Dare forma alle emozioni, una qualsiasi forma tracciabile, rintracciabile, è molto importante.
Che sia scrittura, uno spartito musicale, un passo di danza, un quadro, una qualsiasi composizione.
Fare un dolce.
L' emozione deve scendere, deve passare tra le mani, farsi materia.
Lo dice la stessa parola.
Emo-zione
"Azione nel sangue, nella materia".
L'emozione si deve sentir scorrere sottopelle e a livello epidermico.
Infatti, proprio a livello fisico, molte emozioni ci fanno venire i brividi, la pelle d'oca.
Sentiamo quel subbuglio a livello energetico, che si inerpica attraverso i 7 chakra, quando si dinamizzano energeticamente, fino a creare uno stato di ebbrezza, di estasi, fino alla commozione.
Commozione.
"Azione con".
"Muovere con".
Perché la commozione è corresponsione tra emanatore e ricevente.
Anche un'opera artistica, se pur inanimata, è veicolo di emozione, poiché nata da un estro creativo, che è forma d'amore, di emozione, di slancio verso l'altro.
Verso una dialettica che passi attraverso i cinque sensi, in cui trova corresponsione sia l'emozione dell'artista, che quella del ricevente.
Si crea così, una dimensione unica, personale, Sacra, che trascende lo spazio e il tempo, e che rende l'emozione, immortale.
In molte occasioni, con molte creature, con molti umani, con certe manifestazioni artistiche, si crea quella connessione vibrazionale, che è pura commozione.
Perché ci si "muove con".
Ci si riconosce, in quella stessa dinamica che ha reso tangibile, percepibile ai cinque sensi, quel moto del cuore, dell'Anima e della Coscienza, che ci rende piccoli crocevia di un retaggio energetico molto più grande, più vasto, universale.
I cinque sensi, sono un veicolo di appartenenza.
E quando succede, ne percepiamo tutta la maestosità, la grandezza, la dilatazione ed espansione dei nostri recettori animici, spesso intrappolati ad occasioni sensoriali momentanee.
Ci sentiamo come parte di un qualcosa più grande di noi.
Che ci ha trasmutato in un qualcosa di diverso, di misterico, di ineffabile, estraneo anche a noi stessi, ma nel quale ci riconosciamo totalmente.
Del quale ne percepiamo l'abisso, ma anche la vetta.
La vertigine, come anelito all'emozione, al volo.
La vertigine che bypassa il terrore di cadere.
Ma poi, che cosa è una caduta, se non fidarsi delle proprie ali, piuttosto che del ramo su cui ci si poggia?
Certe Anime, ci danno la vertigine.
Uno stordimento, un'ebbrezza, da cui rifuggiamo, ma dalle quali siamo irresistibilmente attratti.
"To fall in love"
"Essere innamorati", in inglese.
Amo questa definizione, perché presuppone un lasciarsi andare, un fidarsi del volo, negli occhi dell'altro.
Con quell'ebbrezza, quella vertigine, quell'emozione, che è quasi orgasmica, perché si sente a pelle.
E la pelle, è l'unico recettore sensoriale che non mente all'Anima.
È la sua principale cartina tornasole, e ciò che è custodito nell'Anima, come memoria o come presenza, viene a galla.
"A pelle", percepiamo rivelazioni che difficilmente passano attraverso la logica.
Sembrerebbe un controsenso.
Affidare la nostra intuizione ad un recettore periferico come la pelle.
Ma è proprio questa dimensione di confine, tra "l'interno ed esterno", ad averne sensibilizzato e amplificato la ricettività, è di conseguenza, anche la manifestazione.
Cattura e convoglia in brividi, in rossore, e nelle tante manifestazioni in cui si esprime la pelle, unica dimensione sensoriale a godere di una vasta sfaccettatura emozionale, ogni respiro di Bellezza, a cui abbiamo partecipato, di cui siamo stati protagonisti.
Ci sono emozioni, persone, occasioni, cose, animali, che ci attraversano, anche veloci, ma intense, come un primo vagito alla vita, all'Amore, alla Bellezza.
Ripercorrerle, riviverle, ritrovarle, è come ritrovare un pezzetto di noi.
"Guarda come eri bella, quando eri felice, presente, partecipe alla vita".
Anche se non lo siamo in quel momento.
Ci ricorda, non ciò che eravamo, ma ciò che Siamo, in ogni nostra sfumatura.
Che siamo stati, e che ancora saremmo, in mille altre, attraverso quell'Emozione condivisa.
Attraverso quella Commozione.
Ci sono Anime che mi commuovono profondamente, visceralmente, a cui forse, non dirò mai "mi commuovi fino alle viscere".
Ma sono sicura che lo sanno.
Perché la commozione è sempre corresponsione.
E sono queste sfumature a renderci unici, completi, speciali.
Insostituibili.
Solo e solo due circostanze che si incontrano in un dato momento, creano perle, unicità.
Il particolare dell'Universale, nell'Universale.
Quella piccola pausa, nel respiro dell'Universo.
Quella piccola sospensione dello spazio e del tempo, in cui si cade l'uno nell'altro, come frattali di eternità, ai quali è stato concesso il volo.
Quella dimensione in cui l'Universo si riposa, e lascia che siamo noi, a Creare.
Attraverso una Bellezza che non ha eguali.
Tiziana Fenu
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