Da un post dell'Archeologa Ticia Verveer
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Cigno di feltro in bianco e nero, risalente a 2500 anni fa ritrovato nei kurgan di Pazyryk e perfettamente conservato grazie al ghiaccio.
Il corpo del cigno è stato riempito con lana di renna
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Questo è ciò che dice la didascalia.
Ma, a livello simbolico, assume un significato ben più profondo.
La renna è stata sempre rappresentata, fin da tempi antichissimi, come un animale di potere.
Legata al solstizio invernale, simbolo di un Sacro Femminino che trasporta "il sole tra le sue corna", sopravvive ancora oggi, come tradizione popolare, rappresentata dalle renne che guidano la slitta di Babbo Natale.
Il Femminino che porta alla luce, il Sol Invictus, il Sole Bambino, e che, per questa sua capacità di portare luce, è chiamata anche ad accompagnare le Anime nell'altra dimensione.
Un animale di potere, Sacro, il cui nome è legato anche a quella particolare località, Rennes-le-Château, nella quale, il famoso parroco di Rennes-le-Château dal 1885 al 1909, trovò un tesoro, avvolto ancora oggi da un fitto mistero. Il tesoro che arricchì Bérenger Saunière non era di natura materiale ma documentale: si sostenne, infatti, che il parroco avesse trovato documenti che provavano la terribile verità della discendenza di Gesù, conosciuta storicamente come dinastia del Sang Real, il "Sangue Reale", termine in seguito corrotto in San Greal o più precisamente Santo Graal.
Un luogo, quindi che porta il nome delle renne, legato al Sacro Femminino cristico, come lo è anche la figura del Cigno.
Cigno, che con la sua stella Deneb, della Costellazione del Cigno, e altre due stelle, Vega della costellazione della Lira, e Altair dell'Aquila, domina, invece, con il cosiddetto triangolo estivo, le sere del solstizio estivo.
Quindi due solstizi, invernale ed estivo, rappresentati rispettivamente dalla renna e dal cigno.
È altamente simbolico che si siano scelti questi due animali, perché sono rappresentativi dei due solstizi che traquardano quel momento di passaggio tra la dimensione terrena e quella spirituale, nella trasformazione ultima nella Sposa Celeste, nella purezza assoluta.
Dalla dimensione terrena (a cui appartengono sia il cigno che la renna) e acquatica( anch'essa dimensione del Cigno, del puro Sacro Femminino), alla dimensione, più spirituale, dell'aria, dell'etere.
Sappiamo che i solstizi traguardavano i passaggi della nascita e della rinascita.
Tutte le Domus de Janas, sono orientate ai solstizi, verso la porta degli Umani ( solstizio estivo) e verso la porta degli Dei ( solstizio invernale).
Sarà un caso, ma la posizione del collo e del corpo del cigno, delinea una S, come la S dei solstizi, simboli di immortalità, di rinascita, di ritorno alla dimensione divina, in seno a quel Femminino, onorato e celebrato proprio da questi due animali, ad esso sacri.
Le piume dell'ala visibile del cigno, sono sei, chiaro indice della sinergia degli opposti, per la nascita e rinascita.
In tutto 12 ali, numero che, ridotto ad una cifra, diventa un 3, il simbolo della creazione, della nascita e rinascita.
Così come è simbolica la scelta dei due colori, il bianco e il nero.
Ancora le due polarità, necessarie per il volo di rinascita, come la contrapposizione del buio, del nero dell'inverno, e della luce, del bianco luminoso dell'estate.
Un manufatto straordinario, ricco di simbolismo anche cosmogonica, che riflette una profonda spiritualità.
Tiziana Fenu
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