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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, agosto 06, 2021

💛Giorni di dolore

 In questi tre giorni di dolore, ne ho sentito di ogni.

Anche maledizioni contro il Fuoco, che io considero un elemento Sacro, al pari dell'acqua, della terra, dell'aria.

Del vento, che contraddistingue la nostra terra, e che spesso si lega in una danza, purtroppo distruttiva, al fuoco.

Fuoco, che è l'unico elemento in natura, che ha bisogno di un altro elemento, per prendere vita.

Da solo non esiste.

Non esiste nemmeno una formula chimica che lo definisca.

Perché il Fuoco, mentre brucia, acquisisce le caratteristiche di ciò che sta divorando tra le sue fiamme, di cui le ceneri ne raccontano il passaggio.

Anche il nostro Fuoco Interiore, il nostro Daimon, ha bisogno della nostra consapevolezza, della nostra Presenza d'Anima, della nostra Coscienza, per ardere, altrimenti non si manifesta.

Siamo tutti, portatori di questo Sacro Fuoco alchemico creativo di Manifestazione.

Tutti.

È lì, che si vede la nostra propensione alla Costruzione o alla Distruzione, al Daimon, o al Demon, e con quali circostanze esterne, vogliamo che bruci e interagisca il nostro Fuoco Interiore.

Perché sono queste sinergie, che mandano avanti l'evoluzione dell'uomo, le civiltà, gli scambi tra di esse.

Gli Antichi Sardi, come tutti gli Antichi del passato, avevano estremo rispetto, per i quattro elementi della terra.

Sapevano gestire benissimo anche il Fuoco Sacro, il Fuoco alchemico.

Erano alchimisti, sciamani, fulguratores. Invocavano fulmini e tempeste.

Avevano la massima accortezza, in ogni loro manifestazione, nel rappresentare, nel massimo equilibrio possibile, gli opposti, acqua e fuoco, luna e sole, femminile e maschile.

Non solo li rappresentavano in equilibrio, ma in perfetta sinergia creativa.

Ne parlo sempre, nei miei post, perché questo è un aspetto davvero fondamentale dell'Antica Civiltà Sarda.

Il matrimonio ierogamico, d'Anima, di Essenza, tra Acqua e Fuoco in particolare.

Non arrivavano a farli diventare antagonisti, come è nella loro natura, ma ne hanno fatto artefici e protagonisti delle nostre più eccelse meraviglie.

Per citarne uno, forse il più bello, il pozzo di Santa Cristina, dove Fuoco e Acqua, Sole e Acqua, e, Sole e Luna in sinergia, creano la perfetta collaborazione armoniosa.

Il massimo apice di quello che in alchimia è chiamata l'Acqua di Fuoco.

Come la nostra "Abba ardente", il nostro "fil'e ferru", che infuoca l'animo e il palato, pur trasparente e cristallina come l'acqua.

Questo, dobbiamo recuperare dal passato, dai nostri Antichi Padri.

L'abilità nel saper gestire e governare il fuoco.

Una terra, che tendenzialmente, cerca simbiosi, sinergie creative, tra i suoi quattro elementi, perché così era, nel suo periodo d'Oro, quando vi erano Uomini capaci di relazionarsi in modo armonioso e creativo con essi, e che necessita di Uomini altrettanto all'altezza di saper governare, arginare, gestire dei focolai che magari si innescano anche da soli.

Non entro in merito al discorso "incendi dolosi" o meno. Sappiamo tutti, benissimo, che esistono, e per quali motivi vengono attivati.

Il mio discorso vuole toccare la consapevolezza di ognuno di noi, come sardi.

Anche la stessa parola Sardo, che può essere letta anche come "S'Ardo", ha in sé, tutta la potenza e la consapevolezza di questa parola.

S'Ardo

Ardo.

Il Sardo arde di quel Fuoco interno che ci ha reso, e ci rende riconoscibili in tutto il mondo, per la nostra magnificenza.

In ogni settore.

Abbiamo mantenuto intatte le nostre antichissime tradizioni.

La nostra Terra ha un'energia potentissima. Tutta, tutta la Sardegna è così.

È vera e selvaggia, ancora pura.

Richiama prepotentemente all'attenzione, ogni anno, la nostra Presenza, come suoi Figli.

La nostra Custodia.

La nostra massima attenzione.

Come l'hanno avuta i nostri Antichi Padri, nel tenere a bada il Fuoco, nel saperlo gestire, e nel preservare il verde di questa Sacra Terra.

Gestirlo, significa Inanzittutto rispettarlo, e riconoscerne la potenza e l'origine sacra.

Riconoscere il nostro stesso Sacro Fuoco interiore, da Sardi e da Umani, per poi, riconoscerlo e rispettarlo anche all'esterno.

Non frastimiamo il fuoco, non malediciamolo.

Fa ciò che gli è stato preposto in natura.

Cerca solo qualcosa con cui ardere, così come ha sempre fatto, consentendo all'uomo la sopravvivenza.

Ci è vitale, e proprio come tutte le grandi energie e potenze, necessita di altrettante importanti energie che lo contengano, nel migliore dei modi.

È il Fuoco stesso, ogni anno, a chiederci aiuto, nel riconoscerlo, e nel riconoscerci nella sua Sacralità.

Nell'essere maggiormente Presenti. 

Per creare, e non per distruggere.


Tiziana Fenu ©®

Maldalchimia.blogspot.com


Nell'immagine, la cappella della Madonnina di Bonarcado, uscita incolume dalla potenza distruttiva delle fiamme, che vale più di tutte le parole a riguardo di ciò che si è consumato sotto i nostri occhi.


Ps. Un mio gentile commentatore, in privato, mi ha fatto notare che questa Madonnina si trova nel comune di Santu Lussurgiu, messa in loco dai Lussurgesi e onorata con processioni e manutenzione continua.

Chiedo scusa per l'errore di cui ero ignara, avendo trovato foto e didascalia in una pagina isolana molto seguita.


Giorni di dolore




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