Il dio cornuto dei Celti, dal nome incompleto, viene sempre rappresentato seduto.
Nella mano destra stringe un collare, più tardi tramutato in corno dell’abbondanza dai Romani. Nella sinistra stringe invece un serpente con testa d’ariete, anch’esso cornuto.
Cosa rappresenti questo bassorilievo non è ben chiaro: lotta tra il bene e il male, simboleggiati dal cervo e dal serpente? Il controllo degli elementi da parte della divinità? Non è chiaro.
Lo stesso nome del dio appare incerto: ...”Ernunnos”, al quale fu aggiunta la lettera C per completarlo. Tale nome appare frammentato su un pilastro di epoca romana realizzato sotto il regno di Tiberio e rinvenuto nel 1711 nei sotterranei di Notre Dame, a Parigi.
Secondo la storica Anna Jourdan (1909-2010), autrice di numerosi libri sul folklore e sulla mitologia gallica, “Cernunnos è qui rappresentato con la testa ornata di corna e con un torchio al collo. È giovane e glabro, seduto con le gambe piegate davanti a sé e le mani appoggiate su una borsa che tiene sulle ginocchia; due figure più piccole e nude stanno ciascuna in piedi sugli anelli di un grande serpente eretto e mettono una mano sulle corna del dio creando così un collegamento tra loro» (Aux origines de Carnaval, Odile Jacob, 2005, p. 193). Cernunnos quasi sempre raffigurato con degli animali, in particolare il cervo o il serpente, che sembra appartenergli ed essergli sottomesso, è stato anche associato al dio Belenos e alla ruota solare. Nell’incisione rupestre sottostante ritroviamo il serpente cornuto (Pony Hills and Cook’s Peak, Nuovo Messico) Credits photo ©Kitty Davis. In molte tradizioni delle popolazioni indigene delle Americhe, 25 trasmesse oralmente, il serpente cornuto “vive nell’acqua e ha corna come quelle di un cervo. Non è un serpente malvagio… non attacca gli uomini ma sembra avere una capacità magnetica sulle prede”(Jackson Lewis, esperto di medicina e cultura Mvskoke). La presenza di Cerunnos su una stele rinvenuta a Reims, in Francia, ne attesta la sua popolarità. Il suo culto si diffuse dalla Danimarca al nord Italia, passando per la Gallia, come attestato dall’arte rupestre della Valcamonica. Le corna da cervo e gli animali che spesso lo accampagnano fanno di lui una divinità del mondo terrestre, della natura e della fertilità. Dio incontestato della foresta, il cui nome forse significava semplicemente “dio cornuto”, era adorato in quanto trino e tricefalo, inglobando il massimo della mascolinità: bambino-adulto-anziano. Sempre in Francia, ad Agris, è stato rinvenuto nel 1981 un elmo d’oro del IV°secolo a.C. con il serpente-montone cornuto rappresentato in modo sorprendentemente accurato.
Tratto da "La stirpe del serpente" di Jean Bruschini
La figura con le corna di tipo Cernunnos o il dio con le corna, sul Calderone di Gundestrup, in mostra al Museo Nazionale di Danimarca a Copenaghen
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