Il toro e il serpente, simboli della nostra Antica Civiltà Sarda.
Abbiamo un bronzetto, il bronzetto di Nule di cui ho già parlato( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/bronzetto-di-nule-ofiotauro.html?m=0)
che rappresenta l'Ofiotauro, una creatura dal corpo di toro, e coda e testa di serpente, che rimanda anche ad un binomio presente anche in un pozzo di Marina di Torregrande (Or), di cui parlo nel link sopracitato( con referenze della fonte) in cui sono presenti, presumibilmente 12 serpenti, e un'evidente rappresentazione di un Toro.
Mitologicamente, l'Ofiotauro fu ucciso dai Titani, quindi Giganti, dopo che riuscirono ad imprigionarlo in una triplice mura circolare, che mi ricorda tanto l'iconografia del simbolismo delle coppelle con tre cerchi concentrici, così presente nella nostra Antica Civiltà Sarda.
Che sia successo che sia nato prima il nostro Ofiotauro, il nostro bronzetto di Nule, e poi è stato modificato in senso maschilista e patriarcale, visto che la testa serpentina simboleggia il Femminino, declassandolo poi invece, nella coda?
Secondo me, potrebbe essere andata proprio così.
D'altronde, il Sacro Femminino, di cui Iside, forse è stata la massima rappresentante, è sempre stato rappresentato con elementi che riguardano il toro, il serpente e il sole.
Le corna taurine, il globo solare tra le corna, l'ureo, il cobra dal collare espanso, come già avevo sottolineato in un mio precedente scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-regalita-dell-ur.html?m=0), esattamente come la testa del nostro bronzetto di Nule, e così come è presente nell'Ofiotauro.
Ma vi è un altro particolare, nel mito greco dell'Ofiotauro, che mi rimanda al Sacro Femminino.
Il nibbio, uccello che, tra gli altri, rappresenta Iside.
Il mito narra che le viscere dell'Ofiotauro, partorito dalla Terra, conferiscono, a chi le brucia, il potere di rovesciare gli dei.
Lo Stige, avvertito dalle Parche, imprigionò l'Ofiotauro (per impedire che fosse ucciso) in un bosco circondato da un triplice strato di mura. Durante la Titanomachia, il mostruoso ibrido fu ucciso con un'ascia adamantina da Briareo, un gigante con 100 braccia, un alleato dei titani, ma prima che le interiora potessero essere bruciate Zeus inviò gli uccelli a trafugarle. Quello che gliele riportò fu il nibbio: allora, per ricompensarlo del servizio resogli, Zeus lo elevò al cielo trasformandolo nella costellazione dell'Aquila.
Il nibbio, quindi, salva le interiora dell'Ofiotauro.
Una storia che si ripete, come Iside, il Sacro Femminino, che ricompone il corpo di Osiride.
Perché solo l'energia del Femminino, che tutto contiene, può ricompattare e rigenerare il tutto.
Mi sono chiesta più volte, perché il nostro Carnevale Sardo, di cui ho parlato più volte, nella sua profonda simbologia, venga chiamato "Carrasegare", letteralmente, "carne da tagliare".
Questa definizione è sicuramente un retaggio ancestrale antichissimo, che ritroviamo anche nel mito di Osiride.
Solo Iside può ricompattare i 14 pezzi di Osiride dopo la sua morte.
Il filo conduttore che ricompone questa "carne tagliata a pezzi", metaforicamente, è la nostra Filonzana, inseparabile dai Boes e dai Merdules, che rappresenta quel Sacro Femminino, quel Fanes, portatore di luce, rappresentato proprio dalla simbologia dell'uovo circondato da un serpente, capace di ricompattare e portare luce nell'oscurità, come avevo già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/sa-filonzana.html?m=0)
Osiride fatto in 14 pezzi, numero lunare, i due cicli dei noviluni e dei pleniluni..
Scomposto nel Femminile, come un frattale.
Perché solo il Femminile può riportare al Tutto.
È Forma che tutto contiene, ed è l'elemento trasmutante in oro.
Il fallo mancante, quello ingoiato, sacrificato, reso sacro per rendere fertile le acque, attraverso l'Ossirinco ( nome molto simile, ad Ossidiana, per eccellenza, la pietra del Sacro Femminino, usata anche dalle janas curandere, come specchio - perché il Femminino vede anche attraverso le tenebre durante le cerimonie ritualistiche e oracolari), viene sostituito dal Fallo d'Oro, dall'Horus gestazionato da Iside.
È il Femminino, la barca solare, a portare l'Horus, il sole, come un grembo, come le corna solari, come le nostre rappresentazioni delle barche solari nelle nostre Domus de Janas a Montessu( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/imbarcazioni-egizie-montessu.html?m=0) a Ossi( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/perche-il-nostro-presepe-in-sardegna-lo.html?m=0)
Sacro Archetipo Ebraico Nun, il quattordicesimo, funzione trasformatrice.
La Nun, voglio ricordare, che è presente nel simbolo della tribù dei Dan, insieme alla Dalet, quarto Archetipo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0), e insieme, formano la Tau, simbolo dei Giudici Divini, di coloro che hanno ricevuto il Sacro crisma divino, il Sigillo divino( infatti, i sigilli di Tzricotu, hanno lo schema del Sacro Albero della vita, delle dieci Sephiroth https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/sephiroth-sarda-e-la-tau.html?m=0).
Sacro ventiduesimo Archetipo Tau, il cui simbolo è la stella a sei punte, che conosciamo bene, quanto sia presente, anche come esagono che la contiene, all'interno della quale c'è proprio un serpente.
È il serpente di bronzo della tredicesima tribù di Israele, quella ribelle, la Tribù dei Dan, il nehustan, il serpente di bronzo, guaritore, di Mosè..
Infatti, anche successivamente, la costellazione dell'Ofiuco, viene associata ad Asclepio, dio della medicina, e, mitologicamente, si narra che fosse in difficoltà nel riportare in vita, Glauco, il figlio di Minosse e Pasifae, la madre proprio del Minotauro, annegato in una giara colma di miele.
Si avvicina un primo serpente, lungo la bacchetta di Asclepio, che prontamente, lo uccide a bastonate. Arriva un secondo serpente che posa dell'erba sul capo del primo serpente, riportandolo in vita.
Alla loro fuga, Asclepio poté riportare in vita, Glauco, e prendere sotto la sua protezione, proprio il serpente, i due serpenti, diventati poi l'icona del potere guaritore del Caduceo.
Caduceo, che rappresenta le due polarità energetiche opposte, complementari tra loro, che si sanano a vicenda, in sinergia. Non mi voglio dilungare sul racconto mitologico del Minotauro, ma vedete bene, come, anche nella mitologia, serpente e Toro, sono strettamente collegati.
Un serpente, "nachas", che rappresenta la lettera N nell'antica scrittura acrofonica sarda, e che è presentissimo nella nostra Antica Civiltà.
Lo stesso nome SINIS, come vedete, parola palindroma, come il TENET centrale del quadrato di Sator, che ha il suo antenato nel quadrato del SINIS ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/lefod-sacerdotale-dei-giganti-di-monte.html?m=0), ha la sua centralità, "N", proprio nella simbologia del serpente.
Perché la nostra, è l'Antica Tribù del Serpente.
Un serpente, che affonda le radici anche attraverso la prima rappresentazione del Serpente Piumato, a tre anse, in un monolite antichissimo, a Mamoiada ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/il-monolite-di-mamoiada.html?m=0), antenato del Serpente Piumato del tempio di Teotihuacan, nel Messico centrale, risalente al 200 a.C.
Un serpente, la cui simbologia si ritrova ovunque, nella nostra Antica Civiltà Sarda, simbolo di nascita/morte/rinascita, vedi il bacile con tre cornici, nelle Domus, nel labirinto, nelle spirali.
Un serpente che indica la continua capacità autorigenerativa del Femminino.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/concetto-di-spirale-doppia-e-speculare.html?m=0)
"Spirale uterina dei due poli energetici Sole/luna, toro/utero, maschile/femminile, Padre e Madre, l'androgino, il caduceo che sta agendo in pieno movimento creativo, dinamizzato dalle spirali che si avvolgono internamente verso il centro dell'utero stilizzato con 3 spire.
La spirale rappresenta insieme il potere solare e lunare.
La spirale doppia ritorna verso il suo centro, nell'utero della Sacra Madre a simboleggiare che questo percorso di rinascita riporta ad un ritorno al grembo materno, dove morte e vita si fondono in una cosa sola.
È un segno grafico primordiale, un movimento al quale si partecipa
Nell'ovulo e nello spermatozoo, ci sono forme spiralizzate, così come è una spirale anche il DNA.
La spirale è la forma ancestrale della vita
E poi, a fine percorso, una spirale singola, più grande delle altre, sempre con 3 elementi concentrici.
La rinascita è avvenuta.
Il defunto è ritornato nella spirale, nel grembo della Grande Madre.
[...] Penso alla doppia spirale rossa, rappresentata nella Domus de Jana di Bonorva, che sottolinea la forza androgina, le corna taurine e la forza uterina, i due poli opposti, maschile e femminile, yin e yang in movimento primordiale dinamico.
Tutto nelle Domus de janas parla di dinamicità, di divenire, di rigenerazione, di rinascita che prevale sulla morte.
Molte altre civiltà si creano divinità aliene che instillano l'immortalità negli umani
Gli antichi sardi ci raccontano invece, come creano nelle loro Domus de Janas, il mistero della rinascita, della rigenerazione, dell'immortalità, in perfetta corrispondenza con ciò che c'era al di fuori delle Domus.
In corrispondenza con Madre Terra, con i suoi cicli lunari e solari.
Mentre le altre civiltà creavano Divinita solari e lunari, impersonate da Semidei con le fattezze umane, i Sardi davano regalità e sacralità alle divinità che scandivano le loro esistenze, il loro cicli i loro raccolti: Padre Sole e Madre Luna"
Lo abbiamo visto anche nel mio ultimo post sul bassorilievo della Domus Sa Pala Larga di Bonorva( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/domus-de-janas-bonorva-sa-pala-larga.html?m=0), in cui Maschile e Femminile sono rappresentati in sinergia, attraverso la simbologia del Toro e del Serpente, che nella nostra civiltà, assumono le valenze di un'energia androgina, in cui l'una, accoglie l'altra.
L'Ofiotauro è una rappresentazione stilistica della costellazione dell'Ofiuco, poiché nel 3500 aC, era ben visibile nell'area Mediterranea, durante la notte dell'equinozio di primavera, proprio sotto il segno del Toro, che non dimentichiamo, è un segno di terra, di dominio, quindi anche del serpente, governato dal Femminino, da Venere.
Tra l'altro, sappiamo bene che l'equinozio di primavera è legato, astronomicamente ai 7 pianeti allineati, che simboleggiano la via per la rinascita, così bene esemplificati dal nostro labitinti di Benetutti, e dalle spirali a 7 percorsi, così presenti, in Sardegna, come ho sempre spiegato, e ribadito.
Sono particolarmente legata a questa costellazione, più che al Sagittario, visto che nasco proprio sotto il segno dell'Ofiuco.
Questa costellazione è sempre esistita, veniva considerata dagli astrologi babilonesi, grandi osservatori del cielo, e la si trova nelle incisioni lapidee dei Kudurru mesopotamici del XVI sec, le pietre di confine, che abbiamo visto nell'altra mia pagina Sacred Symbologies, che presentano molte costellazioni, tra le quali, il Serpentario, rappresentato tra Sagittario e Scorpione.
Il Serpentario viene rappresentato con due teste, perché rappresenta le due polarità del maschile e del femminile, anche se poi, nel corso dei secoli, è stato rappresentato con una sola testa e una sola coda.
Perché è stato ritenuto scomodo?
Perché come tutto l'impianto ideologico religioso, si deve demonizzare tutto ciò che è equilibrio e autoguarigione. Si deve stare nel peccato, nella colpa, trasferire all'esterno di noi stessi, la dimensione divina. La si deve sradicare e possibilmente demonizzare, per creare idoli e religioni ai quali essere revenzialmente devoti, senza consapevolezza, invece, delle nostre potenzialità.
Gli Antichi babilonesi, non contemplavano, nello zodiaco, né Bilancia, né Scorpione, ma, al loro posto, Aquila e Ofiuco, ritenuti potentissimi, due Archetipi di espansione della coscienza.
Aria, per aquila, acqua per Ofiuco, perché l'Ofiuco è l'Archetipo del Sacro Femminino, della Kundalini, della Lilith che destreggia abilmente le due energie, le due nadi, la Ida e la Pingala, della Kundalini.
Sottolineo come, Aquila, in sardo, venga chiamata "ae/Ave".
E "ave" fu il saluto adottato dal l'impero romano, in onore dell'imperatore, il cui simbolo era proprio l'aquila.
Un retaggio antico, che simboleggia l'elevazione dell'uomo-Toro", verso il cielo, nobilitato da Zeus stesso, attraverso la costellazione dell'Aquila, in tempo greco-romano.
In un periodo, cioè che aveva già surclassato e ghettizzato il Sacro Femminino, relegandolo a dei Femminini truci e malevoli, come le Parche, le Moire, Medusa, che pietrifica con lo sguardo, rappresentata con spaventosi serpenti al posto della chioma.
Ma la Medusa, per la nostra Antica tradizione Sarda, corrisponde ad un'immagine ribaltata, rispetto a quella demonizzata dal patriarcato castrante e ghettizzante ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/basilisco-e-il-mito-di-medusa-in.html?m=0)
" Il padre di Medusa era Forco, chiamato Urcheddu o Furcheddu, in sardo, Re del mare come Nettuno, che governava la Terra di Atlantide.
Medusa affronta Perseo nei miti greci e in essi viene presentata come una Gorgone
Invece qui, nella mitologia Sarda, è rappresentata come una stupenda regina bellissima che si batte per il suo popolo.
Quindi il mito di Medusa- Gorgone , qui in Sardegna si sviluppa in modo ben diverso da quello Greco, che viene stravolto per valorizzare il mito di Perseo eroe.
Qui in Sardegna si narra che Medusa regnasse i paesi iperborei del settentrione, come dicono i greci, nell'estremo occidente, ma pare che abbia regnato precisamente (e la fonte la ritroviamo nello storico Fara, "de rebus sardi", del 1580), per ben 28 anni, e pare, che le terre iperboree siano sempre state la Sardegna, e che Tartasso, la terra dei Metalli e delle pietre preziose, fosse la terra sarda di Atlantide.
Una terra sarda atlantidea che ha restituito dignità al mito originario della Dea Serpente, svilita nel corso dei secoli fino ad essere un'orrenda maschera decapitata, depauperata di tutta la sua potenza e bellezza"
Capite bene, come Sardegna, fosse non facilmente corruttibile anche riguardo certi stereotipi mitologici, sociali, e che abbia delineato una storia a sé, in cui il patriarcato non ha certo trovato terreno fertile di attecchimento.
Ho parlato della simbologia dell'Ofiuco anche nell'altra mia pagina, Sacred Symbologies, che era spesso rappresentato nei Kudurru ( pietre di confine mesopotamiche, il cui nome, sembra tipicamente sardo) - https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/kudurru.html?m=0-.
L'Ofiuco era chiamato anche Serpentario, e, con il serpente a due teste, rappresentava la kundalini, la Shekinah, lo spirito divino incarnato sulla terra, attraverso il Femminino, attraverso la Forma.
Le due teste di serpente, rappresentano le due nadi energetiche della kundalini, la Ida(il Femminile) e la Pingala(il Maschile), intrecciate fino a metà, come nel simbolo mercuriale del Caduceo, simbolo di Asclepio
(...) Un Serpente con una lingua di fuoco.
Acqua e Fuoco, come elementi primordiali della creazione, perché il serpente, l'Ofiuco, è considerato un elemento acqua, il Femminino, come il Sacro Archetipo Ebraico Teth, il nono, che rappresenta il serpente, il grembo, la conoscenza, la kundalini.
La falce di luna al centro, è come una coppa di abbondanza, e rappresenta il quinto giorno di lunazione a partire dalla luna nuova, quindi la luna crescente di abbondanza.
Simbologia che racchiude in sé il concetto taurino/uterino, sempre presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, e che rappresenta la sinergia degli opposti."
L'Ofiuco, come simbologia, ha una vibrazione altissima ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/8-marzo-2023-e-che-donna-sia.html?m=0), perché è il simbolo del Sacro Femminino, associato anche a Nettuno, Poseidone, alle acque primordiali, ad Atlantide.
La simbologia della spirale, dei cerchi concentrici, sono Memoria.
Sono Mem.
Memoria ancestrale, primordiale del periodo dell'Oro.
Memorie atlantidee.
La Sardegna, in ogni sua rappresentazione, a cerchi concentrici, a labirinti, a spirali, é memoria Atlantidea vivente.
È ritorno a noi stessi.
Il labirinto/spirale uterina, serpentina, in cui l'uomo, l'uomo - bestia, può ritrovare se stesso, può assurgere, da Minus - taurus, a Taurus
A T-Aurus, di cui avevo già delineato il profondo concetto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/su-col-oru-reale-il-nostro-wadjet.html?m=0)
Questo si ricollega anche al discorso della dea Hator, poi identificata con Iside, e l'essere rappresentata con le corna taurine e il disco solare al centro.
Toro/ Taurus/T'Aurus/Aurus/Oro.
Il Toro è collegato anche ai piaceri materiali, oltre che con Venere e il chakra della gola. La cerimonia della Tauromachia, che si svolgeva proprio a Creta, dove vi era il Labirinto di Arianna, o, per meglio dire, di Ar-jana, la Jana che custodisce il sole, quindi, simbologia importata dalla Sardegna, con il ballo "della Gru", o per meglio dire, dei Fenicotteri, che riproduce passi e movenze de "su ballu" tundu sardo, era in onore di Nettuno, e Nettuno governa la ghiandola pineale, che controlla anche le ghiandole sessuali, e queste sono collegate alchemicamente all'acqua.
Ad Atlantide il toro era simbolo di come l'iniziato deve controllare gli istinti taurini, attivando la ghiandola pineale. Bisogna fare come ha fatto Nettuno, che ha creato un Toro bianco, da donare a Minosse, che avrebbe dovuto sacrificare, invece di tenerlo per sé.
La Dea Hator rappresenta la parte femminile del Toro, che alchemicamente rappresenta lo spirito divino. Lei lo tiene tra le corna.
Il toro è la forza elettrica che deve essere divinizzata.
Domare il toro.. È rimasto come tradizione nella corrida. Il torero nell'arena tonda è vestito di Oro.
Nei nostri Merdules, che devono domare i Boes, de "Sos Isshuadores", che devono governare i 12 Mamuthones, e può farlo solo il tredicesimo, l'Iniziato, colui che "governa il Serpente".
Un'iconografia che è rimasta nel corso dei secoli, da re Artù, e i Cavalieri della Tavola Rotonda, che ho nominato già in un mio scritto, per la simbologia recondita, al Cristo e i 12 Apostoli..
Un vestito di Oro che un greco è chiamato "a Soma Helakion", il corpo solare dell'uomo solare, come specifica il teosofo Samael Aun Weor.
Bisogna creare un corpo solare /astrale, un Maestro.
Apollo infatti era adorato dai mandriani, che riuscivano a dominare il toro, di illuminarlo.
Dominare il Minotauro e far emergere il Toro bianco, senza uccidere il Toro.
Ad Atlantide non lo uccidevano, lo domavano.
Ed è esattamente la stessa simbologia del nostro "Carrasegare", del nostro Carnevale Sardo, con la Filonzana che fa da veicolo, da mediatrice, da "tessitrice di vita e di morte", tra Boes e Merdules.
Il potere trasmutativo del Sacro Femminino.
La T della Tau, la croce degli Iniziati, davanti all'Aurus (così si pronuncia Horus) diventa Taurus, e lo si doma tramite la conoscenza, tramite la parola, il potere di capire la vibrazione della parola, il linguaggio dell'universo, come facevano gli Atlantidei.
T-aurus.
Sacrificare, nel senso, rendere sacro, d'oro, con la T della croce degli Iniziati
Tau. Ventiduesimo archetipo ebraico
Alfa e omega, come era definita la costellazione del Toro..
Alfa e Omega, che abbiamo, come simbologia, sia nelle Domus, che nelle stele di Laconi (https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/domu-de-jana-dei-due-simboli.html?m=0).
Quindi, La sinergia di queste due figure simboliche, Toro e Serpente, estremamente presenti nella nostra Antica Civiltà, è impressionante, ed è stata elaborata stilisticamente, a livello scultoreo, bronzistico, come un Ofiotauro, una sinergia dei due, come simbolo centrale della simbologia della nostra Civiltà.
Il serpente come simbolo del Femminino, il Labirinto, la Spirale, il Wajdet custode dell'Horus, del Bambino solare.
Il Toro, che di per sé, rappresenta la sinergia delle due polarità, in quanto le protomi taurine /uterine, rimandano ad una corrispondenza energetica molto forte.
Le corna, il grembo, la Luna Crescente.
Il Toro, come pianeta è governato dal Femminino, da Venere.
Governa il quinto Chakra della gola, il chakra Vishudda, il creatore della frequenza, del suono, in corrispondenza anatomica ed energetica, con il centro creativo del Femminino
Utero-gutturu( gola in sardo) - uturu
Vishudda( quinto Chakra, creazione del suono, vibrazione) /"udda" ( apparato riproduttivo femminile, creazione della vita, che è frequenza).
L'Ofiotauro è legato al tredicesimo segno zodiacale, l'Ofiuco, tra l'altro, il mio segno astrale di appartenenza.
Il tredicesimo.
Tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico Mem, le acque ancestrali. Le Acque Madri.
Le acque amniotiche e mnemoniche della Memoria
La nostra Antica Civiltà ruota intorno al culto delle acque, al culto della Madre, come elemento trasmutante e divinizzante.
L'Ofiuco, anche se il segno zodiacale dell'Ofiuco, non è ufficialmente riconosciuto, era considerata una costellazione importantissima.
"Il Serpentario", colui che domina, che governa il serpente.
Un'immagine molto simbolica, di padronanza del Serpente, e quindi della Sophia, della conoscenza, anche nelle tenebre.
L'interpretazione simbolica della nostra Antica Civiltà Sarda, in ogni sua manifestazione, sia artigianale, scrittorea, architettonica o decorativa, si muove sempre su interpretazioni e correlazioni straordinarie, che fanno da filo conduttore tra le varie civiltà, nello spazio e nel tempo, rendendo sacra e immortale, quella dimensione in cui si è mossa per millenni, lasciandoci un'eredità talmente preziosa, da scoprire, da interpretare, a cui accostarsi con reverenza e sacralità.
Il resto, lasciamolo ai turisti.
Esiste una bellezza puramente estetica, e una Bellezza ontologica.
E a me, interessa quest'ultima.
Tiziana Fenu
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Ofiotauro, simbolo del Toro e del Serpente
Buongiorno gentile Tiziana, la ringrazio per continuare a divulgare queste preziose informazioni. La seguo sempre con piacere ed interesse. Vorrei chiederle gentilmente se ha scritto dei libri e se organizza corsi o serate in Sardegna.
RispondiEliminaGrazie e cordiali saluti, Debora
Debora, buongiorno, la ringrazio infinitamente per l'apprezzamento e l'interesse. Una pubblicazione è in programmazione, e per il momento corsi e serate non sono programmati. Magari più in là, con la pubblicazione. La ringrazio di cuore💛🙏
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