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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, ottobre 27, 2021

💛Ballu tundu

 Frammenti di vasi della cultura di San Michele di Ozieri, periodo 3200-2800 a.C., primo nucleo della grande Civiltà Sarda. 

Un nucleo che parla di primo "Dna" della nostra Antica Civiltà Sarda

Io sono del parere che queste rappresentazioni non rappresentino solo la donna. Se ci pensiamo, nei bronzetti, la Figura femminile non è mai rappresentata con un gonnellino alle ginocchia, ma con una sottana lunga alle caviglie.

Credo che rappresentino, come è nel canovaccio concettuale del gemellare, del doppio, dello speculare, depositario della dimensione spirituale, tipico della nostra Antica Civiltà Sarda, come ho già avuto modo di approfondire parlando del concetto di gemellare in un post(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare html), quell'energia creativa che si innesta solo con il proprio doppio e speculare.

Come un dipolo.

Come nel Sacro Vajra indiano.

Questo modulo, queste figure ripetute, sono altamente cariche di energia, proprio a livello grafico.

Creano uno zig zag di energia dinamica, che crea continuità, in estensione, e tra "sopra" ( mondo spirituale) e "sotto" (mondo terreno).

È quasi un mantra attraverso le immagini.

E una danza (parola che ha la stessa radice di Dan, come la tribù dei Dan) può essere mantra energetico. 

Ha un forte impatto, anche per la sua insita costruzione di  Geometrica Sacra.

Una danza come quella del Dna (dinuovo, Dan, anagrammato), dove le basi azotate si combinano tra loro, in coppia, speculari.

Come un serpente che si snoda.

E il serpente era il simbolo della tribù dei Dan. Non un serpente qualsiasi, ma un serpente creatore, a tre anse, l'emblema della creazione primordiale, l'archetipo del Serpente Piumato, Creatore Primordiale, presente anche nel nostro Monolite di Mamoiada, 3.200 a.C, come ho già approfondito(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/il-monolite-di-mamoiada.html), sempre appartenente alla cultura di Ozieri, come datazione. 

Un serpente che rappresenta l'unione degli opposti, la Kundalini, e il serpente del sigillo della tribù dei Dan(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html), 

 Ã¨ proprio dentro una stella a 6 punte, una stella di David, che indica l'integrazione del Maschile e del Femminile, e che è la struttura portante dell'esagono, che abbiamo visto come sia il simbolo degli Architetti Divini.

Un serpente che si muove e si snoda dalle profondità della Terra, dal ventre della Grande Madre.

Il ballo tondo, "ballu tundu", si snoda così, come un serpente.

Si arrotola sinuoso su se stesso e poi si allarga.

Poiché rappresenta la Vita stessa nel suo divenire, quello slancio, quell'inno alla vita che parte dal Grembo per cercare la Luce.

Un serpente che è verità, che non può essere contaminato da false verità in superficie.

Un serpente ciclico, con il suo letargo stagionale, il suo cambio di pelle, dove morte e vita si alternano.

Sonno e risveglio.

Fino alla consapevolezza che tutto è ciclico per arrivare sino al Divino.

Alla perfezione del cerchio.

Il cerchio, il doppio cerchio rappresentato affianco alla figura, ne è una dimostrazione.

La ciclicità della vita, l'eterno divenire.

L'uroboro.

La perfezione divina che si può raggiungere solo con l'equilibrio degli opposti, il sei.

Infatti questo doppio cerchio(che rappresenta la dualità, maschile e femminile, sole e luna, umano e divino..), presenta 6 moduli di sei scanalature ciascuno.

Con un allungamento che si libra verso l'alto e si dirama in una raggiera, di cui è impossibile stabilire i raggi, perché è un frammento, ma che sembra proprio un allungamento verso un sole che si espande con i suoi raggi.

Perché l'unione degli opposti, porta alla completezza, al nostro Sole interiore.

E questo serpente danzante che si snoda, punta al Divino, alla guarigione.

Apotropaico, terapeutico, evocativo.

Il serpente dalla forma fallica, ma anche uterina, connesso alla fertilità, al potere generativo, creando quella sacra corrente elettrica della Kundalini.

I corpi danzanti come due triangoli uniti per il vertice, ricordano la configurazione del dipolo, del Sacro Vajra, che è la rappresentazione della potenza degli opposti, l'energia creatrice in assoluto più potente.

Diamante e fulmine insieme.

Serpente che dimora alla base dell'osso sacro, dove abbiamo il coccige, la sede dell'Anima, il Luz, di forma triangolare, dove il serpente, di arrotola, appunto, per tre volte, e che porta l'Iniziato ad una sorta di trascendenza divina.

Un'estasi mistica, che si snoda lungo i passi brevi, precisi, veloci, de Su ballu tundu.

Come un codice criptato, segnato con questi piccoli passi, fino all'estasi e alla trascendenza, amplificata dal suono delle launeddas, che sono quasi ipnotiche, come un ronzio Armonico.

Mentre il serpente emerge dalle ombre, gravido di saggezza ancestrale, non di facile accesso per tutti, poiché è legato anche alla luna, ai suoi Misteri Iniziatici, ai cicli femminili, mestruali, sangue fecondo per la stessa terra.

Le antiche sacerdotessa erano infatti le "pythie", le pitonesse, le prime Dee Serpente, raffigurate con spirali, o linee ondulate, custodi del potere del Serpente, spesso raffigurate con due serpenti per mano, come la Dea minoica dei Serpenti, o, più recentemente, le Baccanti.

Questa danza rappresenta il potere della generazione, il potere ancestrale della vita stessa, della Conoscenza, della consapevolezza.

Della riunione ritrovata con il Divino, e con il proprio potere personale rappresentato dal serpente, che simbolicamente tenta Eva, e la fa sanguinare. 

La rende un'Umana consapevole, fertile e creativa in piena libertà di scelta. 

Un serpente, una fila di danza di "basi azotate", che come nel Dna, si calamitano tra loro, e si agganciano, per creare la vita, continuamente. 

Liberamente 

Perché il potere personale acquisito, consapevole, vale più di quello divino, donato. 

È una conquista. 

È il libero arbitrio. 

La disobbedienza che porta alla libertà consapevolezzata, e quindi, di un valore immenso.

Una danza, ancestrale, misterica, arrivata fino ai giorni nostri, che ancora libera, evoca, divinizza.

Io sono convinta che i passi fossero dei codici criptati, o perlomeno che avessero un loro simbolismo, a cui non sono riuscita a risalire.

Magari legati ai punti cardinali, ai solstizi ed equinozi. 

Fa entrare in un'altra dimensione. 

Quella del vero senso dell'Umano, con le sue immense potenzialità, come hanno dimostrato i nostri Antichi Padri e Madri Sarde, con le loro meraviglie. 


Tiziana Fenu 

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Ballu tundu






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