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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, ottobre 03, 2023

💚Simbologia Torre di Bolligen, Jung

 


Questa rappresentazione che è presente nella "torre di Bolligen", è stata riprodotta  in una particolare struttura che Carl Jung, intellettuale di spicco nell'ambito della filosofia, psicoanalisi e psicologia, fece costruire in un terreno, nel 1923, nell'omonima cittadina svizzera dopo la morte della madre, seguita dalla morte della moglie. 

Una struttura particolare che trasuda molta simbologia archetipale, nella quale Jung trascorse molto tempo, in totale isolamento e disconnessione dal mondo, senza acqua corrente ed elettricità, creando le sue opere più famose, proprio in questo "grembo alchemico". 

Avevo un vecchio mio scritto a riguardo, che non ho mai pubblicato perché, alla luce di una nuova interpretazione, riesco, oggi, a cogliere particolari che oggi hanno acquisito nuova luce e rivelazione. 

Evidentemente dovevo attendere questo momento, pur traguardato da un diniego e non riconoscimento, su cui non mi soffermo, ma la cui funzione è stata proprio quella di manifestare, di  portare alla luce. 

Inanzittutto, osservo che, sovrapponendo l'immagine ad una Vesica Piscis, ha gli stessi suoi parametri della Geometria Sacra, perfettamente coincidenti. 

Presenta anche, per ognuna delle quattro sezioni più quella centrale, gli Elementi alchemici più forti per la trasmutazione. 

Cinque sezioni. 

Un numero che rimanda al Femminino, al pentacolo, al tragitto pentacolare di Venere, nel cielo, nel corso di 8 anni. 

Il pentacolo. 

La Tanit. 

La chiave della vita, il Sacro Ankh. 

Il Femminino che fa da connessione tra cielo e terra. 

Quindi, già questo, il quadrato e la stella a cinque punte, rimandano al Femminino. 

In senso orario, sono rappresentati dei simboli, in ognuna delle quattro sezioni. 

Saturno( alchimia della materia-piombo) in alto, contrapposto a Marte(ferro). 

Giove-Sole(stagno e oro), contrapposto a Luna-Venere( Rame-Mercurio)

Sono i simboli della trasmutazione alchemica, con al centro, il Bambino che si trasmuta, con il simbolo del Mercurio nel plesso solare, il centro alchemico del Fuoco della trasmutazione.

Anch'esso, come gli Apkalli mesopotamici, di cui ho parlato molte altre volte( cito solo uno dei miei post a riguardo https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/banduddu-sacred-symbologies.html?m=0), ha un banduddu/secchiello nella mano sinistra, il lato del Femminino, il cui simbolo è proprio l'acqua. 

L'acqua che trasforma, che benedice, che purifica, che porta una nuova rinascita.

BaNDuddu

BND

Stesse consonanti del BeNeDire

Avviene nel grembo del Femminino.

Il Mercurio infatti è legato al Femminino.

La trasmutazione avviene nel suo stesso grembo, in quel plesso solare dove può ritrovare l'originaria dimensione incorrotta dell'Oro, dell'Innocenza. 

Un bambino che ritrova la sua dimensione divina, all'interno di un'architettura Sacra, che non è limite, ma espansione, e che lo fa accedere alla divinità ritrovata, o mai persa, al suo Fuoco alchemico primordiale, in cui lui stesso è divinità in terra, capace di benedire e trasmutare a sua volta..

Veicola un messaggio molto alchemico, un percorso iniziatico..

Un bambino che viene definito telesforo, quindi portatore di Luce.

Ma quale è il portatore di Luce per eccellenza, se non il Femminino? Santa Lucia ne è un esempio.

Il Femminino cattolico della Venere portatrice di luce, all'alba e al tramonto, simbolo di tutti i Sacri Femminini, che via via nel corso dei millenni, sono stati rappresentati nelle varie icone rappresentative. 

Un portatore di luce, dal latino "lucifer", parola composta da "lux" e "ferre", il "portare luce", che in greco abbiamo come "phosphoros", che rimanda al fosforo alchemico( in chimica organica, il fosforo è rappresentato da una P, la stessa del crittogramma di Cristo, energia androgina, infiammabile che è puro Fuoco Sacro). 

"Fosforo/Phōsphóros", "portatore di luce" o Eosforo (in greco, Eōsphóros, "portatore dell'alba"), dio greco, e personificazione della luce del mattino, che in origine rappresentava la "stella del mattino", ben distinta rispetto a Espero, la "stella della sera", ma è in seguito alla scoperta, che le due stelle, che sono entrambe manifestazioni del pianeta Venere, che le due figure vennero assimilate in una. 

"Luc*ifero", quindi, che, indica sia Sirio che Venere, che traguarda l'alba durante il Solstizio estivo, e il tramonto durante il Solstizio invernale. 

Il Femminino, infatti è custode dei Solstizi, come ho già avuto modo di approfondire proprio in questa mia pagina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0). 

Una Venere, quindi che "porta la luce" prima dello stesso sole e delle tenebre della notte, nota, in Egitto, come Tioumoutiri, Inanna per i Sumeri, Ishtar per i Babilonesi, Inanna, fino ad arrivare, attraverso altre figure alchemiche , Dee della Creazione, alla più recente Venere/Afrodite.

Un Sacro Femminino che "Porta alla Luce", che rende manifesto, attraverso il suo doppio e speculare( le Dee che portano luce, hanno spesso lo specchio in mano, e anche questa rappresentazione simbolica, è a specchio), perché è proprio lo speculare e il gemellare, il riflesso (palese specialmente nelle sacre ierofanie), a rivelare il divino( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0) 

Ed è il gemellare, a dare origine, per confricazione, proprio per accensione del Fosforo, del Fuoco alchemico, come la capocchia di due fiammiferi, alla stessa umanità, nel periodo dell'Oro. 

Il Femminino e il suo speculare. 

La Forza generatrice del Sacro Fuoco, che manifestano, fanno emergere la Luce dal buio, come una Merkaba che interseca le due polarità opposte e manifesta il Corpo di Luce. 

L'Eremita, Arcano Maggiore IX, è un portatore di Luce, perché ha un proprio Fuoco interiore che arde. 

Ma a cosa è intimamente collegata la simbologia dell'Eremita, se non al nono Sacro Archetipo Ebraico Thet, che rappresenta proprio il grembo, la gestazione, il Femminino che accoglie e che porta a compimento?

Anche le figure sacerdotali importanti, il Femminino Sacro, degli Antichi Misteri Iniziatici, siedono su un cubo. 

Cubo sul quale, in questo contesto, è incisa questa rappresentazione a mandala, che riproduce lo schema di una Vesica Piscis.

Come l'Iside velata.

Perché il cubo è l'espansione tridimensionale del quadrato, che indica la Madre Terra, con i suoi 4 Elementi e punti cardinali, i 2 equinozi, i 2 solstizi..

È un Femminino che accoglie in sé la Sacralità del Tutto.

Il Tutto in potenza, che può diventare azione.

La Vesica Piscis, al centro del quale vi è questa figura alchemica, portatore di Acqua e di Luce, quindi di Acqua e Fuoco, è proprio il simbolo della trasmutazione che si attua attraverso la sinergia della polarità degli Opposti.

Rimanda, alchemicamente, nella dimensione archetipale che Jung tanto amava, al quattordicesimo Sacro Archetipo Ebraico Nun, con funzione trasformazione.

Il pesce alchemico, l'androgino per eccellenza, come lo è la figura del telosforo. Il Cristo dei nostri tempi. 

La Nun, che in inglese significa "suora", rimanda ad un essere divinizzato, che porta sia l'acqua e il fuoco per purificare e trasmutare.

Il velo/cappuccio che porta sul capo, non è altro che un retaggio archetipale, iconografico, che risale alle prime rappresentazioni di coloro che furono identificati come i civilizzatori dell'epoca, i risvegliatori della coscienza, gli Oannes, metà uomini e metà pesce, con il viso che compare proprio dalla bocca del pesce, come un successivo velo, a traguardare questo passaggio metaforico, a ricordarne l'origine.

Ne parlai riguardo una statuina accadica, risalente probabilmente alla III dinastia di Ur( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/statuina-oannes-neo-sumera.html?m=0).

Un'iconografia, quella del pesce alchemico, rimasta fino ai giorni nostri, arrivata a noi sia attraverso luoghi di culto sacri, traguardati proprio da queste rocce spaccate al centro, come se fossero la bocca di un pesce ( il pesce/balena-il cui nome, in arabo, è ancora Nun-alchemico, del Giona biblico, che passò tre giorni trasmutativi nel suo ventre, prima di acquisire la consapevolezza della sua missione. Sempre nel grembo alchemico Femminino, perché la Nun è il Femminino che alchemizza le due polarità), e rappresentata anche, in tempi, ancora attuali, dalla mitra vescovile e papale, di cui ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/le-sacre-rocce-mitra.html?m=0).

Questa rappresentazione è estremamente simbolica, e sicuramente, veicola molto altro di ciò che manifesta chiaramente.

Come è nello stile di uno speleologo della mente e dell'Anima, come Jung.

Codici criptati da rivelare.

Io ci ho provato, secondo il mio sentire.. 

Come sempre. 

Libera interpretazione e libero pensiero. 


Tiziana Fenu 

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Torre di Bolligen, Jung





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