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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, marzo 03, 2023

💜Giornata della memoria

 #27Gennaio

#GiornatadellaMemoria

#Pernondimenticare


Entro nel campo che sono molto piccola. Quando lo lascio ho già compiuto cinque anni, vado per i sei. Sono tra le bambine che hanno vissuto per più tempo lì dentro, forse una delle più piccole che è riuscita a sopravvivere, a salvarsi. 

A volte torno a chiedermi: ero troppo piccola perché oggi possa raccontare? Difficile rispondere. Di certo c’è che circa tredici mesi a Birkenau segnano nel profondo a qualsiasi età. 

Quei giorni, mesi, anni, sono una ferita che mi accompagna da sempre e che, lo so, mi accompagnerà fino alla fine dei miei giorni. E anzi, il fatto di non ricordare ogni cosa per filo e per segno accresce il dolore che questa ferita provoca, il suo peso. 

Di non tutti gli abusi subiti ho piena coscienza. Eppure ci sono stati. Eppure ci sono. Vivono dentro di me, nel mio inconscio. Sono i miei compagni di viaggio. Ingombranti e presenti nello stesso tempo. Influenzano le mie giornate. 

I miei silenzi. I miei sorrisi seguiti da momenti di tristezza. Birkenau non muore mai. Birkenau è parte indelebile di chi l’ha attraversato. 

È un mostro che continua a parlare, a comunicare il suo indicibile vissuto. Me ne rendo conto a posteriori, dopo ogni incontro in cui sono chiamata a testimoniare, a raccontare l’accaduto in giro per il mondo. 

Ogni volta mi scopro a dire qualcosa che prima non avevo detto. Particolari sepolti nella mente riaffiorano e trovano nuove parole sorprendendo anzitutto me, poi i miei famigliari e coloro che mi vogliono bene: questa cosa non ce l’avevi mai raccontata. Lo so, rispondo. È sempre stata dentro di me ma soltanto adesso ha trovato la strada per uscire. Credo davvero che sia perché a Birkenau ero una bambina. 

I bambini immagazzinano, a volte nascondono, altre si confondono, ma non dimenticano. Mai. E quando crescono rivivono quanto è accaduto loro con nuove consapevolezze. Ciò che la mente seppellisce non muore. Rivive. Nel tempo torna a vivere. E degli abusi subiti spesso si arriva ad avere piena consapevolezza soltanto dopo anni, anche decenni. È così per molti. È così anche per me.

Cosa mi è stato fatto in quei lunghi mesi di prigionia? Il corpo ha vissuto, la mente ha immagazzinato ma poi ha anche seppellito. E ancora, anno dopo anno, ha rilasciato, come il mare con i suoi relitti. 

Spesso penso al mio spirito. Lo paragono a un antico ghiacciaio in via di scioglimento. A Birkenau il grande freddo ha coperto tutto, emozioni, sentimenti, parole. Poi, lentamente, il gelo ha lasciato spazio a stagioni diverse. La temperatura esterna è tornata via via più mite. E ciò che era stato prima coperto ora ritrova luce.


Tratto da   LIDIA MAKSYMOWICZ con Paolo Rodari "La bambina che non sapeva odiare La mia testimonianza" 

Solferino Editore

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