Da un post in un gruppo,( https://www.facebook.com/share/p/msSwwQ9c5yVRPeAN/) un cui ci si chiede perché la Dea Hator è vestita come un guerriero Shardana
Perché Hator è S'Ator
La S che funge da articolo nella lingua sarda
S come Serpente
La tribù del serpente mercuriale di Mosè, il
Nehustan
N come la N centrale del quadrato di Sator.
N come la N centrale del quadrato del Sinis ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html?m=0), progenitore del quadrato di Sator.
Hator, il cui simbolo è la palma, come le "palme" di Mont'e Prama, ma la cui parola ha una simbologia ben più profonda( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/oggi-mi-ronzano-in-mente-due-parole.html?m=0)
Hator, il cui simbolo principale è il Menat, che ha la stessa conformazione del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0
"Partiamo dalla parola, dal nome di questa Dea, Hator.
Pronunciandola, mentalmente, mi è venuta in mente la parola Sator, del quadrato di Sator, il quadrato creatore, che abbiamo visto, trova una sua matrice creativa, nel quadrato del Sinis, trasposto in terra sarda.
Sator, che significa il creatore, il seminatore, può essere letto anche come "S' Ator", e se lo leggiamo così potrebbe essere anche una parola sarda, con quella "S" apostrofata, che funge da articolo, come gli articoli sardi, e "Ator", uguale al nome della Dea Hator, anch'essa identificata come "seminatrice, creatrice" primordiale.
La frase intera del "Sator/Arepo/Tenet/Opera/Rotas", è indentificabile con la frase "Il Creatore delle terre tiene (governa) le ruote celesti".
Il concetto del mondo terreno che si fonde con quello trascendente, identificato anche dalla forma a croce del "tenet" centrale, come la parola "Sinis" nel nostro "quadrato del Sinis"(come già sondato in un mio precedente post), forma che esprime simbolicamente l'unione del cielo e della terra.
La Dea Hator Seminatrice per eccellenza. La grande Madre di tutti i Faraoni.
Hator
Ator
Utor
Utero
Il Grembo Cosmico
Ma "Sator", anagrammato, diventa anche "astro".
E contiene quel nucleo "str", che è presente anche nelle nostre parole Tirso(il fiume più importante della Sardegna, collegato anche alla 131, simbologie che ho già approfondito https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/la-131-e-il-fiume-tirso.html?m=0). e "stria"(barbagianni), simbolo del sacro Femminino in ogni civiltà, Ishtar, Astarte.. "strega".
E, ancora, anagrammato, Tirso, diventa "istro", al quale, se mettiamo un articolo in lingua sarda, davanti, diventa "s'istro", l'altro oggetto di potere magico, della Dea Hator, al quale avevo dedicato un mio precedente post.
Oggetto sacro, utile per scacciare le energie negative, che in Sardegna era conosciuto con il nome di "sciranchizzi", 'lo sveglia-presto". ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/esiste-un-giochino-sardo-chiamato.html?m=0) "
Un Menat che diventa il tratto distintivo dei nostri pozzi Sacri più importanti, orientati ai solstizi, come simbolo di una energia equilibrante, preservante, che custodisce e che ritroviamo anche in altre parti del mondo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0)
Un Menat che è anche Tanit primordiale
La Sator/Saturno, Femminino primordiale, madre dello stesso sole
Ator
Attorno
Il ciclo della precessione degli equinozi, di cui le nostre Sacre Madri, con la loro perfetta Geometria Aurea, sono rappresentanti( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0)
La Tanit primordiale, che ha la stessa Conformazione del Menat, tessitrice del cielo e della terra, come la antichissima Tanit di Tresnuraghes ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=1)
Le antiche Janas dai telai d'oro
Le tessitrici dell'umanità.
Prima ancora che venisse rappresentato da un rappresentante maschile, in ambito egizio, con la statua lignea del faraone Hor I (XIII Dinastia), che è l’unico esempio di Ka in figura tridimensionale che sia giunto fino a noi.
Il Ka, l'anima, che sopravvive anche dopo la morte, è stata rappresentata in tempi antichissimi, dalla nostra Tanit /Menat di Tresnuraghes, con le braccia alzate ad angolo.
La prima tessitrice archetipale( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0) che ha creato anche Kabras, Cabras, fulcro alchemico-energetico di tutta la nostra Antica Civiltà Sarda, con i nostri semidei Giganti di Mont'e Prama, che è la culla dell'Horus ( Or-Oristano) e Matrice di tutte le altre, e Kalaris/ Cagliari, entrambe con radice Ka.
La Dea Hator, S'Ator rappresentante egittizzata della nostra Dea Madre Matriarcale.
Ator /Ruota /il Femminino dell'unica Civiltà Madre, grembo, uter, di tutte le altre.
Tiziana Fenu
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