Riprendendo un post sull'idolo di Pomos, sottolineo come, siamo in prossimità di una data particolare, il "portale dei Leoni", importantissimo nelle antiche civiltà.
Lunedì sarà una giornata particolare della quale ho scritto nell'altra mia pagina ( https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=592227252502650&id=101482521577128)
Siamo nel Lion's Gate, un 8/8/2022, governato dall'energia del Sacro Archetipo Ebraico Tau( la somma della data numero per numero)
Siamo nel grembo energetico di questo ventiduesimo Sacro Archetipo, con funzione "reagente". È l'Archetipo che sintetizza tutti gli altri, perché è come la fine di un percorso iniziatico, a cui ne segue uno nuovo.
È quel momento in cui gli opposti, come in una Croce, si uniscono in un matrimonio alchemico.
Una ierogamia che sfida, e va oltre lo spazio e il tempo.
Che crea la dimensione dell'Essenza, che si sublima in immortalità, che trascende la dimensione lineare e ciclica delle esistenze.
Il simbolo della Tau, è quello che sintetizza la Dalet e la Nun, che appartiene alla tribù dei Dan, gli Antichi Shardana, di cui ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)
Lettere ebraiche, che unite insieme, formano la Tau, che significa "Giudice". E, i Giganti di Mont'e Prama Sardi, in quanto Giudici, hanno la Tau impressa nel volto, con l'arcata sopraciliare e il setto nasale, che formano una T.
La T dei Sacri Iniziati. I Giudici( da cui Giudicati, i 4 Giudicati con i quali era divisa la Sardegna). Dei Giudici equilibrati, con le polarità in equilibrio.
In loro c'è verità, saggezza, armonia.
Perché hanno trasceso la dualità, e si sentono in armonia con il Tutto. Hanno l'energia primordiale della Creazione.
La Tau è un Portale, ed è straordinario, che questo Sacro Archetipo, proprio quest'anno 2022, anno "6" dell'Unione degli Opposti, si sia sincronizzato proprio su questo portale "8/8".
Un Portale, il portale dell'otto agosto, per la presenza del doppio otto, che indica unione tra cielo e terra, tra opposti, è considerato un portale cosmico, quando il Sole centrale Galattico, quello che gli Egizi chiamavano il "Sole nero", il Sole, Orione, Sirio e Terra si allineano.
La sistemazione delle tre stelle è identica al panorama di Giza, nel senso che le tre piramidi e la sfinge rappresentano le costellazione di Orione e del Leone osservate all’alba dell’equinozio di primavera durante l’astronomica “Epoca del Leone” (ovvero l’epoca in cui il sole si trovava all’interno del Leone durante l’equinozio di primavera). Come tutte le epoche precessionali, si trattò di un periodo di 2160 anni, dal 10.000 all'8000 aC, circa.
L'idolo di Pomos è una statuina cruciforme realizzata in picrolite, risalente al periodo Calcolitico(3000 .a.C.), ritrovata vicino al villaggio cipriota di Pomos.
Attualmente è esposta al Museo nazionale cipriota di Nicosia.
Come esempio dell'arte preistorica di Cipro, è stato scelto per le monete cipriote da 1 e 2 Euro.
Rappresenta un simbolo di fertilità, la cui evoluzione vedrà, secoli dopo, una rappresentazione della fertilità tramite la Dea Afrodite, la divinità preminente di Cipro.
L'uso di queste statuine, che andavano dai 5 ai 15 cm, era molto frequente, anche in ambito funerario, poiché simboleggiavano anche l'eternità.
Sicuramente venivano portate anche al collo, come in questa statuina, anche perché la gola, avendo il suo corrispondente speculare nell'utero(gola in sardo, si dice "gutturu", molto simile a "utero/uturu") è la zona sacra del quinto Chakra, il chakra della gola, del suono creatore, proprio come l'utero.
Apparato riproduttivo femminile, che in sardo è chiamato "udda", desinenza della parola "Vishudda", che è il nome sanscrito del chakra della gola.
Il significato di "udda", si è involgarito nel tempo, ma in tempi passati, sumerici, indicava un sintagma sacrale beneaugurante, di chiusura di cerimonia.
Un augurio di "andare verso il sole", "ud-da", come spiega a questo proposito, prof. Dedola.
Ritornando alla statuina, la forma cruciforme indica intersecazione delle due polarità, maschile e femminile.
Sono le polarità, che intersecandosi, in scala più ampia, danno vita ai quattro punti cardinali, che segnano il passaggio delle stagioni, dell'alternarsi degli equinozi e dei solstizi, nel ciclo della vita.
Il fatto che questo amuleto venga utilizzato anche come ciondolo, e in questa statuina, venga rappresentato proprio in questo modo, indica che anche la donna(o l'uomo in generale), è soggetta agli stessi ritmi di successione cronologica delle stagioni, attraverso la gravidanza, la creazione
Inoltre, lei è Madre Terra. Ha in sé, non solo i quattro punti cardinali che segnano il succedersi dei cicli stagionali e astronomici, ma è anche detentrice dei quattro elementi di Madre Terra, aria, acqua, terra e fuoco.
La forma degli occhi e l'arcata sopraciliare, ricordano moltissimo i simboli incisi nei due conci delle due file di conci basaltici, nel villaggio-santuario de S'arcu e Forros di Villagrande Strisaili, in provincia di Nuoro, dell'altare di uno dei due templi a megaron, grande centro metallurgico della Sardegna, probabilmente, risalente al 1200 a.C. circa, e dove si praticava il culto delle acque e della fertilità.
I simboli sui conci dell'altare, rappresentano una protome taurina/uterina, con una perfetta sovrapposizione del simbolismo del Mascolino e del Femminino, a rappresentare quel concetto di fertilità, esemplificato anche in questa statuina.
Sono rappresentati due simboli, nei conci, il Maschile e Femminile, che, nella statuina, si sovrappongono, a formare un profilo androgino, un'arcata sopraciliare, unita al naso, che forma nel complesso, quel tratto distintivo di androginia, necessario a veicolare il concetto di creazione, di fertilità, già sottolineato con la forma a croce della stessa statuina.
Concetto, che nei Giganti di Mont'e Prama, è enfatizzato da una doppia pupilla, Sole e Luna insieme, maschile e femminile insieme, che, in sinergia, manifestano la loro massima potenza.
Così come la manifesta questa statuina, nella sua forma a croce, e lo sguardo amplificato è potenziato da questa sinergia degli opposti energeticamente molto creativa, alchemica, lì dove, maschile e femminile insieme, "vedono e creano Oltre".
Perché è anche la T, la Tau, degli Iniziati. Ventiduesimo Sacro Archetipo Ebraico. Il completamento dell'Opera.
L'integrazione degli Opposti.
Usavano una Tau di legno, ricordo, per le pratiche di Iniziazione, dove l'Iniziato giaceva per tre giorni, in profonda connessione con il Divino.
Tre contesti diversi, tre rappresentazioni diverse, periodi diversi, un unico simbolo, potentissimo, come una password per accedere a livelli di comprensione superiori, e per accedere a quel livello di eternità, di immortalità, che si raggiunge solo quando gli opposti si integrano energeticamente tra loro, cosa che gli Antichi conoscevano molto bene.
Tiziana Fenu
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