I leoni di Sulki
In occasione del portale 8/8 di domani, chiamato il Portale dei Leoni, poiché si verifica sotto il segno astrologico del Leone, mi sembra giusto ricordare che la simbologia del leone, è estremamente presente, qui in Sardegna, soprattutto, nel capoluogo, nella città di Cagliari. Abbiamo reperti "leonini" anche nei nostri musei, come il Bronzo di Eracle con la pelle di Leone, risalente al IV sec aC, o la testa di Leone di Antas, risalente al II sec DC, e le sculture leonine provenienti da Sant'Antioco, o il leone rappresentato come una sfinge, proveniente dall'antica kalaris, dalla zona dell'orto botanico.
Elencarli tutti, sarebbe dispendioso, e poco interessante, dal mio punto di vista, perché appartenengono ad un'epoca relativamente recente, per la cui visione, vi suggerisco un video sulle raffigurazioni dei Leoni, a Cagliari, che ho trovato su YouTube
https://youtu.be/huwfPXg1dQM.
Sono invece, interessata e incuriosita, dai due leoni gemelli che probabilmente erano i custodi delle mura dell’antica città di Sulki, a Sant'Antioco, si dice, fondata dai "fenici", che molti studiosi sono identificano da tempo, con gli stessi antichi Sardi, nel 770 a.C., chiamata poi Sulci, che diede il nome al territorio sud-occidentale sardo.
Scoperte nell’ottobre del 1983, datate al V sec. aC circa, nei pressi della necropoli di Is Pirixeddus (letteralmente: “le piccole pozze”), si ipotizza, fossero i guardiani delle antiche mura della città di Sulki, punto di commercio molto importante per via della presenza del porto, e per le ricchezze minerarie.
Si ipotizza anche che potessero essere i guardiani di un sepolcro monumentale, come i leoni tipici dell'Etruria meridionale, specialmente nella zona di Vulci e Cerveteri, zone ad alto impatto, ritrovamenti "sardi", e d'altronde molti studiosi nosteari concordano nell'affermare che l'antica Etruria fosse abitata dagli antichi Sardi.
Su una Porta dei Leoni, abbastanza famosa, ho già scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/la-porta-dei-leoni-micenea.html?m=0).
Sappiamo anche che tracce
Una porta dei Leoni", dell'entrata monumentale della rocca di Micene, in Argolide, Grecia, che era l'accesso principale alla città , così detta per le decorazioni sul triangolo di scarico con due leoni simmetricamente disposti ai lati di una colonna. Risale al 1300 a.C. circa, e fa parte del sistema di fortificazioni delle mura ciclopiche.
E sappiamo anche quante tracce sarde, a livello architettonico e culturale, abbiamo in ambito miceneo( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/tracce-sarde-in-ambito-miceneo.html?m=0)
I leoni rappresentati, sono in realtà , due leonesse, perché non presentano la criniera.
E in queste due sculture, dei due leoni speculari di Sulki, esposti nelle sale del Museo Archeologico Comunale “F. Barreca" di Sant'Antioco, (lo speculare e il gemellare sono due concetti portanti della nostra Antica Civiltà Sarda, come ho scritto tante volte), presentano sia elementi Mascolini, che Femminini.
È sicuramente rappresentata una criniera, ma è la zampa sinistra, sul lato dell'energia Femminina, a tenere il comando, visto che la zampa sinistra avanza, mentre la zampa destra è puntata al suolo.
Sono accovacciati.
Ma la coda, è ricurva, in entrambi i leoni, come una ruota del tempo, sulla coscia sinistra, ancora sul lato Femminino.
Verificando l'angolo di apertura che la coda traccia, non mi sono stupita nel verificare che misuri 72°, che è l'angolo di declinazione dei raggi solari, durante il Solstizio estivo.
Tutte le nostre Domus de Janas, sono orientate ai Solstizi.
L'angolo a 72°, che ritroviamo, come angolo, come parametro alchemico portante, presente nelle nostre strutture e simbologie, come l'ingresso dei nuraghi, l'ingresso del pozzo Sacro di Santa Cristina, declinazione necessaria, affinché si verifichino certe ierofanie nello stesso pozzo, angolazione che ritroviamo nella pintadera sarda, pentacolo che è la stessa struttura della Tanit, una Tanit ancestrale, la nostra, nelle proporzioni auree di bronzetti, dee Madri e Giganti di Mont'e Prama, e che rivela, alchemicamente, la capacità di rinascita, di vita, rappresentata dal Solstizio estivo.
Solstizio estivo, contrapposto al Solstizio invernale, quando il Sole, la vita stessa, si eclissano.
Sono i due poli solstiziali legati al Femminino, come ho approfondito in un mio post( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0)
Infatti tutti i Sacri Femminino importanti della storia, sono rappresentati con i due leoni ai lati, a partire da quell'antichissima Venere anatolica di di Çatal Hüyük, risalente al 6000 aC ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/dea-cibele-con-leone.html?m=0)
Non solo.
Guardate cosa si delinea all'interno della coda arrotolata sulla coscia sinistra dei due leoni.
Tenete presente che il Femminino, per eccellenza è il custode della "nascita /morte /rinascita", per la sua infinita capacità ciclica di rigenerarsi.
Ciò che emerge, pur se capovolto, rispetto a ciò che abitualmente vediamo, è il simbolo presente, come "capovolto", sulla stele di Laconi(a destra, risalente al 2700 aC circa).
Simbolo che abbiamo ritrovato, uguale, su una catacombe che compongono la necropoli di Beit Shearim nella valle di Jezreel, Israele( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/stele-israele-con-capovolto.html?m=0)
Simbolo presente anche in una Domus de Jana a Sassari ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/domu-de-jana-dei-due-simboli.html?m=0)
Se consideriamo che questo simbolo, potrebbe rappresentare le due polarità che agiscono in sinergia per la "nascita/rinascita", si spiega anche il perché dei due leoni rappresentati con la criniera, da leoni maschili, ma con la potenza del Femminino, la zampa sinistra in avanti, che predomina su quella destra, con tutta la simbologia racchiusa anche nella posizione della coda e in ciò che è all'interno
Scrivevo:
"Io sono del parere, e l'ho espresso altre volte, che questo simbolo in questa stele, rappresenti lo spirito divino che si incarna nella Forma Femminino, e che essa sia il "contenitore che ospita l'energia maschile e femminile insieme.
[...] L'immagine del doppio pugnale, sempre nella stele di Laconi, e il simbolo di queste doppie polarità che si complementano a vicenda, come il Sacro Vajra indiano.
Perché per ogni trasformazione alchemica creativa, si necessitano delle due polarità che si dinamizzano energeticamente a vicenda."
Nella carta della Forza, l'Arcano VIII, solo un Femminile, con mano decisa e dolce e delicata al contempo, riesce a domare la forza del maschile, rappresentato dal leone, al quale apre le fauci con disinvoltura.
Questo è rappresentativo di un estremo equilibrio, che si manifesta quando entrambe le polarità si compenetrano in collaborazione, come in una partnership.
Infatti il leone, è una presenza costante presso tutte le divinità femminili di ogni Civiltà ed epoca, spesso raffigurato con le Dee Vergini e guerriere, le dee di Creta, Micene, Frigia, Tracia, Siria, Licia, Sparta, Inanna, Artemide, Cibele, Fortuna, le Gorgoni.
Insieme all'unicorno, il leone rappresenta l'essenza monadica, solare e lunare.
Il Leone rosso è lo zolfo Mascolino, mentre l'unicorno è l'elemento Mercuriale Femminino.
La porta di passaggio, lo stargate uterino.
Mercurio, Hermes.
Molti portali architettonici, nelle antiche civiltà , comprese le nostre Domus de Janas, sono contrassegnate da questa H Mercuriale, perché sono un portale di passaggio verso altre dimensioni, compresa quella dopo la morte ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/simbologia-dellh-nellipogeo-di-sas.html?m=0)
E quasi tutte le divinità del passato, vengono rappresentate in una posa stilistica che ricorda una H, con le braccia tese e due, o più animali (come nel caso della Dea Inanna, dove sono presenti due leoni, due civette e due serpenti) animali, spesso due leoni, tenuti in verticale come in una H.
È una forma che indica l'equilibrio degli opposti, condizione necessaria per poter "varcare la soglia", di cui Sacri Custodi, sono i leoni.
Quando sono doppi, infatti, rappresentano i Custodi di portali importanti, poiché simboleggiano la natura duale del Mercurio.
E domani, la Soglia, in senso archetipale, collegata a Sirio, e al Sacro Femminino, è davvero importante.
Tiziana Fenu
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I leoni di Sulki ( portale leone 2023)
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