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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, agosto 13, 2024

💙Dea Diana

 Un tempo, in epoca romana, la data di oggi, 13 agosto, segnava l'inizio dei festeggiamenti in onore della Dea Diana, che culminavano il 15 agosto.

Erano chiamati i Nemoralia, e si festeggiavano nel tempio di Diana sul Lago di Nemi, con le torce in processione. Era quindi la festa dell'Acqua e del Fuoco.

Di questo Sacro Femminino, Diana Lucifera, Portatrice di Luce.

Un numero importante quello della data di oggi.

Simbolica, la scelta del numero 13, per l'inizio dei festeggiamenti.

Il tredici fa riferimento all'Archetipo femminile per eccellenza, la Mem, la seconda delle tre lettere Madri nel Sacro Alfabeto ebraico.

Significa acqua, ventre primordiale, le acque del Caos primordiale, della Genesi, con la sua capacità di custodire e far germogliare il seme.

Così come il grembo femminile dona la vita, così è capace di accogliere le sue creature, nel grembo di Madre Terra, dopo la morte, in un passaggio, che non è mai definitivo, ma è una continua trasformazione.

Infatti l'Arcano Maggiore che rappresenta la Morte, è proprio l'Arcano XIII.

Acqua come fonte di vita, simbolo dell'Amore. Infatti i festeggiamenti in onore di Diana, si svolgevano sul lago Nemi.

La Mem viene considerata la lettera più sacra, e anche il simbolo dell'androginia, del maschile e del femminile, poiché, se contiene la vita, contiene in sé anche la morte.

Questo concetto è ben rappresentato dal movimento della Spirale, in ascesa verso il Divino.

Il tredici è però anche legato al numero delle lunazioni in un anno, in perfetta armonia e corrispondenza dei cicli di fertilità delle donne.

Un tredici che nei tempi passati, rappresentava Iside, il Sole Nero al centro della Galassia, l'aspetto, l'utero nascosto della creazione.

È questo, il mistero del Sacro Femminino, che arriverà fino ai giorni nostri, manifestato attraverso l'energia della Maria Maddalena, l'acqua che contiene in sé anche la Terra, poiché, 13, in riduzione teosofica, diventa un "1+3', quindi un" 4" che rappresenta la terra con i suoi 4 elementi e 4 punti cardinali.

Acqua di purificazione, morte e rinascita.

Si muore con la consapevolezza di saper morire, e di rinascere alleggeriti, fluendo, come indica la Runa Laguz, associata a questo Archetipo, che indica il fluire, manifestando la propria Essenza, essendo Madre Creatrice, in ogni momento.

Questo, se consideriamo solo il tredici della data di oggi.

Ma se consideriamo la somma totale(cifra per cifra), della data di oggi, abbiamo un Sacro Archetipo Ebraico  Resh, il ventesimo, ancora la Testa, che in questo pariodo, compreso il giorno dell'eclissi dell'8 aprile, è una presenza costante, in correlazione all'Arcano Maggiore XX del Giudizio. 

Tutto spinge a far risalire a livello mentale, ciò che proviamo a livello emozionale. 

Tutto spinge verso una consapevolezza maturata anche a livello cerebrale. 

Il sentire non basta più. 

Bisogna agganciare la nostra Coscienza, alla Coscienza Universale, affinché diventi Conoscenza.

Affinche il Giudizio, non sia solo soggettivo, ma diventi crinale di spartiacque di una nuova energia, di una nuova Umanità, consapevole del suo perché, in questo momento, in questa dimensione.

Il Giudizio. 

Ritornare alla verità verso sé stessi. 

Ritornare alla Verità Universale. 

Fare focus sul nostro Destino. 

Andare oltre il denso, la materia, la disgregazione.

Puntare verso qualcosa di più nobile. 

Verso la Corona, come ho scritto più volte, perché la Resh è legata alla Sephiroth dell'Albero della Vita, Keter, la Corona 

In questo, la Dea Diana, puntando verso l'alto, verso l'otre, la sua freccia, ci spinge in una dimensione superiore 

Siamo proprio dentro l'ancestrale celebrazione del Fuoco e dell'Acqua insieme. 

Ma non è un femminile contrapposto al maschile. 

È un Femminile archetipale. 

Quello delle origini. 

Il Sole nero creatore di tutto, di cui parlano gli Egizi, l'Iside nera. 

Il Sacro canovaccio con funzione "perfezionante", che è la funzione della Resh

È la perfezione raggiunta, consapevolizzata, come le 19 circonferenze che formano il Fiore della vita completo, che poi formano il cerchio. 

La Resh ha valore ghematrico 200, 20 volte il numero 10, che è la perfezione. 

La perfezione raggiunta, che consente di stabilire legami, connessioni con il tutto. 

È come l'Archetipale filo di Arianna. 

Notate come anche nel nome "Arianna", ci sia la particella "AN", che è presente anche in Diana, anche nella più importante dea del passato, la più archetipale, Inanna.

È una particella che indica Il dio sumero An, la divinità celeste, considerato l'artefice del creato e padre di tutti i dei.

Secondo la mitologia mesopotamica il dio An nasce dal mare primordiale (Nammu, e anche qui abbiamo AN ribaltato). 

AN-, come Anubi, il Dio cane-sciacallo. 

Ma i cani sono rappresentanti del Sacro Femminino, della Dea Ecate, signora dei solstizi, come ho già approfondito su Ecate. 

Come dea della morte, Diana fu venerata come Ecate. 

Infatti, il figlio della dea Diana era Giano, sua controparte maschile, quel Giano bifronte, che presiede, come guardiano della soglia, al due solstizi, che prima erano custoditi solo da Diana, estivo ed invernale, alla Porta degli Umani, del Cancro, e alla porta del Capricorno, la Porta degli Dei.

Jana, significa porta, così come Giano.

"janna", in sardo, è la porta.

E tutte le Domus de Janas, sono esposte ai solstizi, sia invernale, che estivo, quindi, metaforicamente, indicano la nascita e la morte, in un ciclo continuo di gestazione e di rinascita.

Proprio come  la vegetazione, di cui Diana è Dea assoluta.

Le Janas sarde, prima, ma molto prima, delle Janare sacerdotesse del culto di Diana, erano coloro che presedievano e officiavano questi riti di passaggio dalla vita alla morte. 

Simboli solstiziali, prima che il Patriarcato, con Giano bifronte, si appropiasse anche di questo. 

Erano Janas "bogadoras", coloro che "bogano", che tolgono fuori il bambino dal grembo materno, e Janas "accabadoras", coloro che "fanno finire" la vita, di chi soffre, in modo dignitoso. Un'eutanasia approvata da tutta la comunità. 

Gestivano i ritmi degli umani, in perfetta sincronia con i ritmi vegetativi. 

Diana è un derivato del nome Jana, che un portale per tante dimensioni. 

Essere Jana, è essere come l'Archetipo Resh, che ha una funzione "perfezionante"

Che crea un legame tra la vita e la morte, tra ciò che è frammentato, per ricomporlo, e farne Oro, la perfezione. 

Il Dio An, primordiale, Mesopotamico, è stato mascolinizzato, perché è il Femminino la vera Matrice creatrice. 

La funzione perfezionante di questo Archetipo, è resa dalla metafora del filo di Arianna, legata al labirinto di Cnosso. 

An

Come Di-an-a

Come Ari-an-na

Come In-an-na, archetipale Dea Madre. 

È nel labirinto di Arianna, simbologia della spirale uterina del divenire, con tutta la simbologia legata anche alle spirali, nella loro dinamica contrazione ed espansione orgasmica, necessaria all'espansione dell'Universo, che il Minotauro può tramutarsi da Minus-taurus, a T-Aurus, ad Horus, il Figlio-Oro, che raggiunge la completezza della Tau, del percorso iniziatico, fino al massimo livello. 

La trasmutazione alchemica completa. 

Avvenuta per mano del Femminino, di Iside, rappresentante di tutto il Sacro Femminino alchemico, capace di compiere la trasmutazione con i 13 pezzi rimanenti di Osiride. 

I quattordicesimo (Archetipo Nun, trasformate), fu "sacrificato", fu reso Sacro. 

Il fallo di Osiride ingoiato dall'Ossirinco, il pesce nero del Nilo, per rendere fertile la terra inondata dal Nilo. 

Ma è Iside, il Sole nero, il Sole dietro il Sole, identificata con Sirio della levata eliaca, proprio di questo periodo( anche con Saturno, la ruota del tempo, del divenire, con i suoi cicli temporali, mestruali, in collegamento con la dimensione donna, karmici) a rendere possibile la trasmutazione, l'alchimia. 

A unire, con la funzione "perfezionante", tipica di questo Archetipo, tutti i tasselli, i 13 pezzi sparsi di Osiride, e farne dimensione  nuova di creazione. 

Questo è possibile solo che creiamo un legame anche con le nostre controparti. 

Il numero 19, l'Archetipo Qoph che viene prima della Resh, è composto da un numero 1, che indica l'Archetipo Mascolino Aleph, una lettera, che era rappresentata inizialmente proprio da una protome taurina, e da un numero 9, Archetipo Teth, il grembo, il Femminino, la Kundalini.

La massima espressione di questo legame è proprio in quella doppia simbologia della protome taurina/uterina che simboleggia al contempo, la potenza creatrice fallica, taurina, accolta nel grembo lunare femmineo. 

Iside è rappresentata con le corna taurine che trasportano il disco solare. 

 Il nostro sguardo, l'anelito della nostra Anima, deve sempre, come Diana, come un cacciatore, cercare questi legami, nella realtà, negli altri, in modo da creare una connessione di Bellezza, del Giusto, dell'Armonia, dell'appartenenza ad un qualcosa di più grande, legato alla dimensione dell'Universo, del Cosmo, dei cicli che regolano e scandiscono anche la dimensione umana.

Perché

Essere Jana-Diana, è gestire vita e morte, senza perdere di vista la propria Essenza. 

È sentirsi alchimisti, capaci di creare una nuova dimensione anche da ciò che è apparentemente frammentato, perché siamo noi stesse quel filo di Arianna, che è complementare e speculare al Caos della Creazione, specificità del Femminino. 

Un Femminino, che si fa vuoto, oscuro, grembo, che riannoda fili che parevano persi, ma che segue una logica divina, in tutto questo. 

Un Femminino che non perde di vista il bersaglio, perché ha trovato il suo baricentro e può spingersi oltre. 

Azzardare l'impensabile. 

Un Femminino, dalle infinite possibilità. 


Tiziana Fenu 

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