Domani si celebra San Francesco d'Assisi ( Giovanni di Pietro di Bernardone - Assisi, 1181/1182 – Assisi, 3 ottobre 1226).
Mi piace molto questo dipinto di Fuente de Cantos, "San Francesco in meditazione", 1660 circa, che ritrae San Francesco d'Assisi in preghiera.
È un' immagine abbastanza particolare, che lo vede concentrato in una dimensione spirituale molto elevata, trascendentale, a livello del terzo occhio, del sesto Chakra Anja.
San Francesco non era un santo qualsiasi. Prima di diventare santo, ha fatto un percorso da grande alchimista quale era.
Si è spogliato di tutto il superfluo, tenendo con sé ciò che lo connetteva alla dimensione divina.
Si firmava, nei suoi scritti, con il simbolo della Tau, che originariamente, corrispondeva al grafema della "X".
Solitamente, firmano con la X, gli analfabeti.
Come se il nome e il cognome non fossero importanti.
Lo sono, ma solo in questa dimensione.
È una connotazione umana, un segno identificativo, anagrafico, che comunque rivela una certa vibrazione e frequenza, nell'incarnazione.
La X come unione degli Opposti, come croce sulla quale si inerpicano e interagiscono in sinergia, le due polarità della Kundalini, la Ida e la Pingala, risalendo, come un serpente di bronzo mercuriale, il midollo spinale.
Risalendo dalle acque, dal Caos, e sublimandosi in aria, in vapore, più puro dell'acqua.
Domani siamo in Luna Calante in Gemelli, e di riflesso, sentiamo ancora la potenza energetica della Luna Piena in Ariete, di Venerdì 29 settembre, traguardata dall'Archetipo Thet, come abbiamo visto, e dall'Arcano Maggiore IX dell'Eremita.
Tutto ciò è preparatorio all'importante wormhole energetico delle due eclissi, che si inaugura con L'Eclissi solare di sabato 14, con la Luna Nuova in Bilancia.
L'Archetipo dei Gemelli, rimanda al nostro Gemello interiore, la nostra Fiamma, a cui San Francesco aderi, in totale verità, trasparenza e umiltà, nel corso della sua missione terrena.
Fiamma Gemella, identificata anche con il suo corrispettivo Femminino terreno, la sua amata Chiara.
San Francesco, che si firmava con la Tau, con il sigillo Divino, compendio di tutti gli Archetipi, tappa finale del percorso iniziatico terreno.
Quel 22, che è il doppio di 11, il numero delle Fiamme.
È anche correlato alla Stella di David, che è il simbolo geometrico della complementarietà degli Opposti.
Domani saremmo sotto l'energia di un Mercurio che veicola questa dialettica di integrazione.
Integrazione, che è l'ossimoro a cui San Francesco ha aderito con tutto il suo essere.
Integrato nelle energie dell'Universo, ma non integrato nei confini imposti dalla società.
Un ribelle Integro.
Questo ha dato la misura della sua statura, del suo spessore, del suo messaggio energetico, sdoganato da qualsiasi fattore vettoriale decodificato dal sistema.
E infatti, l'Archetipo di domani, è proprio il dodicesimo Archetipo Ebraico Lamed, con funzione "misura".
Un parametro, che rivela la nostra tempra, la nostra energia, la nostra traccia nel mondo, che, eppure, ha delle coordinate spazio-temporali in questa dimensione.
Il corrispettivo, negli Arcani Maggiori, è nella figura, altamente alchemica, dell'Appeso, colui che si distacca da tutti i beni materiali, proprio come San Francesco.
Che ribalta la sua prospettiva
Che deve percorrere la strada inversa a quella terrena.
Che si deve sacrificare
Sacri-ficato, reso sacro, per un bene superiore, il suo.
Esotericamente, l'Appeso è proprio legato al mercoledì, a Mercurio, ha l'energia del sacrificio, e cabalisticamente ed esotericamente, l'Archetipo Ebraico Lamed, parla proprio di autotrascendenza, perché è una lettera che graficamente, tende verso l'alto.
Se notate, la posizione dell'Appeso, sembra ricalcare il simbolo dello zolfo (un triangolo sormontato da una croce), ma capovolto.
Un capovolto che sta tra due grossi rami, come tra le due colonne del Tempio di Salomone, "saggezza e forza", Jakim( la Yod, il principio attivo maschile solare, lo zolfo) e Boas( la Beth, il principio passivo femminile lunare, il Mercurio), come tra le due nadi, Ida e Pingala, della kundalini, nella sinergia delle quali, avviene la trasmutazione.
Solo a testa in giù, può essere come la rugiada, l'acqua più pura del mattino, che, adagiata sulla terra, sulla pietra, non può che evaporare, sotto l'azione del Fuoco.
Metaforicamente, siamo sempre a contatto con il fuoco, con cose o persone che tendono a farci evaporare, con occasioni "zolfo".
Ma il segreto, è ribaltarle, come fa l'Appeso, e padroneggiarle.
Perché la pietra d'angolo, la Lamed, la misura, il parametro, ha con sé le due polarità in equilibrio.
Ha i due vettori in equilibrio.
Come nel Pietro cristiano, che diventano fondamenta su cui costruire la nuova Chiesa.
Ho usato questa metafora, per indicare come, le fondamenta di noi stessi, di cui siamo cattedrali viventi, devono essere solide, e poggiare sulle due colonne portanti, le nostre due polarità gemellari e complementari, in equilibrio.
In questo, la Luna calante in Gemelli, e il mercoledì mercuriale, convogliano verso questa sinergia, ripulita, scarnificata fino all'osso, come ci indica la dimensione della "povertà /umiltà" del nostro San Francesco.
L'Appeso che le due chiavi incrociate della coagulazione e della soluzione.
È domanda e risposta, e il tutto e il nulla. Si autorigenera.
Autotrascende anche se stesso e i suoi limiti, i suoi attaccamenti.
Rinasce da quello stesso fuoco che lo ha portato ad ebollizione, e ora rinasce come una Fenice, dal nulla delle sue stesse ceneri.
È diventato il suo punto di Origine, il suo punto zero.
Niente ha, e Tutto é.
Non necessita di altro.
Non aspetta la pioggia.
Si fa rugiada dalla stessa terra dove lo hanno sacrificato.
È stato talmente alchimista da ribaltare la situazione a suo favore. Da imparare a vedere e agire, in una prospettiva diversa.
Questa Luna calante in Gemelli, è straordinariamente potente e vivificante, se riusciamo ad essere flessibili come l'Appeso, se tendiamo alla Vita, se sappiamo attraversare e gestire il Fuoco a nostro favore.
Se abbiamo adattabilità, umiltà, se diventiamo occasione noi stessi, tanto da capovolgerci, da essere "sacrificati" al contrario, a testa in giù, perdendo dalle tasche, tutto ciò che non ci serve.
Perché abbiamo già in noi, tutto il necessario. Siamo Mercurio vivente, con le polarità della kundalini attive, pronte ad esperire, a ricevere, e donare.
Inizio e fine. Per riscrivere ogni volta una nuova versione di noi stessi.
Con una Luna calante che fa defluire.
Che scarnifica, piano piano, fino alla luna Nera, alla Lilith della nostra intima Essenza e Verità.
Questo, significa essere Maestri.
Lasciare che il Divino agisca proprio partendo dai nostri strati inferiori, dalle nostre debolezze, dal nostro vacillare, senza ripudiare questa nostra vulnerabile dimensione umana.
San Francesco era meravigliosamente umano e vulnerabile.
Si è fatto strumento. Si è lasciato "accordare" dal tocco divino, come un guerriero spirituale in perfetta padronanza del proprio Regno, interiore, soprattutto.
Quando le nostre corde interiori, le nostre contraddizioni, le nostre polarità, si accordano e si muovono sulle note di uno spartito comune, si può sentire tutta la melodia che esprimono, che si dilata verso l'esterno.
Armonia, sono gli opposti che si complementano, e che integrano e che bypassano ogni dualità.
Allora si, che ci si sente fluire, come pioggia sul cuore, dove anche le lacrime, si amalgamano alla pioggia e diventano ristoro per una terra, per un cuore riarso, ma ancora fertile e produttivo.
Ti senti frattale di un disegno più grande.
Lascia che sia.
Lascia che Tu sia, in tutta la tua Pienezza e Verità.
Non necessiti di spiegazioni.
Sei già domanda e risposta insieme.
Semplicemente, " tu sei".
Il resto, verrà da sé.
Tiziana Fenu
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Grazie 💚
RispondiEliminaOnorata 💚🙏
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