Menhir antropomorfo del III millennio a.C., esposto Museo Diacronico di Larissa, Grecia.
Questo menhir presenta delle simbologie interessanti.
Rappresenta sicuramente un'energia androgina.
Si vede benissimo che rappresenta il concetto di gemellare( si vedono anche i due feti, in basso), enfatizzato soprattutto nella cultura dell'Anatolia del III millennio, specialmente nella produzione degli idoli bicefali, che presentano una testa triangolare come questa
Ne ho parlato in un mio scritto a riguardo( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/idolo-con-due-teste.html?m=0), interpretando l'idolo con due teste, di provenienza turca, datato inizio III millennio a.C., come esemplificativo della sinergia della creazione.
La testa "triangolare" è la stessa.
E hanno in comune, con questa rappresentazione, anche la decorazione semicircolare alla base del collo.
L'estremita' triangolare, la testa, rappresenta il principio Mascolino, che in questa rappresentazione è sottolineato dalla conformazione fallica del pilastro.
La testa, la sede del raziocinio, dell'analisi, della logica. Caratteristiche tipicamente mascoline.
Non presenta occhi. È una rappresentazione simbolica.
Alla base di questa estremità quasi piramidale, vediamo una una serie di moduli semicircolari, con, al centro, una coppella.
I moduli sono 4, e mi fa pensare ai quattro elementi di Madre Terra, ai suoi quattro punti cardinali.
La coppella è un attributo tipico del Femminino. È grembo, è coppa che accoglie.
Questa decorazione è sul chakra della gola, il quinto, Vishudda, che nella ha corrispondenza anatomica e morfologica, con il condotto uterino ( linguisticamente, ho sottolineato più volte come il termine sanscrito Vishudda, trovi corrispondenza, nella desinenza, nel nostro termine sardo "udda", che indica l'apparato riproduttivo femminile, che in origine era un sintagma sacrale in ambito sumero - i Sumeri, da molti studiosi, sono ormai identificati con gli stessi Sardi-- indicava una benedizione beneaugurante di avvio verso il sole, "ud- da"), dove sono posizionati, in corrispondenza, i due feti speculari.
Ma i 4 moduli semicircolari, mi fanno anche pensare alle quattro fasi della Luna.
Sul lato sinistro, presenta una serie di Chevron, sembrerebbero quattro, sul lato sinistro, quello del Femminino, quindi si ripresenta la simbologia femminile del quattro, anche se i vertici sono verso l'alto, quindi con una polarità maschile.
In questo caso, la simbologia incrociata, indica proprio una sinergia di creazione tra Mascolino e Femminino.
C'è un'altro simbolo, sul lato destro, che somiglia all'antica forma archetipale della lettera Qoph, il diciannovesimo Sacro Archetipo Ebraico, che sembra, nella sua archetipale conformazione, un'ascia bipenne, che indica la polarità degli Opposti che agisce in sinergia per la Creazione.
Infatti l'ascia bipenne era il simbolo del labirinto di Cnosso, che è una simbologia dell'energia femminile, uterina, attraverso la quale, il Minotauro può accedere alla sua trasmutazione.
I gemelli, speculari, in basso, riflettono l'androginia della rappresentazione creativa.
Una mano, la destra, è sul chakra del plesso solare, il chakra Manipura, governato all'elemento Fuoco, il Mascolino, il centro creativo dell'umano.
Avevo già parlato di questa simbologia, presente trasversalmente in ogni civiltà ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/simbolismo-mani-sul-plesso-solare.html?m=0)
L'altra mano, quella sinistra, che corrisponde al lato del Femminino, è sul chakra del cuore, Anahata, che corrispinde all'elemento Aria, il soffio divino che si incarna.
È l'afflato divino, che prende Forma attraverso il Femminino,che governa il cuore e poi si manifesta attraverso il chakra della gola.
Attraverso la voce, il Verbo, la Parola insufflata.
E qui, ritorna la corrispondenza tra la laringe, che crea il suono, e l'utero, che crea la vita.
Pensiamo alla simbologia della colomba capovolta, cristiana, che rappresenta l'energia divina che si fa forma, attraverso il Femminino, attraverso la Shekinah.
Abbiamo molte rappresentazioni di capovolti nelle nostre antiche stele di Laconi, qui in Sardegna, o nelle Domus de Janas di Oniferi.
È un sapere iniziatico che era di dominio del Femminino, è la Sophia celeste, primordiale Alpha e Omega, prima che il Mascolino, nel suo invasivo e castrante patriarcato, avesse il sopravvento ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/alfa-e-omega.html?m=0)
Pensiamo anche alle nostre stesse pavoncelle sarde davanti all'Albero della Vita( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/mi-e-sempre-piaciuta-la-pavoncella_28.html?m=0)
Le Sacre Custodi di tutto il sapere iniziatico.
La rappresentazione del Gemellare, é tipico di ogni civiltà, trasversalmente, perché è un concetto cosmogonico, che si ritrova come fulcro concettuale e simbolico, di ogni antica civiltà, perché è lo speculare, il gemellare, a rivelare la natura divina dell'umano, come ho scritto tante volte, anche, e soprattutto, nella nostra Antica Civiltà Sarda.
Una rappresentazione, questa esposta nel Museo di Larissa, veramente straordinaria, di cui non ho trovato altre immagini, ma che già così, frontalmente, rivela una ricca simbologia.
Tiziana Fenu
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