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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, maggio 23, 2022

💚Statuina Dea Madre Asherah

 Prima immagine: Dea madre ugaritica della fertilità Asherah, padedra del dio del cielo El, mentre tiene in grembo i due gemelli Shalem e Shahar.

Coincide con la dea ugaritica Athirat, indicata nei testi ugaritici antecedenti al 1200 aC, come Athirat signora del mare. 

Il culto di Asherah prevedeva l'installazione di pali o di alberi stilizzati, chiamati anch'essi, con il nome di "asherah". 

Ha un albero sacro e uno stambecco rappresentati sulla coscia. 

Esposta all'Israel Museum, a Gerusalemme.

Interessante segnalare (fonte Wikipedia), l'iconografia della giara di Kuntillet Ajrud, con tre figure antropomorfe e l'iscrizione: «Yahweh [...] e la sua Asherah»

Yahweh era considerato Dio nazionale di Samaria, capitale del regno di Israele

La Giara appartiene al periodo della civiltà del Regno di Giuda e Israele, X-VIII secolo e rappresenta Yahweh, il Dio Bes(Dio protettore della gravidanza e fertilità), e Asherah, consorte di Yahweh, che  ha il suo stesso rango divino, come "regina dei cieli e creatrice degli Dei",  e che porta le sue benedizioni, attraverso la sua rappresentazione iconografica di albero, di palo, perché il suo nome significa "albero consacrato".

Come oggetto di culto, infatti, l'asherah può essere costruito, abbattuto, bruciato.

Una coppia divina, quella di Yahweh e Asherah, confermato anche da alcuni passaggi della Bibbia

Asherah può essere considerata un'antecedente della dea Ishtar e Astarte e Hator, dea egizia. Una dea che piano piano è scomparsa, nell'antico Testamento, assorbita da una dinivita monoteista e patriarcale, israelita( nel Deuteronomio si vieta esplicitamente di piantare pali sacri, e quindi, degli Asherah, "accanto all'altare del Signore Dio tuo" (Deut. 16,21)

Ma la morfologia di questa statuina, è un qualcosa che ho già visto.

L'ho vista nella sua forma primordiale e stilizzata, nel petroglifo  di Ilbono, provincia di Nuoro, in quella che viene chiamata "Sa Pedra e' Is Cincus coros( "la pietra dei cinque cuori)", definizione dalla quale mi discostai, e feci bene, perché oggi ne ho ulteriore conferma(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-sacra-vulva-di-ilbono.html?m=0), 

Riprende sia il petroglifo di Bruncu Suergiu, provincia di Oristano, sempre qui in Sardegna, ma anche la  statuina neolitica in terracotta dipinta, esposta al Brooklyn Museum, conosciuta come "la Dea o Danzatrice del Nilo", risalente all'Egitto predinastico, esattamente periodo Naqada II(3500-3400 a.C.)

Essendo state ritrovate diverse statuine di figure femminili di questo tipo, nell'atto di celebrare una danza con le braccia alzate, si è pensato che fossero sacerdotesse del culto della Dea Hator, la maggiore rappresentante del principio Femminino tra le divinità egizie.

La Dea Hator è la Dea Madre per eccellenza, è la Dea del parto, della nascita, della celebrazione della vita, la Vacca Alata che dà vita al creato.

Esattamente come la Dea Asherah, e come la nostra primordiale dea del Petroglifo di Bruncu Suergiu, così simili nella morfologia. 

La statuina di Asherah, si presenta con  due doppie conformazioni a "goccia/vulva", delineate dalla forma dei capelli e delle spalle e braccia, che contengono i due gemelli speculari. 

Bruncu Suergiu si trova nel parco della Giara, nell'altopiano omonimo, in territorio di Genoni. 

Sa giara, è anche un contenitore che ha proprio la forma bombata di un grembo. 

Genoni 

Gen-

Generare. La stessa radice. 

Chiamata anche sa Jara. 

Ma "sa jara" è anche il nome dell'albume dell'uovo. 

De s'ou

La padedra simbolica del tuorlo solare. 


Avevo approfondito in un mio post la valenza alchemica di questo "ou" 

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/seu-sou-seu-sousono-solosono-luovo-l.html?m=0

"Al suo interno abbiamo un albume madreperlato, lunare, chiamato "sa Jara" in sardo, e un centro, giallo, tondo, solare, chiamato in sardo, "Torulu", con un guscio conico/piramidale che li protegge. 

Uovo sorgente di energia vitale. 

L'albume, "sa Jara". 

Una parola simile a jana, ma anche simile a giara(come anche il nostro altopiano), che indica un grande recipiente cilindrico e panciuto, per la conservazione di liquidi o granaglie, come un utero materno.

E "Torulu", 'tuorlo", somiglia molto a Toro, sembra un Toro piccolino. 

E la parola "OU",(uovo in sardo) nel segno  grafico, sembra proprio un grembo, una barca solare (la U) che trasporta l' Horus, il figlio di Iside e Osiride, da est a ovest,




Metaforicamente, questa rappresentazione è molto importante, perché simbolicamente delinea l'inizio dell'umanità, che avviene per "confricazione" di due gemelli, di due polarità opposte


Questo lo scrissi in un mio post( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/petroglifo-bruncu-suergiu-dendera.html?m=0), dove sottolineavo il fatto che, sia le lampade di Dendera, che la danzatrice del Nilo, che il petroglifo di Bruncu Suergiu, hanno esattamente la stessa forma, e riproducono le due polarità che si toccano e creano energia in queste lampade, che sono definite in ambito archeologico, degli OOPArt, cioè oggetti estranei al periodo storico degli stessi. 

Sono state rappresentate in un bassorilievo nel Tempio di Hator a Dendera, in Egitto, 4500 anni fa. Tempio che risale alla IV dinastia. 

Oggi trovo ulteriore conferma in questa statuina israelita di Asherah, con la stessa identica conformazione delle altre due, di Bruncu Suergiu e Danzatrice del Nilo, e la stessa conformazione della lampada di Dendera. 

Perché quando le  polarità opposte  della kundalini, si uniscono  per "confricazione" si emana energia, luce interiore. Si dà inizio ad una nuova vita, all'umanità 

"La concezione cosmogonica del "doppio", delle coppie primordiali Gemelle cosmogoniche che creano la prima civiltà, il primo fuoco degli umani, venne acceso nell'età aurea dei Gemelli, forse un milione e mezzo di anni fa, quando si scoprì che con due bastoncini "gemelli", per confricazione, cioè per notevole sfregamento, si poteva creare la scintilla di vita, di sopravvivenza, del fuoco( il concetto di fuoco, si lega bene con la simbologia dell'asherah sacro da bruciare. Che sia iniziato in questo modo, la ritualistica degli incensi sacri durante i riti?) 

Questo concetto del "gemellare", dal quale scaturisce il fuoco vitale, poi è rimasto nel corso dei secoli, e appare anche nel simbolo della civiltà, per eccellenza, l'Arca dell'Alleanza, nella sua riproduzione, dove i due Cherubini fungono da due elettrodi. (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/fuoco-di-santelmo.html?m=0). 

L'era astrologica dei Gemelli, va dal 6000 al 4000 aC, chiamata così, perché presso la luna nuova di primavera, erano visibili le due stelle Gemelle, Castore e Polluce. 

L'era della comunicazione, degli scambi, governata da Mercurio. 

Mercurio/Hermes, la cui H mercuriale, indica, alchemicamente l'agente collante e trasmutante tra le due energie, tra Opposti, tra Gemelli, tra due energie che devono stare in equilibrio, per consentire la creazione e la manifestazione della divinità interiore(ogni divinità, in ogni cultura e civiltà, è infatti rappresentata con questa conformazione ad H, mentre tiene per mano, in equilibrio a braccia aperte, due figure speculari, due gemelli, appunto).

Una statuina, quella Dea Asherah, straordinaria, altamente simbolica. 


Tiziana Fenu 

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Statuina Dea Madre Asherah







l'iconografia della giara di Kuntillet Ajrud, con tre figure antropomorfe e l'iscrizione: «Yahweh [...] e la sua Asherah»
Come vedete, ha la forma di una giara, di una vulva, di una Jara


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