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lunedì, febbraio 27, 2023

💚Sirena Bicauda

 La figura della Sirena Bicauda, chiamata anche la Melusina, raffigurata spesso con le gambe pinnate divaricate, quasi a mettere in evidenza l’inguine femminile, è una figura molto frequente, nell'iconografia religiosa classica, e che ha origini antiche, rappresentando, comunque, una Dea portatrice di fertilità di cui si trovano le tracce già a partire da 9000 anni fa, nel sito archeologico di Çatal Hüyük, nel cuore dell’altopiano anatolico, dove furono trovati altorilievi  monumentali della grande Dea Madre, con le gambe divaricate, nell'atto di partorire dei tori, controparte maschile, simbolo di fertilità. 

L'ostentazione degli attributi sessuali, femminili e maschili è sempre esistita, fin dai tempi antichissimi, ed era funzionale a garantire e augurare fertilità e abbondanza, fin oltre al Medioevo inoltrato, fino a quando la Chiesa non ha iniziato ad esorcizzare questi gesti, come osceni e blasfemi. 

Nell'area franco-provenzale,  ritroviamo la simbologia della Sirena Bicauda, con il nome di Melusina, che ritroviamo anche in molte aree dell'Italia, conosciuta come la ninfa del bosco, che si trasforma in serpente, la sirena il cui archetipo è la grande madre pagana, la divinità dei Serpenti, che poi, si "evolve" nella figura della Sheela Na Gig, che sopravvive come divinità celtica integrata all'interno del culto dei riti del cristianesimo. 

Una figura presente specialmente nel Nord Europa, in Irlanda in particolare. 

La simbologia della vulva esposta, simbolo di nutrimento e fertilità, trasversalmente, in tutte le civiltà,  rimane in epoca cristiana e successivamente cattolica, come  Vesica Piscis, simbolo antichissimo, che sarà un elemento simbolico, adottato, che risulta presente in ogni architettura di tipo religioso, a rappresentare sia la Mandorla Mistica/il Sacro pesce , sia la sinergia degli Opposti, all'interno della quale, spessissimo, troviamo rappresentata sia la Vergine Maria, che lo stesso Cristo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-perfezione-della-vesica-piscis-nel.html?m=0) 

In ambito medio orientale, la dea della fertilità, era conosciuta come Asherah, di cui ho già avuto modo di parlare ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0). Una Dea simbolo di fertilità, con la conformazione a goccia ( come una Sirena Bicauda ribaltata, speculare) custode di due gemelli. 

Per gli Etruschi, la Sirena Bicauda era la grande Dea, la Dea Madre, e nella storia antica, era conosciuta con nomi diversi: Urcla, Norzia, Voltumna, Fortuna e Ianua/Di-Ana.

Era considerata come un portale di comunicazione tra i due mondi, uno psicopompo, la custode della dimensione spirituale su questa terra, la cui Sophia era rappresentata dalle due code di serpente, simbolo di connessione con la terra, nel quale il serpente/drago/pesce, è l'elemento ctonio dell'energia primordiale di Madre Terra, che risiede nelle sue Acque del Caos primordiale. 

Dimensione Terra, della quale era custode in particolare nei periodi solstiziali, in cui la connessione tra le due dimensioni si assottiglia, ed è possibile il passaggio alchemico dalla porta degli Umani, verso la porta degli Dei. 

E questo fattore, di connessione con i solstizi, è evidente e lo avevo già individuato in una primordiale simbologia della Sheela Na Gig, che avevo evidenziato in un mio post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/perche-il-nostro-presepe-in-sardegna-lo.html?m=0), in cui sottolineo la presenza, nella Domus de Janas Mesu'e Montes ( Ossi-Sassari), datazione 3500/4.000 a. C. circa, qui in Sardegna, in quella che io chiamo "la Sala della Sacra Natività" di un petroglifo che richiama una primordiale antenata proprio della Sirena Bicauda, della Sheela Na Gig, con quella forma stilizzata a rombo, con due appendici ad angolo, laterali, simbologia della vulva, con le gambe aperte ad angolo, ad emulazione del momento del parto/concepimento. 

E voglio ricordare, come ho scritto tante altre volte, che tutte le Domus de Janas, in Sardegna, sono rivolte ai solstizi. 

Ed era proprio lei, quindi, la Sirena Bicauda, la custode del mondo inferiore e superiore, a decidere quali anime far passare, in discesa o in ascesa. 

In discesa, durante il Solstizio estivo, quando le anime si incarnavano, discendevano un nuovo corpo, e in inverno, durante il passaggio del Solstizio invernale, quando le Anime ascendevano dopo il percorso terreno. 

Naturalmente aveva una controparte maschile, che poi fu definitivamente monopolizzata dall'unica figura del Giano bifronte romano, custode del destino, dei solstizi. 

Ma già la Dea madre ugaritica della fertilità Asherah, che la rappresenta  ambito Mesopotamico, padedra del dio del cielo El, viene rappresentata mentre tiene in grembo i due gemelli Shalem e Shahar, simbolo della gemellarita' di questi due portali solstiziali, come scrissi nel mio post a riguardo. 

Asherah, consorte di Yahweh, che  ha il suo stesso rango divino, come "regina dei cieli e creatrice degli Dei". 

La statuina di Asherah, si presenta con  due doppie conformazioni a "goccia/vulva", delineate dalla forma dei capelli e delle spalle e braccia, che contengono i due gemelli speculari. 

Metaforicamente, questa rappresentazione è molto importante, perché simbolicamente delinea l'inizio dell'umanità, che avviene per "confricazione" di due gemelli, di due polarità opposte. 

Oggi trovo ulteriore conferma in questa statuina israelita di Asherah, con la stessa identica conformazione delle altre due, di Bruncu Suergiu e Danzatrice del Nilo, e la stessa conformazione della lampada di Dendera. 

Perché quando le  polarità opposte  della kundalini, si uniscono  per "confricazione" si emana energia, luce interiore. Si dà inizio ad una nuova vita, all'umanità . 

La concezione cosmogonica del "doppio", delle coppie primordiali Gemelle cosmogoniche che creano la prima civiltà, il primo fuoco degli umani, venne acceso nell'età aurea dei Gemelli, forse un milione e mezzo di anni fa, quando si scoprì che con due bastoncini "gemelli", per confricazione, cioè per notevole sfregamento, si poteva creare la scintilla di vita, di sopravvivenza, del fuoco. 

[...] L'era della comunicazione, degli scambi, governata da Mercurio. 

Mercurio/Hermes, la cui H mercuriale, indica, alchemicamente l'agente collante e trasmutante tra le due energie, tra Opposti, tra Gemelli, tra due energie che devono stare in equilibrio, per consentire la creazione e la manifestazione della divinità interiore ( ogni divinità, in ogni cultura e civiltà, è infatti rappresentata con questa conformazione ad H, mentre tiene per mano, in equilibrio a braccia aperte, due figure speculari, due gemelli, appunto)".

E proprio nella simbologia della Sirena Bicauda, ritroviamo la sinergia delle due polarità, con le due code che tiene sollevate, quasi in atto di congiunzione tra di loro, necessarie per la creazione. Talmente importante, come simbolo, da essere stata immortalata in molti stemmi araldici in onore della fondazione delle città. 

Lo  stesso stemma di Cagliari, presenta due "sirenetti", in un moto molto maschilista e patriarcale, che avrà sicuramente soppiantato la simbologia araldica originaria, con le due sirene al femminile, ai lati di uno scudo triangolare, con il vertice verso il basso, una chiara simbologia pubica femminile. 

Una Dea imprescindibile dalla sua controparte maschile, che nel corso delle civiltà, dei secoli, dei millenni, ha avuto nomi diversi Yahweh, come abbiamo visto, Oannes, l'Uomo Verde celtico, the Green Man, legato ai ritmi di Madre Terra, e, alla cui dimensione di fertilità, è particolarmente legato il culto della Sheela Na Gig,  che era presente anche nelle chiese, così come la rappresentazione della Sirena Bicauda, accompagnata, per lo più, dai due animali simbolo di questa unione terra e acqua : il toro e il pesce. 

Il toro per la sua simbologia di fertilità solare, mascolina e femminea insieme, segno astrologico femminile di terra, che nelle sue corna taurine/uterine, custodisce anche la simbologia del Femminino (simbologia estremamente presente qui in Sardegna). 

Nell'antico Egitto, al passaggio del Dio Api, personificato della figura di un Toro bianco, le donne, usavano, come buon auspicio di fertilità e gravidanze, esporre la loro vulva, per catalizzare l'energia fecondante della divinità. 

Il pesce, per la sua valenza alchemica, non solo di elemento legato alla dimensione dell'acqua, ma anche alla Vesica Piscis della Geometria Sacra, in cui maschile e femminile si complementano. 

Uno dei suoi partner alchemici è sicuramente riscontrabile nella figura del Cristo, il quale, esso stesso fu identificato  con il nome Ichtys, un anagramma che significa “Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore" e che in greco significa "pesce". 

Un nome che fa chiaro riferimento, a livello esoterico, alla Vesica Piscis, quindi ad Essere Divinizzato che ha un'energia androgina, come la stessa Sirena Bicauda. 

Un Cristo, avatar dell'era astrologica dei Pesci, salvezza per gli umani,  frequente soprattutto nelle catacombe cristiane, che viene identificato proprio con un simbolo, l'ancora, che risulta essere la stilizzazione della Sirena Bicauda, con le estremità divise, serpentine e aperte, sulla quale si inerpica, proprio un pesce, il delfino, simbolo del Femminino, del quale avevo già approfondito in un post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/delfini-minoici.html?m=0) 

"Particolarmente sentito e rappresentato in ambito minoico e greco, il delfino, era ritenuto un aspetto del Sacro Femminino, un attributo di Iside, ma è proprio in ambito greco, che trova la sua massima valenza Sacra e simbolica, tanto da diventare sacro ad Apollo e Poseidone"

Notate come vi sia affinità fonetica tra le due parole "Sirena - Sirio". 

Sirio era la stella simbolo dell'Anima di Iside, associata alla nascita magica del figlio Horus. 

La levata eliaca di Sirio( all'alba, in sincrono con il sorgere del sole) nell’anno 3300 a.C.( osservate come il numero 33, che indica questa accoppiata Sirio/Sole, femminile e maschile, abbia traguardato anche l'età della morte/resurrezione del Cristo androgino. È potuto risorgere, rinascere, perché, da essere divinizzato quale era, aveva le due polarità in equilibrio) 

avvenne esattamente il giorno del solstizio d'estate, e questa sorprendente congiunzione costituì un potente presagio,  che avvenne in concomitanza con un altro avvenimento che, in modo abbastanza letterale, provocò la rinascita di tutto il paese: la piena annuale del Nilo.

Inondazione che marcava, sotto il segno della fertilità, quindi, l'inizio del nuovo anno. 

Quindi, la simbologia della Sirena, come simbolo collegato a Sirio, e alla sua complementarietà al Sole, che hanno, in sinergia, consentito fertilità, abbondanza, oro/Horus. 


A partire dagli inizi III sec. la passione di Cristo viene raffigurata con un linguaggio criptografico, fatto di simboli e di segni, oscuri e misteriosi, tra cui l'ancora, che riprende, in forma stilizzata la forma della Sirena Bicauda. 

L'ancora era già simbolo di salvezza  nell’iconografia classica, ma la forma di croce, accompagnata dai due pesci laterali, simbolo cristologico per eccellenza, ne amplifica il concetto di salvezza in Cristo. 

Diffusissima, è la rappresentazione del delfino attorcigliato all’ancora, che nella mitologia classica si credeva portasse i marinai verso rive sicure, ma che, inesorabilmente, mi riporta alla simbologia di Iside/Sirio/Sirena, e del Sacro Femminino, che la Sirena Bicauda rappresenta, in complementarietà con l'energia Mascolina, in sinergia per la creazione.


Lo stesso Apollo, simbolo del Sole, quindi dell'energia Mascolina, trasformatosi in delfino, battezzo' con il nome di Delfi, il suo santuario, che diede vita al fulcro dell'oracolo di Delfi, portando sul dorso i sacerdoti di Creta. 

Ma Delfi, come sinonimo di "delfino", era chiamato "delphi", ma anche  "delphy", che significa "grembo/utero", simbolo, appunto di quel Sacro Femminino, il cui elemento simbolo è proprio l'acqua, ed è per questo che i delfini erano considerati i Custodi delle acque e dei pozzi sacri. 

Ritorniamo quindi, sempre a questo connubio fuoco/acqua, maschile /femminile, che in questo caso, è rappresentato dal delfino che fa da ulteriore simbologia rafforzativa, ad un'ancora, che già di per sé è simbologia dell'energia androgina cristica, e, della più primordiale energia, sempre androgina, della Sirena Bicauda, simbolo di continua rinascita. 

Non è raro, infatti, trovare le rappresentazioni del Cristo insieme alla Sirena Bicauda in qualche chiesa cristiana, magari nei bassorilievi. 

La stessa simbologia delle corna taurine, ricalcano la struttura, la posa della Sirena Bicauda, che tiene, per le estremità le due code del serpente, che gli fungono da gambe, in equilibrio armonico, equinoziale, tra le due simboliche polarità, come le grandi Dee del passato, Inanna, Astarte, la dea dei Serpenti minoica, e molte altre dee di potere, custodi dell'equilibrio delle due polarità, e quindi, anche dei passaggi alchemici solstiziali. 

Spesso la Sirena Bicauda viene rappresentata nell'atto di allattare. 

Una simbologia, quella del latte, che richiama la purezza, la capacità di stemperare le Fiamme. 

In Etruria, infatti, la Dea, aveva un compagno di nome Velth o Volth. 

Era il Dio dei vulcani e del sole, e quindi dell’elemento fuoco, che si complementa bene con la natura acquifera della Sirena  che, nelle sue forme più arcaiche, viene rappresentata anche con la testa di uccello. 

Una Dea Madre straordinaria, che attraversa svariate epoche, sotto svariate forme e simbologia, con la sua ancestrale simbologia di fecondità e creazione. 


Tiziana Fenu 

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Sirena Bicauda


Centro storico di Como, via Odescalchi 16. Melusina rappresentata in un portone con volta ad arco. Notare il numero civico, il 16, Sacro Archetipo Ebraico Ayin, con funzione "corrispondenza", tra gli Opposti, tra le due dimensioni, e il fiore della vita a sei punte, sempre simbolo di Unione degli Opposti

Sirena Bicauda nel  Museo Lapidario del duomo di Modena

Sirena Bicauda nel  Museo Lapidario del duomo di Modena, perfettamente armonica con la Vesica Piscis


Sheela-Na-Gig nella chiesa di Kilpeck, vicino Hereford, Inghilterra.
Ancora  cristiana con il simbolo del delfino

Domus de Janas Mesu'e Montes ( Ossi-Sassari)
Datazione 3500/4.000 a. C. circa
Petroglifo di una primordiale Sheela Na Gig


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