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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, giugno 22, 2023

💛Trasfigurazione solstizio estivo 2023

 Tra pochi giorni, Mercoledì, ci sarà il Solstizio estivo, che quest'anno cade nell'ultimo giorno del segno dei Gemelli, il 21 giugno. 

Dal 22 giugno, abbiamo il segno del Cancro, che, insieme al suo opposto, il Capricorno, sono chiamati, rispettivamente, la Porta degli Uomini, e la porta degli Dei. 

Quindi, è un passaggio astronomico e alchemico a cavallo tra il segno dei Gemelli e il segno del Cancro, molto importante, sia dal punto di vista astronomico che simbolico.

Il Solstizio, per definizione, è il punto in cui il Sole, raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima o minima. Questo significa che i solstizi di estate e di inverno rappresentano rispettivamente il giorno più lungo e più corto dell'anno.

Il Solstizio estivo cade nell'ultimo giorno dei Gemelli, che, alchemicamente, è una koine' concettuale e simbolica, portante, della nostra Antica Civiltà Sarda, dove il concetto di Gemellare è particolarmente sentito. 

Ho già affrontato l'argomento, in relazione, in particolare, al pozzo di Santa Cristina, e al suo gemellare pozzo di Sant'Anastasia (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html), e riguardo l'Ombra capovolta, gemellare, speculare, che si forma durante gli equinozi autunnali e primaverili nello stesso pozzo di Santa Cristina.

(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/ombra-capovolta-santa-cristina.html?m=0)

Ma nei nostri Nuraghi, in alcuni, in particolare, come nel nuraghe Ruju di Torralba, o nel Nuraghe Aiga di Abbasanta, solo per citarne due, si verifica, nel solstizio estivo, quando il sole è nel suo punto più alto, il fenomeno della trasfigurazione, della "trasformazione della figura", in senso letterale, in corpo eterico, di Luce. 

La luce del sole entra dal foro apicale, sulla sommità  del nuraghe, attraverso un oculo dal quale, può essere rimossa o meno, la pietra di chiusura, accedendovi attraverso un soppalco che i nostri Antichi Padri, avevano ben progettato.

Questa luce, incanalata nel foro apicale, investe, come una investitura regale, il soggetto che soggiorna sotto il suo fascio di luce, trasfigurandolo, divinizzandolo, illuminandolo, fino a trasfigurare la sua fisionomia, che si amalgama con la luce, che diventa, così incanalata, fluida, pura, potente.

Si crea, in questo modo, un "gemello divino" in terra.

Si divinizza, e si altarizza, in questo modo, un "semplice umano", alla vigilia, sulla soglia della "Porta degli Uomini", traguardata dal segno del Cancro, che subentra il 22 giugno", e lo si fa assurgere a divinità luminosa, attraverso la trasfigurazione, attraverso l'investitura regale, del Dio Sole.

In questo modo, la "Porta degli Umani", del Solstizio estivo, può diventare passaggio alchemico per la "Porta degli Dei", del Solstizio invernale, traguardato dal Segno del Capricorno, il segno esotericamente più spirituale e trasmutante dello Zodiaco.

Il Cancro è un segno d'acqua.

È sull'acqua, che il Sole, manifesta la sua ierofania dorata.

È attraverso l'acqua, che si manifestano le ierofanie nel pozzo di Santa Cristina(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/solstizio-21-giugno-ierofania-del-9.html?m=0

Attraverso essa, il Divino si manifesta.

Attraverso il riflesso nell'acqua, l'Ombra speculare nel pozzo, di manifesta, in modo da enfatizzare l'immortalità degli Umani, in questa, e nell'altra dimensione.


"Il solstizio estivo era considerato un momento importantissimo in passato.

Era considerato la "porta degli Umani", segnata dal segno del Cancro, contrapposta alla porta degli Dei, quella del Capricorno , custodite dal Giano bifronte, con i due volti, uno per vedere il passato, e uno per vedere il futuro.

Giano bifronte romano che potrebbe essere un'evoluzione della nostra Jana(Jana /Jano), poiché anch'essa è un portale, una porta, una "Janna", che consente l'ingresso a nuove dimensioni.

Abbiamo molti megaliti ad orientamento solstiziale, ed elencarli tutti sarebbe stato un lavoro certosino.

Tra questi, forse il più bello, per i miei gusti, è il Nuraghe Palmavera ad Alghero. Questo del solstizio è un momento alchemico molto importante.

La luce è alla sua massima manifestazione, il calore del sole cuoce i frutti sugli alberi, e le piante, germogliando e crescendo dalla terra, portano in superficie i sali minerali della terra stessa.

Quando l'aria diventa satura di calore, avviene un processo che viene chiamato sulfurizzazione, con predominanza dell'elemento zolfo.

L'aria diventa satura di sale, Mercurio e zolfo, e lo stesso corpo umano risente di questa corrente caldo-luminosa, che percorre anche gli elementi naturali, come un "Drago-Serpente" che offre vitalità, ma anche dissipazione di energie.

Alchemicamente, questo stato, viene contrastato dal fenomeno delle stelle cadenti. Ai primordi dell'umanità, si narra che le prime armi in ferro furono forgiate dai primi meteoriti, grazie al ferro cosmico, il "sideron", il ferro degli Dei, che protegge da questo calore eccessivo estivo.

Infatti d'estate, tutto sembra puntare ed evaporare verso il cielo.

Il calore spinge verso l'alto. Quando piove d'estate, se ci fate caso, spesso si sente odore di zolfo.

Fa parte di quel processo alchemico di  trasmutazione verso l'Oro, verso il Sole.

Ecco perché gli Antichi davano massima importanza ai riti che si celebravano per il solstizio. Essendo un periodo di massima manifestazione del sole, era anche il momento di potenziale, massima trasformazione alchemica dell'umano in divino." (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-alchemica-solstizio-estivo.html?m=0) 


Immaginate quale meraviglia potesse suscitare tale investitura solare e regale, in un personaggio di potere della nostra Antica Civiltà Sarda, o in una coppia che si univa in un sacro legame. 

È una cosa che ci hanno copiato 

gli antichi romani, poiché è un fenomeno che si verifica anche nel Pantheon romano, poiché, nel 27 a.C.

( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/pozzo-s-cristina-pantheon.html?m=0). 

Marco Vipsanio  Agrippa, genero, amico e collaboratore del primo imperatore Augusto, fece costruire questo tempio, dedicandolo alle sette divinità planetarie. Ad esse si deve il nome di Pantheon, che, in greco, significa “di tutti gli Dèi”.

Solo e unicamente a mezzogiorno del 21 aprile, giorno in cui si celebra il Natale di Roma, il sole penetra dall’oculus con un’inclinazione tale da generare un fascio di luce che centra esattamente la porta d’ingresso del tempio. Anticamente, l’imperatore faceva il suo ingresso trionfale proprio in quel momento, investito dalla luce e consacrato divinamente agli occhi del popolo. 


Ma il 21 aprile, sappiamo benissimo, che dagli studi del ricercatore Sandro Angei, a riguardo, si verifica una ierofania sul dodicesimo anello della tholos del pozzo di Santa Cristina. 

(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html?m=0) 

Dodicesimo anello, che io ho decodifica come "su Santu Doxi", un numero sacro nella nostra Antica Civiltà.

Forse retaggio di quella Matrice delle dodici tribù di Israele, alla quale ci siamo sempre più accostando. 

Il dodici come il dodicesimo Sacro Archetipo Ebraico Lamed, con funzione "misura", nella quale ci si misura con un qualcosa di più grande, l'Oro divino(perché i 12 anni, nelle Antiche civiltà, segnava il passaggio all'età adulta). 

Le iniziazioni, anche misteriche, avvenivano a quell'età. 

Un dodici, che traguardava anche "l'Oro nei campi", il livello di maturazione del grano nei campi. 

Un momento in cui si manifestava l'Oro, dato che "1+2", dà come risultato, "3", la Sacra Triade Divina. 

Si manifesta la resurrezione," quando i raggi solari si allineano in asse con la scalinata, e battendo sul primo bordo Inferiore , proiettano un'immagine luminosa nel  dodicesimo anello, a salire, della tholos, sul cerchio "anomalo", quello più grosso

Manifestazione luminosa amplificata  e magnificata da un' accorgimento tecnico, dovuto alla presenza dell' olio, che avrebbe reso calmo lo specchio circolare della "funtana" unta, rendendo ancora più magnificente  il riflesso dorato sul dodicesimo anello

In questo lasso di tempo, che durerebbe una mezz' ora circa, si osserva la "divinità solare" che si manifesta e benedice simbolicamente il raccolto del grano. 

Da questo particolare, ho pensato che i rituali de "sa mexina de s'ogu", con l'acqua e l'olio, derivino proprio da questa antichissima pratica. 

Il 21 aprile segnava l'inizio del calendario nuragico( quindi era una data chiave per gli antichi Sardi, non per i romani, che hanno solo emulato, distorcendone il significato originario). 

Nel pozzo di Santa Cristina, e nei pozzi che presentano la doppia scalinata speculare (quella superiore, di solito, impraticabile, ha un numero di gradini dimezzati, rispetto a quelli inferiori, perché si scende da umani, e si sale, divinizzati, purificati dall'acqua), la trasmutazione avviene attraverso l'acqua e la luce solare. 

Nei nuraghi, la trasmutazione, la divinizzazione, avviene nell'umano attraverso la catarsi che la luce solare, così canalizzata, dall'oculo, opera sulla stessa componente primaria dell'essere umano, l'acqua. 

L'Umano diventa una ierofania vivente, una manifestazione del Divino, in modo da poter varcare, da poter dominare anche la porta degli Dei, i due solstizi, il presente e il futuro, come Giano bifronte. 

Come una Jana, una porta ("Janna", in sardo, significa porta), un portale per la dimensione del Divino, di ciò che sta oltre la vita stessa. 

Oltre la vista. 

Perché in quel momento, l'Umano non si vede più. Non si vedono più i suoi lineamenti, ma tutto il suo essere è magnificato ed enfatizzato dal Divino che si sta manifestando attraverso esso, in una bellezza, che solo una civiltà evoluta come la nostra, poteva cogliere e manifestare.

Solo una civiltà che tendesse al costante rapporto con il Divino, attraverso le sue ierofanie( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/simbologia-delle-ierofanie-in-sardegna.html?m=0), e che si facesse, anzi, testimone vivente in eterno, a dispetto del tempo, che gli Antichi Sardi, anzi, lo fermavano. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

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Foto Immagine di Mauro Aresu, ripresa all’interno del nuraghe Ola, Oniferi (Nuoro) nel giorno del solstizio estivo.

Trasfigurazione solstizio estivo 2023



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