Tra Mercoledì 01/02/2023 e giovedì 02/02/2023, con una Luna Crescente in Cancro per entrambe le giornate, si festeggia la festa della Luce crescente, chiamata Imbolc, che, energeticamente, anticipa la luna piena in Leone del 05/02, che cade di domenica, giorno dedicato al Sole, così come, lo stesso Leone rappresenta il Sole, il Fuoco solare.
Un Cancro, segno d'acqua, femminile, che cerca la complementarietà con questo Fuoco che si manifesterà in pieno, per questa Luna Piena di Febbraio, e che fa da perfetto contraltare energetico a questa festività dell'Imbolc, che è la festa del Fuoco Sacro.
Un Fuoco capace di sopravvivere oltre la coltre di neve dell'inverno, che desidera manifestarsi.
Che può, manifestarsi, perché ha imparato ad essere la Yod di sé stesso.
L'Archetipo Yod, infatti, il decimo dei Sacri Archetipi Ebraici, con funzione "concentrazione", governa questo Imbolc del primo Febbraio.
Il punto di snodo, di inizio, di tessitura.
La più piccola lettera dell'alfabeto ebraico, piccola come un puntino, prima lettera del Sacro tetragramma YHWH, ma che ha in sé, il Sacro Fuoco della creazione.
Quello che consente l'espansione, la manifestazione.
È molto interessante questa combinazione energetica tra l'acqua del Cancro e il Fuoco che questa celebrazione rappresenta.
Sappiamo che ad essere festeggiata è proprio la Dea del Fuoco, Brigid, la Dea Celtica, la dea Madre, la guerriera , ma anche la Sposa , perche Bride, vuol dire sposa.
E questo, rimanda all'unione ierogamica tra acqua e fuoco, che quest'anno contraddistingue questa celebrazione.
Il simbolismo di vestire di Bianco deriva dall'antico animale totemico del Cigno, connesso alla Dea - Brigid - Bride, perche le sue piume connettono al regno divino superiore.
Ma tra le divinità, tra gli arcangeli, uno sposo molto probabile può essere l'arcangelo dalle ali bianche, l'Arcangelo Michele.
Un Guerriero di luce, e guardacaso anche Brigid, è connessa fin dal neolitico, ai fuochi, ai fabbri, all'alchimia e all'antica arte guerriera. E infatti dal suo nome deriva la casta fuorilegge dei briganti. Una donna amazzone, una valchiria.
Il Monte Pirchiriano, su cui sorge la Sacra di San Michele, in provincia di Torino( dove erano molto diffusi i porci e i cinghiali, gli animali sacri ai Druidi e dalla casta druido guerriera ) si chiama proprio Braida.
Pirchiniano significa anche Fuoco Divino, perché il vescovo di Torino che era salito sul monte per consacrare l'abbazia, non lo fece più perche durante la notte, sopra di essa si manifestò un globo di luce, fuoco e fiamme, in un esplosione che "benedìsse" la chiesa direttamente ad opera di Dio.
All'interno del santuario c'è la cima di pietra, la punta originale del Pirchiriano ai piedi di un enorme colonna a simboleggiare la Natura, il Femminino Sacro custodito in un luogo di culto dove magia femminile( Terra) e maschile(Cielo) si incontrano, ad ulteriore manifestazione dell'Unione ierogamica tra gli Opposti.
La casta guerriera dei Templari ( i Guerrieri della Luce, derivano il loro nome dal Tempio di Salomone, in quanto nati, come casta, a Gerusalemme nel 1118 ) strettamente legata alla Linea di San Michele, è una continuazione dell'antico lignaggio druido.
Il fondatore dei Templari, san Bernardo di Chiaravalle, un druido, si dice che da piccolo si abbevero' di latte al seno di una statuetta della Vergine Nera, che è un icona riferita all' Antica Dea Madre Brigid connessa alla Mucca Divina e portatrice di abbondanza, la quale, alla sommità del suo seno (il Bric, la montagna), come Dea Madre Terra, incontra il suo maschile divino che scende, personificato dall'Arcangelo Michele, Sacro Guerriero.
La linea di San Michele connette proprio Gerusalemme all'Irlanda( l'ultima depositaria dell'antichissima sapienza druido celtica)
Brigid è anche la tessitrice. Regge il fuso( simbolo maschile e femminile contemporaneamente).
E i templari erano connessi al Sacro Graal, a anche ad Artù, che in celtico significa Orso. E la catena di monti dietro il colle Braida si chiama proprio L'Orsiera.
E Artù' come si chiama di "cognome"?
Pendragon.
E per inciso, riguardo Michele e il suo drago, le linee sincroniche di energia dove in antichità si innalzavano menhir, dolmen, ecc, erano chiamate le linee del Drago.
Simboleggiavano, cioè gli affioramenti dell'energia vitale della Dea Madre Terra, le sue sacre Vene e arterie femminili.
Il suo Fuoco vitale che si manifesta fino alla superficie della terra.
La pianta sacra ai Celti in questo periodo è il bucaneve, il fiore di Imbolc, che, col suo colore bianco candido ricorda la purezza della Giovane dea ed il latte che nutre gli agnelli, la cui fioritura anticipa l'equinozio di primavera.
Ma il bucaneve sacro di Imbolc, della Dea Brigid, il fiore della purificazione, come viene chiamato, ha un suo corrispettivo anche nel fiore sacro all'Arcangelo Michele, il Narciso bianco e tutta la famiglia delle Amarillidacee in generale, compresa la sua espressione più semplice e genuina, il Bucaneve.
Bucaneve, che, nella sua conformazione ogivale, quando è ancora chiuso, rimanda proprio, nella sezione, ad una Vesica Piscis, simbolo dell'Unione tra Maschile e Femminile, talmente potente, da essere in grado pur nella sua meravigliosa fragilità di fiore piccolo e delicato, di farsi strada nella coltre di neve, spesso cristallizzata e ostica da oltrepassare per raggiungere il raggio di sole, e manifestarsi in tutto il suo incanto.
Questo primo Febbraio di Imbolc, con il suo Sacro Archetipo 10, la Yod, vi parla di completezza, di integrazione con la polarità complementare, tra acqua e fuoco, come un cerchio perfetto che si chiude.
Perché solo nella complementarietà degli Opposti, si può manifestare la nostra potenzialità, la nostra possibilità di manifestazione.
La nostra occasione.
In cui abbiamo la possibilità di accadere, di manifestarci pienamente.
E, di occasione, come il riflesso del cerchio, del puntino perfetto della Yod, ci parla anche L'Arcano Maggiore X corrispondente, la Ruota della Fortuna.
Un numero 10, da sempre considerato sacro, poiché esprime la totalità del movimento, con il susseguirsi dei suoi cicli, attivati proprio dalla complementarietà degli Opposti.
Tutto è in movimento.
Tutto è in trasformazione.
Lasciamo che accada.
Lasciamoci accadere.
Fiduciosi nella nostra Guida interiore.
Il Fuoco Sacro, che mai estingue.
Nel quale siamo già compiuti, integri, circolari e semplici come un anello.
L'anello che sigilla e suggella, l'antica Sacra Alleanza, con la nostra polarità complementare, con la quale dobbiamo essere sempre in comunicazione dialettica e creativa.
Con le nostre ombre, con le nostre parti più solari, con le nostre contraddizioni, che sono la nostra maggiore verità, perche indicano la flessibilità di pensiero, la trasformazione, la possibilità di cambiamento.
Non a caso, l'Archetipo che poi domina la giornata del 2 Febbraio, 2/2, è l'Archetipo 11, il numero delle Fiamme Gemelle, della complementarietà degli Opposti, che si manifesta, quest'anno, proprio in una giornata 2/2, in cui vi è unione ierogamica tra un "2+2", tra due energie complete di per sé, che creano un portale di attivazione, in seno, a quella che è diventata poi, per il 2 febbraio, la festa della Candelora, il giorno della benedizione delle candele, che rappresentano, simbolicamente, la presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme, come portatore di luce, e nel contempo, la purificazione di Maria, per poterlo presentare, 40 giorni dopo Natale.
Si, perché per poterci manifestare nella nostra Essenza, nel nostro Sacro Fuoco interiore, dobbiamo implementarlo in noi, e lasciare che agisca.
Dobbiamo accoglierlo, lasciare che ci forgi, come una spada rovente che si lascia forgiare e istoriare, di tutte le nostre sofferenze e gioie.
Il Fuoco è un potente elemento alchemico.
Per averne padronanza, dobbiamo lasciare che esso abbia piena padronanza di noi, in fiducia.
Per bruciare ciò che non ci serve.
Per scarnificare il superfluo.
Per portare a bollore la nostra intima dimensione amniotica, dove spesso si stagna con i ricordi, con i sentimenti, con le emozioni, e lasciare che questo diventi vapore, che purifica e nobilita.
Camminare attraverso il Fuoco, non è una passeggiata.
Ma imparare ad essere lo stesso Fuoco, il Fuoco d'Acqua, come viene chiamato in alchimia, è ciò a cui, ancestralmente, animicamente, siamo destinati.
E questi antichi riti, che energeticamente si manifestano nel culmine, il 2 Febbraio, con il Sacro Archetipo Ebraico 11, Kaf, la Corona, con funzione "penetrazione", e con l'Arcano Maggiore XI, la Forza, manifestano chiaramente, tutta la potenza del manifestare il nostro Sacro Fuoco interiore.
Poiché, dove vi è manifestazione di esso, vi è manifestazione della nostra integrità, della nostra risolutezza.
Del nostro essere Umani.
Compiuti.
Accaduti.
Declinabili e coniugabili ad infinite possibilità di interazione e integrazione.
E che Imbolc di Purificazione sia.
Tiziana Fenu
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