In riferimento, e in continuità concettuale con il mio post-ricordo di ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/petroglifo-sardo-e-siciliano-confronto.html?m=0), che riguardava la similitudine tra il bassorilievo proveniente dalla Necropoli di Castelluccio, in Sicilia, in provincia di Siracusa, ed esposto al museo Paolo Orsi di Siracusa, fine III millennio a. C.
e quello, molto più antico nella nostra Domu de Jana dell'Ariete, a Perfugas(Ss), in Sardegna, metà IV millennio a. C., per chi mi ha scritto a riguardo, ricordandosi che avevo segnalato anche un petroglifo che era proprio doppio e speculare come questo di Castelluccio, ripropongo il link di approfondimento.
L'immagine è del fotografo Paolo Lombardi, e all'interno del mio link ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/spirale-speculare-domus-di-oredda.html?m=0), trovate anche le referenze del suo blog.
Questo bassorilievo si trova in una Domus de Jana che si trova a Oredda, in provincia di Sassari, in un terreno privato.
Una simbologia forte, quella della doppia spirale.
"Dove l'energia di espansione, e nel contempo, di contrazione, è la stessa energia creativa e orgasmica che è alla base della vita stessa.
Le spirali come due riflessi, simili ed opposte, complementari l'una all'altra, perché le due energie, maschile e femminile, sono simili ed opposte, complementari e imprescindibili l'una all'altra.
[...] Non è forse la rappresentazione di una copula, di una Sacra unione energetica, dinamizzata dalla dinamica aurea delle spirali, che danno a questo simbolo una valenza archetipale, oltre che simbolica, che va molto oltre lo stesso segno grafico?
Osservatelo bene.
Ha lo stesso schema dei capovolti delle Domus de Janas Sas Concas, di Oniferi, in provincia di Nuoro, risalenti al III millennio a.C. nel periodo della cultura di Abealzu-Filigosa.
Sono le due polarità sinergiche, opposte e speculari, necessarie sia per la nascita in terra, che per la rinascita dopo la morte.
E ora, possiamo dire con certezza, che molto prima del bassorilievo di Castelluccio, così esemplificativo, poiché trovato anch'esso in una necropoli, simbolo della rinascita dopo la morte, abbiamo il nostro Archetipo nella nostra Domu de Jana.
Completo, inequivocabile, potente, universale. "
Ma i nostri Antichi Padri e Madri, amavano moltissimo la simbologia della spirale ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/gli-dei-delle-spirali.html?m=0)
Come nel petroglifo della Domus de Janas Corongiu , nella necropoli di S'Acqua Salida, a Pimentel (Ca)., di cui ho già approfondito la simbologia ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/gli-dei-delle-spirali.html?m=0)
"Sembra un racconto. una storia con ideogrammi.
Ci sono cerchi, spirali, triangolini, piccole spirali su colonne.
Una narrazione, attraverso simboli, che mostra un percorso di gestazione
Mostra il periodo di una gestazione.
In questa fila di triangolini/ lunazioni, al centro vi è la doppia spirale uterina, quasi a rimarcare il simbolismo dei due cerchi iniziali che si uniscono per creare la vita
Spirale uterina dei due poli energetici Sole/luna, toro/utero, maschile/femminile, Padre e Madre, l'androgino, il caduceo che sta agendo in pieno movimento creativo, dinamizzato dalle spirali che si avvolgono internamente verso il centro dell'utero stilizzato con 3 spire.
La spirale rappresenta insieme il potere solare e lunare.
La spirale doppia ritorna verso il suo centro, nell'utero della Sacra Madre a simboleggiare che questo percorso di rinascita riporta ad un ritorno al grembo materno, dove morte e vita si fondono in una cosa sola.
È un segno grafico primordiale, un movimento al quale si partecipa
Nell'ovulo e nello spermatozoo, ci sono forme spiralizzate, così come è una spirale anche il DNA.
La spirale è la forma ancestrale della vita
E poi, a fine percorso, una spirale singola, più grande delle altre, sempre con 3 elementi concentrici.
La rinascita è avvenuta.
Il defunto è ritornato nella spirale, nel grembo della Grande Madre.
[...] Penso alla doppia spirale rossa, rappresentata nella Domus de Jana di Bonorva, che sottolinea la forza androgina, le corna taurine e la forza uterina, i due poli opposti, maschile e femminile, yin e yang in movimento primordiale dinamico.
Tutto nelle Domus de janas parla di dinamicità, di divenire, di rigenerazione, di rinascita che prevale sulla morte.
Molte altre civiltà si creano divinità aliene che instillano l'immortalità negli umani
Gli antichi sardi ci raccontano invece, come creano nelle loro Domus de Janas, il mistero della rinascita, della rigenerazione, dell'immortalità, in perfetta corrispondenza con ciò che c'era al di fuori delle Domus.
In corrispondenza con Madre Terra, con i suoi cicli lunari e solari.
Mentre le altre civiltà creavano Divinita solari e lunari, impersonate da Semidei con le fattezze umane, i Sardi davano regalità e sacralità alle divinità che scandivano le loro esistenze, il loro cicli i loro raccolti: Padre Sole e Madre Luna.
Non avevano bisogno di altro.
Si capisce, dalle loro attente osservazioni, dalla loro finissima intelligenza, che valore potessero dare ad un petroglifo o ad una rappresentazione decorativa con l'ocra rossa.
Grandissimi osservatori di cicli lunari e solari, tanto da poterli incastrare ed enfatizzare al meglio attraverso le loro stupefacenti strutture architettoniche, come i Pozzi sacri, dove i gradini non sono soltanto dei gradini, ma sono simbolo di ogni singolo passo verso un percorso iniziatico che si estrinseca attraverso la perfezione architettonica dalle mille simbologie, così come nelle Tombe dei Giganti o dei Nuraghi o nelle stesse Domus.
Come potevano perdere tempo gli antichi sardi( e mi piace chiamarli così ,perché non sono solo nuragici, ma sono "oltre" tutta le loro stesse strutture archittetoniche) nel creare e immaginare dei falsi Dei che riempissero una linearità storica, per lasciare tracce di sé stessi, quando avevano da sperimentarsi nelle ierofanie create con estrema precisione nei Pozzi Sacri, o negli accumulatori di energia come le Tombe dei Giganti, o gli stessi Nuraghi quando avevano da raccontare il ciclo della rinascita nelle Domus de Janas?"
La spirale.
Una simbologia archetipale, estremamente presente, nella nostra Antica Civiltà Sarda (https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/simbologia-delle-spirali.html?m=0).
Enfatizzata, nella sua simbologia di espansione e contrazione, come lo stesso ritmo energetico dell'universo, anche nella costruzione dei nuraghi, che nascono nel grembo di Madre Terra, e poi salgono, a spirale, verso il cielo, lasciando quel punto di contatto, attraverso l'oculo apicale, sempre basato sul concetto di Creazione e trasmutazione, in cui il Sole ingravida terra e acqua( nel caso dei pozzi sacri), manifestando ierofanie, che testimoniano tangibilmente la presenza del Divino, e lasciando che lo stesso umano, all'interno di questa spirale, dinamizzata dal fascio di luce, di energia che lo investe, si trasmuti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/trasfigurazione-solstizio-estivo-2023.html?m=0) in quella stessa energia che muove, in dinamiche spiralizzate, come le galassie, e le stesse dinamiche dei pianeti e della luna, tutto l'Universo, sentendo questa appartenenza ancestrale ad una dimensione più grande e immensa dello stesso umano, di cui gli antichi, i nostri grandissimi Padri e Madri sardi, avevano colto l'Essenza.
Tiziana Fenu
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Foto di Paolo Lombardi
Concetto di spirale, doppia e speculare
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