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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, agosto 08, 2024

💛Fenicottero

 Ieri, come in molte altre zone della Sardegna, per via del forte maestrale di questi giorni, nello stagno di Molentargius, l'area protetta del Parco, tra Cagliari e Quartu, è andato a fuoco il cannetto. 

Un ennesimo sfregio alla nostra Natura incontaminata, per il quale non ci sono parole, se non un devastante senso di impotenza e un confidare nella saggezza e nella potenza della Natura, che trova sempre il modo di risorgere dalle sue stesse ceneri. 

C'è stata una forte preoccupazione per i piccoli dei fenicotteri, nati a giugno, ma già in grado di volare. 

Leggendo, mi è venuto in mente un passo tratto dall'opera "Omphalos. La Sardegna, Isola di Atlante. Il Primo Centro del Mondo" di Sergio Frau, in cui parla proprio dei Fenicotteri. 


"L’Araba Fenice. (Ambientazione: le catacombe romane di Santa Priscilla e le oasi di Oristano). 

Phoinix vuol dire rosso: da lì, da quel termine greco, ci deriva sia il nome dei Fenici che quello della Fenice, l’uccello magico che risorge dalle sue ceneri.

Risorge talmente bene – e talmente spesso, e per tutti – che, poi, basta andare con un esperto in qualche catacomba romana (di quelle più antiche, però) per trovarlo a far la parte di Cristo, come simbolo del ritorno in vita. 

Anche il nome Fenicottero viene da phoinix : è rosso, gigantesco, strabiliante, sembra appena uscito dal fuoco con quelle sue penne rosa shocking... In Sardegna mica li chiamano fenicotteri, i Fenicotteri: li chiamano sa Zente Arrubia, la Gente Rossa... Appaiono e scompaiono a migliaia all’improvviso, magicamente, secondo le stagioni: in Sardegna ci arrivano per nidificare e far crescere un po’ i piccoli, fin quando non sono pronti per il volo. Perché “Gente Rossa”?

Un buon motivo – dicono gli antropologi – è da rintracciare in quel loro nido che ha una strana forma che ai Sardi doveva sembrare assai familiare: infatti è un tronco di cono alto una cinquantina di centimetri, tale e quale a un nuraghe in miniatura. Il nome, il colore, quel nido... Il fatto che sia la Fenice che il fenicottero appaiano e scompaiano... Indizi, non prove. Certo... Ma una gran bella ipotesi e – magari con un box su dove andarli a vedere davvero i fenicotteri – assai “estiva”.


Ho trovato queste considerazioni molto interessanti, considerando che il nido dei fenicotteri, sembra davvero un nuraghe, come vedete dalle immagini. 

Ma avevo anche delle considerazioni sul fatto che il fenicottero, come figura simbolica e alchemica, fosse presente anche in ambito egizio, in relazione, in particolare, ad una rappresentazione di un fenicottero, definito "una rappresentazione del dio Toth, in forma di Ibis.

Che certo non ha il piumaggio dell'Ibis Sacro, presente nella religione egizia, dal piumaggio bianco-grigio, né la conformazione del becco, che risulta ad angolo, nell'estremita', come nel fenicottero. 

Riporto il mio scritto, con qualche piccola aggiunta( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/il-fenicottero-di-thoth.html?m=0) 


Fenicottero di Thoth. 

E poi trovi queste immagini

E pensi che piuttosto che all'Ibis, come rappresentante della divinità Thot( dio della Luna e dio della saggezza, della matematica, della geometria, della magia, della misura del tempo e della medicina, nonché il protettore degli scribi in quanto inventore della scrittura), potesse essere maggiormente rappresentato da un fenicottero.

Non fosse altro, per alcuni evidenti motivi.

Il becco che finisce ad angolo, come nella statuina.

Il colore della corniola, perfettamente identico al colore dei nostri fenicotteri.

Il colore rosso che era rappresentato dal geroglifico del fenicottero, così come rossa è spesso rappresentata la pelle degli egizi.

A tal proposito, ricordo che in alcune parti della Sardegna, i fenicotteri sono chiamati "genti arrubia".

Non, "pillonisi arrubiusu" ( "uccelli rossi"), ma proprio "gente rossa", così come gli antichi egizi.

O forse sarebbe meglio chiamarli gli antichi Sardi.

Gli Shardana Egizi. I Faraoni della I Dinastia.

E poi, c'è da dire che...

"Cabras come luogo di Ascensione del Re, della manifestazione divina in terra, come poteva essere il faraone, che continua a vivere nella dimensione del cielo, tra le stelle, come Akh- Akhs. 

La parola Akh, è in realtà un suono onomatopeico, che indica il verso degli uccelli trampolieri quando si riuniscono nelle acque fangose. 

Ma non abbiamo bisogno di scomodare l'ibis egizio, per immaginarlo, perché lo stagno di Cabras è il regno dei fenicotteri trampolieri. 

Fenicottero

Fenucottero 

Fehu-cottero

Fehu, fuoco ( la Runa Fehu è la Runa del fuoco). 

Fenu-come l'Araba Fenice, così simile al Sacro Ibis/Bennu egizio. 

Il depositario dell'uovo primordiale. 

Bennu. 

Sembra una parola sarda, con quella desinenza "-nu", tipicamente Sarda, che è la sillaba iniziale di Nu-raghe, e che significa "fuoco" (Nur) e "acqua" (nun) insieme. 

E la parola Bennu, la fenice di Eliopoli che nidifica in un isola, e porta l' uovo primordiale, (che contiene il corpo imbalsamato di Osiride) figlia di Nu, Dio delle acque primordiali, ha come radice "Ben-" 

Il Ben ben, era praticamente considerata la parte superiore del primo obelisco candelario/orologio di Atum Re, che simbolicamente rappresentava il fallo generatore con il suo seme sulla Sommità, il Ben ben, pietra, che si dice, contiene il segreto delle  stesse piramidi, la sommità di esse. 

E un "Ben" , origine della vita, lo abbiamo anche noi, con un Ben-etutti segnato da un labirinto misterioso, che è come un cordone ombelicale, nella Domus de Janas di Luzzanas, del 6.000 a.C., il simbolo dei 7 pianeti allineati sul braccio teso di Orione/Osiride, con corrispondenza  Oristano/cintura di Orione".

"Benniu", significa "arrivato" 

"Seu benniu". 

"Sono arrivato, sono venuto" 

L'uovo primordiale che arriva a destinazione, grazie al Bennu. 

Ma anche la simbologia alchemica e cosmogonica "dell'essere venuto", come metafora orgasmica del seme spermatico, che in questa dimensione terrena si identifica con la collina( o obelisco) primordiale della creazione, e a livello astrale, si identifica invece, con la Via Lattea, via di nascita e di rinascita, per gli Dei e per l'umanità. 

Direi, molto simbolico, come lo stesso Dio Bes, Dio egizio della natività, che è già radice fonetica di quel verbo sardo "bessiu", "uscito", che si usa anche per indicare un bambino appena nato "bessiu", uscito, venuto alla luce, come ho scritto nei miei svariati approfondimenti sul Dio Bes. 

Direi che molto sia da rivedere, e molto sia stato per troppo tempo occultato.

Una statuina di questo tipo rivela molto, e troppe cose, in questo contesto, si adagiano meglio alla figura del fenicottero, piuttosto che dell' ibis, un uccello bianco e nero, tra l'altro, che mal si adatta a tutta la simbologia del "Bennu egizio".

Che poi gli antichi Egizi, lo abbiano assimilato e fatto loro, sostituendolo con l'immagine dell'ibis, ciò non cambia di una virgola il fatto tutta la simbologia si adatti molto meglio al fenicottero.

E direi che è ora di riprenderci la nostra storia.


Tiziana Fenu 

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Fenicottero














 













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