Oggi 3/11/2023, abbiamo una conformazione planetaria un po' particolare. Non scenderò nel dettaglio, perché non è di mia competenza, ma oggi ci sono delle risonanze energetiche abbastanza particolari.
Partiamo dall'immagine, che come vedete, sembra che tracci una stella di D*avid.
Abbiamo sei vertici e sei pianeti diversi
Plutone
Marte
Venere
Luna
Urano
Nettuno
I vertici si trovano in segni di acqua e di terra, dimensioni legate al Sacro Femminino.
Capricorno
Scorpione
Vergine
Cancro
Toro
Pesci
Una stella di D*avid, che manca, da un lato, della congiunzione tra il vertice tra Urano e Giove, e l'altro pianeta in alto, Plutone.
Infatti, oggi, abbiamo Giove in opposizione.
E, a fare da contraltare a questa opposizione, guardacaso, proprio oggi, abbiamo che abbiamo invece una congiunzione Luna-Polluce.
Questo è veramente interessante, perché Castore e Polluce, erano proprio i figli di Zeus, di Giove, la cui madre, Leda, era mortale.
Zeus, con le sembianze di cigno, per sfuggire alla tremenda gelosia della moglie Era, ma avevo già approfondito anche questo aspetto, in un mio scritto, che potete cercare nel mio blog, altrimenti mi limitano ancora senza ragione, seduce Leda, e nascono, così, da un uovo, i gemelli Castore e Polluce, uno mortale, Castore, l'altro immortale, Polluce.
Da sempre, i Dioscuri gemelli, sono simbolo della dualità, presenti, a livello mitologico,, in ogni cosmogonia, l'origine del tutto, della stessa umanità.
Ora, è veramente interessante, che nella disposizione di oggi, ci sia una congiunzione Luna-Polluce, ossia il Femminino, che per antonomasia è legato alla Forma, alla materia, con la dimensione immortale, rappresentata da Polluce, e che, nella conformazione, che dovrebbe unire il vertice Plutone e Urano, ci sia proprio Giove, che pare che impedisca il completamento della configurazione della stella a sei punte, che, nella sua simbologia esoterica, indica proprio un'energia Gemellare, come quella di Castore e Polluce.
L'aspetto interessante, è che, facendo riferimento al numero 6, che rappresenta la stella a sei punte, lo ritroviamo anche nella sua accezione più negativa, nel sesto girone infernale Dantesco, in cui dimorano i disgregatori, chiusi, imprigionati nei loro sepolcri, pieni di odio e limitazioni, gli eretici e gli epicurei.
Tutto l'opposto del Giove solare e in espansione.
In pratica, qui dimorano, in questa dimora di Plutone, a cui Giove si affianca proprio oggi, tutti i gerarchi che hanno abusato del loro potere.
E non solo, il discorso sconfina nella parte emozionale, in coloro che, in questa "regione infradimensionale" sommersa, si fanno portavoce di un qualcosa che ostenta Generosità, ma che nella sua Essenza, è profondamente egoico.
Giove, che, nella sua Essenza monadica di Padre di tutti gli Dei, è l'androgino creatore, il Signore Solare.
Ma prima di "salire", bisogna scendere.
Perché ogni "esaltazione" è sempre preceduta da una profonda e terribile umiliazione
Il toro, visto che Giove, proprio oggi si trova sotto il segno del Toro, a "disturbare", la congiunzione tra il vertice "Plutone-Urano", e impedire che si conformi la stella a sei punte per intero, è l'animale in cui Zeus si trasformò per rapire Europa, la figlia del re fenicio Agenore.
Sotto forma di toro bianco, la portò a Creta, dove si consumarono le nozze. Da queste furono generati Minosse e Radamanto.
Minosse divenne, come sappiamo, re di Creta, e chiese aiuto a Nettuno, re del mare, quel Nettuno, che, insieme ad Urano, sulla sinistra in basso, del grafico, formano due dei sei vertici della stella a sei punte, e, che ospitano tra loro, proprio Giove che oggi si trova in opposizione.
Chiese aiuto per governare Creta, spinto appunto da quel Giove, in caduta, con sete di potere, dei gerarchi che hanno abusato del loro potere, con avidità.
E, con la stessa avidità e cupidigia, Minosse, si tiene per sé, il toro bianco bellissimo, che Nettuno fece emergere dalle acque, destinato al sacrificio.
Sacrificio che non avvenne, perché Minosse si tenne, per cupidigia, il toro bianco bellissimo per sé, e ne sacrifico' uno meno bello.
Allora, Nettuno, irato, fece nascere, dall'unione di Pasifae, moglie di Minosse, con il toro bianco, una creatura mostruosa, il Minotauro, rinchiuso in un labirinto fatto costruire, per volontà di Minosse, da Dedalo, e poi, neutralizzato da Teseo, coadiuvato dalla guida di Arianna, sorella di Minosse.
Tutto ciò è molto simbolico, se incasellato nell'energia di oggi.
Oggi che siamo in un giorno di Venerdì, dedicato a Venere, al Sacro Femminino che è in congiunzione, come Luna, con la parte immortale del Gemellare, rappresentata da Polluce.
Un Femminino labirintico, uter*ino, che è veicolo di riscatto del Minotauro.
La congiunzione tra i vertici Urano e Nettuno, subisce l'influenza in opposizione, di Giove, che si trova tra i due, nonostante ci sia anche Nettuno, che offre, proprio sotto il segno dei Pesci, un'opportunità legata al gemellare, a far emergere il proprio Toro bianco e a riconoscere la sua sacralità, rispetto al Toro nero, oscuro, di cui Giove, in questo caso, per impellenze egoiche, irriflessive, istintuali, limitanti, non solo è Portavoce, ma genera un'opposizione, e soprattutto crea energia negativa per la congiunzione dei vertici Plutone( che è l'Archetipo del distruttore, signore degli Inferi, ma anche delle immense ricchezze sotterranee)- Urano( signore del cielo, dell'elemento Aria, della libertà e intuizione), e impedire che si conformi la stella di D*avid nella sua interezza.
La Luna, il Femminino, non solo si trova in congiunzione con il suo speculare e complementare immortale Polluce, ma i suoi vertici, sono congiunti, nel formare uno dei due triangoli equilateri della stella a sei punte, a Venere, simbolo del Femminino, e a Nettuno, legato all'elemento acqua, quindi, ancora Sacro Femminino, amplificato, nel suo potere, dalla sua risonanza energetica con il Gemello Immortale Polluce.
Quindi, il triangolo con il vertice verso il basso, che rappresenta, nella stella a sei punte, il Femminino, è nel pieno del suo potere e potenzialità, manifestandosi anche in giorno dedicato a Venere, e sotto una Luna Calante in Pesci, ancora segno d'acqua.
È defilata, è silenziosa.
Conosce il suo potere, anzi, forse, maggiormente amplificato dal Mascolino che non ri-conosce la sacralità del Dono, e che si oppone, non per una congiunzione, ma per governare, per tenere tutto sotto controllo, per restare intrappolato nel suo stesso girone sesto dantesco di chi non sa governare, se non per i propri interessi.
Si, perché l'amore, la completezza, l'integrazione, non fa mai solamente i propri interessi egoici, mentali, ma anche quello dell'altro, degli altri, della comunità, in scala più grande.
Ed è proprio in questo contesto, che si vede, che emerge il valore della propria misura.
Oggi, infatti, siamo sotto l'energia dell'Archetipo 12, il Sacro Archetipo Ebraico Lamed, con valore "misura".
Un Archetipo legato all'Arcano Maggiore XII dell'Appeso, che nella sua fissita', perde tutto.
Deve perdere tutto, altrimenti non impara.
È la Grande Opera Alchemica che ripulisce, smantella, scova, disgrega, per dare nuova opportunità di crescita e di affermare e riconoscere il proprio valore e anche quello dell'altro.
La Stella a 6 punte, la frazione monadica del 12, che ridotto, è 3, la completezza creatrice.
Il segno sotto il quale il Sole soggiorna, lo Scorpione, ancora segno d'acqua, aiuta a inabissarsi nel proprio labirinto, nel proprio Ade, in quelle acque uterine che ci hanno dato vita, a cui però, rinneghiamo la stessa vita, ponendo dei limiti, non per superarli, ma per restare dei piccoli Minotauri, senza possibilità di emergere come T-Aurus, come portatori Iniziatici dell'Oro, del nostro personale Oro, tesoro e talenti.
Le energie di oggi, sono davvero molto intense.
C'è tempesta, fuori e dentro, per portare poi chiarezza, perché, affinché ci sia integrazione, prima si manifesti disgregazione, nella completezza, di Geometria aurea che ci è connaturata.
L'Appeso non è un eretico, solo perché sta a testa in giù, rispetto agli altri, in una prospettiva diversa, opposta.
È immobile.
Per essere trasformazione dinamica, una Nun, quattordicesimo archetipo, simbolo della Vesica Piscis, della completezza, dell'integrazione ( Temperanza, Arcano XIV) , deve morire a sé Stesso , attraverso le proprie Acque Mem, attraverso la Morte (Arcano XIII) e attraverso la Memoria /Mem-oria di sé.
Di quando era integro, completo.
Domanda e Risposta al contempo.
Di quando aveva superato il limite.
Limite che era esso stesso, in eterna contrazione e quindi, in eterna, irrisolvibile contraddizione.
Passaggio estremamente interessante.
Come sempre.
Con infinita gratitudine.
Tiziana Fenu
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