Riprendo un mio post sulla simbologia dei solchi nella necropoli ipogeica de su Crucifissu Mannu - Porto Torres( Ss), Sardegna (Gianpietro Migheli Photographer), per arricchirla di ulteriori due simboli presenti nella stessa, due protomi taurine( le ultime due foto in questione, con le due protomi in evidenza, sono di Paolo Lombardi - http://www.neroargento.com/page_galle/crucifissu_gallery.htm), di cui ho sempre avuto una particolare considerazione.
Ma partiamo dalla conformazione della Domu de Jana.
È molto curioso osservare come questa Domus de Janas abbia quasi una forma di una chiave, se pensiamo che molti pozzi, tra i quali spicca quello di Santa Cristina, hanno una conformazione a "toppa di serratura", una Tanit, che già in se stessa, è maschile e femminile, triangolo verso l'alto( maschile) e circolarità femminile, anche se, abbiamo visto, la simbologia, va oltre la semplicistica definizione ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0 - con una precisa simbologia che rientra nella Geometria Sacra( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0).
Ora, pensare che la conformazione di questa Domu de Jana, possa essere la traccia di una primordiale chiave è azzardato.
Resta il fatto che nella conformazione le somiglia, e si lega perfettamente alla planimetria dei pozzi Sacri, e alla simbologia dell'innesto simbolico "chiave/ toppa di serratura".
Ma, essendo avanti anni luce, ed essendo molto legati al simbolismo, più che al messaggio diretto, direi che i nostri Antichi Sardi, potrebbero anche aver lasciato un messaggio del genere, scavando questa particolare forma nella pietra.
Si potrebbe azzardare che le due simbologie siano collegate. Ipotizzare che le chiavi, o una loro sorta di forma primitiva, fossero già diffuse in quel periodo, è un po' azzardato. Ma mai sottovalutare il simbolismi di cui gli Antichi Sardi sono Portatori.
Non esprimevano chiaramente, da iniziati quali erano, ma lasciavano intendere.
"Sa crai" è "la chiave" in sardo.
E "crai" vuol dire anche "pesante", in sardo
Cosa potrebbe essere pesante, se non la pietra?
La pietra è la chiave.
E la chiave è collegata alla serratura.
E quei solchi verticalizzati, lineari, ravvicinati tra loro, potrebbero indicare la simbologia della pioggia, quindi un luogo sacro benedetto dalla pioggia che tocca il terreno, la dura roccia, e che fa parte del culto dell'acqua, proprio come i Pozzi sacri, che celebrano il culto dell' acqua, il Femminino, e che hanno la giusta serratura per la chiave, simbolicamente.
Visto in quest'ottica, il discorso ha una sua logica, un suo perché.
La chiave, la serratura, la simbologia dell'acqua che lega Pozzo Sacro e Domus de Janas.
Tutto collegato.
Sono tutti grembi.. I Pozzi, i nuraghi, le Domus, le tombe dei Giganti. Tutti riportano al femminile. Il Femminile che contiene, che si fa coppa, che custodisce il segreto.
È la pietra, a custodire il segreto.
La pietra che è "crai".
"Pesante", e "chiave", allo stesso tempo.
La chiave di tutti i Misteri, specialmente in un'antica civiltà come la nostra, è nella pietra.
Nella terza foto , che copre un'area più vasta, si vedono due grossi solchi trasversali che attraversano i solchi paralleli della "pioggia", e potrebbero essere la rappresentazione di fulmini, a cui gli antichi Sardi erano tanto legati.
Una simbologia bellissima.
Fulmini e pioggia.
Fuoco e acqua.
I simboli della creazione.
Come la chiave e la serratura della porta.
Un luogo alchemico sicuramente.
Un luogo di passaggio legato al pozzo Sacro.
La Domu come luogo Alchemico di trasformazione e rinascita, di guarigione.
Dove si svolgevano i riti dell'acqua e del fuoco.
Fuoco Alchemico, Fuoco Sacro, e Fuoco Elettrico, quelli dei fulmini, dei riti ipnotici, di invocazione della forza delle due polarità, di cui il fulmine è simbolo, come il Sacro Vajra, e i riti di incubatio.
Il Pozzo Sacro che sancisce, sigilla questa benedizione e rinascita, attraverso il battesimo nell'acqua, dove si entra da umani, scendendo quei 24 scalini, come nel Pozzo Sacro di Santa Cristina, e risalendo simbolicamente i 12 gradini superiori da esseri divinizzati, alchemizzati.
Perché la risalita da Anime Pure, divinizzate, più vicine alla dimensione del Divino, e dello Spirituale è più leggera, pesa la metà, lavata da ogni pesantezza.
La pietra, che accogliendo, nel suo grembo, l'acqua, da "pesante", diventa veicolo di leggerezza, di alleggerimento, di divinizzazione, e nel contempo offre "Sa crai", la chiave, per compiere questo processo alchemico.
Tra le linee, quelle che rappresentano la pioggia, alcune, anche se poche, si intersecano a X.
Energie opposte che si incontrano, maschile e femminile
Luogo di creazione alchemica, sciamanica, di guarigione, possibile solo se esistono energie opposte e complementari che agiscono in sinergia.
Lo stesso nome del luogo "su crocifissu Mannu", il "crocifisso grande", ha già in sé, questo simbolismo archetipale della croce, in cui gli Opposti, si integrano e si intersecano, poiché la croce, è un simbolo antichissimo.
Ma questo concetto, è esemplificato anche dalle due protomi taurine presenti nella Domu.
Queste sono estremamente interessanti, perché per quanto siano una sinergia dell'elemento taurino/uterino, sono diverse tra di loro.
È uno di quei simbolismi, che hanno, secondo me, più chiavi di lettura, oltre la semplice definizione di protomi taurine, che gli è stata data dall'archeologia ufficiale.
Io li chiamo sempre simboli "taurini /uterini" , perché tutta la simbologia e spiritualità della nostra Antica Civiltà Sarda si snoda intorno a questa sinergia, presente ovunque, in ogni aspetto.
Cultura Matriarcale, nel senso che è il Femminino, depositario e Custode di questa sinergia, ma che non estromette, ed è complementare, all'energia mascolina, srmpre presente.
Avevo questi simboli da parte.
Sono stati fatti volutamente dissimili tra loro, pur se morfologicamente somiglianti. Ma differiscono.
Non so se abbiano, in questo senso, differenziato il Mascolino Taurino, nella protome a sinistra, dal Femminino uterino, nella protome a destra.
Che poi, dalla prospettiva della parete, risultano sulla destra, quella che io considero una protome più mascolina, più taurina, con le corna ben delineate, e la parte inferiore più bombata, quindi sul lato destro, Mascolino.
Mentre l'altra conformazione, è più morbida, è più femminile, e risulta sul lato sinistro, sempre dalla prospettiva della parete.
Le "corna", sono molto più sottili, quasi una falce di luna, che si manifesta a ridosso, prima e dopo, dei noviluni, circa tre giorni prima e tre giorni dopo.
Il novilunio, per definizione astronomica, si verifica quando la luna è in congiunzione con il Sole, anche se non è visibile ad occhio nudo. Non esistono eclissi, ma il cielo notturno è più scuro.
Un potentissimo momento di nuovo inizio, prosperità e guarigione,
E, proprio questo connubio "Sole /Luna", è stato volutamente sottolineato ed evidenziato in questi due simboli, apparentemente uguali, catalogati, indistintamente, come protomi taurine generiche.
La protome di destra, che risulta nella sinistra dalla prospettiva della parete( o se vogliamo, per complementarietà, un simbolo Femminino sulla destra mascolina e, viceversa, un simbolo Mascolino, sulla sinistra), presenta la parte inferiore, come un triangolo rovesciato, con il vertice verso il basso, chiaro riferimento al pube femminile.
La protome complementare, invece, nella parte inferiore, ha una forma fallica.
Sono entrambi legati alla simbologia della fertilità, insita nella conformazione taurina /uterina delle corna/falce di luna, ma sono diversificati entrambi, in modo molto evidente.
Non più, sovrapposti, ma diversificati come complementari, esattamente come la chiave e la propria toppa.
Madre e Padre creatori, a custodi di un luogo sacro, e altamente simbolico.
Adoro la simbologia misterica di cui si avvalevano gli Antichi Sardi.
Tutto sotto i nostri occhi.
Tutto sempre molto collegato ad un contesto più ampio, che spesso sfocia nell'universalità di cui erano Egregi Portatori e Testimoni.
Tutto sempre molto equilibrato, e chiaro, simbolicamente, preciso, pulito e archetipale.
L' Origine costantemente presente.
Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com
Nessun commento:
Posta un commento