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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, agosto 03, 2021

💛Sa Soha, il nostro Ankh sardo

 La Sacra simbologia de "Sa Soha", il nostro Ankh sardo.


Mi dispiace vedere come venga travisata la sacra simbologia delle nostre usanze.

Una simbologia molto precisa, che risale a tempi antichissimi, come avevo scritto mesi fa.

Si fa presto a prendere due immagini, accostarle, senza capire la contestualizzazione di quella sarda e dedurne che si trattava di un passatempo, forse lo era per gli Egizi.

Ma sicuramente stiamo parlando di due ambiti diversi, rispetto al nostro. 

Si appiccica poi un nome a caso, che non è nemmeno quello suo e si parla di "lazi&cowboy"

Si mischia sacro e profano

Il post in questione è questo https://www.facebook.com/506410149437714/posts/4231090760302949/

Il lazo in questione è "sa soha" che ha una simbologia ben precisa, per la nostra Antica Civiltà Sarda. 

Indica il Femminino, la possibilità di rinascita di Purificazione attraverso l'Ankh, la cui estremità è un cappio, un lazo.

Nella simbologia del prendere i Mamuthones per il lazo, c'è il vero senso del nostro Carnevale Sardo.

L'occasione di purificazione, di rinascita, di sublimazione e divinizzazione, della dimensione umana e "bestiale", impersonata dai Mamuthones, passa attraverso la figura di un essere divinizzato come su Isshuadores, e attraverso il suo sacro lazo della vita, come il Sacro Ankh, il simbolo egizio della chiave della vita, la cui parte terminale indica la forma di una vagina.

Perché è proprio attraverso questo lazo, che si rinasce, la cui prolunga è come un cordone ombelicale.

Non è una gara del prendere al lazo come i cowboy, i Mamuthones, considerati selvaggi e quasi "animaleschi".

Osservate i colori indossati da su Issohadore.

Sono i colori dei gradi delle discipline marziali, che vengono chiamati, guardacaso, tutti con nomi che hanno la desinenza in "-dan", come "shardan".

Il "Dan" è il grado di valutazione ufficiale giapponese, per le arti marziali

Abbiamo il bianco, il giallo, il rosso, il  marrone, il nero.

Perché, chi può toccare il lazo, è solo un uomo che ha fatto uno spirituale percorso di crescita, come un Sacro Guerriero, perché ha il compito di redimere, di divinizzare il Mamuthones, dal suo lato bestiale ed umano, nei suoi bassi istinti, e  portarlo ad un livello superiore, facendolo passare simbolicamente, attraverso quel "lazo/vagina", che rappresenta il cappio dell'Ankh, la sua parte superiore, che si può realizzare, quando maschile e femminile si incontrano e si incrociano.

Quando umano e divino si sacrificano, nel senso di "rendere sacri" sulla croce, sul Tao della vita, che è sovrastato dal cappio che consente la vita stessa.

Perché è come un cordone ombelicale attraverso il quale il divino concede la vita.

Sono gli stessi colori del "guerriero graduato", indossati da Su Componidori della Sartiglia.

Un uomo divinizzato, che non può mettere piede in terra, dopo la vestizione, così come lo sono i Giganti di Mont'e Prama, accomunati, tutte e tre le tipologie di esseri divinizzati, da un fattore comune, ben visibile, la maschera, dato che non possiamo sapere i colori delle vesti dei Giganti, ma possiamo immaginarli simili e uguali, per simbologia, a quelli de su Isshuadore e de Su Componidori.

Tra l'altro, nel post in questione, si sottolinea come il lazo, in egizio, veniva chiamato "wa o Wat". 

Non viene specificato che "Wa o Wat", non sono altro che l'abbreviazione (sempre che sia vero che sono riferiti al lazo) della parola Wadjet, che è il nome dell'Ureo egizio, del Sacro Cobra, del Sacro Femminino che protegge il Mascolino, il Faraone, e che, come un oroborus, circonda l'occhio di Ra. 

Rappresenta la Sapienza del Femminino, custode dei segreti della rinascita e del rinnovamento, il Sole Nero, Iside che può ricompattare il corpo di Osiride, perché è parte di lui, o che può salvare Horus dal morso del Serpente. 

Perché è lei stessa serpente. 

È veleno e antidoto, e il simile cura il simile. 

A maggior ragione, quindi, il lazo rappresenta la vagina femminile di rinascita e purificazione, e non ha niente a che vedere con un passatempo ludico da cowboy. 

Qui si parla di alta sacralità, di alti poteri Iniziatici. 

Lo stesso Ankh, nella sua parte ansata, l'avevo sottolineato mettendo in evidenza quel cordone che cinge il capo del bronzetto fromboliere di Uta(e non solo), che è uguale al Sacro Mongkol adoperato nella disciplina Muay Thai, nell'immagine che ho postato, indossato dal Maestro di Muay Thai, Valerio Sedda, come avevo scritto in un mio precedente post, sulla sacra importanza del Mongkol 

Anche esso indica la sacralità, la possibilità di elevarsi spiritualmente attraverso il duro lavoro di questa splendida disciplina orientale, ricca di simbologia. 

E la forma, è sempre quella. 

Quella di un lazo che cinge il capo. Un cappio, appunto, come "sa Soha" de su Isshuadore. 

Bisogna stare attenti, a non fare paragoni superficiali, semplicemente mettendo vicine due immagini. 

Soprattutto bisogna osservare in che modo e in quale contesto, nelle nostre tradizioni, ancora vengono utilizzati questi simboli, poiché questo ne rivela la sacralità, al di là della rappresentazione scenografica. 

Capire l'Anima intima di questa Terra Sacra, significa cogliere ciò che è arrivato intatto fino ai nostri giorni, e capire, che se ha mantenuto la sua integrità, lo deve ad un alto significato simbolico, evidentemente, fonte di ispirazione anche per le altre civiltà, come quella egizia. 

Ma non mi si parli di cowboy o di rodei, la considero una blasfemia.

Siamo ben lontani da questa interpretazione, per chi ne conosce il vero significato


Tiziana Fenu 


©®Diritti intellettuali riservati 


Per approfondimenti


https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/il-grembo-alchemico-delle-maschere.html?m=1


https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-simbologia-della-croce-nel-cerchio.html?m=1


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https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/osservavo-la-maschera-de-is-issohadores.html?m=1


La Soha, l'Ankh sardo





Il Maestro di Muay Thai Valerio Sedda








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