei ricordare che la Nun, l'abbiamo trovata anche nel simbolo dell'Antica Tribù dei Dan( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0), affiancata alla lettera Dalet( Archetipo 4, funzione "riparo", simbolo di Madre Terra), e che insieme, formano la lettera Tau, il ventiduesimo Archetipo, che indica il Sigillo Divino ricevuto, il crisma dei Sacri Giudici, come lo erano i nostri Giganti di Mont'e Prama. 

Questa manifestazione, straordinaria, degli Scalzi di Cabras, è sicuramente una tradizione antichissima, che ha sicuramente radici precristiane, antichissime, struggente e suggestiva  come poche. 


Tiziana Fenu 

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Corsa degli scalzi




💙Novilunio in Vergine 3/9/2024

 Domani, Martedì 3 settembre, abbiamo un novilunio in Vergine

Saremmo sotto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico Resh, ancora la Resh, il ventesimo, con funzione perfezionante, che rappresenta la Testa, e in correlazione all'Arcano Maggiore XX del Giudizio.

Ho perso il conto, di quante volte, negli ultimi mesi, a partire dall'eclissi dell'8 aprile, che aveva questo stesso Archetipo, si è manifestato, per i passaggi importanti.

Dopo il potente plenilunio di lunedì 19 agosto, in Acquario, una Luna Blu, sotto l'energia dell'Archetipo Heit, l'ottavo, il Femminino alle Ottave alte, correlato all'Arcano della Giustizia,, ecco che ci troviamo a dover radicalizzare questi intensi passaggi nella dimensione "terra" della Vergine, che richiede integrità, discernimento, analisi, per poter approdare a quella dimensione della testa, della Resh, ed essere pienamente nell'energia del Giudizio.

Giudizio che implica una rinascita dai nostri sepolcri mentali, strutturali, sociali, antropologici.

Che richiede di essere nuovamente come tabula rasa per riscrivere un nuovo capitolo della nostra vita, del nostro percepire, del nostro filtrare ciò che arriva dall'esterno, e anche da noi stessi.

È un lavoro certosino, quello della Vergine, come è nelle caratteristiche proprie di questo segno.

Ma è proprio ciò che richiede l'energia di questo novilunio che è legato ad un Archetipo che ha la funzione "perfezionante", di cesellatura, appunto, tipico della Vergine.

Testa, la Resh, deve essere illuminata, in questo percorso iniziatico. 

Nella testa, vi è il Fuoco consapevole, il Fuoco del vero risvegliato, legato alla kundalini, al Sacro Femminino. 

Anche Atena/Minerva, nella mitologia greco /romana, nasce dalla testa di Zeus. 

È la forza del Divino Femminile, il Fuoco vivificante che sale lungo la colonna vertebrale

Attraverso la Divina Madre Kundalini, L'Aleph, il principio creatore maschile, l'afflato divino maschile, il soffio vitale, il vento, si innalza fino alla testa, fino alla Resh, illuminando la testa. 

"Aur", parola ebraica che significa Luce, è infatti formata da queste tre lettere, Aleph, Vav, Resh. 

Dal Fuoco della Divina Madre Kundalini, proviene la luce, riesce ad illuminare l'oscurità della testa, dove vi è la nostra Essenza, il nostro Seme, il nostro olio Sacro infiammabile.

Il novilunio in Marte, poiché viene di Martedì, viene enfatizzato dall'energia di fuoco dello stesso Marte, manifestando una certa risolutezza e velocità di azione

Anche il Sole si trova nel segno della Vergine, e proprio tra settembre e ottobre, come avevo già scritto mesi fa, a marzo, addirittura, ci troveremo le ultime due eclissi importanti

Mercoledì 18 settembre  plenilunio in Ariete con eclissi lunare, ancora Archetipo 8, Heit, Arcano Giustizia 

Mercoledì 2 ottobre novilunio in Bilancia con eclissi anulare solare, Archetipo 11, Kaf, la corona, Arcano della Forza

Tutto sotto il segno della Vergine

Dal mio scritto di marzo 

https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/eclissi-842024-il-segno-di-giona.html?m=0

"I quattro passaggi di eclissi ( mai tanti come in quest'anno) segnano due tunnel energetici molto importanti . 


Lunedì 25/03/2024 eclissi Lunare penombrale plenilunio in Bilancia, detto del "Verme"( ogni riferimento è puramente casuale). 

Archetipo 18, Tsade', con funzione "divisione", Arcano Maggiore XVIII della Luna


Lunedì  08/04/2024 eclissi di Sole totale. 

Novilunio in Ariete 

Archetipo 20, la Resh, la testa,  funzione "perfezionante", e Arcano Maggiore XX del Giudizio.


Mercoledì 18/09/2024, superluna piena in Ariete, con eclissi lunare parziale. 

Archetipo 8, Heit, con funzione "riparo", Arcano Maggiore VIII della Giustizia, come il nostro Anno 8.


Mercoledì 2/10/2024 eclissi anulare con anello di Fuoco in Argentina e Cile 

Novilunio in Bilancia 

Undicesimo Archetipo Kaf, con funzione "penetrazione", la "Corona", Arcano XI della Forza


Guardate. 

I due tunnel energetici delle 4 eclissi, passano per i due assi Ariete/Bilancia, in entrambi i casi. 

Iniziano con un novilunio in Bilancia e terminano con uno stesso novilunio in Bilancia 

Al centro, due potenti eclissi solari e lunari in Ariete. 

Certo, perché l'Ariete incarna l'Eroe, la Ierogamia più alta, in cui sole e luna, le due polarità si complementano. 

Si inizia con un'apparente divisione, la Tsade, con la Bilancia in cerca di equilibrio, e attraverso la consapevolizzazione (la testa della Resh, e l'acquisito Giudizio, si approda alla conquista della Corona, ad ottobre, alla Forza, che implica compenetrazione totale delle due polarità. 

Si arriva al numero 11.

Sacri Maestri di sé stessi. 

Si termina con un mercoledì, 2 ottobre, eclissi anulare con anello di fuoco.. 

Il cerchio si chiude. 

Si è ripristinata l'antica Sacra Alleanza con noi stessi, Numeri primi, i sacri  "11", attraverso un simbolico patto di fuoco, rappresentato dall'anello di Fuoco, durante L'Eclissi 

Saremmo di mercoledì. 

Mercurio. 

Unione degli Opposti. 

La Forza. 

Gli Opposti che si compenetrano

I Maestri  mercuriali, alchemici. 

Solo due mani insieme, a coppa, a corona, possono contenere, accogliere, trasmutare. 

Capire l'importanza di un regno. 

Si parte con la prima eclissi. 

Tsade', divisione apparente. Sotto l'Arcano della Luna. 

Oscurità, smarrimento, inabissamento. 

Si prende consapevolezza della nostra appartenenza al Divino. 

Della nostra stirpe regale. 

Del nostro regno

Si arriva alla Corona, con l'ultima eclissi 

[...] La Kaf è la corona della Resh

La corona di fuoco, l'anello di Fuoco dell'ultima eclissi anulare e anello di Fuoco, del 2 ottobre. 

La trasmutazione ad altissimi livelli

L'Archetipo Kaf è infatti legato alla simbologia delle 18 preghiere dell'AMIDAH, 

"AMIDAH", in ebraico, significa "stare in piedi" 

È il momento centrale delle preghiere quotidiane ebraiche, rivolte ad Oriente, a Gerusalemme, e si tratta di benedizioni. 

Come se l'anello esperienziale si chiudesse. 

Il percorso iniziatico tra queste potenti eclissi, viene sigillato da un anello di Fuoco, con conquista della Kaf, della Corona, che incorona la Resh, la testa. 

Con un passaggio attraverso il Fuoco, il Sacro Femminino trasmutatore, il serpente energetico, che ancora una volta ha compiuto il suo ciclo karmico di trasmutazione. 

Questo ci deve dare la forza di stare in piedi e benedire questo intenso e faticoso percorso. 

Perché la Corona, di per sé, ha un altissimo valore simbolico alchemicamente, ciò s cui stanno attentando costantemente ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/semantica-della-corona.html?m=0) 

Questo novilunio è estremamente importante 

Radicalizza nella dimensione della concretezza, e nel contempo, nell'integrita' della nostra Essenza. 

È tempo di profonde scremature e pulizia. 

Perché resterà solo ciò che è integro e virginale

La nostra integra capacità di Giudizio, che va oltre tutte le mistificazioni. 


Tiziana Fenu 

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Matteo Arfanotti Artist

Novilunio Vergine 3/9/2024