Il primo Marzo, in epoca romana, si festeggiavano i Matronalia, una festa in onore di Iuno, Giunone, la madre di Marte, Dio dell'agricoltura, ma anche della guerra.
Durante la festa le donne offrivano banchetti e doni ai loro schiavi, attuando un rovesciamento delle parti simile a quello dei Saturnali decembrini. Le matronae erano le donne sposate.
Giunone, come moglie e sorella di Giove, dea della famiglia, delle unioni, esotericamente presiede alla dimensione delle Anime Gemelle.
Ed è veramente particolare, che proprio oggi, 01/03/2023, non solo ci sia una congiunzione particolare tra Giove e Venere, visibile ad occhio nudo verso ovest, dopo il tramonto, ma la somma della data di oggi, fa 11, come il numero Maestro simbolo delle Fiamme Gemelle.
Siamo quindi sotto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico Kaf, l'undicesimo, con funzione "penetrazione", che rimanda all'energia dell'Arcano Maggiore XI della Forza.
Archetipo e Arcano Maggiore, si sposano benissimo con questo concetto di gemellarita', che ritroviamo anche nel glifo del Cancro, che sembra un Tao, con le due polarità simili ed opposte.
Siamo infatti in una giornata che è in Luna Crescente in Cancro, che anticipa la Luna Piena del 7 Marzo in Vergine, a ridosso, guardacaso, della festa delle Donne, dell'8 Marzo.
Osservavo stamane la mia grande pianta di mimosa, che mi arriva fino al piano superiore della mia camera da letto, dalla quale mi fa sempre compagnia la luna per almeno tre, quattro ore buone, durante la sua apparizione notturna.
Finalmente, dopo tanti anni di fioritura anticipata, la vedo fiorire nel suo giusto periodo, in occasione della festa delle Donne.
Trovo sempre tanto sincronismo, tra cielo e terra, tra lunazioni, Archetipi, numerologia, e la Natura, sembra stia seguendo il suo naturale percorso, quest'anno, e noi con essa, con i sincronismi che l'Universo ci offre.
Sembra tutto orchestrato alla perfezione. Tutto al giusto posto.
Nel bene e nel male.
Come è giusto che sia.
Siamo anche in un giorno di Mercoledì, governato da Mercurio, che spinge alla corresponsione tra le parti, tra le due polarità, tra le Fiamme con stessa Frequenza.
Come la giovane donna e il Leone dell'Arcano Maggiore XI della Forza.
Ognuno dei due, ha compenetrato l'altro, per coglierne l'Essenza, per una comprensione profonda.
Per com-prenderlo, e "prenderlo un po con sé", e stabilire un contatto intimo.
Credo ci sia una gran voglia, ultimamente, di stabilire queste intense e profonde corresponsioni intime, con ciò che ci fa frequenza, verità, intimità, calore, espansione.
Nido.
Possono essere, persone, situazioni, occasioni, ambienti, o semplicemente ciò che amiamo fare.
Ritrovarci nella Fiamma, nel focolare, come veniva celebrato in onore di Giunone, la dea del matrimonio, delle unioni, della regalità e Intelletto Supremo.
La Regina.
Curioso come la parola "focolaio" con quel suffisso in -io, sembra quasi rappresentare un'energia opposta a quella del fuoco, anche del focolare domestico.
Perche' diciamo il "calore del focolare domestico" e non il " focolaio del calore domestico"?
Il focolaio riporta ad un qualcosa di negativo, tutto concentrato e autoreferenziale verso "quell' -io" che non è radiante, e non si propaga come il calore del fuoco, o del focolare
Un qualcosa che è purulento, infettivo.
Un concentrato di egoismo, di negatività, rispetto al focolare o al fuoco, che fa famiglia, nido, solidarietà.
Come quando nelle tribù ci si siede davanti al fuoco e si solidarizza, e si esce al di fuori del nostro io, del nostro egoismo.
I focolai epidemici, sono l'esatto riflesso della condizione patologia nella quale ristagna l'umanità, chiusa in un "io" egoistico. Autoreferenziale.
Che fa i propri interessi. Che non riesce a trasformarsi da focola-io a focol-are.
Dove quell' - ARE - sei/siamo", in un contesto che prevede ed ingloba anche l'altro/i, è in una dimensione di scambio e di comunità, irrealizzabile
in un suffisso sociale governato da un "io" autoreferenziale.
Ecco dove nascono le epidemie. Dove c'è ignoranza.
Nel senso che proprio si ignora l'altro e gli altri.
E si sta soli. Sul crinale delle proprie certezze.
Soli e infettati.
Infettare .
Da "infecto", dal latino, che significa "avvelenato'.
E "affetto", ha due valenze..
Affetto in senso buono, nel senso del bene che si vuole
Ma anche "affetto", nel senso che si è stati contaminati da una malattia tramite "un'impressione".
Come dire, siamo stati impressionati nell'affezione.
Curioso questo verbo che usa il vocabolario.
"Impressionare"
Creare una pressione, lasciare un segno, usato sia nell'accezione negativa che in quella positiva.
Per non parlare del termine. "affezionarsi", che indica un legame, un segno che l'uno imprime, "impressiona", appunto, sull'altro.
Sarebbe bello affezionarsi, creare infezioni d'amore, e riportare ad unità anche il senso di un una parola che dovrebbe avere solo una valenza,quella positiva.
Come quella del fuoco.
Che poi si è diramata in positiva e in negativa.
Per darci la possibilità continua di scegliere.
Di sceglierci.
Se essere focolari o focolai.
Se essere propulsori energetici e termici verso l'esterno o verso l'interno.
E se morire infettati o affettati , nel senso " pervasi di affetto".
Anche la parola "contrarre", ha due valenze.
"Contrarre matrimonio", per stare nell'ambito giunonico delle unioni, e "contrarre malattia", nella sua accezione più negativa.
Come sempre l'Universo è meraviglioso. Ci offre sempre le chiavi della scelta.
Sta a noi. Solo a noi. Capire e sentire.
Dove batte il cuore.
Sempre.
Dove creiamo un focolare, e non un focolaio, che in fondo rappresenta, l'energia distorta di Giunone, accecata dalla gelosia verso Zeus, e le sue numerose amanti, al punto da diventare vendicativa, punitiva, autoreferenziale, anche procreando senza il Mascolino.
Cerchiamo di stare in quella dimensione monadica, originaria, amniotica, ancestrale, propria del segno del Cancro, che presiede alla Lunazione crescente nella giornata di oggi.
Celebriamo la Giunone Regina del focolare, creando nidi, templi, dimensioni privilegiate. Inanzittutto con noi stessi, in equilibrio e comunicazione con le due polarità.
Per essere quello stesso tempio, che fa venire voglia di entrarci a piedi scalzi, con sacralità, sapendo di trovare un focolare, una Fiamma sempre ardente, viva, nutriente, luminosa, centro propulsore di Bellezza e Giustizia, e soprattutto della nostra intima Essenza.
In Verità, sempre.
Tiziana Fenu
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