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domenica, giugno 18, 2023

💛Perda fitta di Serramanna

 Da un post di Fabrizio Pinna

( https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1745404402544896&id=100012260597193)

"Sa Perda fitta" di Serramanna, provincia di Cagliari. 

Questo particolare e simbolico menhir, che in sardo viene definito come una "perda fitta", cioè una "pietra conficcata" nel terreno, viene definito come una rappresentazione della Dea Madre, poiché presenta 10 coppelle, che vengono definite "mammelle concave". 

Su questa definizione, generalizzata, dissento totalmente. 

Ho abbastanza discernimento da potermi permettere di non appoggiarmi a fonti pregresse, come mi si chiede sempre, tra l'altro, inesistenti, a riguardo.

Posso esprimere liberamente la mia opinione, senza adeguarmi al "già scritto e al già detto", se lo ritengo non pertinente, argomentando con cognizione di causa, e in maniera logica. 

Opinione condivisibile o meno, ma, non perché non sia stata, in precedenza, palesata da altri, deve essere ritenuta non valida. 

Ogni possibilità è aperta, quindi, chi vuole accogliere, accolga, come sempre. 

Questo menhir è orientato verso est, a quanto pare.

Nord est, esattamente.

Il Nord è legato al mondo ultraterreno, a quello lunare, dell'ombra.

L'est, è legato al mondo terreno, alla vita, al sorgere del sole.

Quindi, luna e sole, le due polarità necessarie alla nascita, anche dopo la morte.

La sinergia dello yin e dello yang. 

Già la definizione di menhir, indica una certa energia maschile fallica che va ad ingravidare simbolicamente Madre Terra. 

Energia maschile, equilibrata dall'energia femminile, rappresentata dalle coppelle, che per antonomasia, non è che simboleggino le mammelle, ma il ricettacolo dell'elemento acqua, elemento femmineo per eccellenza. 

In questo menhir, non assolvono questa funzione, visto che non sono posizionate su un piano orizzontale, ma scosceso, verticale, quindi non possono trattenere l'acqua, ma hanno una valenza più ampia, oltre quella legata al Femminino e all'uso ritualistico delle coppelle in ambito sacrale. 

La coppella accoglie, è un grembo, è un utero, e un calice. È un Sacro Graal, attraverso il quale si sacralizza  e benedice la materia. 

Ma è particolare il numero di queste coppelle. Chiedendo, ho avuto conferma che si tratti di 10 coppelle grandi, ben definite, e altre irrilevanti, più piccole. 

La conformazione lineare, è comunque di 10 coppelle, numero che ho trovato, a conferma, anche sul web, almeno sulle informazioni tecniche. 

Il numero 10, è un numero molto particolare e simbolico, perché è legato all'energia del Sacro Archetipo Ebraico Yod, il decimo, con funzione "concentrazione", ed è rappresentato proprio da un punto, e, geometricamente, da un cerchio, perché indica la perfezione, la polarità maschile, perfettamente integrata con quella femminile. 

Cerchio e punto. 

Circolari come le dieci coppelle. 

Indica l'energia primigenia, monadica, creatrice, che ha, come impulso elettrico, la polarità maschile, ma ingloba in sé, anche la polarità magnetica femminile.

La Yod è la prima lettera del tetragramma Divino YHWH, che in Sardegna troviamo anche come Trigramma YHW, o semplicemente YH. 

Indica, appunto, il "seme" che contiene l'intera creazione, quindi la perfezione in potenza, a sommi livelli. 

Se poi consideriamo il nome del paese in cui si trova questo menhir, "Serramanna", vediamo che il concetto di seme primordiale si sposa benissimo, con quello di una "serra manna", di una "serra grande", in cui i semi, appunto, germogliano. 

La Yod  è il pensiero, l'idea creatrice, elettrica, mascolina, insita in ogni manifestazione, in ogni forma, che è magnetica, mascolina. 

Il numero dieci è associato anche alle prime Tavole della legge date agli uomini.

La prima traccia concreta di una perfezione  divina che prende forma in ambito terreno. 

Ma il dieci, molto simbolico a riguardo, lo abbiamo già visto nei 10 solchi della protezione dell'avambraccio del Gigante di Mont'e Prama, che poi ritroviamo, fino ai giorni nostri, nel costume tipico di Ittiri, di cui ho approfondito anche la simbologia del nome ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/costume-ittiri-e-gigante.html?m=0), che va, anch'esso, a rappresentare la sinergia primaria creatrice, tra maschile e femminile. 

E che dire della traccia delle dieci Sephiroth, della manifestazione divina, nei sigilli di Tzricotu, appartenenti ai nostri Giganti di Mont'e Prama ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/sephiroth-sarda-e-la-tau.html?m=0)?

Sigilli, che, tra l'altro, hanno la stessa forma della stele centrale, centinata, delle Tombe dei Giganti. La stessa forma delle Tavole della Legge. 

Come vedete, quindi, il numero dieci, legato all'Archetipo Yod e alla sua simbologia., presente in molti manufatti e incisioni, ha un alto valore simbolico ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-agrifoglio-il-colostru-sardo.html?m=0/), anche a livello astrale, visto che  la  Y, la troviamo come linea di rinascita dopo la morte, che passa lungo la via Lattea, unendo Orione, e la costellazione del Toro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0). 

Le stesse Tombe dei Giganti, hanno una morfologia ad "Y", dove il simbolismo taurino, maschile, si sovrappone a quello uterino, femminile, creando così, una forte sinergia finalizzata alla rinascita. 

Infatti questo menhir di Serramanna, è orientato verso est, verso la nascita e rinascita del sole. 

Capite bene, che alla luce di questa simbologia, il menhir non possa rappresentare una Dea Madre, con le sue dieci mammelle verticali (senza nessuna logica), come abitualmente si legge.

L'avrebbeto potuta rappresentare benissimo con grande abilità, se avessero voluto. 

La "cerniera" delle dieci coppelle, rappresenta le due polarità, quasi a segnare anche nella pietra, le due polarità speculari, necessarie alla creazione, alla nascita e rinascita, grazie proprio a questa energia primordiale, ancestrale, della Yod, decimo Archetipo, il seme di tutta la creazione, androgino, perfetto, completo. 

Il punto da cui si snoda tutta la creazione. 

Le tradizioni popolari, i racconti di paese, attribuiscono a questa pietra, al di là delle considerazioni ufficiali, una sorta di "traccia" lasciata dal diavolo, con le sue dieci dita. 

Ma si sa, quando non si sa dare spiegazione ad una simbologia, possono nascere, in seno alle tradizioni popolari, anche racconti riguardo una certa sacralità da temere, piuttosto che da adorare.

O forse, il nostro Y/YH/YHW, ha forse un'altra valenza, rispetto al YHWH biblico? 

Noto che questa serie di coppelle è come che sia l'asse centrale di un vertice/freccia, formato da altri, quasi impercettibili segni, che formano una V, chiaro simbolo del pube femminile. 

Ancora più simbolico.

L'energia primaria, monadica, che ingravida la coppa, il ventre di Madre Terra. 

Un menhir straordinario, simbolo della Creazione primordiale, principio di tutte le cose, e, non certo, una rappresentazione di una Dea Madre con le sue dieci mammelle. 

Opinione, come sempre, personalissima, inutile persino sottolinearlo, non riscontrabile in nessun'altra fonte, ma solo frutto di logica e osservazione. 


Tiziana Fenu 

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Perda fitta di Serramanna


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