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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, maggio 16, 2022

💛Concio di Bosa

 Sono felice di sapere che anche prof Corrias, come si evince dal post di prof Sanna, di stamane(https://www.facebook.com/1039280542/posts/10223286150395575/?app=fbl), si stia interessando al caso "similitudine tra il sigillo del monte Ebal e sigilli di Tzricotu" 

Sono mesi che "giro intorno ai Giganti di Mont'e Prama", come messaggeri e testimoni di un qualcosa di grande, messaggeri divini, con segni e simboli inequivocabili, che conoscete bene, per chi mi segue. 

Lo scrissi mesi fa, ma ora è sempre più chiaro.e certi particolari mi danno conferma(

https://www.facebook.com/103659844591320/posts/237462627877707/) 

Dieci solchi sulla protezione dell'avambraccio sinistro del Gigante arciere. 

Dieci solchi come i dieci comandamenti. Il dieci come il decimo Sacro Archetipo Ebraico, lo Yod

Lo Iod è il perno sul quale si snoda la creazione, perché è sinergia di maschile e femminile insieme.

"Il 10. 

Il bastone e il cerchio, maschile e femminile che si uniscono per creare.

Perché lo Iod è il Principio Creativo Primo. 

È la mano che crea, la mano chiusa a pugno, la forza. 

In Egiziano è rappresentato come un giunco fiorito, come la stessa esistenza che sboccia. 

È la prima lettera del tetragramma divino

YHWH, l'essere assoluto."

Dieci solchi, che poi sono rimasti come peculiarità del costume di Ittiri, sia maschile che femminile, dove trovano alloggio i 10 doppi bottoni a sfera. 

Ittiri. 

Stessa radice di Ittico, che riguarda il pesce, che in greco si dice ΙΧΘΥΣ (ichthys), che a sua volta  diventerà un acronimo/acrostico che sta per “Ἰησοῦς Χριστὸς, Θεοῦ Υἱὸς, Σωτήρ” (Iēsous Christos, Theou Yios, Sōtēr), che si traduce in italiano: «Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore"

Quindi la manifestazione dell'energia divina, che è maschile e femminile insieme(come nella Vesica Piscis, nell'intersecazione delle due polarità, nel "pesce/mandorla mistica") che si fa Forma, nel Femminino.

Infatti i dieci solchi, sono sul braccio sinistro dell'Arciere. 

Il lato sinistro, infatti, indica il Femminino. 

L'atto della trasmissione dei Dieci Comandamenti si è tenuto sul monte Sinai, una montagna situata in Egitto, nel Sud dell'omonima penisola. Alle sue pendici, oggi si può trovare il famoso monastero di Santa Caterina, realizzato nel sesto secolo dall'imperatore romano Giustiniano. 

Guardacaso, abbiamo anche noi un Sinnai, con i suoi monti dei 7 fratelli( 7, come i 7 chakra? Come un percorso iniziatico?), con i massicci di Serpeddi(il serpente è presente nel simbolo della tribù dei Dan), con il monte Genis(come genealogia?.. Anche i nomi sono da indagare) 

Sette come i bracci della menorah ebraica, come i 7 giri del percorso del labirinto di Benettutti... 

Guardacaso, abbiamo anche una Santa Caterina di Pittinuri. 

E a Pittinuri, sempre in zona Oristano, sempre in zona Giganti di Mont'e Prama, abbiamo "S'archittu", un arco. 

La Terra Promessa forse era proprio qui. 

I dieci solchi nell'avambraccio di protezione, si trovano su un Gigante arciere, e anche questa scelta non è a caso. Sul simbolo della tribù dei Dan,  vi è il serpente(quello che poi ho decodificato esattamente come "serpente a tre anse"(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/il-monolite-di-mamoiada.html?m=0), con una sua specifica simbologia, con, alle spalle, un arcobaleno, che è "significativo  e indicativo del diluvio, perché dopo ogni diluvio appare sempre l'arcobaleno. 

E l'arcobaleno, è la firma  di una nuova Alleanza tra cielo e terra. 

Quindi questo simbolo è legato anche al diluvio universale, e niente di strano che proprio gli artefici del diluvio, fossero degli sciamani sardi, coloro che sapevano invocare la forza del diluvio e del fulmine, come ho già scritto in un mio precedente post, e che Noè, fosse il costruttore sardo dell'arca di Noè, rappresentata anche nei bronzetti. 

A pochi km da San Vito e a meno di un’ora da Cagliari c’è una collina che custodisce da millenni i suoi segreti: è Monte Lora, chiamato anche “La Sfinge”. Si dice che in cima si trovi l’anello di attracco dell’Arca di Noè e ai suoi piedi si percepisca un’energia ciclopica, in sintonia con i ritmi naturali. 

Se consideriamo che  i Sumeri chiamavano Utnapishtim(un personaggio dell'Epopea di Gilgamesh, dotato di immortalità, costruttore e dell'arca è sopravvissuto al diluvio, (racconto epico della Mesopotamia, scritto nel XIX sec. aC), con il nome di Ziusuddu, nome molto sardo, allora molte cose, troppe, cominciano a combaciare. 

Secondo le ricostruzioni storiche, Mosè si è avvalso, proprio per attraversare il deserto, della protezione di alcuni contingenti di Shardana  tra i quali, proprio il popolo di Dan. 

E allora si, credo che si possa incominciare a parlare della Sardegna come l'originaria Terra Promessa, visto che, come ha affermato prof Sanna, vi è anche una sincronicita' di datazione tra i sigilli di Tzricotu e la scritta sul sigillo trovato sul monte Ebal con la maledizione di YHW

"Nel piombo in Palestina fu scritta nel XIII -XII secolo quella maledizione di Yhw e sempre nel piombo e quasi nello stesso periodo furono scritti i sofisticatissimi  sigilli sardi dell'attestazione dei Giganti di Monte 'e Prama 'figli di YHW'" 

(https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10223286150395575&id=1039280542) 

Sincronicita' sulla quale approfondirà anche prof Corrias, e del quale non possiamo che esserne lieti. 

Io nel mio piccolo, seguo questa linea da mesi, come sapete. Da ben oltre un anno, un anno e mezzo, convinta che i sigilli di Tzricotu, siano una prima rappresentazione dell'albero della vita, con le dieci Sephiroth, con le prime dieci emanazioni del Divino, come i dieci di comandamenti(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/la-sephiroth-sarda.html?m=0) 

Yhwhé

Quella divinità venerata in Sardegna nella seconda metà del Secondo Millennio a.C" (http://archeologiasarda.blogspot.com/2010/02/parte-19-sanna-coccio-di-orani-e-bosa.html?m=1) 

Una divinità rappresentata come una Tanit del nome YHW, con quell'H mercuriale, equilibrante, tra il maschile e il Femminile, con le sue polarità in equilibrio, condizione necessaria alla divinizzazione della materia (come tutte le rappresentazioni ad H, delle divinità, con le braccia aperte e due animali tenuti, ognuno in una mano, come le due energie opposte, maschile e femminile, della kundalini. 

Una figura emblematica, sembra una Dea Uccello, una primordiale forma di Angelo, quasi, enfatizzata dal segno Y

La Yod delle coordinate astrali di nascita e di rinascita, sulla Via Lattea, come ho scritto più volte, dove il Divino si manifesta. 

Una figura che unisce cielo e terra, maschile e femminile. 

Perché "Aba", "ala" in sardo, simbolica del cielo, del Mascolino, si sovrappone, linguisticamente ad "Abba", "acqua" in sardo. 

Cielo e terra sovrapposti, come le protomi taurine/uterine, che manifestano la koine' concettuale e simbolica di tutta la nostra Antica Civiltà Sarda, la sinergia tra le due polarità.

O come 

Orani come Oristano. 

Or-

Stessa Radice

L'Oro. L'Horus. Il figlio delle due polarità, Iside e Osiride, con quella SD(SRD per Osiride, in comune, le stesse SRD di Sardegna) 

Stessa radice di Orani, dove è stato ritrovato il Concio con la scritta protocanainica YHW. 

Tanti dettagli, tanti indizi, che non tarderanno a rivelare la verità sulla nostra Antica Civiltà, e ciò a cui ha dato inizio.

Una sola immagine, per accompagnare questo mio scritto di oggi. Il concio di San Pietro di di Bosa. Se questa era la rappresentazione della divinità YHW, ha una bellissima simbologia, astrale, spirituale, accompagnato dalla spirale, simbolo del divenire, di quei nuraghi spiralizzati, che si ergono verso il cielo, verso il Divino, verso il sole.

La spirale e sul suo lato sinistro, il Femminino, e risulta, vista dalla sua prospettiva, in senso orario, quindi nel senso della continua creazione, nascita e rinascita, come è caratteristica del Femminino

I nuraghi, come il fuso della Filonzana, epifania della dimensione luminosa, solare, degli Umani, come ponte, tra umano e divino, come avevo già approfondito.

Ed è in questa dimensione, che bisogna ricercare la spiritualità, il senso ultimo, le chiavi di lettura, di ogni manifestazione del nostro popolo. In questa corrispondenza tra cielo e terra.

La dimensione naturale


Tiziana Fenu 

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