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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, ottobre 07, 2021

💛Sa babbaiola monadica delle Pleiadi

"Sa babbaiola monadica" delle Pleiadi. 

 Da un post di un gruppo(https://www.facebook.com/groups/192933174109569/permalink/4394658983936946/), dove si chiede che cosa possa essere questa pietra con 7 coppelle, che si trova nella foresta di Corongia, a Gadoni(Nuoro), su una strada di transumanza. 
 Tra le tante risposte è stato detto che rappresenta una coccinella, collegata alla costellazione delle Pleiadi. 
Ho ritenuto opportuno approfondire, come sempre, perché non amo restare in superficie. 
Quindi sappiamo che la livrea della coccinella è considerata un "araldo divino" per via dei sette puntini neri sulle sue ali rosse. 
Ma sappiamo anche che qui in Sardegna, la coccinella è chiamata "babbaiola", che contiene in sé, la particella linguistica "abba", che in Sardo significa "acqua". 
Questo perché, mitologicamente, le Pleiadi, sono le 7 figlie di Atlante(Maia, Elettra, Celeno, Taigeta, Asterope, Merope e Alcione) e Pleione, una delle figlie di Oceano(figlio di Urano, il cielo, e Gea, la Terra), che con la sorella Teti, forma la più antica coppia di Titani, da cui sono generate tutte le acque del mondo. 
Quindi la particella "abba", acqua contenuta nella parola "babbaiola", coccinella in sardo, si può spiegare con il fatto che le Pleiadi rappresentino anche l'acqua da parte paterna. 
Ma le Pleiadi sono anche "fuoco", poiché secondo l'astrologia esoterica, i 7 sistemi solari, giravano intorno alle Pleiadi, che erano chiamate le "stelle del fuoco", secondo la tradizione vedica, associate al Dio Agni, il Dio del Fuoco. Fuoco e acqua, quindi. 
Ma le Pleiadi fanno anche parte della costellazione del Toro, di cui le Iadi(l'altro ammasso della costellazione del Toro, le ninfe figlie di Atlante) fanno parte. Toro che, almeno qui in Sardegna, sovrappone la sua simbologia Mascolina, taurina, della protome, alla simbologia uterina, femminea, in cui acqua e fuoco si fondono in una sinergia creativa. 
Le Pleiadi sono chiamate anche "Gallinelle", poiché apparivano all'inizio della primavera, ed erano il segnale giusto per i Naviganti, per intraprendere la navigazione. "La chioccia e i suoi pulcini", come i naviganti che seguono la rotta, poiché considerate il punto centrale della rotazione dell'Universo, e venivano considerate dagli indiani d'America, figlie del Sole e della Luna. 
Tutte le Antiche culture hanno dato una grandissima importanza astronomica e metafisica alle Pleiadi, e molti monumenti sono rivolti ad esse(come il nostro nuraghe Santu Antine di Torralba), e moti sorgono in punti particolari del pianeta lungo le "linee del Drago o del Fuoco", che riproducevano alcune costellazioni in cielo. Molto spesso gli antichi siti archeologici, coincidevano con la posizione delle stelle. 
Ma per gli Antichi erano importanti perché erano sulla via Lattea, la tappa finale della via della rinascita dopo la morte, lungo l'asse Sirio/cintura di Orione/sfiora Aldebaran e finisce nelle Pleiadi, su Alcyone, il Sole centrale del nostro Universo. 
Come notare, c'è una conformazione ad angolo, in questa rappresentazione di coccinella. 
Divide in due il corpo, come se delineasse le due ali, ma guardando bene, la diramazione è un preciso angolo a 90°, esattamente l'angolatura dei raggi solari durante gli equinozi. 
Sappiamo bene, proprio in riferimento agli equinozi, in particolare all'equinozio di primavera, così importante perché si delinea, anche l'allineamento dei 7 pianeti, che indicano, metaforicamente, una via di iniziazione per la rinascita, come i 7 percorsi del Labirinto di Benettutti, come  ho scritto tante volte, che le Pleiadi diventarono astronomicamente importnti verso il 2500, poiché il loro sorgere eliaco avveniva in corrispondenza dell'equinozio di primavera, che, presso i popoli della Mesopotamia, rappresentava l'inizio dell'anno. Quindi, può darsi che questa rappresentazione risalga a quel periodo. 



Scrivevo in un mio post a marzo(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 
 "Ma quel che veramente interessava ai nostri Antichi Sardi, era arrivare al Divino anche a livello astrale, per ascendere e accedere al divino. 
Anche e soprattutto dopo la morte. 
 Solo un'accurata osservazione del cielo, e di tutta la mappatura stellare ha consentito agli antichi Sardi (ma anche alle altre civiltà), di individuare questi precisi punti, di Ascensione, e li avevano individuati già 17.000 anni fa nelle costellazioni delle Pleiadi, del Toro e di Sirio, tutte sulla stessa linea. 
 Ci sono pitture rupestri che 17.000 anni fa rappresentavano il Toro dalle lunga corna, pur non essendo presente come animale, in quanto arriverà 10.000 anni dopo. Le stelle più luminose del cielo erano Sirio, con le sue 3 stelle più luminose, l'occhio luminosissimo del Toro, Aldebaran, le tre stelle della cintura di Orione e le Pleiadi. Erano i "tre Soli", di cui Sirio era il primo sole, la Madre Divina creatrice, Iside. Abbiamo disposizioni triangolari anche qui in Sardegna. 
Come i nuraghi trilobati, specie il Santu Antine e il Nuraghe Losa, e di triangoli raffigurati, ne abbiamo ovunque, anche nelle Domus de Janas. Centri di creazione. Nascita, morte e rinascita, ma intesi ad un livello superiore, nei loro stargate stellari, che avevano individuato in questa conformazione stellare triadica. 
 Le antiche mappe di Orione e delle Pleiadi, in ogni civiltà antica, mostrano tre "stelle solari", ma è come se fosse una mappa del paradiso dei loro antichi antenati. I "tre Soli" sono spesso rappresentati anche nelle pitture, e rappresentavano questo che è chiamato Il "Triratna" , il simbolo tibetano dei Tre Gioielli, una pietra meteorica Chintamani, che si presume che sia un pezzo di moldavite, scura, e di dice che venga da Orione. 
 E queste mappe stellari hanno tutte la X che segna il punto con tre stelle simili al sole, molto luminose, sia nelle Pleiadi, sia nella costellazione del Toro sia nella cintura di Orione 
La croce di Orione che poi diventa il Chi-Rho identificativo di Cristo, come lo furono le tre stelle della cintura di Orione per identificare, dai tre "astronomi - Magi", dove fosse il Messia, e prima di lui, Osiride, e tutti gli avatar che lo hanno preceduto. Ho sempre sostenuto che questo simbolismo del tre volesse indicare "nascita/morte/rinascita". Pensavo giusto. 
Ora ho capito, che nello specifico si riferisce a queste tre costellazioni così importanti, che per brillantezza equiparavano il Sole, ed erano considerate delle conformazioni sacre per l'ascensione al Divino dopo la morte. Del sole ne tenevano conto per "fertilizzare' di vita gli ingressi delle Domus, delle tombe dei Giganti, dei nuraghi, ma" l'ossessione " era ascendere al divino. 
Una frenesia costruttiva di migliaia di nuraghi che puntano al cielo. Penso ai doppi gradini speculari scendendo nei pozzi Sacri, di cui quelli superiori, impraticabili, servono per l'ascensione. 
 Penso alle precise angolazioni osservate anche di giorno, per poter scoprire quell'angolazione perfetta di 60°, che potessero ricreare in terra, attraverso quella Geometria Sacra, che portasse il Divino anche nella Materia, nella pietra, nelle piramidi, nei nuraghi, nei pozzi Sacri. 
I nostri Giganti ne hanno il marchio addosso. Esagono con angoli interni a 60° e quadrato divino delle possibilità costruttive, addosso." 

 Ed è proprio su questo esagono, che voglio soffermarmi, perché il 7, come la settima stella delle Pleiadi, è esattamente il centro del cerchio in cui si sviluppa l'esagramma, la stella a sei punte, che con i suoi 6 vertici delinea un esagono. Esagono che conosciamo bene, quanto sia importante, essendo il simbolo degli Architetti Divini, dei Giganti di Mont'e Prama, di cui ho abbondantemente parlato(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0 ~~~https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0) 
 E questo punto centrale, è importantissimo, perché rappresenta la manifestazione Divina(3),attraverso la materia(4),attraverso la Forma. 
 E la Forma, non è altro che il Femminino, centro dell'esagramma, della croce, dove spesso, veniva rappresentata una rosa, la perfezione, l'illuminazione raggiunta. Nell'esagono ci sono 7 punti per 12 linee, la Sacra Dodecade, "su Santu Doxi" (il "santo Dodici") che rappresenta lo stesso Creatore, lo stesso Cosmo intero. La settima Pleiade, quella oscura, quella che non si vede, ma che, insieme alle altre sei, rappresenta la settuplice energia Shakti, l'energia attiva degli Dei, il Femminino, la Forza segreta, oscura, uterina, che permea tutta la creazione. 
 L'occhio della Madre, esotericamente, reca la luce delle Pleiadi, con carica elettrica negativa, caratteristica del Femminino, sono il Fuoco della mente, l'energia elettrica del nostro sistema solare. 
 Capite, quanta importanza allora abbia la costellazione delle Pleiadi, anche in Sardegna, dove abbiamo anche le fonti d'acqua, le sorgenti, le "Siete Fuentes" (le sette fonti), a San Leonardo, o anche il Massiccio dei sette fratelli, nel Sud Sardegna( a questo proposito aggiungo che il nome delle Pleiadi trae origine dalle ninfe Oreadi, o Orestiadi, che vivevano secondo il mito sui monti) . 
Acqua e Fuoco, nella nostra "babbaiola" sarda. In perfetta linea con quell'equilibrio osmotico, che permea tutta la nostra Antica Civiltà Sarda, tra maschile e Femminile, tra Sole e Luna 
 E d'altronde, "babbaiola", ha la stessa radice di "babballottu", che in campidanese è identificato con lo scarabeo sacro. "Babalu(accadico)," trasportare", +ud(sumerico), "il sole". Ricordo che lo scarabeo segue il percorso della via Lattea, per questo era considerato sacro. 
 E ricordo anche che secondo me, il primo scarabeo sardo è stata la Dea Madre di Cuccuru S'Arriu, di Cabras 
Scrivevo in un post (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0) 
 "Un animale, lo scarabeo, definito "luni-solare" , che si autopartorisce, completo, Monade, ma dove è la femmina che dà forma alla palla di sterco, che sotterra per 28 giorni(il numero dei giorni in cui la Luna fa il giro dei dodici segni zodiacali). Il ventinovesimo giorno, getta lo scarabeo nell'acqua, poiché è nell'acqua che Luna e Sole si congiungono per creare il mondo. 
 Ãˆ la femmina che "lavora" l'uovo, nella prima quindicina di Maggio, lo ripulisce e lo prepara per ricevere l'uovo unico che poi si schiudera' tutto solo, per trasformarsi da verme a linfa e nascere come Ra, come Toum, nelle acque primordiali. Khepri è lo scarabeo solare che rinasce ogni giorno a nuova vita. 
 Era chiamato lo "scarabeo del Cuore", perché veniva posto sulla mummia in corrispondenza del cuore. 
 Così come anche la nostra Dea Madre di Cabras, ha le mani proprio all'altezza del cuore, sul petto. 
 Molte nostre Tanit, le Dee Madri, sono state rappresentate, nell'antica Civiltà Sarda, con la testa a forma di cuore, come la Dea Tanit del "concio della rete di Tresnuraghes", che ha la testolina insolitamente a forma di cuore. 
 Perché Khepri è l'intelligenza del cuore, l'Intelletto, l'intuito. Un tipo di intelligenza chiamata "la Rosa del cuore", unica via per scoprire, per riscoprire il Divino in sé stessi. E il Femminile, è il "luogo adatto", nel quale questa via del Cuore, base di tutte le dottrine iniziatiche, può manifestarsi" 

 E ritorniamo alla Rosa al centro dell'esagono. 
Il settimo punto, la settima stella delle Pleiadi. 
 Il Sacro Femminino, l'acqua, la gestazione, il grembo, sa b-abba-iola. Questo petroglifo con 7 coppelle è sacro e importantissimo. 
 Non ho voluto aggiungere altre immagini di contorno, per sublimarlo nella sua Bellezza e simbologia. Indica il Sacro Femminino rappresentato dalle Pleiadi, figlie di Oceano, acqua anche loro, ma definite "stelle del Fuoco". 
 Ãˆ un simbolo archetipale, monadico, sinergico, molto potente. 
E non è solo una coccinella beneaugurante, o che simboleggia semplicemente le Pleiadi. Come sempre succede, qui in Sardegna, in simbolo non è mai solo un simbolo, ma sottende a quella sinergia di opposti(maschile e femminile, fuoco e acqua) e a quel simbolo esagonale così importanti per la nostra Antica Civiltà Sarda. 
 Nei simboli sardi vi è sempre un sottolinguaggio che esplica la peculiarità della nostra cultura, a cui si deve prestare massima attenzione, perché è chiaro e con una sua perfetta logica, che dà un senso anche alla visione di insieme. 

 Tiziana Fenu 
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