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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, maggio 08, 2022

💚Simbologia del polpo

 Nella prima immagine, ornamento in oro della Micene del 1600 a.C, nella quale, l'iconografia del polpo, era particolarmente diffusa, specialmente in ambito funerario.

Un polpo particolare, con  8 tentacoli e una forma centrale, che ricorda la forma di una vulva, enfatizzata dai tentacoli a forma di spirale, che richiamano l'eterno divenire e la ciclicità della riproduzione uterina, nelle cui volute labirintiche e spiralizzate, si snoda il destino degli uomini, inteso come evoluzione ma anche come ritorno a sé stessi, a quell'utero cosmico dentro il quale, ci si perde per ritrovarsi.

Otto tentacoli come le estremità della stella a otto punte, simbolo del Sacro Femminino(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/la-simbologia-della-stella-otto-punte.html), poiche è legato, ancestralmente e astronomicamente, al percorso della durata di 8 anni, del pianeta Venere, che traccia un pentacolo nel cielo durante il suo percorso.

La stella a 8 punte, simbolo della dea mesopotamica Ishtar, erede della dea sumeria Inanna. 

Ad Ishtar, dea dell'amore, era dedicata una delle 8 porte di Babilonia. 

Un numero otto che indica anche l'infinito, la corrispondenza degli Opposti, e che corrisponde al Sacro Archetipo Ebraico Het, con funzione "riparo", e che simboleggia l'ordine, l'armonia, la Natura che tende al suo equilibrio, simbolo della Creazione.

Archetipo otto, che graficamente è rappresentato dalla lettera H.

Lettera H che nasce, graficamente, come rappresentazione della dea Tanit

Nell'Antica Civiltà Sarda, nell'antica scrittura ideografica, la Dea Tanit è sempre rappresentata, con svariate varianti, a rappresentanza di quella H, che rappresenta, simbolicamente, l'equilibrio delle due polarità, maschile e Femminile, così come è rappresentata la stessa Tanit, con le braccia distese, e tutti i Sacri Femminini che rappresenteranno questo equilibrio, Inanna, Astarte, la dea Minoica dei Serpenti,  e tutte le divinità, comprese quelle maschili, Custodi di questa "chiave della creazione", l'equilibrio e la dialettica mercuriale (Hermes, ancora un'altra H), tra i due opposti.

Come il nucleo centrale della Vesica Piscis, la "mandorla mistica", esemplificata in modo fedele da questa splendida rappresentazione, in questo ornamento minoico.

Ma ho trovato anche un'altra rappresentazione del polpo ad otto tentacoli, perché si ritrova in ogni civiltà e in ogni periodo.

Si ritrova anche sulle monete, come questa proveniente dalla Lidia del 500 a.C, nella seconda immagine.

Qui, oltre ad avere sempre gli otto tentacoli, abbiamo un simbolo di cui ho parlato ultimamente(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/552022.html?m=0), a proposito del legame mercuriale, dialettico, che lega Apollo alla sua controparte energetica, Dionisio. 

Si tratta del simbolo della "E". 

"La religione delfica aveva degli oggetti di culto, e la E, era tra i Sacri simboli di Delfi, considerata una "Sacra offerta al Dio".

Appare tra le colonne del tempio, e in alcune monete di età imperiale.

Numericamente, la E, rappresenta il numero 5(cinque come il percorso pentacolare in 5 anni, di Venere), come gli Antichi Sapienti.

Plutarco considera questo numero al di sopra di ogni altro.

di ogni altro.

Gli si dà una valenza nominale di Invocazione del Dio Apollo, un ideogramma con vari significati rituali, simbolo della terra, del tempio  stesso, della chiave Sacra, a tre denti, con la quale Apollo apre e chiude le porte del cielo.

Simbolo delle porte della scienza oracolare, del sapere supremo.

La E con tre stanghette, come il tripode oracolare, quindi simbolo di una particella fondamentale nella dialettica, che unisce, non solo parti del discorso, ma anche dimensioni.

La dialettica, che era così importante per accedere alla dimensione divina, perché implica uno scambio, un flusso continuo da entrambe le parti, come le dita di ogni mano, in continua specularita', dialogo.

[...] Apollo e Dionisio insieme, comunicanti.

Uniti da quella "E", che è il simbolo di questo dialogo continuo.

[...] rappresenta la divinità Apollo nelle invocazioni. "Tu sei - Ei", in un ciclo, in una corrispondenza continua, dove la morte del fuoco, è nascita per l'aria, e la morte dell'aria, è nascita per l'acqua.

Il contingente, i sensi, cambiano, ci si rinnova sempre, diversi dal prima.

E a se stessi si ritorna, a quel "tu s-ei", a quel "conosci te stesso", fulcro di ogni intima speculazione filosofica. 

In un percorso, a spirale, appunto, legato all'ottavo chakra, quello di Madre Arc, che  accende lo Spirito Santo interiore chiamato la "Fiamma dell'Amore". 

A forma ottagonale, sono anche le fonti battesimali, il cui ottagono, ha una valenza cosmica di mediazione tra cielo e terra, dove si può rinascere, dove ci si può rigenerare, dove tutto ritrova il suo equilibrio, come nell'Arcano Maggiore VIII, la Giustizia.

Di questa simbologia dell'ottagono come simbolo di rinascita, ne avevo parlato a proposito del Chi Rho(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/fonte-battesimale-tharros.html?m=0) che è formato dalle stesse diagonali dell'ottagono, e anche dell'esagono, è che indica la via di rinascita lungo la via Lattea. 

Il polpo, quindi, simbolo dell'acqua, dell'elemento amniotico, della forza riproduttiva. 

Ma anche simbolo di quel Sacro Femminino oscuro, misterioso, degli abissi, scaltro, veloce, mimetico, simbolo di un intelletto sopraffino (i polpi, infatti sono intelligentissimi), capace, come il Femminino, di autorigenerarsi, di praticare la partenogenesi, che è fattibile, scientificamente, ma non è accettata eticamente e moralmente. 

Un simbolo, quello del polpo/piovra, che con il tempo, come capita per molti simboli, perde la sua valenza Sacra e positiva originaria, declinando in aspetti che ne sviliscono la Bellezza e l'Armonia, presente, come icona simbolica di enorme potenza energetica, riproduttiva ed equilibrante, in ogni civiltà, con forti valenze apotropaiche di psicopompo nel regno dei morti, proprio per la sua capacità di vivere negli abissi marini.

Abissi marini, di cui era re Poseidone, la cui "E", mercuriale e dialettica, di Apollo/Dionisio, delle due polarità, ricorda anche il tridente di Poseidone, che era ritenuto uno dei Custodi dell'oracolo di Delfi, prima che Apollo ne prendesse la custodia, ma il cui tempio, ancora precedente, che si trovava dietro il tempio di Apollo, era dedicato invece, a Madre Terra.

E al Sacro Femminino, si ritorna, a spirale.

Proprio da dove siamo partiti.


Tiziana Fenu 

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Simbologia del polpo


 





 



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