Vorrei ricordare, che domani, 21 agosto, come ho sottolineato nel mio post riguardo il Solstizio estivo del 21 giugno( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/solstiziopales.html?m=0)che nel Pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino, secondo gli studi e le verifiche del ricercatore Sandro Angei, durante il Solstizio estivo, si verifica una ierofania sul docidesimo anello della tholos, con il sole all'azimuth.
Questa manifestazione ierofanica, si verifica il 21 aprile, il 21 giugno e il 21 agosto.
Ora, come ho scritto, nel 753 aC, proprio il 21 aprile, Romolo scelse il colle Palatino per la fondazione di Roma.
Scelse quella data, perché avveniva la congiunzione del Sole con Palilicium, che era il nome latino di Aldebaran., della stella più luminosa della costellazione del Toro, il suo "occhio rosso"
Il nome Palatino, da cui deriva Palatium e Palazzo, discende da Pales, antica divinità agropastorale, celebrata proprio sul colle, il 21 aprile(Sigismondi Costantino).
Quindi, il 21 aprile, traguardava la levata eliaca, di Palilicium, il nome latino di Aldebaran, e l'intero colle Palatino, e il Palazzo imperiale, sede dell'imperatore Augusto, era dedicato a Pales e a Palilicium.
Quindi la fondazione di Roma è legata a questa congiunzione, alla Dea Pales, e alla celebrazione del Natale romano.
Ho scritto anche riguardo le similitudini tra il Pantheon e il pozzo di Santa Cristina, con riferimento all'angolatura dei raggi solari, e alla simbologia che hanno adottato, in epoca romana, con chiaro riferimento ai parametri presenti nel pozzo di Santa Cristina, che si manifestano attraverso le ierofanie ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/pozzo-s-cristina-pantheon.html?m=0).
Un altro referente per la mietitura e per l'armatura, era la levata eliaca delle Pleiadi, figlie di Atlante sempre della costellazione del Toro.
In Sardegna, sapevamo già da secoli evidentemente, che proprio in quel giorno il Sole era allineato ad Aldebaran. Considerando la precessione degli equinozi, può darsi che anche nel periodo di edificazione del pozzo di Santa Cristina( XI sec. aC), si presentasse questo allineamento, poi adottato in ambito romano.
Come ho già scritto, il 21 aprile, traguardato dalla ierofania sul 12° anello della tholos a Santa Cristina, simboleggiava un parametro, sicuramente per verificare il grado di maturazione del grano, visto che il 12 simboleggia il Sacro Archetipo Lamed, con funzione "misura", per "controllare un alimento sacro come il grano.
Ma molto più probabilmente, per onorare la dea Pales, la dea dei pastori, protettrice del bestiame, della pastorizia.
Pales
Palilicium
Paulilatino
(Pauli Arbarei, sede di grande forza energetica, strane manifestazioni luminose, di ritrovamenti di resti di Giganti, di molto altro. La Marmilla è uno scrigno segreto di grandi tesori)
Aggiungerei, visto le ricorrenti similitudini e corrispondenze sempre più fitte, compreso il sigillo di Ebal( che riporta il Trigramma YHW, sempre presente nella nostra Antica Civiltà, nel concio di Oniferi, per esempio, o nei sigilli di Tzricotu) tra Antica Civiltà Sarda e Israele, anche Palestina, di cui geograficamente Israele fa parte.
Alchemicamente, Paulilatino, potrebbe essere stato, con il suo pozzo Sacro e la Tomba dei Giganti orientata ad Aldebaran, il fulcro alchemico della creazione, l'uovo cosmico metaforico(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/simbologia-uovo-cosmico.html?m=0) da cui una civiltà si espande, prende vita, proprio, in modo metaforico, da una congiunzione sole-Aldebaran, che, tra l'altro, è rappresentato, esotericamente, come un occhio dentro un triangolo, come l'ingresso del pozzo di Santa Cristina, che avevo collegato alla simbologia del Menat egizio( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0)
Aldebaran era considerata la Stella guida dei cieli e il suo nome era connesso alla regalità, al dominio, all’ascesa della Luce. Era la stella regina dei sumeri quando, segnando l’equinozio di primavera (dal 4000 al 2000 a.C.), evocava il simbolo di un’energia primordiale e celeste; nell’antica Persia era Tashter, lo ‘Spirito creatore’ che causava piogge e diluvio, e la Sentinella dell’Est, che costituiva una delle quattro Stelle Regali con Antares (Ovest), Regolo (Sud) e Fomalhaut (Nord), Guardiane del Cielo, in quanto marcavano la croce dei solstizi e degli equinozi.
Il nome accadico S(h)ar significa ‘Re’
L’‘occhio del Toro’ è l’occhio della rivelazione.
La luce primordiale, per gli Egizi, ciò che ci fa tendere verso il Divino.
La costellazione del Toro era chiamata dagli Egizi, ‘la grande città di Dio e la madre delle rivelazioni’, e anche ‘l’interprete della voce divina, che nei Veda, ha la forma di una cerva.
Nel pozzo Sacro di Santa Cristina, convogliano e si manifestano in sacre ierofanie(per i solstizi) e ombre capovolte( per gli equinozi) le manifestazioni divine delle tappe astronomiche del Sole.
Ho controllato su Google earth.
Le gradinate del pozzo, non sono perfettamente allineate sull'asse equinoziale est-ovest, ma sono leggermente a sud est, lo stesso orientamento solstiziale della maggior parte delle Domus de Janas e delle Tombe dei Giganti, anche se sono per lo più orientate a sud, quindi comunque con una angolazione tale da poter ricevere la luce equinoziale per il verificarsi dell'ombra capovolta riflessa nella Tholos.
Le offerte alla Dea Pales venivano fatte orientandosi verso est, e si parla di acque sacre
"Benedici la mandria e perdona se a volte siamo entrati nei boschetti a te consacrati e, ignorando il tuo nome, abbiamo tolto foglie al ramo per una pecora malata; perdona se le bestie intorbidarono involontariamente l’acqua chiara della tua fonte”.
Ci sono tutti gli elementi per pensare che la dea Pales fosse un'antica dea sarda, che veniva onorata proprio il 21 aprile, il 21 giugno per il Solstizio e il 21 agosto.
Magari proprio attraverso queste ierofanie sul dodicesimo gradino, che si verificano nel pozzo di Santa Cristina in queste tre date.
Che si palesano.
Palesare.
Pales.
Hanno la stessa radice. Magari era la dea della manifestazione ierofanica nella Forma, nella materia.
Il fatto che sia per il 21 aprile, che per il Solstizio si verifichi, si palesi, la ierofania sul dodicesimo anello della tholos, così come avveniva nell'anno 1000 aC, secondo le verifiche di Sandro Angei, significa probabilmente, che queste due date, traguardavano anche nel periodo in cui è stato edificato il pozzo Sacro, riprese in periodo romano, la particolare congiunzione, metaforica, tra Sole e Aldebaran, la luce primordiale, che si manifesta, si palesa, non solo con Pales, la divinità agricola, ma con le ierofanie, dove maschile e femminile si incontrano"
Il 21 aprile segna l'ingresso del segno del Toro.
Il 21 giugno, l'inizio del Solstizio.
Il 21 agosto si celebravano i Consualia dedicati al dio Conso, divinità della fertilità e del seme del grano, in ambito romano, antichissime celebrazioni celebrate anche il 15 dicembre( dedicato alla semina). Durante questa cerimonia gli animali da tiro come buoi, venivano messi sotto tutela del Dio Conso, e addobbati con fiori, come succede ancora oggi, nelle nostre sagre.
Durante le celebrazioni di questi Consualia, avvenne il celebre "Ratto delle Sabine", che scateno'' la guerra tra Romani e Sabini.
Ciò che mi stupisce è che queste tra date, 21 aprile, 21 giugno e 21 agosto, siano i tre "traguardi" di un ciclo di 122 giorni, con il Solstizio estivo al centro
Se contiamo i giorni che intercorrono tra il 21 aprile e il 21 giugno, sono 61
Se contiamo i giorni tra il 21 giugno e il 21 agosto, sono altri 61
61+61, sommato cifra per cifra, mi dà un 14.
Il 14 corrisponde al Sacro Archetipo Ebraico Nun, con funzione "trasformazione", tanto caro alla nostra Antica Civiltà Sarda, poiché presente, insieme alla Dalet, nel simbolo della tribù dei Dan( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)
Insieme, formano la Tau, con il significato di Giudice, colui che custodisce il Sigillo Divino.
E se sommiamo 61+61, abbiamo un 122, che ridotto ad una sola cifra, diventa un 5, il simbolo, sia di Venere, che del segno del Toro..
Un periodo altamente alchemico, quindi, quello traguardato tra il 21 aprile e il 21 agosto,
Molto trasformativo, come lo stesso archetipo 14, la Nun, legata al culto delle acque, a quel contenitore amniotico del pozzo Sacro, nel quale avviene l'incontro tra Sole e acqua, tra maschile e femminile, che rappresentano la trasformazione alchemica e sinergica.
Una sinergia necessaria, solstiziale, in previsione di quello che sarà il momento equinoziale della nascita, o meglio, della Rinascita, quando, in occasione degli Equinozi, in questo grembo alchemico del pozzo Sacro, si assiste all'epifania, alla manifestazione dell'Ombra capovolta nella Tholos del Pozzo.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/ombra-capovolta-santa-cristina.html?m=0)
Dove finalmente, i Gemelli Demiughi, umano e divino, l'uomo e la sua Ombra capovolta, come durante il parto, celebrano, insieme, nello stesso momento, la vita, sfidando lo spazio e il tempo,, in quella dimensione di Sacralità, che solo una grembo metaforico, come il pozzo di Santa Cristina, poteva offrire. In una dimensione fuori dal tempo, che si rinnova secondo le leggi eterne e immortali dell'Universo, non secondo le leggi umane.
Una celebrazione alla vita stessa.
E guardacaso, l'Archetipo che simboleggia la vita, è proprio l'Archetipo 5, la He', che accomuna, sia Venere, che il Toro, sia il Mascolino che il Femminino.
In una sinergia che è Incanto, ogni volta che si perfetua.
Inoltre, se sommiamo il numero dei gradini di discesa del pozzo (24), più quelli speculari, dimezzati, per una precisa simbologia alchemica di "divinizzaxione e purificazione" (12 ), come ho già spiegato altre volte, e il numero degli anelli della tholos( 24), abbiamo un numero 60( 24 +12+24 ), che, non solo riporta all'angolo a 60°, di cui ho parlato tante volte, dei perfetti, sacri, nuraghi trilobati( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/i-custodi-della-memoria-del-trilobato.html?m=0), e del simbolo esagonale dei Giganti, i nostri Architetti Divini( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0), nonché parametro del cubito reale( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0), adottato per la costruzione del pozzo, perché ha parametri che fanno capo alla Geometria Sacra ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html) e che ritroviamo anche nell'ingresso dei nuraghi, poiché indica lo stesso ingresso metaforico in un grembo( 7+2 =9), simbolo del Femminino.
Non solo, se consideriamo i numeri 48 (24 gradini di discesa del pozzo, e 24 anelli della Tholos), vediamo che 48° sono gli angoli di declinazione dei raggi solari durante gli equinozi.
Il 24, é riferito ai 24° di declinazione del solstizio invernale, e il 72 ( la somma di 48+24), è riferito sia alla declinazione dei raggi solari, a 72°, durante il Solstizio estivo, sia ai due angoli di base, a 72°, come ho scritto tantissime altre volte( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0) dell'ingresso del pozzo.
Un perfetto equilibrio metaforico tra equinozi e solstizi, in cui ci sono manifestazioni di nascita e rinascita, in entrambi i periodi.
Gli angoli interni di questi ingressi( pozzo sacro/nuraghi), sono un
72°/72°/36°
9/9/9
18, quindi, ancora un 9
Nono Sacro Archetipo Ebraico Teth, il grembo, il Femminino che contiene, la gestazione, la creazione.
Come la simbologia del Pozzo Sacro.
E non solo, ma il numero 60, in Ghematria, corrisponde al quindicesimo Sacro Archetipo Ebraico Samech, con funzione "pressione".
È la pressione necessaria affinché il Divino si manifesti, emerga.
Quindicesimo Archetipo
15. Il numero più sacro della creazione. Il numero centrale di un ciclo lunare/mestruale. Il giorno dell'ovulazione.
Il giorno in cui il Mascolino, il Sole, nel caso del pozzo di Santa Cristina, può fecondare il Femminino, l'acqua del pozzo, e questa fecondazione si manifesta tramite le ierofanie in queste particolari date di congiunzione, in cui il Divino si manifesta tangibilmente.
È questa, la funzione di questo Archetipo
Tra l'altro, piccola parentesi, come ho ipotizzato, "sa mescina de s'ogu", " la medicina dell'occhio ", potrebbe essere nata proprio in questo ambito, quando per enfatizzare la ierofania sulla parete, si velava con un po di olio, la superficie dell'acqua del pozzo.
E il fatto che sia riferita all'occhio, è un riferimento al terzo occhio e all' occhio del Toro, Aldebaran, sicuramente.
Un rituale ancora vivissimo e sacro.
Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com
Per le ierofanie nel pozzo di Santa Cristina http://maimoniblog.blogspot.com/2018/10/ierofanie-nel-pozzo-di-santa-cristina.html?m=1
Ierofania 21 agosto Pozzo S Cristina
Nessun commento:
Posta un commento