L'equinozio di primavera, ha appena varcato il suo ingresso, e vorrei sottolineare la similitudine tra le nostre architetture a tholos, nei nostri nuraghi, e nel pozzo di Santa Cristina in particolare, e un tempio romano edificato, come già avevo accennato, con i parametri e l'architettura della nostra Antica Civiltà Sarda, nella quale i parametri della Geometria Sacra, delle ierofanie, e della trasfigurazione sotto il fascio di luce divinizzante che entra dagli oculi, è fondamentale.
La cupola del Pantheon, il tempio romano dedicato a tutti gli Dei, fatto costruire nel 27-25 a.c. dal console Marco Vipsanio Agrippa, architetto preferito e genero dell'imperatore Augusto, presenta, sulla sommità , un grande oculo, attraverso il quale, i raggi del sole, delineano con la loro inclinazione, delle traiettorie luminose.
Il 21 dicembre, per il Solstizio invernale, l'angolazione del raggio luminoso è di 24°
Per i due equinozi, di primavera e d'autunno, 21 marzo e 23 settembre, l'inclinazione è di 48°.
Quindi anche per questo equinozio di primavera, si è verificata l'inclinazione del fascio di luce, a 48°
Ma, il momento più interessante, è il 21 giugno, al solstizio d'estate, quando il sole proietta sul pavimento un disco di 9 metri di diametro, con l'angolazione di 72°.
Nella stessa data del 21 giugno, insieme al 21 aprile e il 21 agosto, come rilevato e approfondito dal ricercatore Sandro Angei, si verifica la ierofania sul dodicesimo anello della tholos del pozzo di Santa Cristina, sul quale mi sono già soffermata per il significato simbolico.
Notate come, i numeri dell'angolazione dei raggi che entrano nel Phanteon, rispettivamente, agli equinozi(48°), solstizio invernale (24°), al solstizio d'estate( 72°), in sequenza, diventino un
48/24/72
E ancora, ridotti
12/6/9
E ancora, un
3/6/9
La sequenza triadica dell'universo che crea.
Sottolineo come, i nostri nuraghi, come già avevo esposto, così come il pozzo di Santa Cristina, hanno gli angoli dell'ingresso, a 72°, e sottolineo come, proprio al solstizio d'estate, quando gli angoli del fascio di luce nel Pantheon è a 72 °, nei nostri nuraghi si verifica la trasfigurazione nel "corpo di luce"
( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/trasgirazione-solstizio-estivo.html?m=0).)
Il raggio di sole che entra nel Pantheon, per il Solstizio estivo, ha un raggio di 9 metri ed un'inclinazione di 72°.
Ha un'estensione di 9 metri, che richiama il numero 9 degli angoli 72°/72°/36°, dell'ingresso del pozzo di Santa Cristina e dei nostri nuraghi. Sommati singolarmente, diventano dei 9
72/72/36
9/9/9
27
Ancora un 9
Il 9 è il numero del grembo, del Sacro Femminino, della Creazione.
L'Archetipo Teth, la Kundalini divinizzante.
L'imperatore romano si trasfigurava sotto questo raggio.
Il gioco di luce nel Pantheon, del 21 aprile, invece, con una inclinazione del raggio, a 60°, è un effetto pensato per scandire le stagioni e allo stesso tempo, per accogliere l'ingresso trionfante dell'imperatore, che entrava da nord, con il raggio di sole che illuminava il suo ingresso, partendo dal portale.
L'ingresso del pozzo di Santa Cristina, è a sud, leggermente verso est, di pochi gradi.
Quindi, verosimilmente, la ierofania sul dodicesimo anello, dovrebbe manifestarsi sul lato opposto, verso nord, che, metaforicamente, risulta il nord, illuminato dal raggio di sole, nel Pantheon, per il 21 aprile, quando di illuminava il portone e l'ingresso trionfale dell'imperatore, con un angolo a 60°.
Una similitudine non casuale, evidentemente.
Ma abbiamo visto, come quest'angolo a 60°, sia uno dei simboli dei Giganti di Mont'e Prama, quello che porta sul mento il Gigante Efis, con l'esagono e i suoi lati interni ed esterni ben delineati, come simbolo di Costruttori divini della Geometria Sacra ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0)
Teniamo presente che durante il Regno egizio, la Geometria era basata sul 6, come nella nostra Antica Civiltà Sarda, ed era prodotta dal Sole equinoziale a Heliopolis, la città più importante del culto del Sole, al trentesimo parallelo Nord, con la sua ombra rapportata all'altezza, di 1:3, con un angolo di 60°, in riferimento all'obelisco di Atum Re, il prototipo di tutti gli obelischi-orologi-meridiane.
Su questo angolo a 60°, si è poi sviluppata anche la piramide di Cheope, per simulare in scala più piccola, il sole all' Equinozio.
È abbiamo visto come la Geometria Sacra sia presente, non solo nella nostra Architettura, ma anche nelle proporzioni dei nostri stessi Giganti di Mont'e Prama, nelle Dee Madri, e del bronzetto di Teti, e in molto altro, come ho già approfondito, visto che il simbolo di questa Geometria Sacra, il Fiore della vita e la stella a sei punte, ancora vivono nella nostra tradizione, come simbolo della Maschera dei Boes, e della Sartiglia di Oristano.
Possiamo immaginare, quindi, quale meraviglia potesse suscitare tale investitura solare e regale, in un personaggio di potere della nostra Antica Civiltà Sarda, o in una coppia che si univa in un sacro legame.
È una cosa che ci hanno copiato gli antichi romani, poiché è un fenomeno che si verifica anche nel Pantheon romano.
Ora, nel 753 aC, proprio il 21 aprile, Romolo scelse il colle Palatino per la fondazione di Roma.
Scelse quella data, perché avveniva la congiunzione del Sole con Palilicium, che era il nome latino di Aldebaran.
Il nome Palatino, da cui deriva Palatium e Palazzo, discende da Pales, antica divinità agropastorale, celebrata proprio sul colle, il 21 aprile.
Quindi, il 21 aprile, traguardava la levata eliaca, di Palilicium, il nome latino di Aldebaran, e l'intero colle Palatino, e il Palazzo imperiale, sede dell'imperatore Augusto, era dedicato a Pales e a Palilicium.
Palatino/Pales/Paulilatino.
Un altro referente per la mietitura e per l'armatura, era la levata eliaca delle Pleiadi, figlie di Atlante sempre della costellazione del Toro.
Guardacaso, la ierofania nel pozzo di Santa Cristina, si manifesta in concomitanza dell'ingresso della costellazione del Toro.
Io credo che i romani non si siano inventati nulla. Hanno ripreso le ierofanie trasmutanti che si formano all'interno dei nuraghi, proprio durante il Solstizio (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/trasgirazione-solstizio-estivo.html?m=0). Hanno ripreso la data del 21 aprile, e ne hanno fatto la celebrazione della Dea Pales, della fondazione di Roma.
Nella prima immagine abbiamo la Tholos con foro apicale del pozzo di Santa Cristina, a Paulilatino, come ne abbiamo tanti, nei nostri nuraghi.
Nella seconda immagine, la cupola del Pantheon "romano".
Tiziana Fenu
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Pozzo Santa Cristina /Pantheon
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