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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, ottobre 07, 2021

💛La divinità androgina di Sardara/babbuino

La divinità androgina di Sardara 
 Osservando il coccio di Sardara(sud Sardegna), che riporta l'effige di quella che definiscono una rabdomante o una sacerdotessa, non posso fare a meno di notare che somiglia ad una scimmietta, precisamente ad un babbuino. Babbuini, tra l'altro, già presenti nelle navicelle nuragiche. 
Questo riporta alla divinità egizia Toth, dio della Sapienza, della scrittura, detentore di tutte le scienze, delle arti magiche. Toth era considerato l'Iniziato per eccellenza, lo scriba degli Dei, il mago dei Maghi, colui che insegnò all'uomo l'uso della parola, della scrittura, del calcolo, dell'architettura, che poi, successivamente, ebbe il suo omologo in Ermete Trismegito(il tre volte, grandissimo Thot, nel II-IV sec.a.C, autore del "Libro di Thot" e della "Tavola Smeraldina" )e nella divinità Hermes, apportatore di conoscenza ed esoterismo nel mondo ellenico. 
Era considerato il primo iniziato divino, appartenente alla casta sacerdotale e custode della cultura ermetica ed iniziatica. 
 Dagli Egizi, Toth, era considerato un Dio lunare, chiamato "E=Aah-Tehuti, e i suoi animali sacri erano l'ibis e il babbuino. Esotericamente è legato all'ottava sepirah Hod dell'Albero della vita, che riguarda la legge delle corrispondenze(" come è sopra, è sotto")e della magia, e che significa "splendore", e che rappresenta l'ermafrodito, con una prevalenza di femminile, perché rappresenta anche le forze della Natura, che appartengono a Madre Terra, quindi al femminile e alla sua energia di colori e forme, grazie ai quali possiamo avere percezione del Divino. 
A Toth sono legate diverse Dee, in particolare Iside, che aiutò sia per ricomporre il corpo di Osiride, sia quando Horus, il figlio di Iside e Osiride, fu punto da uno scorpione. Tra le Dèe accumunate a Thot, vi è anche la Dea Seshat, che significa "scriba femminile", la Dea della scrittura, misurazione, architettura, descritta come una donna che indossava un abito di pelle di pantera, verosimilmente nero, che corrispondeva all'abito dei sacerdoti addetti ai riti funerari, e un copricapo, rappresentato da un geroglifico con un fiore stilizzato o 7 punte stella su uno stendardo posizionato sotto delle corna capovolte, rivolte verso il basso, legate alla falce di luna, al suo sposo Teth, il dio della Luna, della scrittura, della conoscenza, testimone e cancelliere anche della pesatura del cuore. 

Osservate il bastone con le tacche della nostra "sciamana/o babbuino" : è lo stesso che è rappresentato verticalmente davanti alla dea Seshat, mentre "segna" qualcosa con la bacchetta. 
È proprio uguale La Dea Seshat l'avevo già nominata e sondata (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-partiro-sardo-su-papperi.html?m=1), riguardo il papiro ('paperi' in sardo) 
 "Verosimilmente molto simile all'albero sradicato degli Arborea, il Desdicado, degli antichi Giudici del Giudicato di Arborea sardo, con 7 Rami, che ricorda anche la Menorah, il candelabro ebraico, simbolo dei 7 pianeti più importanti, che si potevano osservare allineati in certi periodi equinoziali, come indica anche il nostro labirinto a 7 percorsi di Benetutti. 
Se notiamo, sopra questo "alberello" egizio sopra la testa della Dea Seshat, vi è un simbolo, del tutto uguale alla piantina delle nostre Tombe dei Giganti in Sardegna. Certo che è strano, vedere un simbolo, come questa piantina, che indica anche un percorso iniziatico attraverso i 7 chakra, che è molto simile, nella sua simbologia a "sette", al nostro albero arborense, simbolo del Giudicato di Arborea, [...] Giudicato di Arborea, scelto, tra i quattro(gli altri erano, di Torres, di Gallura, di Calari), per essere sede, a Cabras, dei Giganti di Mont'e Prama, i nostri Antichi Giudici e Architetti Divini, e se non ricordo male, devo averlo letto da qualche parte, solo i Giudici potevano portare le trecce lunghe, come i nostri Giganti di Mont'e Prama. 
 Coloro che hanno il senso del "giusto", dell'equilibrio, della Giustizia. Che, proprio nel loro Giudicati, hanno visto nascere la prima stesura di leggi. La prima definizione ufficiale di società organizzata. E che ci fa una Dea egizia con due simboli che richiamano entrambi i nostri Antichi Giudici, i nostri Architetti divini? La correlazione c'è eccome, ed è spiazzante. 
 La Dea Seshat era chiamata la signora delle Stelle. Gran parte dei monumenti dell'antico Egitto, sono legati ad una cerimonia iniziale,, dove il Faraone e una sacerdotessa rappresentante della Dea Seshat, svolgono il processo di misurazione, definendo i 4 angoli dei futuri templi e monumenti reali, per allinearli in direzione delle stelle I "quattro angoli del tempio", concretizzati con figure specializzate come Architetti e Carpentieri che eseguivano le misurazioni. 
 Una cerimonia che si chiamava Pedj Shes, a carattere cerimoniale e tecnico, e lei era lo scriba femminile della scrittura, dell'architettura. Una Dea con due simboli degli Architetti divini, fondatrice della Sacra Architettura, della Geometria Divina, come i nostri Giganti, che ha sopra il capo una sorta di tiara che rappresenta lo schema esatto di una tomba dei Giganti. 
 Uno schema taurino/uterino, che richiama la simbologia del Toro e luna insieme, poiché le corna rivolte verso il basso indicano luna crescente. " Questo scrivevo nel post. Si crede che il libro dei Morti lo abbia scritto Toth, in questo caso, come Dio della giustizia, affiancato dalla moglie Ma'at Il babbuino lo rappresenta come mente caotica, senza freno, mentre k'ibis, la sua controparte è la mente controllata, minuziosa, che cerca il cibo nelle acque delle paludi, con il sottile becco, con precisione e costanza. 

 In virtù di queste riflessioni, ho ragione di credere che la Sacerdotessa del coccio di Sardara, rappresenti il Dio Toth, nella sua versione androgina "da babbuino" , che implementa in sé la sua padedra, architetto, Seshat. 
L'aspetto da babbuino c'è. 
 L'abbigliamento di Seshat, con mantello e cappuccio nero, anche. 
 Tra le mani tiene un bastone, segnato con delle tacche. 
Un primitivo misuratore di cubito? 
 Ha gli occhi con le doppie pupille, come gli Architetti Divini, i Giganti di Mont'e Prama. Ha dei circoli concentrici, in moduli da tre, che indicano il concetto del creare, sia sul palmo delle mani(con le mani di crea, si prendono le misure, da Architetti), sia sulle frange del mantello, che contestualizzate con questa interpretazione, potrebbero anche indicare delle tacche di misurazione 
Un mantello nero, come la figura degli alti sacerdoti. Come lo sono anche i Giganti di Mont'e Prama. Invece, in basso, al centro del pube, presenta un modulo con quattro cerchi concentrici. Questo mi stranisce, perché dovrebbe rappresentare il Femminino, con cinque cerchi concentrici, e invece ne presenta 4. 
Il quattro è riferito all'elemento terra, e la posizione sul pube, fa pensare ad un creare, sul terreno, a prendere le misure, da architetto. 
 Ricordo che siamo a Sardara, nella zona del pozzo Sacro di Santa Anastasia, gemello del pozzo sacro di Santa Cristina a Paulilatino, meno raffinato del pozzo di Santa Cristina, quindi, si suppone antecedente al XII sec.a.C. 
 Sul concetto di gemellare riguardo questi due pozzi, ho scritto poco tempo fa(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0) Scrivevo :
 "E questa concezione cosmogonica del "doppio", delle coppie primordiali Gemelle cosmogoniche che creano la prima civiltà, ha un'enorme importanza, perché astrologicamente, quella che venne definita l"eta' dell'Oro, si trovava, come cloruro equinoziale, quando il sole sorge, all'equinozio di primavera, sotto la costellazione dei Gemelli. 
Si narra che il primo fuoco degli umani, venne acceso nell'età aurea dei Gemelli, forse un milione e mezzo di anni fa, quando si scoprì che con due bastoncini "gemelli", per confricazione, cioè per notevole sfregamento, si poteva creare la scintilla di vita, di sopravvivenza, del fuoco. 
Questo concetto del "gemellare", dal quale scaturisce il fuoco vitale, poi è rimasto nel corso dei secoli, fino ad arrivare anche al periodo che riguarda le concezioni cosmogoniche in Egitto, quindi sino al 6000/4000 a.C.circa, periodo dell'era dei Gemelli, appunto. 
Ecco perché le divinità creatrici sono come gemellari in una stessa entità, androgine. Ed è per questo motivo che crearono coppie(maschio e femmina) in numero uguale, per creare i primi nuclei di Umani. Ed ecco perché questo è stato riflesso anche sul piano terreno 
[...] L'era astrologica dei Gemelli, infatti è importante, perché è in questo periodo che si scopre la ruota, ed essendo un segno governato da Mercurio, è governato dalla dimensione della comunicazione (la scrittura cuneiforme risale a quel periodo)." 

Mercurio è Thot stesso. 
 E tutto torna. 
 Questa figura sciamanica del coccio di Sardara, rappresenta, dal mio punto di vista, quell'unita' androgina divina, gemellare, di una figura creativa, Mercuriale, comunicativa, psicopompo nel mondo dei morti (l'elemento dei cerchi concentrici rappresentano anche l'acqua come portatrice di informazioni nel liquido amniotico, di traghettatrice), creatrice nel mondo terreno, come Architetto, nella dimensione terrena(il bastone con le tacche, e i 4 circoli concentrici sul pube). 
 Nel contempo, maschile (Toth, nel suo aspetto da babbuino) e la sua padedra creatrice, signora dei calcoli, architetto, Dea Seshat, vestita di mantello e cappuccio, con un bastone misuratore a tacche, a forma di Y, la Y della creazione, decimo Sacro Archetipo, la Yod, unione del maschile e del Femminile in completezza creativa , perno su cui si snoda tutta la creazione.. 
La Yod taurina/uterina 
E siamo sempre lì, la Monade Creatrice, androgina. 
 Chiamare questa figura "sciamana o rabdomante" è limitativo. 
 Rappresenta la vera Essenza di Toth, Monade, androgino, costruttore, Architetto divino, come i nostri Giganti di Mont'e Prama, prima che le divinità si differenziassero in modo netto nella civiltà egizia. 
 Per questo motivo, come ho spiegato altre volte, credo che la civiltà sarda sia antecedente a quella egizia, almeno concettualmente, e che abbia mantenuto, nella sua manifestazione in ogni forma, questo costante equilibrio Mercuriale, sempre presente, tra energie maschili e femminili, e questa magnifica rappresentazione, ne è un esempio.
 
Tiziana Fenu 
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