Sempre per mano del fotografo Nicola Castangia, un'altra antica maschera di boe di Ottana esposta nel Museo del Costume di Nuoro ( l'altra l'ho approfondita in questo post https://maldalchimia.blogspot.com/2023/02/maschera-ottana.html?m=0)
Abbiamo visto, nelle Maschere dei Boes, il Fiore della vita con sei petali( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/il-fiore-della-vita-nella-maschera.html?m=0), con cinque petali, e ora vediamo un Fiore della vita con quattro petali, sempre dentro una circonferenza, con relativa interpretazione simbolica.
Questo fiore della vita, con quattro petali dentro un cerchio, rimanda ad un simbolo molto caro al nostro Carnevale sardo, un simbolo antichissimo, nostro, ancora prima che venisse definito "croce celtica".
Ne ho parlato a riguardo della maschera de S'Urtzu di Seui( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-simbologia-della-croce-nel-cerchio.html?m=0), perché è proprio questa maschera che la porta in processione durante il carnevale.
La croce nel cerchio è un simbolo antichissimo.
"Rappresenta il rapporto tra cielo e terra. Il cerchio è il più antico simbolo della creazione.
È la cellula primigenia. Cerchio come la forma circolare dei nuraghi.
Il potere creatore è rappresentato da un cerchio. Esso è androgino, maschio e femmina contemporaneamente.
La prima rappresentazione del potere creatore fu quella di un cerchio attraversato da una linea retta.
Simbolismo che ricorda una cellula, poco prima della sua separazione, durante la mitosi e la meiosi.
Poi il diametro si è evoluto in croce, ma sono rimasti inseparabili, poiché la croce equivale al ciclo dell'anno, con i suoi 4 quadranti
Questa prima rappresentazione, di un cerchio attraversato da una linea retta, dal diametro, era l'antico simbolo del Sacro Archetipo Ebraico Qoph, con funzione "legante" , ciò che lega in modo stabile le cose, facendole compenetrare tra di loro, anche se sono differenti, come può essere il cerchio e una linea retta, fondendole tra loro.
È associato al numero 19, il 10, la Yod, l'uomo divinizzato, più, il 9, la Thet, il nono archetipo, che è come un grembo che accoglie e si presta ad essere Forma".
Notiamo come, nella decorazione della Maschera, ci siano, nella parte inferiore, centralmente, due triangoli incisi, con il vertice verso l'alto. Il Triangolo con il vertice in alto, indica il Mascolino, e il numero 19 è proprio il numero che simboleggia il Sole, ma in questo caso, visto che sono due triangoli l'uno dentro l'altro, potrebbe anche rappresentare il sole e la luna, con i loro passaggi triadico di "nascita /morte/rinascita", simbologia portante di tutto il Carnevale Sardo.
La Maschera ha anche una forma particolare. È un rettangolo, maggiormente marcato, rispetto alla maschera di ieri.
E il rettangolo è un "quadrato più un quadrato". Forma una sigizia creativa. Ne parlai per la scacchiera della Domus de Jana di Pubusattile. La sigizia creativa è formata dal quadrato bianco(il Mascolino) unito al quadrato rosso( il fertile Femminino).
"La croce nel cerchio, è la consapevolezza di Dio, del Creatore, dove la circonferenza incontra il diametro (quindi dove maschile e femminile si intersecano), che crea l'incrocio, la Croce, "Sa Cruxi.
[...] Questo archetipo Qoph, rappresentato da questa croce dentro il cerchio, è collegato anche ad un'altro significato, che lo lega, ancora di più al significato simbolico del Carnevale Sardo.
È legato alla simbologia di "cruna" (notare come cruxi e cruna hanno la stessa radice), quel piccolo passaggio stretto, come l'ingresso delle Domus de Janas, un pertugio si rinascita, dove il filo della vita, unisce le dimensioni opposte, e si arriva al 100% di perfezione e integrazione.
Infatti la Qoph ha una valenza numerica di 100, e rappresenta la cristallizzazione del percorso evolutivo, la Rubedo, rappresentata dall'Oro, dal Sole, dalla pietra filosofale.
La cruna, che ha la stessa forma della parte finale del lazzo de su Issohadore.
Nel carnevale Sardo si rappresenta la purificazione.
Il passaggio, attraverso il N-Ur, il Fuoco Sacro, alchemizzante e purificante, per arrivare all'Or.
Da Ur a Or, e "venire alla Luce", arrivare alla Luce.
Questi due simboli, croce dentro il cerchio, e lazzo, durante i Carnevali, rappresentano il simbolo del l'immortalità .
L' Elisir, come veniva chiamato dai grandi Alchimisti, quello che risveglia le Coscienze.
Il passaggio stretto, necessario.
La cruna.
Sa crua.
Sa Cruxi.
La cruna come il lazzo, "sa soha", messo addosso all'iniziato, al Mamuthone, per arrivare ad una consapevolezza, che integri in sé tutti gli opposti, uomo e divino, umano e animale, e si diventi Maestri di sé stessi, Maestri solarizzati.
Infatti l'Arcano Maggiore 19, è rappresentato dal Sole.
Il Verbo che si rivela attraverso la luce, dove gli Opposti sono Sinergia Creatrice, perché anche l' ombra è necessaria per rivelare la luce".
Il simbolo, in questa Maschera, è uno sfondo nero. Nero, come il Sole nero, il Sole Femminino prima della creazione. L'Iside nera, la stessa madre del Sole, di Ra.
"La croce dentro il cerchio, rappresenta la Croce della vita che riesce sempre a quadrare dentro il cerchio, e che "puntellando" i quattro cicli di vita rappresentati dai quattro passaggi stagionali (equinozi e solstizi) riesce a veicolare l'essenza stessa della vita nella forma
Così abbiamo, un solstizio invernale, che rappresenta la mezzanotte e il nord.
L'equinozio di primavera, che rappresenta l'alba e l'est.
Il solstizio estivo, che rappresenta il mezzogiorno e il sud.
L'equinozio d'autunno, che rappresenta il tramonto e l'ovest.
"Il solstizio è l'inversione di marcia del sole al punto più basso dell'inverno, e al punto più alto dell'estate.
Mentre i due equinozi (primavera e autunno), essendo i due punti di intersezione dell'equatore con l'ellittica, dividono l'anno a metà, con un uguale opporsi della notte al giorno.
Questi 4 punti cardinali all'orizzonte sul cerchio corrispondono ad un qualsiasi ciclo, giornaliero, annuale, o più grande.
Convogliano tutti nell'eterno presente, al centro.
Sentirsi in connessione con questi cicli stagionali significa essere Co-creatori insieme all' Universo, poiché di porta sulla terra, ciò che astronomicamente e astrologicamente è scritto in cielo, con un suo proprio ciclo".
[...] La croce dentro il cerchio(la dimensione spirituale del Divino) indica la terra, la materia, sulla quale si deve agire, poiché il centro è il creatore.
Centro al quale il Co-creatore umano, facendo suoi, i cicli astronomici stagionali, può partecipare, per magnificare, sublimare la sua Essenza divina, ripercorrendo, insieme a Madre Terra, la sua ciclicità, e con gli astri, che segnano i passaggi stagionali, e diventando partecipe e co- creatore di una propria dimensione umana divinizzata.
La Croce, un simbolo solare creativo potentissimo, che è stato manipolato e imbruttito dalla chiesa, come simbolo di espiazione, di dolore e sacrificio, e che invece, in passato rappresentava la croce di iniziazione degli Iniziati, come ho già spiegato in altri post, dalla quale, adagiandosi sopra, si attingeva energia dalla circolarità divina impressa nella forma della sinergia degli opposti della Croce.
È un simbolo solare antichissimo, che sancisce un patto tra uomo e divino, che viene rinnovato ogni anno, attraverso il nostro Carnevale Sardo, dove i simboli sono tutti collegati tra di loro, e parlano di rinascita, di purificazione, in una promessa che si rinnova, come i cicli stagionali, all'infinito, che sono poi, gli stessi cicli dell'uomo, sacralizzati per un'evoluzione superiore.
Il cerchio è la Grande Vergine Madre che si fa ingravidare dal Soffio divino, dal Soffio del Fuoco o del Drago, che poi si espande in due direzioni.
È l'unione di cielo e terra, e il soffio Divino elettrico, il Fohat, attiva questo dinamismo di integrazione tra le due polarità, elettrica e magnetica, segnando le quattro qualità della materia, e, astronomicamente , i solstizi e gli equinozi.
Una maschera stupenda, ancora più ancestrale, e vicina "all'Origine", rispetti alle altre.
Una maschera emblematica, scura.
Un Sole dietro il Sole.
La Monade.
L'origine della Creazione.
Tiziana Fenu
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