Da una pagina
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"Anello appartenente alla cultura etrusca, datato IV sec. aC"
Nella prima e seconda immagine, l'anello in questione.
Nella terza immagine, una tipica fede sarda, con granulazione a filigrana e granulato, detta a "Pibiones", caratteristica lavorazione di tutti i manufatti dell'artigianato sardo, di cui già avevo già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/i-motivi-pibiones-nella-cultura-sarda.html?m=0)
Al centro dell'anello "etrusco", come vedete, una disposizione ad esagono, simbolo sacrale dell'Antica Civiltà Sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0 / https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0), con al centro, una conformazione a doppio cono rovesciato, che conosciamo molto bene, simbolo delle decorazioni della cultura di Ozieri, nella quarta immagine, che si sviluppò in Sardegna, tra il 3200 e il 2800 aC, di cui avevo già approfondito la simbologia( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/la-cultura-di-ozieri-eterno-divenire.html?m=0 / https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/ballu-tundu.html?m=0), che riguarda la sinergia dinamica degli Opposti, uniti per il vertice, che si snodano in una danza della vita, che è pura creazione dinamica ed elettromagnetica.
Tra l'altro, questo è un simbolo che richiama la forma stilizzata della farfalla, la Runa Dagaz, che simboleggia l'energia, la trasformazione, il cambiamento.
Energia, appunto, data dalla sinergia elettromagnetica rappresentata da questo simbolo, che richiama il dipolo, e anche la conformazione del Sacro Vajra indiano, che rappresenta proprio l'energia elettromagnetica del fulmine e la sinergia degli Opposti.
Quindi, ritornando a questo anello, in oro, che definiscono "etrusco", credo che non siano nemmeno necessarie tante spiegazioni, per notare la notevole somiglianza, macroscopica, con la nostra fede artigianale sarda.
Tiziana Fenu
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