#SanValentinopersempre
San Valentino.
La festa dell'Amore, degli innamorati.
Quando qualcuno ci piace tanto, diciamo che ci fa salire l'ormone.
Ma cosa significa la parola ormone?
Sono andata a vedere l'etimologia.
Incredibile.
Deriva originariamente da una parola greca, "hormo" , che significa "mettere in movimento", "impulso dell'essere", la "forza dell'Essere" .
L'ormone.
Cosi piccolo, eppure in grado di rivitalizzare l'organismo umano.
Eh si, perché quando ci si innamora, o ci piace intensamente qualcuno, le ghiandole endocrine producono ormoni che ci ringiovaniscono e ci rivitalizzano.
Si ruota intorno all'Amato come fosse un sole, vicendevolmente, e da questa collisione di orbite d'Amore, nascono nuove dimensioni.
Dove ognuno dei due porta la sua
dimensione.
L'uomo è uragano, la donna nido.
L'uomo lotta, la donna è tenerezza.
I tanti templi edificati per onorare l'Amore parlano di questo.
Uomo e donna, insieme, permettono che il sole entri nella loro dimora.
Nell'antica Lemuria, nel continente Mu, si narra che ci fossero due modi per riprodursi.
Il primo, quando le razze umane furono guidate dai "Kumara"( nome che ricorda le Kumari, le bambine vergini sacre indiane, considerate la reincarnazione della Dea Durga, la grande Dea Madre) in alcuni templi sacri per ricevere il sacramento del sesso e riprodursi con lunghi viaggi in determinati periodi Lunari.
A questa memoria si deve l'origine della luna di Miele.
Tra gli antichi popoli di Anauach, c'era Xochipilli, il dio del canto, dell'amore e della bellezza, che insegnava a conservare le delizie della luna di miele, perdonando, accogliendo, comprendendo.
I Lemuriani sublimavano la libido sessuale e avevano grandi poteri cosmici.
Pare che le donne partorissero senza dolore, come è menzionato brevemente nella Genesi e in molti altri libri religiosi.
Parlavano con caratteri universali runici, conservati sino a poco tempo fa dai Vichinghi del nord, con potere sugli Elementali della natura.
Sublimavano il loro orgasmo, senza espulsione, se non per procreare, e questo seme non espulso, creava un'energia che rivitalizzava l'intero organismo umano, riuscendo a vivere dai dieci ai 15 secoli, e potevano vedere perfettamente le dimensioni superiori della natura e del cosmo.
Vedevano la terra esattamente per quel che è: multidimensionale.
A Lemuria, prima di accoppiarsi nel tempio, l'uomo e la donna passavano per brillanti cerimonie mistiche, il Tao dei cinesi, l'INRI degli gnostici , guidati dall'energia suprema di Dio.
Si dispersero, quando iniziarono a copulare al di fuori dei templi, ribelli contro i Kumara, allontanati poi dai templi dei misteri, atrofizzati nelle loro facoltà trascendentale, e iniziarono a lavorare e partorire con dolore.
Le antiche civiltà come i Maya, Toltechi e Nahua, e anche la stessa Bibbia, accennandone, parlano di questa "devoluzione" umana.
Ma c'è un segreto, per ritornare all'evoluzione. Ne parla Freud.
Si tratta della sublimazione dell'energia creativa.
Si è lasciato l'Eden attraverso il sesso, e attraverso questo, l'uomo ci deve ritornare.
E la chiave per ritornarci, è l'Amore.
Che è la particella di divino dentro noi, che compie prodigi meravigliosi.
I "Valentinias" avevano la loro scuola, dove studiavano i misteri del sesso e i misteri lemuriani e Valentino, lui, proprio il "San Valentino", il fondatore, era un grande maestro illuminato.
Valentinus era un grande maestro dell'Amore(nato nel 135 d.C.).
Formo' una scuola chiamata "Valentinians", e in questa scuola erano dediti allo studio del cristianesimo esoterico in tutti i suoi aspetti. Sappiamo che era un egiziano filosofo, teologo, predicatore, istruito ad Alessandria, sull' Egitto e sulla Grecia, ma soprattutto venne istruito secondo i Logoi, i "detti del Signore", secondo i canoni più Gnostici dell'esoterismo cristiano di cui lui fu il sommo rappresentante e che gli costò la scomunica.
Secondo i Velentinians, Dio non creò il male, ma fu creato dai suoi eoni rappresentanti, da quella Sophia (portatrice di semi spirituali da "elevare" verso il Divino) impregnata di Desiderio, necessaria per creare il mondo materiale(creato dal Demiurgo), ma che si eleverà al mondo divino quando si unirà in sigizia, dal greco "syn+zygon", che significa "con giogo", ed indica il momento in cui la Luna si trova in congiunzione( Luna nuova) o in opposizione( Luna piena) al Sole.
Quindi indica un matrimonio alchemico( tra Luna e Sole) con l'Eone perfetto Gesù (di cui il Cristo psichico terreno, è solo un rappresentante, forse mai veramente morto sulla croce, ma solo simbolicamente, per insegnare cosa è l'amore).
Tra gli antichi popoli di Anauach, c'era Xochipilli, il dio del canto, dell'amore e della bellezza, che insegnava a conservare le delizie della luna di miele, perdonando, accogliendo, comprendendo.
Ecco il significato intimo di San Valentino.
L'amore purificato da ogni velleità egoica, ma anche amore come impegno costante.
E allora , in questo senso, acquistano un grandissimo valore le sacre parole del Cantico dei Cantici:
"Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore"
Il Sigillo
"Sigillo", deriva dal latino "sigillum", diminutivo di "signum", "segno"), ed è un marchio destinato a garantire l'autenticità di un documento e rendere esplicita la sua eventuale divulgazione o la sua alterazione.
Mettimi come un segno di autenticità indelebile sul tuo Cuore, che non andrà via, che resterà come un tatuaggio, sul tuo cuore e sul braccio, entrambi simboli di forza.
Sul cuore, che batte e ti dà la vita, e sul braccio.
Braccia che mi sostengono anche quando, da selvaggia, e in preda agli istinti, vorrò scappare via.
E allora sì, l'amore sarà più forte della stessa morte, perché la morte ci spoglia di tutto, mentre l'amore ci restituisce tutto.
Soprattutto noi stessi, la nostra piu' autentica identita' attraverso l'altro. Quel Sigillo vero, autentico, che rimane inalterato nel tempo, nella sua Essenza, e che diventa per noi, motivo di vita, di forza e di orgoglio.
Motivo per sconfiggere la Morte, che è solo illusione di divisione.
Perché, come dice Dylan Thomas "Benché gli amanti si perdano l’amore sarà salvo;
E la morte non avrà più dominio".
Quest'anno, San Valentino, cade in una giornata di martedì , governato da Marte, da un energia Mascolina.
L'Archetipo che governa questa giornata è un Archetipo Nun, il quattordicesimo, legato all'elemento acqua, all'energia trasformativa della complementarietà sinergica tra maschile e femminile.
Siamo guidati anche dall'energia dell'Arcano Maggiore XIV della Temperanza, che è equilibrio, armonia, fluidità tra le due energie, e dall'energia della Luna calante in Sagittario.
Ancora un segno di fuoco, dopo la Luna Piena del 5, appena trascorsa, e di cui ho già approfondito, sempre governata da un segno di Fuoco, il Leone.
Siamo ancora sotto l'energia trasformativa di Imbolc, che, nonostante si sia verificato, quest'anno, sotto il segno d'acqua del Cancro, ha smosso, energeticamente, la ricerca della complementarietà e sinergia con l'elemento alchemico e trasformativo del Fuoco, preponderante sia per la Luna Piena, che per questo passaggio per San Valentino.
Senza Fuoco, non si può onorare l'Amore.
È il Fuoco, ad alimentare una relazione, di qualsiasi tipo essa sia.
A maggior ragione, in una relazione amorosa, di conoscenza, di corteggiamento, di primo approccio. O di prospettiva, di progettualità.
Per chi è particolarmente sensibile ai flussi di energia, non è difficile percepire quanto Fuoco può avere una relazione.
Non è più tempo per i giochi, per le mezze misure, per le energie tiepide.
Vengono a noia.
Non nutrono. Non circolano.
Diventano autoreferenziali, senza corresponsione.
Ma non è la mente, a decidere.
È come se si avesse il pilota automatico inserito.
Va da sé.
Percorre i percorsi energetici che vibrano, che emozionano.
Che hanno l'esclusiva, la totale Presenza del contatto.
Perché, l'energia condivisa, sparpagliata qua e là, giusto per presenzialismo occasionale, specie quando è flebile, non arde di vita, di Presenza, di Passione, ma di noia, di passatempo, di occasione circostanziale, perde forza, intensità.
Scema, e non crea.
Non coinvolge.
Annoia.
Si accartoccia su se stessa.
Come una foglia morta, che, nonostante venga vivificata dal fuoco, non fa Fiamma, non arde quel tanto necessario a scaldare.
Perché era già morta.
Si accende, brucia, per quel lasso di tempo brevissimo che gli è concesso dal Fuoco, ma non può ardere insieme ad esso.
Per ardere insieme, bisogna essere entrambi Fuoco, in modo che nessuno dei due, riduca in cenere l'altro.
Allora si diventa un unico Fuoco.
Un'unica Fiamma.
Si arde insieme.
L'energia circola fluida.
Si divampa insieme.
Perché c'è Presenza, esclusività, voglia di entrare davvero nella dimensione energetica dell'altro.
Molti San Valentino si passano fisicamente da soli. Ma animicamente dobbiamo percepire quella pienezza, che è l'unico Dono che si può fare all'altro, in caso( in "fortuitissimo" caso) dovesse esserci, dovesse essere al nostro fianco.
Deve poter sentire, che non abbiamo "bisogno" di lei o di lui, per colmare un vuoto.
Ma per essere, insieme, quella Completezza e Integrità, che va oltre l'umano, e che forse, da soli, in questi termini umani, non si può raggiungere.
Deve poter sentire la trascendenza dell'Unione. Del salto quantico, possibile solo insieme, per ripristinare la Monade Originaria.
Non può sopperire a "mancanze terrene, umane", altrimenti l'alchimia spirituale, non si crea, non si crea trascendenza, alchimia profonda, d'Anima.
Dove far l'amore, da Umani, diventa "Essere Amore", da Umani consapevoli, portatori di quella Coscienza Cristica, che va al di là della forma, della divisione, dell'assenza, della lontananza, del silenzio. Del vuoto. Semplicemente perché "si è Amore", e si festeggia l'Innamorato sempre. A prescindere.
Si, che sarebbe meglio averlo a portata di bacio e di coccole.
Ma talvolta, è richiesto anche questo.
Benedire, anche questo.
Perché la nostra controparte animica è sempre con noi.
Il manifestarsi o meno, dipende da una serie di coordinate già prestabilite, per il nostro percorso d'Anima.
Niente è andato perso.
Ne abbiamo il ricordo e l'esperienza a livello animico, e ci si è amati così tanto, da viverne di rendita, tanto era in esubero l'Amore.
Si riconosce subito la controparte animica.
È quella per la quale, e con la quale, si può vivere anche senza.
Un ossimoro in termini.
Tanto, le Anime così, che hanno questo ricordo a livello sottile, sono perennemente in questa dimensione sospesa. Vivono, ma sempre con un velo di malinconia negli occhi.
Per la perfezione e l'intensità di ciò che si è vissuto, prima della divisione.
Per la Bellezza, e la Completezza.
Si bastava a sé stessi. Come una Galassia con due Soli.
Abbiamo imparato a rilucere, a portare luce nel buio, anche da soli.
Fiamme solitarie.
Perché davvero, soli, non ci siamo mai sentiti.
Sentivamo l'energia dell'altro.
La sua forza, ci ha dato coraggio, squarciando il silenzio, e attraversando linee spazio-temporali, che percepiamo, anche se non vediamo.
Il suo dolore, pur con esperienze diverse, ci ha unito in un'unica lacrima.
Il suo Amore, è ancora sintonizzato sulla nostra Frequenza.
C'è un'espressione, in inglese, per definire l'innamoramento, che mi piace da morire.
"To Fall in Love".
"Cadere nell'Amore".
Ecco, se "cadi" dentro l'Amore, non puoi evitare di "essere Amore".
Anche senza un "Valentino" e una "Valentina"
L'Amore ti riconoscerà, e prima o poi ti restituirà ciò che ti è stato momentaneamente sottratto.
Il tempo per manifestarci in Pienezza.
In modo da non essere un "vuoto", che incontra un altro "vuoto", sai che noia, ma due pienezze che creano un nuovo Universo.
Buon San Valentino di Pienezza.
Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com
(opera di Roberto Ferri)
Nessun commento:
Posta un commento