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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, agosto 26, 2023

💙Stupro Palermo

 La data dello stup*o di Palermo è il 7/7/2023. 

7/7/7, anche se è stato diffuso solo adesso. 

Sette contro uno.

C'è una forte simbologia numerica in questa vicenda aberrante. 

Avevo scritto a riguardo proprio di questo portale, di Sirio, così importante, come una lente di ingrandimento 

https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/portale-sirio-77-7-2023.html?m=0

Non ricordavo che fosse di un Venerdì, un giorno dedicato al Sacro Femminino. 

Un Portale del Sacro Femminino, Sirio. 

Non ricordavo nemmeno che fosse traguardato dal Sacro Archetipo Shin, il ventunesimo, il Fuoco Alchemico. 

Il Fuoco che mette a nudo la nostra Essenza. 

Arcano Maggiore XXI del Mondo.

La ragazza nuda, al centro di quella dimensione creata dai 7.

7.

I 7 chakras

Il percorso iniziatico. 

Un quarto delle fasi lunari. 

Un numero legato al Femminino

7+1 =8

8.

La stella ad 8 punte. Simbolo della stella di Ishtar, ancora un simbolo del Femminino. 

Riporto una frase, di quel mio scritto sul portale 777:

"La Verità non si impara. 

Emerge. 

Continuando ad ardere del nostro Sacro Fuoco interiore. 

Facendoci emergere. 

Come emergono le nostre naturali inclinazioni, i nostri Talenti e Doni, la nostra vera Frequenza. 

Esattamente come agisce la funzione di questo ventunesimo Sacro Archetipo Shin, con la sua funzione "traslante". 

Trasla oltre. 

Fa emergere. 

Rivela, trasfigurando, trasformando ( 7+7= 14= Archetipo Nun, trasformazione) 

La nostra verita. 

E quando siamo Verità, diventiamo noi, l'occasione, perché siamo integri. 

Già potenziali "tutto". 

Finalmente causa, e non più effetto. 

Padronanza e verità". 


Non ho parole per definire questi esseri. 

La loro frequenza ha tirato fuori la loro verità. 

Come ho scritto nel mio ultimo post, il Fuoco, se non è portato ad un livello superiore, se non incontra il proprio Divino Femminino, non sale di Ottava, non diventa vapore, Aria, elemento nobile di ulteriore purezza e purificazione. 

"Padronanza e Verità".

"Causa e non più effetto". 

Sappiamo bene che le energie lavorano intensamente sia in negativo che in positivo. 

Gli stessi chakra, per quanto ne dicano, chiusi, aperti, lavorano incessantemente. Sono centri energetici. 

Possono lavorare in modo funzionale o disfunzionale. 

Questo dipende dalla nostra Coscienza. 

In quella mostruosa occasione, anch'essi, i sette esseri, sono stati causa e non più effetto. 

Causa consapevole. 

Con padronanza. 

Con verità. 

La verità della loro vera natura. 

Nel piccolo, come nel grande. 

Il Daimon interiore può bruciare della stessa intensità del Demon interiore. 

Sono due facce della stessa medaglia. 

Eravamo in Luna calante in Pesci, quella notte. I Pesci, che formano un Tau. 

Il pesce, simbolo della Vesica Piscis, quando due integrità si incontrano. 

Il luogo. 

Il Foro Italico. 

Il Foro. Una circonferenza. 

Come quella del Tau del segno dei Pesci. 

Come le due circonferenze della Vesica Piscis. 

È tutto altamente simbolico. 

Un'occasione mancata. 

Uno scollamento.

Due integrità diverse, contrapposte. 

Uno sfregio ulteriore, uno dei tanti, accumulati in millenni di sordida gerarchia patriarcale, al Femminino, proprio in questa data, in questo importantissimo passaggio energetico, che avrebbe dovuto contrassegnare un'alleanza, una promessa ritrovata. 

Invece, ci ha manifestato crudelmente e brutalmente, il livello raggiunto. 

Essere femminista non mi interessa. È una parola che non mi rappresenta. 

Sono, per ritrovare quella dimensione Umana vera, pura, fiera, che protegge, che appartiene sia al Mascolino che al Femminino. 

Sono per il Giusto. 

Per esprimere il mio Giudizio. 

Per giudicare e capire, perché dal mio giudizio, posso scegliere ciò che voglio e non voglio essere. 

Perché non è giusto passare oltre e giustificare tutto. 

Il giustificare, lo dice la stessa parola, è il "fare attraverso il giusto". 

Non è contemplato, metaforicamente, il fare attraverso il male. 

Se giustifichi, stai già inglobando, qualsiasi azione, anche la più brutale, verso umani e animali, o natura che sia, nell'ambito del "giusto". 

Del "si può fare", considerando, occasioni e contesti.

Ma, come ho scritto prima, siamo quasi srmpre noi, le nostre stesse occasioni. 

Le nostre stesse cause. 

Mi è stato chiesto in privato, come mai non mi fossi espressa, riguardo questo fatto atroce. 

Non l'ho fatto prima, non per paura di esprimere un mio giudizio, ma perché aspettavo il momento giusto, per me, secondo il mio sentire, secondo il mio giudizio, per esternarlo

Sono nauseata dal sentir dire che non dobbiamo giudicare, che dovremmo abbracciarli e bla bla bla e bla bla bla. 

Non sono per la vendetta.

Del perdono, penso che serva solo a noi stessi, per non vivere con questo fardello che ci attanaglierebbe molto più del torto subito. Sono per il Giusto. 

Per il senso dell'equilibrio che Madre Natura mi ha sempre insegnato. 

Sono per la Giustizia 

L'ultimo Archetipo, la Tau, che è formata da dagli Archetipi Nun e Dalet, insieme, indica proprio un Giudice, colui che può anche giudicare, perché ha ricevuto il Sigillo divino, che non è altro che il crisma del Giudizio, del discernimento. 

Del capire cosa è bene e cosa è male, visto che ha in sé, implementate, le due polarità energetiche, opposte e complementari. 

Che devono agire insieme, per la Creazione, non per la distruzione. 

La Nun è trasformazione. 

La Dalet è la porta. 

Il passaggio della trasformazione. 

Ci vengono offerte tantissime occasioni, per manifestare la nostra Tau, la nostra completezza, la nostra integrità. 

Non la nostra disgregazione. 

Tantissime Dalet di trasformazione. 

La Dalet è Archetipo 4.

Un Femminino. Madre Terra. 

E la Nun segue la Mem. 

Le acque trasformatrici. 

Nun e Nunet erano la coppia cosmogonica della Creazione dal Caos Primordiale delle Acque. Rappresentano quella Vesica Piscis che genera in sinergia. 

Era un giorno 7/7

14, Archetipo Nun. 

In questa occasione, c'è stata la totale disgregazione. 

In ogni aspetto. 

Un'aggregazione a favore del male. A favore della loro verità, della loro natura ed Essenza, che è emersa brutalmente. 

Perché la propria Essenza, si manifesta nel grande, come nel piccolo. 

Magari non ci si bada, finché l'occasione, non amplifica tutto. 

Finché, l'occasione, non fa emergere la verità. 

L'occasione, fa l'uomo consapevole. 

Se non c'è stata coscienza, consapevezza, è bene che si trovi il modo per renderli consapevoli della brutalità, dello sfregio, della lacerazione, di tutta l'aberrazione convogliata in quel delirio di onnipotenza, amplificato dall'intenso passaggio energetico del portale, che, come ogni passaggio, amplifica ciò che già è in noi. 

Mi sono espressa. 

Ho giudicato. 

E piantamola con questa tiritera del non giudicare. 

È il giudicare, che ci consente di scegliere chi vogliamo o non vogliamo essere. 

Si giudica continuamente, perché continuamente, si fanno delle scelte, anche inconsapevoli. 

Anche lo scegliere di non giudicare, è un trip mentale. 

Ho giudicato. 

E il mio cuore chiede che emerga il Giusto. 

Per tutti noi. 

Per quel Fiore a cui hanno strappato a morsi, i petali. 


Tiziana Fenu 

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