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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, giugno 02, 2023

💛Concio di Bosa /Apkalli

 Riporto un post di prof Sanna, in cui si parla del coccio di San Pietro di Bosa( prima immagine) e della figura rappresentata, corredata dal grafema YHW (yod + rapace + waw), che significa 'potenza, vigore' di Yhw. 

Un trigramma, come nel coccio di Orani e nei sigilli di Tzricotu. 

Ma voglio sottolineare come questa rappresentazione riproduca, probabilmente in anticipo di secoli, la rappresentazione degli Apkalli. 

Quella che ho voluto postare, seconda immagine, frontale, rappresenta delle statuine di "apkallu" con testa di uccello, di rapace, in argilla, risalenti alla Cultura del periodi Neo-assiro, con data di produzione 800BC-600 aC, ritrovate a Nord dell'Iraq, a Nimrud. 

Sono in argilla, e sono alte 12 cm, esposte attualmente al British Museum di Londra. 

Ho avuto già modo di parlare degli Apkalli, in alcuni miei post 

https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/il-labirinto.html?m=0, in correlazione anche al loro "banduddu" e alle tombe dei Giganti. 

Sugli Apkalli si può dire che erano esseri semidivini, metà uomini e metà pesci o, nel periodo neoassiro( 900-600 aC) uomini-aquile, emersi dall’Apsû, l’abisso primordiale, inviati dal dio Enki (Ea in lingua accadica) per insegnare agli uomini i Me, ovvero le arti, i mestieri, il codice morale ed in generale i princìpi universali della civiltà. Apkallu sono chiamati anche i sette Saggi consiglieri dei re antidiluviani.

Erano sottoposti gerarchicamente agli Dei superiori, noti con il termine sumerico Anunna(ki), reso in accadico con Anunnakkū, o, occasionalmente con Anukkū o Enunnakkū.

( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/statuina-oannes-neo-sumera.html?m=0) 

Ne ho parlato anche riguardo la divinità Assur, dio della città di Assur e dell'Assiria, riportato in una placca attestata all'883 aC. circa, rappresentante di questi Apkalli, e la straordinaria similitudine di forme e di simbolismo con la nostra stele di Laconi sarda, risalente al III millennio aC. ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/alfa-e-omega.html?m=0) 

Alfa e Omega nello stesso simbolismo. 

Come rappresenta la nostra divinità YHW,  del coccio di Bosa, androgina, che ha la stessa conformazione di una testa di rapace, come gli Apkalli, così come le ali( tra parentesi, rappresentazione ancestrale e archetipale che anticipa la molto più recente rappresentazione degli Angeli, che hanno, appunto, le ali) 

Una rappresentazione sicuramente più antica di quella testimoniata nei manufatti assiri.

Queste statuine che ho voluto riportare, mi hanno colpito anche perché misurano 12 cm. 

Mi è venuto in mente "su Santu Doxi", il "Santo Dodici". Il numero ritenuto sacro, antichissima formula sarda di invocazione del Divino. 

12, come il dodicesimo anello sulla tholos del pozzo di Santa Cristina, sul quale in determinate date si verifica la ierofania divinizzante e benedicente ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html?m=0) 

Insomma, con questa emblematica figura sul coccio di Bosa, ci troviamo difronte ad un primordiale Apkalli, che poi ha ispirato quelli Assiri? 

Molto probabile. 

D'altronde portavano con sé dei "banduddu" termine che è molto simile alla parola sarda "bandoni", il secchio di latta usato per la mungitura. 

Latte. 

La Via Lattea, da cui nascono gli Dei. 

BaNDuddu e Mulillu, pigna usata dagli Apkalli per benedire con l'acqua del BaNDuddu 

BaNDuddu 

BND

Stesse consonanti del benedire.

BaNDuddu è Mulillu sembrano due parole sarde, in effetti. 

Questo esseri divinizzati, portavano un nuovo stato di consapevolezza agli umani. 

Attivavano la pineale, che è appunto, a forma di pigna. 

Ma la nostra divinità di Bosa, oltre che richiamare una conformazione da uccello, da rapace, come lo definisce prof. Sanna, in questo post, non ricorda forse, nella morfologia della testa, anche una pigna? 

Potrebbe rappresentare una Coscienza Superiore. 

Metaforicamente, un'entità con una ghiandola pineale attiva, quindi, illuminata, divinizzata, benedetta, risvegliata. 

Come sempre, sono quesiti che aprono prospettive, non certezze. 

Ma, a me, come sapete, piace sempre andare oltre le semplici convenzioni del "seme" e sondare ogni possibile interpretazione semantica e simbolica. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

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Da un post di prof. Sanna ( https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10225457269752202&id=1039280542) 


A SANLURI SIAMO STATI 'ANCHE' PER DIRE CHI E' YHWH. SONO I DOCUMENTI SARDI, SECONDO NOI, A RIVELARLO.


Tra le altre cose che si sono dette in Sanluri durante la Conferenza all'UNITRE c'è quella che riguarda la spiegazione dello strano nome YHWH ovvero di quello che viene chiamato TETRAGRAMMA. E' uno dei documenti di Orani quello che ci informa su di una denominazione biblica sulla quale, vanamente, si sono cimentati, in una spiegazione scientifica convincente generazioni di studiosi. Come quasi sempre accade è solo per via documentaria diretta che si riesce a capire il 'mistero' che si nasconde dietro voci che si dimostrano inattaccabili alla interpretazione. Basta scorrere l'elenco dei saggi e dei libri che parlano del nome di Yhwh per rendersi conto che una spiegazione scientifica, accolta unanimemente, non sarebbe avvenuta senza che una o più fonti spiegassero con chiarezza, una per una, le lettere forse più famose della letteratura religiosa mondiale. Che significano e come si pronunciano le consonanti Y H  W  H?  Si sa che il nome del dio biblico viene scritto anche YH, YHH, YHW (le forme accolte dagli studiosi cattolici cristiani). In Sardegna a questi si aggiunge anche la voce 'Y' o scritta singolarmente o posposta ad altre parole, la più frequente delle quali è NL/NR (NLY, NRY) con significato 'LUCE DI YH'. Ora, il coccio di Orani respinto assurdamente come falso da alcuni studiosi e archeologi (Lilliu, Mastino, Zucca, Fadda et alii) lo abbiamo commentato in Sanluri lettera per lettera facendo notare che la sequenza H Y H W, da leggersi LUI (è) YHW, ci dice che tranquillamente quella prima 'H' può essere posposta e quindi diventare YHWH. Il piombetto delle maledizioni  rinvenuto presso l'altare sacro del Monte Ebal, documento scritto in alfabeto in mix protosinaitico - protocananaico (documento quindi non ebraico nè 'paleoebraico')  non riporta la voce YHWH ma solo la voce YHW. E ciò perchè una 'he' aggiunta non avrebbe avuto alcun significato in un testo che mirava a ben altro che a spiegare un certo grafema ovvero la lettera HE che, pittograficamente, da sola notava la parola divina. Bastava YHW. E infatti YHW viene ripetuto una seconda volta senza l'aggiunta di altra consonante. Nel coccio di Orani e nei sigilli di Tzricotu il nome è sempre un TRIGRAMMA e non un TETRAGRAMMA. E sempre TRIGRAMMA appare nel concio della chiesetta di San Pietro extra muros di Bosa, nella pietra di Aidomaggiore, nel coccio dell'androgino rinvenuto in Pranu Antas di Allai. Nel ciondolo di Solarussa troviamo invece la voce YHH scritta in tre modi diversi: YHH, Y  HH, Y H H. Detto ciondolo a me sembra che oltre che rendere il numero 'tre', numero magico notante la 'luce' (così anche in etrusco), esso fa capire che le voci presenti sono sempre due: YH ed H, cioè c'è scritto YH (è ) LUI. La voce YHH da sola è impronunciabile. Quindi abbiamo documentato YHW + HE e YH + He. Dicitura senza difficoltà perchè il nome biblico è attestato sia scritto YHW sia scritto YH. Resta però da capire perchè si ha YHW oltre che YH, cioè perchè si ha l'aggiunta della 'waw'. A questo punto non so se qualcuno ricorderà che in Sardoa Grammata avevo ventilato l'ipotesi che il waw fosse un pittogramma - ideogramma basato sul ricorso del valore della 'mazza' (segno di 'potenza' del Faraone), segno che si aggiungeva alle due consonanti, una maschile e l'altra femminile, ovvero dell'androgino I H. Insomma, YHW voleva significare 'potenza dell'androgino'. Su detto valore della 'waw' non dovrebbero esserci dubbi stante il fatto che nel concio di Bosa (v. foto) il grafema è arricchito dalla evidente spirale che permette di capire che YHW (yod + rapace + waw) significa 'potenza, vigore' di Yhw, dove però già la waw per uno scriba costituiva già segno indicante la potenza nel nome specifico di YHW. Tutto ciò dico in estrema sintesi, rimandando ad un saggio ben articolato e, soprattutto, con corredo di tabelle e foto che rimandino ai documenti citati e altri ancora da citare ed illustrare. Per ora mi pare sufficiente che si capisca che la miracolosa abbondanza dei documenti nuragici ci consente di capire che YHW è un trigramma (con segni in origine tutti pittografici da intendersi ideograficamente) e che la 'he' finale' (quella che rende la voce più estesa YHWH) altro non è che la consonante del coccio di Orani che precede e non segue, come poi di norma, il NOME del Dio.

Concio di Bosa/Apkalli







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