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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, agosto 06, 2021

💛NURAGHELOGIA di Raimondo Altana

 Allora cercherò di unire la sua Nuraghelogia alla mia Nuragheterapia per approdare infine ad una nostra Nuraghesofia creando così una sorta di trinità nuragica che parli di guarigione fisica e di guarigione spirituale.

Da parecchio tempo sostengo che il Nuraghe mette a nostra disposizione l’energia contenuta nell’etere o campo tachionico; il prelievo di tale energia avviene attraverso la pratica della incubazione che io chiamo Nuragheterapia la quale è in grado di riportare al punto ottimale i vari squilibri energetici dell’organismo:  il solo sostare nelle vicinanze o meglio ancora all’interno di un Nuraghe porta ordine nella materia vivente ed è estremamente utile in tutti quei casi in cui cellule, organi, sistemi, ecc. fossero andati incontro a processi infiammatori e degenerativi.

Sono sicuro che i Nuraghi costruiti semplicemente con massi di granito posizionati su linee energetiche terrestri e celesti agiscono a più livelli migliorando le capacità di assorbimento del campo tachionico: penso che possano. interagire con la materia vivente portandola a produrre biofotoni che attivano (mediante la loro ricaduta a cascata sulle cellule dell’organismo) processi di tipo antiflogistico e rigenerativo.

I Nuraghi quindi esercitano un effetto di tipo vibrazionale collegato alla possibilità di trasmettere energia ordinata (fotoni) che porta “informazioni“ al campo energetico del nostro organismo mettendolo in grado di svolgere meglio il proprio lavoro: questa meravigliosa macchina nuragica oscilla secondo particolari frequenze che interagiscono per risonanza con le frequenze tipiche delle nostre cellule.

Nelle antiche tradizioni nuragiche l’incubazione presso un Nuraghe era conosciuta come un espediente per fare breccia nella mente razionale e rendere possibile all’interno della nicchia una connessione con lo spirito o con realtà trascendenti: lo scopo era dunque di fare slittare la consapevolezza in un piano voluto e determinato.

Nei Nuraghi si può fissare un messaggio che tutti coloro che sono di medesimo livello percettivo potranno captare ed esserne partecipi: si imprime una memoria in un tempo eterno, in un tempo intenzionale che è tempo dello spirito, che diventa Nuraghesofia ovvero atto di volontà pienamente cosciente dei fini voluti con l’intento.

Ecco dunque l’approdo alla Nuraghesofia dove l’arte nuragica e l’architettura del Nuraghe fanno slittare la nostra consapevolezza nelle dimensioni volute e indotte dalla costruzione stessa: il Nuraghe è un mudra, un sigillo al quale corrisponde sempre una voluta esperienza fisica, psichica e spirituale; stando dentro di esso e sintonizzandosi con la sua energia è possibile conoscere esattamente tutto su tradizione, significato e scopo dell’opera; si può leggere la sua memoria come un libro. In tutte le costruzioni megalitiche e soprattutto nei Nuraghi (ne sono stati costruiti a migliaia) veniva creata una struttura specifica (cassetta di risonanza, cavità risonante, camera di oscillazione, nicchia energetica) che proponeva e mimava una sorta di “percorso cosmico “: gli effetti erano sommati e moltiplicati.

Ogni Nuraghe era sottilmente connesso mediante le direzioni, le inclinazioni delle pareti, i rapporti matematici, con il luogo stellare voluto ed in tempi astronomici particolari una volta di più l’intero complesso entrava. in risonanza cosmica, realizzando quella trinità di Nuraghelogia, Nuragheterapia, Nuraghesofia, permeando di vita e consapevolezza ogni elemento.

La persona che incubava all’interno della nicchia diveniva recipiente dell’energia della divinità (ovvero frequenza elettromagnetica) e albergava così l’anima senziente della stella o del dio, ritrasmettendola ai partecipanti al rito e permeando tutto il Nuraghe di potere cosmico; l’intero territorio circostante l’edificio nuragico diventava un duplicato terreno del posto cosmico, vera immagine del cielo: tutto era una unica entità pulsante di consapevolezza e fare incubazione presso e dentro un Nuraghe era dunque realmente andare in un’altra dimensione, in un’altra stella.

È importantissimo essere consapevoli che al centro di ogni Nuraghe vi è un nucleo costantemente esistente ed eternamente in moto (catodo) da cui l’energia viene distribuita alle nicchia (anodo) dove infatti si posiziona la persona e quindi tale energia viene indirizzata a tutti gli organi e a tutti i livelli del nostro essere, contemporaneamente, sinteticamente, non dividendo ma dando ad ognuna delle parti (a ciascun organo, a ciascun fattore psichico) quello che le corrisponde tenendo conto anche dei loro rapporti: così si attua l’armonia all’interno di noi stessi.

Vi ricordo che il nucleo che sta mantenendo quella costante energia in ciascuno di noi, ha un nome, quel raggio che collega il catodo all’anodo, il centro del Nuraghe al centro della persona posizionata nella nicchia, è una energia sonora: dunque vi è in noi una specie di albero vibratorio che contiene un asse centrale permeato di un suono molto potente, non udibile dagli organi esterni ma udibile da quelli interni.

Dobbiamo solo pensare per un attimo che tutto è spazio e che non c’è uno spazio dentro il Nuraghe e uno spazio fuori: i Nuragici certamente dicevano che lo spazio contenuto nel Nuraghe è uguale a quello esterno in quanto il Nuraghe contiene solo una parte di quello spazio.

Ognuno di noi è come un Nuraghe e quando le pietre non ci sono più è ovvio che lo spazio racchiuso in esse non era che quello esterno: in definitiva sia il Nuraghe che noi stessi siamo come membrane o possiamo diventare come membrane che non dividono più l’interno e l’esterno perché sono consapevoli che c’è un unico spazio non separabile.


Tratto da "NURAGHELOGIA. Energie del corpo di  Raimondo Altana

Note sull'autore :nato ad Arzachena nel 1945, studi classici e Laurea in Farmacia presso l'Università di Sassari. Studioso di Bioenergie e di Geobiologia: approfondisce il rapporto tra biologia, siti megalitici e scienza terapeutica.


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