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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, maggio 16, 2022

💛Le Iadi e Santa Cristina

 Riporto un'interessante post pubblicato nel gruppo "Testimonianze e creatività sulla Sardegna antica" 

(https://www.facebook.com/groups/1659777054289465/permalink/3070843493182807/) pubblicato dal ricercatore Paolo Allegri, il 27 aprile, il quale ha offerto uno spunto per mie riflessioni di scambio con i commentatori, sulle quali vorrei soffermarmi in questa sede. 

Riporto il testo e le immagini(le prime due) del post:

".. ancora analogie nei simbolismi...

.. uno scorcio del famosissimo e misterioso  soffitto della tomba di Senenmut grande architetto e funzionario della  grande

 regina Hashepsut..

 tra le tante  e inspiegabili conoscenze astronomiche  che caratterizzano la sua tomba,

c' è anche un " piccolo " particolare  che  Senenmut ha voluto evidenziare  tracciando con  tre " cerchiature " a forma di goccia la stella centrale della cintura di Orione

 ora questo simbolismo non esiste nei geroglifici egizi, veniva usato però dai mesopotamici per indicare l' acqua ..e la vita ..

 (p.s. ..solo recentemente la NASA ha scoperto tracce di ossigeno  e quindi di acqua su quella costellazione ..)

 parte dei nostri pozzi sacri in Sardegna mostra con evidente analogismo la stessa simbologia, ( o quasi )

 che non a caso è legata al culto delle acque ..."

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 Queste, invece, sono  le mie considerazioni in proposito. 

La goccia simboleggiata  con tre "cornici" intorno, è il simbolo delle Iadi, l'ammasso di stelle che appartengono alla costellazione del Toro. Corrispondono, nella costellazione, al vertice da cui si "snodano" le due corna, di cui la sinistra è più corta, esattamente come il nostro torello sardo, portale di tante ierofanie divine, con il corno sinistro più corto, rispetto a quello destro. 

Le Iadi erano considerate le stelle che lacrimavano la pioggia, quindi sacre, per la fertilità della terra. Infatti venivano rappresentate come una goccia. 

Le Iadi erano ninfe dei boschi, delle fonti e delle paludi, e, difatti, il loro nome significa "piovose". Erano immaginate piangere la morte del loro fratello Ia, e le loro lacrime erano identificate con la pioggia. Questa associazione di Aldebaran e delle altre Iadi con la pioggia deriva forse dal fatto che in Grecia le stagioni più piovose sono quella primaverile, quando le Iadi tramontano al crepuscolo, e quella autunnale, quando le Iadi sorgono al crepuscolo. 

Hanno tre cornici, perché sono legate al concetto di "nascita /morte /rinascita", poiché si trovano sulla via della rinascita dopo la morte, la via Lattea, sull'asse Sirio, Cintura di Orione, Aldebaran, la stella piu luminosa, l'occhio rosso, del Toro, costellazione che comprende anche le Pleiadi.

In questa rappresentazione ci sono stelle a cinque punte, oltre che le Iadi. Il cinque è collegato sia a Venere/Sirio che al Toro

Ne ho parlato tante altre volte, tempo fa, più di un anno fa(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0), collegando Aldebaran anche con la Maschera ghignante di San Sperate, che è una maschera solare, divinizzante. 

(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-maschera-dellaldebaran-solare-di-san.html?m=0)

L'era del Toro va dal 4000 al 2000 aC, ma è la più importante e feconda nella storia , perché vi è una sovrapposizione tra maschile e femminile, la sinergia "taurina/uterina", così magnificamente enfatizzata nella nostra Antica Civiltà Sarda, come in nessun'altra civiltà. 

La "goccia-uovo" che custodisce come una recinzione il pozzo di Santa Cristina, è così, sia uovo femmineo(ha la forma della Dea Madre di Cuccuru S'arriu, come avevo già scritto in un post, https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/simbologia-uovo-cosmico.html?m=0), ma anche la forma della goccia che simboleggia le Iadi, le corna del Toro. Esattamente quelle che custodiscono la creazione, come è rappresentato presso gli Antichi Egizi, e anche in un nostro bronzetto. 

Anche le Iadi sono allineate a "tre". 

Dal vertice, da dove si diramano le corna del Toro, nella costellazione, partono, vicino al vertice, due moduli, in diramazione, come una V, che hanno tre stelle allineate da una parte, e tre dall'altra, cinque in tutto, perché una è centrale, è su Aldebaran, sembra quasi il terzo Occhio del Toro, Anja. 

Cinque, come il numero legato anche a Venere, come le stelle rappresentate in questo soffitto della tomba di Senenmut, 1462 a.C.(± 30 anni)) della XVIII dinastia, che era l’architetto, capo di Stato, consigliere della regina Hatshepsut e tutore della sua primogenita Neferura. Era un uomo di grande sapienza, che aveva ottime conoscenze di astronomia che sono ancora oggi riscontrabili nel suo piccolo sepolcro , nel quale, stranamente, non fu mai sepolto. 

In questo soffitto è riprodotta una precisa sezione della volta celeste, non dell'epoca, ma del 10,450 aC, quando l’asse terrestre era rivolto verso un’altra porzione di cielo.

Nel link di riferimento(https://silvanodonofrio.wordpress.com/2021/09/09/il-soffitto-segreto-il-mistero-dei-disegni-di-senenmut/), dice che nella parte dell’immagine in cui sono raffigurate le tre stelle della Cintura di Orione, c’è un dettaglio che attira subito l’attenzione, si tratta della stella centrale la quale è circondata da tre ellissi a forma di goccia, una dentro l’altra, che la mettono in evidenza.

Questo potrebbe essere collegato al fatto che 

la Nasa ha scoperto che nella costellazione di Orione c’è la presenza di molecole di ossigeno, le quali potrebbero aver dato luogo alla formazione di acqua. 

Senenmut, da Iniziato quale era, poteva essere in possesso di grandi segreti, ed è per questo che il dipinto era accuratamente occultato sotto l'intonaco. 

Se notiamo, però nella rappresentazione ci sono due moduli di stelle a cinque punte, raggruppate a "tre". 

Un modulo verticale, a sinistra, con l'ultima stella in basso leggermente roteata alla sua sinistra, quindi non perfettamente in linea con le altre(e questo mi fa pensare alle piramidi di Giza). 

Poi, vediamo un altro modulo, con tre stelle allineate trasversalmente, con la stella centrale dentro la goccia con tre cornici, e una quarta stella che funge da vertice per il triangolo che si crea. 

Se notiamo, nella costellazione delle Iadi, si crea, nel vertice di snodo delle corna taurine, proprio un triangolo. 

Triangolo che è come se fosse un grembo, come la V del pube. Una sovrapposizione taurina/uterina che è il fulcro di ogni dinamismo creativo, di ogni nascita e rinascita dopo la morte. 

L'associazione con il nostro pozzo di Santa Cristina, per similitudine della recinzione del pozzo con la forma a "goccia/uovo", che potrebbe richiamare le "lacrimose Iadi", è pertinente. 

La tappa ultima, Aldebaran, del percorso sulla vita Lattea, della Rinascita. Aldebaran era chiamata il Cervo Rosso. Abbiamo l'immagine di un cervo  in una Domus (in questo momento mi sfugge il nome). In ogni caso, resta la forte valenza alchemica delle corna del Toro, delle Iadi, come un pube femminile(le corna taurine/uterine, custodiscono il sole, come nelle rappresentazioni egizie), le due energie, maschile e femminile, funzionali alla rinascita dopo la morte. 

Un triangolo che richiama la triade creativa creativa.. Come le tre pietre a triangolo disposte nella Domus de Janas Mesu e Montes(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/perche-il-nostro-presepe-in-sardegna-lo.html?m=0)

Ma, c'è da sottolineare una cosa molto importante. 

Nello splendido trattato "Il Mulino di Amleto" di Giorgio Santillana, c'è un passo che riguarda proprio le Iadi(a volte trovo assurdo e incredibile come si combinano bene le cose) 

"La storia di Sansone spicca nella Bibbia per le assurdità di cui appare intessuta, e gli allievi nei presbiteri si devono essere scervellati a lungo sull’arma con cui uccise i Filistei: una mascella d’asino.

Il versetto di Giudici, 15: 19, («Dio aprì una cavità che era nella mascella, e ne uscì dell’acqua»), sta lì a ricordarci che non si tratta di un osso come tutti gli altri né, come è stato suggerito di recente, del «luogo» di esso. Perché quella mascella è in cielo: era il nome che i babilonesi davano alle Iadi, situate nel Toro come «Mascella del Toro».

Ricordiamo il detto classico «le pluvie Iadi»: è perché Υάδες significa «acquose». Nel poema della creazione babilonese (Enûma eliš), che precede Sansone, Marduk usa le Iadi come una specie di boomerang per distruggere la progenie dei mostri celesti, e tutta la storia si svolge fra gli dèi.

Sappiamo anche che la possente arma di Indra, il vajra, il Fulmine fatto con le ossa di Dadhyac dalla testa di cavallo, non era di questa terra.

Il carattere universale di questa storia è tale che la si deve considerare diffusa in tutto il mondo.

[...] Orione, chiamato anche Nimrod il Cacciatore, che brandisce le Iadi e muove il Mulino delle Stelle, al pari di Talos, il bronzeo gigante cretese.

Perché il particolare che corona tutto e chiude la questione è appunto questo: Orione è cieco, l’unica figura cieca della mitologia delle costellazioni". 


Ricordate, come avevo sovrapposto la costellazione di Orione, alla cartina della Sardegna, con Cabras sulla cintura di Orione(visto che i Giganti di Mont'e Prama, come ben sapete dai miei scritti, sono legati a doppio filo ad Orione), il braccio teso di Orione sul labirinto di Benettutti e golfo di Orosei(OR> Oristano /Orosei /Orione) e il braccio sollevato di Orione, quello che "brandisce le Iadi", sull'isola dell'Asinara?


È veramente particolare che proprio nel libro dei Giudici(e, sottolineo, che i Giganti di Mont'e Prama sono Giudici, perché il simbolo della Tribù dei Dan, la Nun e la Dalet , le due lettere ebraiche, insieme, significano Giudici) siano riportate queste indicazioni

"Dio aprì una cavità che era nella mascella, e ne uscì dell’acqua" 

Asinara

Il nome ricorda quello di un asino

All'interno del nome troviamo 

Sin, come il dio lunare accadico

Ar/Ra. Dio Solare

Sole e Luna in complementarietà, come il Vajra nominato dal Santillana, che simboleggia la sinergia degli opposti, ed è per questo, che è così potente. 

Sottolineo che Sansone fu giudice d’Israele, al tempo de’ Filistei, per vent’anni.

"Quand’ebbe finito di parlare, gettò via di mano la mascella, e chiamò quel luogo Ramath-Lehi.

18 Poi ebbe gran sete; e invocò l’Eterno, dicendo: ‘Tu hai concesso questa gran liberazione per mano del tuo servo; e ora, dovrò io morir di sete e cader nelle mani degli incirconcisi?’

19 Allora Iddio fendé la roccia concava ch’è a Lehi, e ne uscì dell’acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò, ed egli riprese vita. Donde il nome di En-Hakkore dato a quella fonte, che esiste anche al dì d’oggi a Lehi."


Una fonte Sacra. 

Un pozzo Sacro. 

Israele. 

Monte Ebal

L'ingresso del pozzo di Santa Cristina è orientato verso nord ovest, con il vertice della

"goccia-uovo", verso nord ovest. 

Anche le Iadi, sono orientate a Nord Ovest. 

Quindi, ciò che rappresenta il pozzo Sacro di Santa Cristina, si riferisce, come riferimento astronomico, alle Iadi. 

Sono le tappe del processo di  rinascita dopo la morte, lungo la via Lattea.

Sirio/cintura di Orione/Aldebaran(della costellazione del Toro, che comprende anche le Iadi e le Pleiadi).

Osservate come il "corno sinistro" dello snodo sulle Iadi, sia più piccolo di quello destro, esattamente come lo snodo a Y che parte da Sirio, attraverso i "tre soli", e si dirama su beta Taurus e le Pleiadi.

Le Iadi, sul corno sinistro(ma anche su quello destro, presentano tre stelle allineate, come quelle di Orione. Qui in Sardegna , come sappiamo, questa particolarità del corno sinistro è molto sentita dal punto di vista alchemico e ierofanico, visto che nei nuraghi sono presenti queste teste di torello, con il corno sinistro più corto, che creano straordinarie ierofanie.

È una corrispondenza "3+3"

Unione degli Opposti. 

Creazione.

Anche nella maschera ghignante di San Sperate, avevo notato questo collegamento con Aldebaran, "tappa ultima" della rinascita  dopo la morte.

La V delle Iadi come un ritorno al pube cosmico della Grande Madre

Questa  diramazione ad Y, sono convinta che ciò abbia a che fare anche con YHWH. Guardate anche come all'interno si crea un triangolo equilatero, che è la metà di un angolo a 60°, che è un sesto dell'esagono, il parametro del cubito egizio e sardo. Esagono simbolo dei Giganti


Gli Antichi riportavano in terra, quel che vedevano in cielo, che era considerata la dimensione del Divino. Creare una ierofania, come succedeva in Sardegna, millenni fa, forse in concomitanza con l'era astrale del Toro(dal 4000 al 2000 aC), ma sicurissimamente MOLTO prima (credo che la datazione dei nuraghi vada retrodatata di molto), attraverso la riproduzione di una particolare conformazione astrale come questa, significava manifestare la presenza divina sulla terra, nella materia, Benedire con la luce, che è la prima manifestazione del Divino. Poi si benedice con l'acqua (il BaNDuddu, di origine sarda, e non, mesopotamica, che ha le stesse consonanti di BeNeDire), con i semi, con il trilobato, con il Fiore della vita, con il Fuoco Sacro....


Dopo l'entusiasmante scoperta recente, riguardo il Buco Nero Sagittarius A, al centro della Via Lattea, e dopo aver constatato che il Braccio di Orione, quello su cui si sviluppa la Via Lattea(che ospita il nostro sistema solare), nasce come diramazione e biforcazione (e, attenzione, attenzione, anche questa Y, con il lato sinistro più corto) del Braccio del Sagittario, posso ribadire, ancora una volta, con un discorso e svariati post, che ho iniziato mesi fa, che, Centro cosmogonico, per i nostri Antichi Padri, era la Via Lattea.

Centro cosmogonico di creazione, e di rinascita, a cui i Giganti di Mont'e Prama sono legati a doppio filo, e che, giunti a questo punto, la Y del Dio YHW, che si trova inciso nei sigilli di Tzricotu, è in altri reperti archeologici, possa essere la Y, con il lato sinistro più corto, di queste traiettorie astronomiche, che rimandano alle Iadi, allo snodo tra Iadi e Pleiadi, alla diramazione tra il Braccio drl Sagittario e il Braccio di Orione.

Una Y che vedevano nel cielo, e che hanno trasposto in terra, come riferimento divino principale.

Che il pozzo di Santa Cristina fosse legato solo alla luna e al sole, è in effetti limitativo.

È il simbolo sacro del Bene che vince sul male, sui mostri celesti combattuti da Sansone.

È l'acqua Sacra che riporta in vita, che divinizza, come succede a Sansone, che beve l'acqua che sgorga dalla "mascella/Iadi".

Ma anche questo, già lo avevo scritto, riguardo la simbologia numerica dei gradini superiori e inferiori( discesa da umani, e risalita, con gradini dimezzati, da umani divinizzati), e la ierofania sul dodicesimo anello della tholos, per non parlare dell'ombra capovolta.

Lascio i link di riferimento a fine post. 

Ulteriori e importanti conferme che dimostrano che cultura egizia e antica civiltà sarda, sono legate a doppio filo, che quel che si trova lì, è presente anche qui, anche secoli prima, rispetto alla cultura egizia, come ho evidenziato tante volte, con esempi concreti, è che ci sia ancora tanto da scoprire. 


Tiziana Fenu 

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https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html?m=1

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/ombra-capovolta-santa-cristina.html?m=0

Le Iadi e Santa Cristina












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