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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, febbraio 07, 2023

💛Pietra vaginale Oliena

 Da un post del signor Giuseppe Csoddu Soddu

( https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2021373961527102&id=100009635535522) 

"Oliena. Quel che rimane della tomba megalitica "Catteddu Crispu" l'unica pietra degna di nota, una pietra Istoriata con tante coppelle e segni vaginali, probabilmente riutilizzata per questa tomba di giganti da un precedente Dolmen. 🤔"

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Le pietre" vaginali", hanno una storia antichissima.

Nella prima immagine, l'altare triangolare ad Oliena, con il vertice verso il basso, contrassegnato da tante piccole vagine circolari, con particolare evidenziato, nella seconda immagine.

Nella terza e quarta immagine, invece, 

Disco ricavato da un molare di mammut trovato nella tomba di uno sciamano a Brno (Moravia) che rappresenta una vulva astratta composta da un cerchio e una linea.

Ne sono state ritrovate molte altre, probabilmente ad uso ritualistico, riguardo la fertilità. 

Sono presenti decorazioni incise lungo il bordo. Gravettiano orientale, probabilmente ( cultura paleolitica di 30.000 anni fa) 

Museo della Moravia, Brno, Repubblica Ceca. 

Incisioni di vulve, sono state ritrovate nelle grotte, fin dal Paleolitico superiore, che possono risalire anche a 40.000 anni fa, quindi, rappresentate con diverse tipologie grafiche : circolari, a tridente, triangolare, ovali.

Questa, circolare, con un segmento che simboleggia la spaccatura vaginali, é quella , secondo me, che rappresenta il prototipo di quello che sarà lo schema del labirinto, con questa forma quasi sferica, e un ingresso uterino.

I passaggi del labirinto, a rappresentare il cordone ombelicale che lega a nascita e rinascita.

7 percorsi, come i 7 pianeti allineati all'equinozio di primavera, periodo propizio per la nascita delle divinità, per la rinascita dopo la morte, rimasto fino ai giorni nostri, come impianto simbolico per la resurrezione del Cristo, in concomitanza della Pasqua, che si verifica proprio durante l'equinozio di primavera.

Ne abbiamo un esempio, di questo primordiale labirinto-vulva, nel nostro labirinto di Benettutti ( iltkne due immagini) nella Domus de Jana Luzzanas. Un labirinto definito "cretese", ma che sicuramente ha origini qui in Sardegna.

Perché, come ho spiegato in un mio precedente post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/lo-stargate-di-orione-attraverso-sa.html?m=0), il labirinto a 7  percorsi di Benettutti, è situato proprio sulla traiettoria astrale che porta alla rinascita dopo la morte, sulla via della traiettoria sulla freccia tesa di Osiride, lungo la Via Lattea, dei 7 pianeti allineati nel periodo equinoziale. 

La Sardegna è mappata secondo la coincidenza "cintura di Orione/Osiride e Oristano/Cabras, quindi, Giganti di Mont'e Prama, nella cui necropoli, gli inumati erano rivolti ad Orione.

Il respiro della vita, della rinascita continua, si può solo nel labirinto.

Il labirinto simbolicamente, come cordone ombelicale, attraverso il quale passa il respiro della vita di madre in figlio/a.

Labirinto come luogo di RI-nascita. 

Il Minotauro può rinascere ed elevarsi dalla sua forma bestiale, solo dentro un percorso iniziatico, ritrovando se stesso, nel labirinto/cordone ombelicale di Arianna,  nella sua vulva circolare che simboleggia il Sacro Femminino, grembo alchemico di trasformazione. 

Un percorso iniziatico a 7 percorsi, come i 7 chakra, ma anche, in scala più ampia e universale, come i 7 pianeti allineati, che formano l'armonia delle sfere celesti, di cui i nuraghi sono un riflesso ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/i-nuraghi-riflesso-dellarmonia-musicale.html) 

Nel labirinto si ritrova l'armonia, il proprio centro, individuale e universale.

Si ritrova il centrale respiro della vita. 

Il sintagma "Intrái in sa uḍḍa", ( "entrare nell'apparato genitale femminile), come spiega prof Dedola, è una rara sopravvivenza che illustra la credenza dei Sardi pre-cristiani nella metempsicosi, nel ritorno all'Uno, al Dio Unico, allo Spirito Onnipotente, da cui poi sarebbero rinati. 

Nel grembo della Madre, nell'arca, "in sa Nai" ( nella nave/Arca-arga-vagina) ) si può "sanai" (guarire. "sa/nai"), attraverso "su sonai" ( suonare, "so-nai") e anche attraverso "su Nai" ( il parlare), le parole ritualistiche di guarigione, " is brebus". 

Quindi la trasformazione alchemica di guarigione, di ritrovamento di sé stessi avviene nell'Arca /vagina( Ventre Cosmico) della madre attraverso il suonare e il parlare. 

Con Arianna, la Signora del labirinto, Ariadne la purissima, abbiamo conferma che celebrava con una danza il  labirinto salvifico. 

La danza, il suono, è lo stesso labirinto. 

Perché il suono cura, la parola cura, la danza cura. 

Il labirinto è strettamente legato al suono perché è una struttura sia fuori di noi, che dentro di noi, poiché la spirale più il cerchio rappresentano sia cosmo, che il sole, il nostro sistema solare, ma anche alla nostra struttura fisica e corporea. 

Infatti all'interno dell'orecchio, abbiamo una labirinto membranoso protetto dal labirinto osseo, poiché nelle spirali del labirinto vi è un prezioso e delicato potere generativo e ordinativo, esemplificato nella perfezione del rapporto aureo di cui il suono è veicolo importantissimo per connettere il divino con l'umano. 

E il suono, la parola, è strettamente legata archetipalmente con il Toro( astrologicamente il Toro è la "parola", colui che crea), poiché la protome taurina stilizzata ha la stessa conformazione dell'utero. 

Come sopra, è sotto

Gola e utero, due " uteri" creativi

Uno crea la parola, uno la vita

La parola, il suono crea.

E  "l'orecchio divino" ci connette al Sacro. 

Basta osservare anche  il bronzetto che appare come una figura sacerdotale, il Sacerdote Musico (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/09/sacerdote-musico-madonna-di-fatima.html?m=0), con turbante e Diadema di santità, come se fosse un sommo sacerdote, che ha inciso come un sigillo, con scrittura nuragica, con lettere alfabetiche assimilabili alla lettera  Tsade', all'Ayin e alla Nun, delle lettere ebraiche, che come sequenza consecutiva, formano  la parola "Sa' AN", "Santo"

Ayin, sedicesimo Sacro Archetipo Ebraico, funzione "corrispondenza," come sopra, così, sotto". La corrispondenza tra piano umano e piano divino. 

Nun, quattordicesimo Archetipo Ebraico, funzione "trasformazione". 

Il Sacerdote musico che ha, anch'esso, un diadema circolare, come quello delle pietre vaginali. 

Rappresenta sia il sole che la luna, quindi anche la vulva femminile, perché è portatore danzante,  sacro, con le armille, i bracciali, nelle caviglie, della sinergia delle due polarità, maschile e femminile, e che ha in mano la launedda, uno strumento a fiato di cui si notano i due tubicini che simulano le ance della canna che servivano per far suonare lo strumento, una primitiva launedda, strumento legato al Sacro Femminino ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/dea-acca-laurentiaaccabadorasan-lorenzo.html?m=0) 

E non solo. 

La danza, in particolare, la danza circolare come quella cretese del labirinto, come elemento di connessione con il divino, come quella de "su ballu tundu" sardo, che si snoda e si riavvolge su se stessa, come un cordone ombelicale, come un Dna che porta la memoria della nostra Anima Civiltà Sarda, i cui picooli passi veloci, scandiscono una crittografia che sembra portare con sé la memoria del nostro codice genetico, della nostra storia. 

Una Danza, chiamata la Danza della “Gru” (Plutarco, Teseo, 21) o "Geranos",  eseguita per la "prima volta"( ne siamo sicuri, o nasce in Sardegna come "ballu tundu"?) a Delo dai giovani ateniesi (sette maschi e sette femmine) che Teseo, grazie al filo di Arianna, aveva sottratto al Minotauro e condotto fuori dal Labirinto. 

Nella danza di Delo il filo di Arianna è simbolicamente rappresentato dalla linea dei danzatori che percorre nelle due direzioni le curve del labirinto. Quando i danzatori, guidati dal capo coro, si muovono verso il centro, la meta del loro viaggio è l’Aldilà. Quando poi, di certo ad un preciso segnale musicale, il senso di marcia viene invertito, colui che in precedenza chiudeva la fila diventa a sua volta capo coro e si mette a guidare i danzatori verso l’uscita, sulla via del ritorno al mondo dei vivi. Così la coda si trasforma in testa e la fine si identifica con l’inizio.

Danza, che richiama in modo inequivocabile al ballo sardo, "su ballu tundu". 

E il riferimento  alla gru, come la cicogna, è  perché da millenni, è associata alla nascita, ma anche al ritorno alla vita dopo la morte, è un trampoliere  navigatore così ardito che la sua migrazione lo conduce da un capo all'altro del mondo, e quindi conosce anche la via per l'aldilà, e la via del rientro ( anche la nostra Jana è legata ad una creatura psicopompo, il barbagianni)

E se le gru fossero i nostri Fenicotteri?

L' etimologia in greco significa " ala rossa", per via del loro colore

Ma è anche vero che la radice Feni-, ricorda la Runa Fehu, che significa fuoco, abbondanza, rappresentata proprio dalla " vacca"

Come dire...

Il volo dei fenicotteri mi ha riportato dinuovo in Sardegna..

Fenicotteri che in Sardegna, erano chiamati "sa genti arrubia", "la gente rossa". 

Gli antichi Sardi erano chiamati "gli uomini blu". Si spiega il "rossoblu ", come colore indicativo dello scudetto di Cagliari, la cui laguna di Molentargius è ricca di fenicotteri. 

Pietre vaginali. 

Labirinto. 

Labirinto significa identità.

Basta vedere la conformazione delle impronte digitali e osservare. 

Impariamo ad osservare. 

Sembrano un labirinto. 

Un labirinto, una pietra vaginale, che custodisce, nella sua struttura, quelle delle Antiche civiltà del passato, prediluviane, come quella atlantidea, matriarcale, che aveva la stessa struttura circolare, con un ingresso. 

Struttura circolare con sette percorsi e tre anelli concentrici, che alternavano l'elemento terra, con l'elemento acqua. 

Gli elementi Femminini per eccellenza. 

In alchimia terra e acqua, sono indicati dallo stesso simbolo del triangolo con il vertice verso il basso, che indica il pube femminile( l'elemento terra, ha in più, un segmento orizzontale che attraversa il triangolo). 

E la vagina, ha tre "porte" simboliche, che custodiscono lo stesso Sacro Mistero della Vita. 

L'ingresso vaginale, le piccole labbra, e le grandi labbra. 

Tre "cornici", come nelle nostre "porte" o coppelle alchemiche, nelle nostre Domus de Janas, simbolo della rinascita, come dei grembi, delle vagine, degli uteri.

Nella simbologia di queste pietre vaginali, vi è tutta la simbologia cosmogonica, del "piccolo", che che contiene il tutto, il Sole, la Luna. 

Due sinergie che si sovrappongono e si identificano, come la conformazione taurina/uterina, presente nelle Domus de Janas, nelle Tombe dei Giganti. 

Tutto ruota intorno al concetto di fertilità, rappresentato dal cerchio, nei pozzi, nei nuraghi. 

Una vagina, rappresentata anche in altri modi, anche con forme più allungate, a goccia, come ho gia approfondito nel post riguardo Sa Pedra e' Is Cincus coros( "la pietra dei cinque cuori)", a Ilbono ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-sacra-vulva-di-ilbono.html), un altare erroneamente collegato alla simbologia del cuore, ma che invece rappresenta la simbologia della vagina. 

In una società matriarcale come la nostra, disseminata da simboli concentrici, attraverso i suoi tantissimi nuraghi circolari ( una cifra folle, per un lembo di terra, oltre 8000, quelli visibili), vaginali, simboleggianti la fertilità, la connessione con il Divino, la sinergia tra maschile e femminile, il simbolo più importante, non poteva che essere il cerchio, la circonferenza, luogo magico di incontro, di inseminazione, tra maschile e femminile, come nei pozzi sacri, come nei nuraghi. 

Come nella simbologia di queste pietre vaginali sacre, un cui si dipana la memoria di un labirinto, di un cordone ombelicale, che ci riporta alle Origini, mistiche e straordinarie, della nostra Antica Civiltà Sarda. 


Tiziana Fenu 

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Pietra vaginale Oliena










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