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lunedì, settembre 02, 2024

💛Corsa degli scalzi San Salvatore, Cabras

 La Corsa degli Scalzi di San Salvatore, che parte da Cabras, in provincia di Oristano, che si svolge oggi e domani, in concomitanza con il primo sabato e la prima domenica di settembre, qui in Sardegna, è una tradizione straordinaria, di "un esercito di 900 uomini", chiamati "curridores", che scalzi, e vestiti completamente di bianco, ogni anno percorrono, in corsa, senza soste, 7 km, per portare la statua di San Salvatore da Cabras, partendo alle 7,30 del mattino, dopo la messa celebrata nella chiesa di Santa Maria Assunta a Cabras, 

al villaggio di San Salvatore, per poi riportarla a Cabras, il giorno dopo, domani. 

Pare che questa tradizione risalga al 1619, quando i saraceni invasero e saccheggiarono Cabras e la Penisola del Sinis, assalto un cui, riuscirono, forse per mano delle donne( e questo spiegherebbe perché questa manifestazione, come vedremo nel corso della lettura, abbia un'impronta tutta femminile), che corsero scalze per non sollevare un polverone, a mettere in salvo proprio la statua di San Salvatore. 

Un'altra versione, invece dice che fu proprio il polverone sollevato dagli uomini che trasportarono il simulacro nel vicino villaggio, che fu risparmiato dal saccheggio, a spaventare i Mori. 

Una celebrazione straordinaria, con due giornate di festa e di intensa partecipazione. 

Allego un video a riguardo 

https://youtu.be/QT8xxfX7F-U?si=4c86Lv7MxA3Hkjyo


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Mie personali considerazioni. 

Inanzittutto partiamo dal periodo. 

Settembre inaugura il capodanno nell'antico calendario sardo, quindi è un modo per iniziare l'anno, sotto i migliori auspici, con una promessa, un voto che si rinnova. 

Il numero dei partecipanti è 900.

Un numero molto particolare, che in Ghematria viene associato al Sacro Archetipo Ebraico Tsade', il diciottesimo, con funzione "divisione". 

Rappresenta, metaforicamente, un albero, i cui due rami, sono i frattali del tronco. 

Quindi una divisione apparente, in cui nel "piccolo", nei rami, c'è l'imprinting divino. 

Negli Arcani Maggiori corrisponde all'Arcano XVIII della Luna. 

È un Archetipo, quindi, Femminile, poiché il Femminino, per natura, contiene sia l'energia femminile, che quella maschile, capace di procreare sia il femminile, che il maschile.

Si corre per sette chilometri, trasportando il simulacro di San Salvatore. 

Si formano 14 gruppi, divisi in quattordici mute composta ognuna da cinque corridori, detto "Sa muda", perché si danno il cambio continuamente, ma secondo precisi schemi, durante la corsa. 

Sette gruppi corrono il primo giorno, oggi, e sette il secondo giorno, quindi domani. 

Si decide a sorte chi sarà il fortunato che avrà il compito di trasportare il Santo fino a San Salvatore". 

7 chilometri. 

7 come il percorso dei 7 chakra. 

Un percorso iniziatico simbolico, quindi. 

Ma il numero 7 è legato anche ai giorni di ognuna delle fasi lunari. 

I gruppi sono 14, e, ancora si ripresenta la simbologia lunare, da una Luna Piena a una Luna Nuova. 

Ma il 14, corrisponde anche all'Archetipo Nun, legato all'elemento dell'acqua, con funzione "trasformazione", perché è nella dimensione amniotica, che avviene la trasformazione, la gestazione. 

Il 9 è Archetipo Teth, il grembo, la gestazione, la kundalini, la creazione. 

Un numero 9 che ritorna sia in quel 900 del numero dei partecipanti, degli Scalzi, sia nel numero dei giorni in cui  le casette del piccolo villaggio, dette

"cumbessias o domigheddas", vengono abitate proprio 9 giorni prima dell'inizio della corsa. 

Come una sorta di rito iniziatico, di "incubatio", incubatio", nelle spazio- temporali, nelle quali  si cercava  la dimensione del contatto con il Divino

I Sardi erano chiamati il "popolo dei dormienti" dai greci, e questo ci da la dimensione di quanto la pratica dell' incubatio fosse radicata e praticata presso gli Antichi Sardi. 

Anche il vestire di bianco, ha una sua simbologia di connessione con il Divino, esattamente come le nostre maschere bianche de su Componidori e de Su Issuadore. 

Ne parlai in un mio post( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/osservavo-la-maschera-de-is-issohadores.html?m=0), il bianco, sua nelle Maschere, che nelle vesti, ha una funzione divinizzante. 

Ma il 9 è correlato anche alla costellazione del Cigno. E questo aspetto del Cigno è importantissimo, perché ha un riferimento diretto con l'antica Civiltà Sarda. 

Ne ho parlato nel mio post riguardo l'ingresso triangolare dei Nuraghi, chiedendomi e spiegando, perché l'ingresso dei Nuraghi sia sempre triangolare, e perché gli antichi Sardi erano identificati dagli stessi Egizi con le 9 stelle della costellazione del cigno, in riferimento alla Confederazione Sarda dei "Nove Archi", i Pelasgici, gli Antichi Sardi, i figli del Cigno/cygnus/cono nuragico/cunnus/cunno/Cuneo

Riporto un passo del mio post e il link:

"E quel triangolo sagomato dell'ingresso dei nuraghi è proprio la sezione del cono. 

Cono. 

Cunnu/cuno (apparato riproduttivo femminile). 

Ma la  sezione del cono triangolare, anche come la costellazione del Cigno, per la quale si fa riferimento nella stele di Thutmose III datata più o meno 1500 a. C, nelle quale si legge delle 9 stelle della costellazione del Cigno, in riferimento  alla confederazione sarda dei "nove archi", i Pelasgici, gli Antichi Sardi. 

“Ho legato in fasci i Nove Archi, le Isole che sono in mezzo al mare, i popoli stranieri ribelli. Come in cielo governano 9 dei , così in terra dominano i Nove Popoli. Il mio bastone ha colpito i Nove Archi”.

Naturalmente, parlando del bastone, un bastone di potere, si riferisce a quel bastone chiamato guardacaso, come il nostro fiume sardo, il Tirso. Il bastone che aveva sulla Sommità, la rappresentazione della ghiandola pineale, la pigna, e che è spesso rappresentato come una ipsilon( Y, esattamente come l'Archetipo Tsade', come due rami dello stesso albero), spesso con due animali totemici bifrontali, poiché rappresenta la nostra Kundalini, la nostra energia vitale collegata al divino, con le sue due nadi, maschile e  femminile, unite in sinergia"( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html) 


E qui ritorna il riferimento alla Kundalini e ai suoi 7 chakra. 

Ma c'è da fare anche un'altra osservazione. 

Il numero 900, come ho detto, è legato all'Archetipo Tsade', è il suo valore numerico. 

Ma questa lettera ebraica, Tsade', è formata da altre due lettere, la Nun, la quattordicesima ( 14, abbiamo detto, sono i gruppi in cui i 900 partecipanti sono divisi, a loro volta, divisi in 14 mute, composta ognuna, da 5 corridori), con funzione "trasformazione" legata all'acqua come grembo alchemico di trasformazione, e una Yod, decimo archetipo ebraico, con funzione "concentrazione", prima lettera del tetragramma divino YHWH, molto presente, come simbologia nella nostra Antica Civiltà Sarda. Indica la creativa androgina, la sinergia delle due polatita opposte, quella superiore, archetipale, l'inizio del tutto. 

Un'energia che prende vita e si trasmuta attraverso la Nun, che la porta a compimento. 

È tutto estremamente simbolica questa corsa degli Scalzi. 

La numerologia che si snoda attraverso i suoi numeri, parla di un percorso iniziatico gestazionale, simbolicamente, attraverso il quale vi è una trasmutazione, un elevarsi ad una consapevolezza superiore, nell'acquisire consapevolezza dell'essere dei frattali, dei Portavoce, del Divino, come rami dello stesso albero. 

Infatti corrono scalzi. 

Forse per una maggiore connessione con Madre Terra. 

Perché comunque, tutta la numerologia presente, parla del Femminino. 

I cicli lunari, il 7, il 14, la Nun di trasformazione. 

Nun, come la radice "Nu-" di Nu-raghe, che ha un sé, la sinergia del Fuoco( Nur) e dell'Acqua ( Nun), esemplificata sia metaforicamente, che strutturalmente. 

Sinergia, del Mascolino e del Femminino, Sole/Luna, pieno/vuoto, giorno /notte, sempre presente, in ogni sfumatura, nella nostra Antica Civiltà. 

18, come l'Arcano Maggiore XVIII della Luna, che rappresenta questo Archetipo Tsade'. 

C'è anche il numero 5, che è il numero che simboleggia Venere, e che lega Mascolino e Femminino, perché è il pianeta che governa il segno del Toro. 

Simbologia del Toro, come sappiamo bene, estremamente presente, nella nostra civiltà, e che si esemplifica nella sinergia taurina /uterina, che conosciamo bene, presente trasversalmente, ad ogni livello. 

Quindi, 14 gruppi di "curridores", suddivisi al loro interno in 14 "mudas" ciascuno; ogni muda è formata da cinque curridoris, che si alternano nel trasporto della bandiera e del Simulacro del Santo seguendo un ritmo ben preciso. Il numero dei gruppi, si dice che abbia origine dalle quattordici stazioni della Via Crucis, ma, naturalmente, ha origini pagane, ma qui ci sarebbe da approfondire ulteriormente, e non è questo il contesto adatto. 

Ribadisco soltanto che il 14 è riferito al ciclo lunare di nascita /morte/ rinascita, e già in epoca egizia è stato enfatizzato con la simbologia della morte di Osiride, fatto in 14 pezzi e dal cui corpo, nacquero 28 spighe. 

Ne parlai in un mio post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/su-nenniri.html?m=0) 

"Una "resurrezione", legata agli antichi culti di Madre Terra, e ai suoi semi che germogliano con l'arrivo del primo caldo primaverile. 

Una resurrezione, legata al grano, ad una spiga che viene tagliata come unità, ma che da vita ad una molteplicità di vite. 

Come il corpo di Osiride dopo la morte, di cui avevo già fatto cenno, da cui germoglieranno 28 spighe. 

La spiga rappresenta il corpo di luce, l'Oro, l'Horus, l'Essenza trasfigurata in qualcosa di più elevato, di più nobile, purificato. 

È il culto misterico dell'iniziazione ai cicli della vita. 28 come il ciclo lunare. É il culto dionisiaco, dei misteri eleusini, di Iside, il culto di Demetra, che si ripete in epoche diverse, con "testimoni" diversi. 

La spiga è collegata alla costellazione della Vergine, la "Spica", poiché il "corpo di luce", può nascere solo in un cuore vergine, non corrotto. 

Lo smembramento della spiga, e quindi di Osiride, sono stati necessari, poiché solo smembrando la spiga, trasformandola in farina, si può poi impastare simbolicamente con l'acqua amniotica del Femminino, di Iside, che darà vita ad Horus. 

È il sacrificio necessario. 

È il "fare sacro" in senso letterale. 

Il "pane di vita" cristiano, l'Eucaristia, affonda le radici in tempi ben più lontani. 

È il processo di osirificazione, di distruzione e rinascita nel corpo di luce, rappresentato da Osiride, dal Cristo, da Adone, in questo caso". 


Quindi il simbolismo di questo numero nella corsa degli Scalzi "14 gruppi +14 sottogruppi", un 14/14, quindi 28, è fortemente simbolico, come simbolo di rinascita, ciclicità, di cui il Femminino, il 14, la Nun, è depositario. 

Vorrei ricordare che la Nun, l'abbiamo trovata anche nel simbolo dell'Antica Tribù dei Dan( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0), affiancata alla lettera Dalet( Archetipo 4, funzione "riparo", simbolo di Madre Terra), e che insieme, formano la lettera Tau, il ventiduesimo Archetipo, che indica il Sigillo Divino ricevuto, il crisma dei Sacri Giudici, come lo erano i nostri Giganti di Mont'e Prama. 

Questa manifestazione, straordinaria, degli Scalzi di Cabras, è sicuramente una tradizione antichissima, che ha sicuramente radici precristiane, antichissime, struggente e suggestiva  come poche. 


Tiziana Fenu 

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Corsa degli scalzi




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