Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, ottobre 18, 2021

💙15/10/2021

 15/10/2021

La data di oggi, nonostante tutti i "nonostante" ha un'energia bellissima.

Abbiamo un 15/10/2021

Quindi un 6/1/5

Partiamo però dal 15.

Il quindici, nei Sacri Archetipi Ebraici, corrisponde alla lettera Samech, la stessa Energia che abbiamo avuto il 9 ottobre, giorno delle manifestazioni pacifiche. 

"L'Archetipo Samech ha funzione "pressione", densità, protezione. 

Protezione divina che ammortizza la nostra integrità, come un cerchio che protegge. 

É la trasformazione dopo l'archetipo 14, la Nun, la depurazione, prima di acquisire la consapevolezza del proprio potere. 

È la veglia della Coscienza, il punto zero che ci consente la scelta giusta, quella innestata dall'Arcano XV, il Diavolo, che funge da "spin", da contraltare, da spinta propulsiva verso la ripresa della nostra integrità. 

Al centro del cerchio. 

Il cerchio, come la Luna Piena. 

Infatti nelle antiche civiltà matriarcali, il numero quindici era legato alla dea Madre, un giorno sacro, che nel mese sinodico di 29 giorni, sta proprio al centro. 

Era il numero consacrato a Ishtar, la regina della Notte

Il 15 è un "10+5".

L'uomo divinizzato che manifesta la sua energia di Quintessenza, di unione con il Divino. "

Ma questo riguarda solo il numero quindici, il giorno della data di oggi, che viene di Venerdì, quindi governato da Venere, la Dea dell'Amore. 

Invece come somma totale, sommando numero per numero, abbiamo un dodici, che è un sei più sei, un tre ripetuto quattro volte. 

Il divino che incontra la materia. 

Dodicesimo Sacro Archetipo Ebraico, la Lamed, con funzione "misura". 

Quel parametro che consente di oltrepassare il terreno, per giungere al Sacro.

Oltre i dodici Apostoli c'è il Cristo, l'ultraterreno., ma che integrava in sé, entrambe le dimensioni. 

Le prove iniziatiche nelle antiche civiltà si svolgevano ai dodici anni. 

Tutta la dimensione Terrena è scandita dal dodici. 

Dodici ore, dodici mesi, dodici segni zodiacali... 

Ma il dodici, teosoficamente, è anche "uno più due", quindi "tre", il salto di Ottava, dalla dimensione Terrena a quella Divina. 

Il dodici bidimensionale, nella dimensione divina, è il dodecaedro nella dimensione tridimensionale, che corrisponde alla stessa configurazione della nostra personale casa astrale tridimensionale, il nostro corpo di Luce. 

La nostra Merkaba. 

Incorruttibile. Non suggestionabile. 

Il nostro veicolo per portarci ad un'Ottava superiore. 

Il Sole, si trova allo zenit proprio nella dodicesima ora. 

La divinità solare che si manifesta in pienezza nel dodici, sacralizzandosi nel tre, nella perfezione divina. 

La Grande Opera Iniziatica che si realizza, che implica il sollevarsi al di là della piccolezza Terrena, al rinunciare e sacralizzarsi in una dimensione più ampia, che dia l'esatta misura, l'esatta Lamed, del nostro valore, terreno e divino integrato. 

L'Appeso dell'Arcano XII, fa questo. 

Rinuncia ad ogni attaccamento terreno, consapevolmente, prima della morte alchemica del proprio Ego(Arcano XIII, la Morte, ma anche Archetipo 13, la Sacra Mem, le Acque Primordiali di nascita e rinascita) Prima della trasformazione (Archetipo 14, la Nun, il pesce/Mandorla Mistica, integrazione delle due polarità opposte, e Arcano Maggiore XIV, la Temperanza, il saper gestire le due polarità nel travaso). 

Prima di arrivare al tanto demonizzato Quindici. 

L'Arcano XV, il Diavolo. 

Che non è altro che il banco di prova della nostra trasformazione. 

La scelta, il dubbio. 

Il Diavolo ha davanti a sé i due amanti. 

Tenuti per una catena. Imprigionati solo illusoriamente. 

Perché la catena è larga, si possono liberare con facilità. 

Non sono prigionieri del Diavolo, e possono scegliere, perché hanno superato la prova iniziatica del Dodici, e hanno la consapevolezza sia del Bene che del Male. 

Il Diavolo impaurisce, ma solo chi non è connesso con la propria divinità interiore. 

Con la propria Merkaba. 

Con il proprio Corpo di Luce. 

Non abbiamo bisogno di contrapporre una porta del Bene, del Paradiso, ad una Porta dell'Inferno. 

Perché siamo noi stessi, il Sacro Portale per il Divino. 

È già in noi, quando superiamo i limiti terreni del dodici, e saliamo di Ottava, divinizzando il 4(la Materia), e arrivando alla triade divina (4 x 3= 12), alla nostra dimensione tridimensionale divina, il dodecaedro della Merkaba, la nostra personale astronave astrale multidimensionale. 

Il Diavolo è un Archetipo straordinario. 

Ci offre questa possibilità di scelta, di consapevolezza. 

Di testare a che livello siamo. 

Se siamo pronti a superare il limite, la nostra personale Lamed. 

Perché non siamo suoi prigionieri. 

Le catene sono allentate. 

Come non siamo prigionieri di questa messa in scena teatrale, che fa presa sugli Animi deboli. 

Ci hanno già provato con il 19, demonizzando il numero più sacro che esista, il numero del Sole, ammantandolo di energia negativa, facendolo diventare spauracchio di tutta la popolazione mondiale. 

Ora ci provano con il 15.

Pilontando la nostra attenzione solo sul fattore "Diavolo", enfatizzandone arbitrariamente il senso con una porta infernale, che lo è solo per l'autore della stessa. Il suo personale karma. 

Non il nostro. 

Il percorso iniziatico di Dante passa attraverso l'Inferno, perché gli è funzionale e benedetto, all'intero percorso verso il Sacro, verso il Paradiso. 

Come è benedetto il Diavolo, che ci pone davanti ad una scelta consapevole, senza tenerci prigionieri. 

La prigionia è illusoria. 

È solo nella nostra mente. 

Il quindici, sommato teosoficamente, infatti è un "1 + 5", quindi un "6", l' unione degli Opposti, i Sacri Amanti.

Le due polarità che si uniscono in sinergia. 

Rappresenta il sei, che è Fiore della Vita, l'esagono, la struttura di base della Geometria Sacra. 

Sacra Geometria di ogni forma di vita. 

Piattaforma sulla quale si sviluppa la Merkaba, il nostro corpo di Luce, la nostra Porta d'Oro. 

Il nostro Paradiso 

Il nostro Eden. 

La vita dopo la vita. 

Eden

End("fine" in inglese) 

La differenza tra le due parole, è quella doppia "E". 

La "E", Sacro Archetipo cinque "He'", con funzione "vita"., poiché nell'Eden rinasciamo a nuova vita. 

Cerchiamo di connetterci energeticamente alle energie positive di questa data di oggi, che veicolano una nuova consapevolezza divina. 

Non abbiamo nessuna catena al collo, come ci vogliono far credere. 

Gli Amanti, il Rebis, l'Androgino, sono perfettamente connessi tra loro, e con il Divino. 

Non vi è nessuna divisione.

Non vi è mai stata. 

Il Diavolo assolve semplicemente al suo ruolo karmico di divisore. 

È solo un ruolo, uno spin, un'occasione per oltrepassare la divisione e percepire invece, e manifestare sinergia degli opposti, uniti.

In noi stessi, e tra di noi, vibrazionalmente. 

Perché l'unità è già in noi. 

Non dobbiamo cercarla esternamente. 

Fuori non c'è niente. 

La nostra Kundalini è già in equilibrio con le due polarità opposte, per far emergere la nostra centratura. 

È il nostro GPS connesso al Divino, che ci consente di riconoscerci anche tra noi, tra Anime consapevoli e non corruttibili da falsi spauracchi, come quelli che portano in scena oggi. 

Non siamo i topi del pifferaio magico. 

Siamo Esseri Senzienti, Consapevoli, Evoluti, Divinizzati già di nostra Natura. 

È tempo della Manifestazione. 

Non in nome di un Dio esterno. 

Ma in nome della nostra Divinità interiore. 

Come facevano ai primordi delle Antiche Civiltà, quando i primi Umani rappresentavano se stessi con le mani sul plesso solare. 

Sulla propria, individuale Divinità Solare, Divina. 

Sul proprio Sacro Potere Personale. 

Questa è la chiamata energetica di oggi, benedetti da un Sacro Femminino Venere, che ci richiama all'Amore. 

Alla Verità. 

Quella Vera. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com


15/09/2021




Nessun commento:

Posta un commento